La torbiera di Boniprati, posta nel cuore dell'omonimo altipiano, rappresenta lo stadio finale dell'evoluzione dell'antico lago che, a seguito delle glaciazioni, occupava la conca. I segni del passaggio del ghiacciaio sono ancora visibili, come rivelano alcune cerchie moreniche che segnano le forme della valle.
Immerso tra prati fertili (da cui anche il nome del luogo buoni prati) costellati di fienili un agile sentiero fiancheggia la torbiera, permettendo di apprezzarne la particolarità delle specie che ospita. Gran parte dell'area è dominata dalla presenza di piante erbacee del genere Molinia e Carex, interrotta centralmente da superfici a sfagno (Sphagnum): questo genere di muschi, dall'aspetto esile e leggero, si contraddistinguono per un'elevata capacità di immagazzinare acqua all'interno dei loro tessuti, rivestendo un'importante funzione di gestione del regime idrico. Lungo il lato meridionale compare la formazione del canneto, che condivide lo spazio con piccoli boschetti di salici, betulle e abete rosso.