(Pineto-Silvi, 03 Set 15) Da inizio agosto tra maltempo e difficoltà operative non sono state molte le uscite davvero utili per la campagna di VISUAL CENSUS 2015 che a bordo di EcoUno si sta portando avanti nell'AMP Torre del Cerrano grazie anche all'apporto di sub volontari accompagnati dai biologi dell'AMP. Nei giorni scorsi alcuni risultati interessanti si sono comunque registrati grazie all'esperienza della D.ssa Gioia Di Camillo, ricercatrice dell'Università Politecnica delle Marche e collaboratrice dell'AMP nel progetto AdriaSandBanks.
Sono stati rilevati e fotografati alcuni organismi che non erano mai stati incontrati durante le precedenti immersioni e che così arricchiscono la lista degli animali caratteristici della AMP già elencati e citati nelle ricerche effettuate in precedenza e tutte rilevabili nelle apposite sezioni del sito dedicate alle RICERCHE e al PIANO DI GESTIONE del Sito di Interesse Comunitario.
Le specie osservate sono Paralcyonium cf. spinulosum, Epizoanthus arenaceus , Cladocora caespitosa e Eudenrium cf.racemosum e appartengono al Phylum degli cnidari. Gli cnidari sono organismi gelatinosi che comprendono coralli e meduse. I coralli, come ad esempio il corallo rosso, sono sessili, cioè vivono attaccati al substrato, mentre le meduse sono liberamente natanti. Le quattro specie rinvenute sono tutte sessili e tipiche di fondi duri; inoltre sono coloniali, cioè sono formate da più individui uniti fisicamente e strettamente dipendenti gli uni dagli altri.
In particolare,:
- Eudenrium cf. racemosum (Cavolini, 1785) è un idrozoo coloniale arborescente e ramificato che, nel periodo estivo, forma piccole foreste sul substrato duro. Dal punto di vista ecologico è una specie importante in quanto le sue colonie ospitano un gran numero di organismi vagili o sessili, come gamberetti o granchi, e sono fonte di nutrimento per i nudibranchi (molluschi). Tramite i tentacoli i polipi di Eudendrium catturano un'ampia varietà di organismi, tra cui le larve di mitili.
- Paralcyonium cf. spinulosum (Delle Chiaje, 1822) forma colonie di pochi centimetri di lunghezza costituite da polipi con 8 tentacoli ed il corpo suddiviso da 8 setti. Per via della simmetria ottamera, questi organismi sono detti ottocoralli. I polipi di questa specie sono trasparenti, simili a piccoli fiori e presentano piccoli elementi calcarei detti scleriti, che hanno la funzione di sostegno. Quando si contraggono, i polipi divengono difficili da vedere.
- Epizoanthus arenaceus (Delle Chiaje, 1823) invece è un esacorallo, dato che i setti e i numerosi tentacoli sono multipli di sei. Questo cnidario è tipico di aree con elevata sedimentazione e si riveste di granelli di sabbia per rafforzare il suo corpo molle. Come Paralcyoniumspinulosum, predilige substrati ombreggiati e inclinati verso il basso.
- Cladocora caespitosa (Linnaeus, 1767) è un esacorallo, che, al contrario delle specie descritte in precedenza, è in grado di secernere uno scheletro di carbonato di calcio. Cladocora caespitosa è una "madrepora" e, come tutti i coralli "costruttori", può formare delle vere e propriescogliere quando è presente in grandi quantità. Il corallo ha un aspetto a cuscino ed è composto da numerosi polipi che secernono robuste "coppette" di calcare (calici). Si tratta del più grosso fra i madreporari del Mediterraneo, che cresce su fondali rocciosi o detritici a partire da pochi metri di profondità e può formare dei cuscinetti anche di 50 cm di diametro. E' una specie fotofila, cioè ama gli ambienti esposti alla luce, ed ospita nei suoi tessuti alghe simbionti dette zooxantelle che conferiscono al corallo la tipica colorazione verde-bruna. Cladocora caespitosa è una specie ad affinità fredda; periodi prolungati di temperature elevate e scarso moto ondoso potrebbero innescare fenomeni di bleaching (sbiancamento) del corallo.
Ulteriori materiali e informazioni sono reperibili nelle pagine del sito ufficiale dell'AMP nelle apposite sezioni dedicate al Visual Census e Natura2000.