(Pineto-Silvi, 04 Lug 16) I primi segnali si erano avuti nei fine settimana precedenti ma lo scorso week-end con il sole cocente se ne è avuta la conferma: Pineto e Silvi sono le mete più gettonate, almeno per il turismo pendolare. Forse per i divieti di balneazione a Pescara e Giulianova, forse per il fatto che le persone hanno imparato a leggere le tabelle della qualità delle acque, o forse anche perché l'idea di fare il bagno in un'area protetta è certamente più accattivante della classica spiaggia cittadina, qualunque sia il motivo lo scorso fine settimana a Torre Cerrano, a Silvi e a Pineto è stata un'invasione pacifica di persone in cerca di svago e refrigerio.
La migliore qualità delle acque è innegabile, lo si vede entrando nell'acqua cristallina di Torre Cerrano tra stelle e cavallucci marini, l'ombra delle pinete danno un refrigerio costante e la spiaggia ampia, che grazie alla protezione delle dune si è conservata senza scogliere, consentono davvero una permanenza al mare unica per il contesto ormai ovunque fortemente trasformato della costa medio adriatica.
Il carico di persone, però, comincia a diventare troppo elevato per la conservazione di questi ambienti. L'eventuale mancato rispetto delle norme amplifica esponenzialmente i danni provocati alla natura.
Questa la ragione per la quale - in accordo anche con gli operatori turistici di Pineto e Silvi, che vedono i benefici ma capiscono anche i rischi di un carico troppo elevato - è organizzata per questa settimana una riunione con tutte le forze dell'ordine e con le tre associazioni di volontariato che collaborano con l'AMP per chiarirsi sui protocolli operativi da utilizzare nell'area protetta. Per fine settimana è previsto un intervento di potenziamento della già ricca cartellonistica presente sul territorio affinché tutti siano informati sulle norme comportamentali (in ogni caso facilmente reperibile nella sezione NORMATIVA del sito www.torredelcerrano.it).
Il rispetto di alcune norme, infatti, inesistenti altrove, divengono essenziali per la sostenibilità del turismo: in particolare i divieti di accesso dei cani, di campeggio e pic-nic, di pesca e utilizzo delle ancore in zona B e soprattutto i divieti di sosta dei veicoli su aree demaniali e di pineta.
Da qui lì esigenza di infittire il pattugliamento di spiagge e pinete volto alla prevenzione di fatti non consoni con la tutela del parco marino, sperando che siano di supporto all'azione delle forze dell'ordine.
È innegabile, infatti, che l'ambiente naturale nell'Area Marina Protetta abbia in soli sei anni goduto degli effetti della protezione ma è altrettanto vero che se ora, tale patrimonio, non lo si protegge dalla enorme richiesta di natura che contraddistingue la società contemporanea, in particolare nel settore turismo, si rischia con la valorizzazione di ottenere un effetto contrario ai principi di conservazione.