(Pineto-Silvi, 15 Mar 17) Una semplice conferenza dei servizi con gli Enti interessati per individuare un campo boe di fronte a Torre Cerrano ha inspiegabilmente scatenato una reazione da parte di un consorzio privato che, martedì scorso, ha fatto indebitamente irruzione negli uffici dell'Area Marina Protetta. Un'incursione che aveva il "sapore" di una intimidazione e che ha costretto i presenti (direttore e presidente dell'AMP, i sindaci di Pineto e Silvi, rappresentanti della capitaneria di porto) a richiedere l'intervento delle forze dell'ordine. "Un atto grave e incomprensibile - dice Leone Cantarini - visto che l'AMP ha non solo il diritto ma anche il dovere di svolgere conferenze dei servizi alle quali vengono invitati gli Enti (e solo questi) coinvolti nelle decisioni. Ma da quello che si è capito la riunione di lunedì è un falso problema. A qualcuno questo ente da proprio fastidio".
In effetti tutto nasce dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale, qualche settimana fa, del regolamento di esecuzione ed organizzazione che, ricordiamo, è uno strumento fondamentale per la gestione dell'AMP e si basa su principi basilari, come la tutela dell'ambiente e lo sviluppo del turismo responsabile, che sono un volano per il progresso sostenibile del nostro territorio. Con questo strumento si migliora la situazione precedente in cui vigevano i soli Decreti Ministeriali del 2009 istitutivi dell'AMP che non consentivano alcune attività. Uno strumento che, ricordiamo, era fermo da sette anni e contro il quale, legittimamente, chiunque può opporsi nei termini previsti dalla legge.
"Questo non impedisce - spiega il consigliere Pietro Palozzo - al nostro Ente di continuare la propria attività e di amministrare nel migliore dei modi. Per cui non si comprende la diffida avanzata da un consorzio che ci intima di bloccare tutto. Il regolamento è stato pubblicato, noi ne prendiamo atto, chi vuole fare opposizione lo faccia ma non ci si venga a intimare l'immobilismo".
"Ciò che sconcerta però - continua il presidente Cantarini - è il senso di solitudine politica che percepiamo intorno a noi. Sembra che l'Area Marina più che una risorsa venga vista come un intralcio. Un ostacolo agli interessi di pochi. Ci si riempie la bocca di turismo ecosostenibile, di salvaguardia, di Europa e poi c'è una levata di scudi di fronte ad un normale regolamento che ha dovuto aspettare sette anni per essere approvato".
I consiglieri, in modo compatto, denunciano l'atteggiamento contradditorio della Regione che "da una parte partecipa fattivamente con un proprio rappresentante alle riunioni dell'AMP, ne approva tutti gli atti (compreso il regolamento) e dall'altra decide che quest'Area Marina deve essere osteggiata in sede giudiziaria attraverso pareri dell'avvocatura regionale che paventano inesistenti conflitti su materie già deliberate".
Se c'è qualcuno in Regione che vuole far prevalere l'interesse dei vongolari a discapito della tutela di un bene pubblico quale è l'Area Marina Protetta Torre del Cerrano lo dica apertamente e non si limiti a creare subdoli ostacoli al lavoro del parco.