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Il miele del Parco

Le buone pratiche dei parchi

Agricoltura e allevamento

 

PARCO REGIONALE DEL BEIGUA
Regione: Liguria
Estensione: 8.715 ettari
Anno di istituzione: 1995
Sede: corso Italia 3
17100 Savona (SV)
Telefono: 019 84187300
Fax: 019 84187305
www.parks.it
www.parcobeigua.it
Il parco più grande di Liguria è un po' una sintesi della natura regionale. Stretto, solitario, poco noto a parte quegli scorci costieri che i turisti conoscono e affollano sin troppo. Su ventisei chilometri di crinale - a cavallo tra Alpi e Appennino - i turisti vi salgono in particolare per panoramiche escursioni oppure per ammirare il volo dei rapaci durante i passi (il territorio dell'area protetta si trova lungo una delle principali direttrici migratorie).
Come molti, anzi tutti i parchi italiani, quello del Beigua non è però solo caratterizzato da un prezioso patrimonio naturalistico. Ma anche da testimonianze storico-culturali, presenti sul territorio o conservate nei musei, e da tradizioni e saperi locali che si traducono ancora oggi in attività artigianali, risorse eno-gastronomiche tipiche, produzioni di qualità legate strettamente al contesto naturale entro cui si svolgono. Una di queste è l'apicoltura, e anche su di essa il parco ha deciso di puntare per mettere in pratica le indicazioni dei propri strumenti di pianificazione (piano del parco e piano pluriennale socio-economico).
Così a partire dalla primavera del 2003, a seguito di un accordo tra l'ente gestore e l'Università di Pisa, è stato avviato uno studio conoscitivo sui mieli prodotti nell'area protetta e nei territori ad essa funzionalmente connessi. In tale areale sono state allestite cinque postazioni sperimentali, attrezzate con apiari messi a disposizione da apicoltori locali che collaborano all'indagine (le zone individuate per lo studio sono Vaccheria presso Masone, Rossiglione, Tiglieto, Maddalena presso Sassello ed Il Pero presso Varazze).
Da tali apiari, a cadenza mensile, vengono prelevati campioni di miele in favo da telaini di melari mai stati utilizzati in precedenza. Inoltre, presso i laboratori di smielatura dei suddetti apicoltori vengono raccolti campioni di miele - per ogni singola tipologia presente all'interno del parco - così come viene oggi commercializzato. Tutti i campioni sono sottoposti ad analisi melissopalinologica qualitativa, effettuata con i metodi ufficialmente riconosciuti previsti per tali metodiche analitiche (Lauveaux et al. 1978), al fine di rilevare tutte le componenti flogistiche caratterizzanti quei mieli.
I risultati preliminari ottenuti nelle prime osservazioni condotte nell'anno 2003, corredati anche dai dati relativi agli studi propedeutici del piano del parco - desunti dalla Carta dei valori floristici e dalla Carta vegetazionale reale e delle risorse forestali - hanno permesso di individuare un primo elenco delle principali specie ritenute di norma ed in varia misura nettarifere e pollinifere caratteristiche della zona considerata. In seguito, con l'analisi di tutti i campioni previsti dalla sperimentazione verranno determinati i pollini chiave che serviranno a mettere in evidenza le essenze caratterizzanti dal punto di vista botanico e geografico il miele prodotto in quelle aree del parco.
Lo studio si protrarrà almeno fino al 2005 con l'obiettivo dichiarato di mettere a punto un disciplinare dei "Mieli del parco del Beigua" in base al quale saranno definite con precisione le caratteristiche di ogni singolo miele prodotto, cui sarà associato uno specifico marchio assegnato dal parco medesimo ed inserito nel circuito dei prodotti agro-alimentari che caratterizzano il territorio dell'area protetta.
Contestualmente all'analisi dei mieli è stato attivato un interessante studio che comporta il rilevamento dell'apidofauna (api) del parco, sempre condotta dai ricercatori dell'Università di Pisa. L'indagine sulla presenza di apoidei ha anche lo scopo di conoscere quali altre specie vivano a spese dei nidi di apoidei. La tecnica di rilevamento e di analisi per questo tipo di rilievo di biodiversità si attua con l'installazione, nell'areale indagato, di due o tre nidi assemblati (con fori-tunnel a diametro variabile) atti a raccogliere la nidificazione di apoidei che nidificano in fori. Le successive analisi di laboratorio consistono nel verificare quanti insetti vi hanno nidificato e quali specie sono presenti in quell'ambiente. Il rilevamento delle specie parassite e commensali fornisce un importante elemento ulteriore per la valutazione del livello di biodiversità.
Ma le attività di valorizzazione dell'apicoltura non finiscono qui. In realtà dal 1998 l'ente organizza annualmente un concorso per verificare le caratteristiche chimiche ed organolettiche dei mieli prodotti nei Comuni inclusi nell'area protetta, anche per approfondire - nell'ambito di incontri seminariali che si tengono in occasione della consegna dei premi e degli attestati di qualità - alcuni temi tecnici, scientifici e promozionali del miele. Oltre che piacevoli occasioni di promozione e riconoscimento degli operatori tali eventi rappresentano un momento importante per diffondere e migliorare le tecniche dell'apicoltura, per sottolineare il ruolo del miele nel campo alimentare, per valorizzare gli ambienti nei quali il miele viene prodotto, per incrementare le conoscenze dei luoghi dedicati all'apicoltura, nonché per utilizzare le analisi sui mieli ai fini di un monitoraggio ambientale.
Nel 2000 e nel 2004 - sempre con sede nel territorio del parco del Beigua - il concorso ha interessato anche tutti i parchi della Liguria, diventando in pratica un momento di confronto e di approfondimento sulle politiche di valorizzazione dell'apicoltura nell'ambito dell'intero sistema regionale ligure delle aree naturali protette.
Queste le risorse impegnate. Nel 2003 per l'attuazione dello studio sulla caratterizzazione dei mieli del Parco del Beigua tramite l'Università di Pisa (annualità maggio 2003 - aprile 2004) sono stati impegnati 9.296,22 euro, cui vanno aggiunti altri 5.000 euro per l'organizzazione del concorso "Mieli del Parco del Beigua". Nel 2004 l'attuazione dello studio sulla caratterizzazione dei mieli del parco tramite l'Università di Pisa (annualità maggio 2004 - aprile 2005) ha comportato una spesa di 10.500 euro, cui si sono aggiunti 2.000 euro per organizzazione del concorso (stavolta in collaborazione con gli altri parchi liguri e le Province di Genova, Savona e La Spezia).