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Il Progetto Ecopioppo

Le buone pratiche dei parchi

Agricoltura e allevamento

 

PARCO REGIONALE DELLA FASCIA FLUVIALE DEL PO
tratto vercellese/alessandrino e del torrente Orba
Regione: Piemonte
Estensione: 14.035 ettari
Anno di istituzione: 1990
Sede: piazza Giovanni XXIII 6
15048 Valenza (AL)
Telefono: 0131 927555
Fax: 0131 927721
www.parks.it/parco.adamello
www.parcodelpo-vcal.it

 

Certificare un'attività diffusa in diversi parchi italiani e ad impatto ambientale come la pioppicoltura. Questa la finalità ultima del progetto Ecopioppo, cui il parco del Po (tratto vercellese/alessandrino) ha partecipato assieme ad un nutrito gruppo di associazioni, enti, università. Ma l'area protetta piemontese non si è fermata qui, proseguendo lungo lo stesso percorso di perseguimento della qualità ambientale in ambito agricolo con ulteriori iniziative.
Il progetto Ecopioppo, intanto, è nato nel 2000 dalle esigenze di compatibilità e sostenibilità ambientale nel settore forestale e pioppicolo. Esigenze avvertite tanto dai produttori di legno, per valorizzare e qualificare il prodotto, che dalle amministrazioni pubbliche interessate a indirizzare l'attività agricola verso traguardi di maggiore sostenibilità ambientale.
La regia complessiva del progetto, che vedeva coinvolti diversi attori, è stata curata da un gruppo di lavoro costituito informalmente dal settore Politiche Forestali della Regione Piemonte. E a prendervi parte sono stati chiamati l'Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura di Casale Monferrato, l'Associazione Pro.Piop. Piemonte, l'Unione Provinciale Agricoltori di Alessandria, l'Associazione Pioppicoltori Italiani di Pavia, l'Università di Torino (Dip. AgroSelviTer e DEIAFA) e di Padova (Dip. TESAF), nonché esperti di certificazione nel settore legno (ICILA), di organizzazione aziendale (Gruppo Modulo Uno), consulenti aziendali e, naturalmente, l'ente parco fluviale del Po e dell'Orba.
Cosa ha prodotto il progetto? Due sono i punti di rilievo: 1) ha portato persone appartenenti a realtà spesso contrapposte a collaborare tra loro consentendo di trovare, con il supporto di una conoscenza tecnica e scientifica di alta qualità e non senza difficoltà, un compromesso tra le esigenze di ciascuno; 2) ha prodotto un documento prezioso per i suoi contenuti tecnici e unico nel panorama italiano e internazionale, utilizzabile direttamente o come base tecnica nei processi di ecocertificazione. Si tratta di un vero e proprio Disciplinare di produzione, che descrive un modello colturale per aree tipicamente agrarie finalizzato all'ottenimento di un prodotto di elevata qualità destinato all'industria del compensato. Il modello proposto è il risultato dell'analisi degli impatti ambientali diretti più significativi della coltivazione del pioppo ed è integrato con norme specifiche finalizzate ad una gestione ecologicamente disciplinata della pioppicoltura in aree sensibili.
Nel disciplinare sono contenute norme e indicazioni complete per una attività produttiva sostenibile. I punti toccati vanno dalla vocazionalità del terreno al clima, dai criteri di scelta dei cloni ai requisiti qualitativi del materiale vivaistico, dalle spaziature consigliate alle epoche e modalità d'impianto, dalla concimazione alla potatura, alle lavorazioni del terreno, al controllo degli infestanti, ai fabbisogni idrici, all'impiego e scelta dei prodotti fitosanitari e via elencando. Nonostante il lavoro svolto, non risulta però (almeno all'ente parco) che il disciplinare sia stato fino ad oggi adottato da qualche azienda. La bontà del metodo utilizzato e la concertazione del lavoro svolto hanno ad ogni modo convinto l'ente a proseguire su quella strada, in un certo senso anche superando i confini del progetto.
Così, nell'ambito dei programmi di attivazione e attuazione di Agenda 21 Locale cofinanziati dal ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio è stato attivato lo sportello INFOFIUME, legato al progetto Promozione della gestione sostenibile multifunzionale delle fasce fluviali. Attivo dal novembre 2002 presso la sede del parco di Casale Monferrato (situata in viale Lungo Po Gramsci 8, numero verde 800 269052 Fax 0142 448196, E-mail sportello@parcodelpo-vcal.it). Lo sportello, aperto al pubblico il martedì e il venerdì dalle 9 alle 12.30, fornisce gratuitamente servizi relativi a:
  • individuazione di possibili fonti di finanziamento e sgravio fiscale per l'attuazione di azioni di sviluppo sostenibile da parte dei soggetti interessati, ad esempio: uso di fonti energetiche rinnovabili, piano di risparmio energetico, innovazione tecnologica finalizzata alla diminuzione degli impatti, il recupero e/o la valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e ambientale, l'attivazione di Agenda 21, il recupero di aree degradate, etc.;
  • sopralluoghi per valutare la fattibilità dei progetti e per fornire le indicazioni per la loro realizzazione;
  • supporto agli operatori di settore e alle amministrazioni che intraprenderanno la sperimentazione di progetti di sostenibilità;
  • sensibilizzazione delle Amministrazioni Pubbliche sulle tematiche connesse ad Agenda 21 locale;
  • predisposizione di materiale informativo specifico.

L'esperienza positiva dello sportello è stata ripresa, fra l'altro, da un progetto Life recentemente presentato dalla Regione Piemonte sull'apertura di altri ecosportelli e proposto all'Unione europea per il cofinanziamento.
Inoltre, nell'ambito del percorso di certificazione ambientale ISO 14001, il parco ha istituito un marchio di Fornitore di qualità ambientale, inteso come il riconoscimento ad una organizzazione che svolge la propria attività nel territorio del parco in modo da apportare contributi di miglioramento della qualità dell'ambiente. È stato istituito un Forum delle parti interessate, che riunisce i rappresentanti di enti locali, ARPA, associazioni di categoria, aziende turistiche locali, consorzi irrigui, associazioni ambientaliste, associazioni di cittadini e di consumatori. A giugno 2004 è stato varato un Disciplinare per le attività turistiche, mentre è ancora in fase di elaborazione un più complesso Disciplinare per le attività agricole, contenente fra l'altro per la pioppicoltura regole ancora più restrittive di quelle espresse nel disciplinare di Ecopioppo, ma naturalmente di applicazione assai più estesa interessando tutte le aziende agricole presenti nei Comuni coinvolti dal parco, con prescrizioni riguardanti scelte produttive, tecniche colturali, pascolamento, stoccaggio, biodiversità naturale, tipologie costruttive, consumi energetici, rifiuti, collaborazione con l'ente parco e altri soggetti locali.