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Il Portale dei Parchi Italiani  

 

La propagazione delle specie vegetali

Le buone pratiche dei parchi

Conservazione e gestione faunistica

 

PARCO REGIONALE
DEL MONTE CUCCO
Regione: Umbria
Estensione: 10.480 ettari
Anno di istituzione: 1995
Sede: via G. Matteotti 52
06028 Sigillo (PG)
Telefono: 075 9177326
Fax: 075 9179025
www.parks.it

 

A finanziarla è l'Apat, Agenzia per la protezione dell'Ambiente e per i servizi tecnici. E il titolo è "Propagazione di specie vegetali di particolare valore ecologico dell'Appennino Umbro Marchigiano". La ricerca è stata proposta dal parco umbro del monte Cucco - diecimila ettari d'Appennino caratterizzati dall'abbondanza di grotte e da un'offerta turistica specializzata negli sport all'aria aperta - insieme all'Arpa umbra, all'Arpa Marche, alla cooperativa Diàntene di Costacciaro (PG), all'azienda vivaistica UmbraFlor srl, all'università di Firenze e a consulenti scientifici di grande esperienza. Ed è centrata sulla conoscenza e la valorizzazione delle risorse genetiche della flora locale e dell'area appenninica in generale. La novità assoluta è che lo studio intende indagare su alcune specie arboree e arbustive del territorio umbro-marchigiano, meno note al mondo scientifico, allo scopo di capirne e valutarne le caratteristiche ecofisiologiche, per proporne poi l'allevamento in vivaio. L'obiettivo ultimo è quello di farle conoscere ai tecnici del territorio e al grande pubblico per le loro capacità colonizzatrici di ambienti aridi, sassosi e degradati, proponendone l'utilizzazione sia per progetti di riqualificazione ambientale che per scopi ornamentali. Tali conoscenze, quindi, permetteranno la difesa e buona gestione di queste risorse vegetali, rare o presenti in maniera sporadica sull'Appennino, oltre anche ad incentivarne la loro diffusione come specie utilizzabili nei progetti di recupero ambientale, ingegneria naturalistica, etc. Queste operazioni favoriranno concretamente la conservazione del patrimonio genetico locale con la tutela della biodiversità.
In tale contesto gli obiettivi dello studio sono:
  • favorire la conoscenza di specie rare minacciate dal rischio di estinzione, vista l'importanza assunta da molte specie arbustive quali veri e propri indicatori ambientali nonché per il sostentamento delle zoocenosi;
  • la necessità di studiare le specie arbustive che caratterizzano la flora del territorio montano appenninico, a fronte delle scarse notizie presenti in letteratura;
  • la raccolta di informazioni utili sugli aspetti ecofisiologici legati alla germinazione del seme e delle prime fasi di sviluppo del semenzale;
  • la conoscenza del comportamento a livello vivaistico di alcune specie arbustive presenti nell'Appennino centro-settentrionale, al fine di acquisire informazioni utili per la coltivazione in vivaio a larga scala;
  • l'individuazione di possibili impieghi delle specie studiate in opere di riqualificazione ambientale come il recupero di ambienti degradati dall'azione antropica al fine di promuovere un maggior utilizzo di specie arbustive autoctone in ambito locale, senza dover ricorrere a provenienze diverse dall'ambiente di impiego;
  • favorire, attraverso l'impiego delle specie studiate, un aumento della diversità genetica, di specie ed ecosistemica garantendo maggiori condizioni di equilibrio ambientale e di stabilità ecologica.

Le specie coinvolte nello studio sono le seguenti:

  • Amelanchier ovalis
  • Berberis vulgris
  • Carpinus orientalis
  • Colutea arborescens
  • Cotinus coggygria
  • Crataegus azarolus
  • Genista radiata
  • Rhamnus alpinus
  • Rhamnus saxatilis
  • Ribes alpinum
  • Ribes multiflorum
  • Ribes uva crispa.

Per Amelanchier ovalis, Berberis vulgris, Genista radiata, Ribes uva crispa, Ribes multiflorum le fasi già attuate permettono di disporre sia di dati sui trattamenti di presemina necessari per rimuovere dormienze sia di informazioni sull'allevamento in vivaio.
La conclusione dello studio è prevista entro la fine del 2004.