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Il Portale dei Parchi Italiani  

 

Il ritorno del grifone

Le buone pratiche dei parchi

Conservazione e gestione faunistica

 

PARCO NAZIONALE DEL POLLINO
Regioni: Basilicata, Calabria
Estensione: 171.132 ettari
Anno di istituzione: 1993
Sede: via delle Frecce Tricolori 6
85048 Rotonda (PZ)
Telefono: 0973 669311
Fax: 0973 667802
www.parks.it
www.parcopollino.it

 

I primi dodici si sono involati mercoledì 29 settembre 2004 nell'ambiente selvaggio delle gole del Raganello. Una goffa rincorsa e poi le enormi ali spiegate in una sagoma scomparsa dai cieli del Mezzogiorno d'Italia dagli anni Sessanta del secolo scorso. Così ha spiccato il volo un progetto avviato dal parco nazionale del Pollino fin dal 2000 tra mille cautele, studi preliminari, speranze. I nuovi arrivati al parco più grande d'Italia - insieme a quello del Cilento - sono di provenienza spagnola. Giungono dal Centro di recupero e cura "Grefa" di Madrid (Spagna), tutore di numerosi progetti di reintroduzione della specie in tutt'Europa. Il coordinamento scientifico dell'operazione è invece in collaborazione con l'Università di Urbino e la Stazione Biologica di Donana, pure nella penisola iberica (Andalusia). Dal Grefa provengono pure altri ventitre grifoni già condotti nelle voliere del parco per un successivo rilascio, dove gli uccelli sostano per il necessario periodo di ambientamento. Nelle previsioni del progetto è infatti prevista l'immissione di ulteriori individui fino a costituire una popolazione di 50-60 grifoni nell'arco di 5-6 anni. Da tempo il parco ha allestito un sito di alimentazione (carnaio), realizzato con fondi comunitari nell'ambito di un progetto Life, mentre un nuovo carnaio è stato successivamente realizzato nei pressi delle voliere di acclimatazione, per garantire ai grifoni un adeguato supporto alimentare dopo il rilascio. I carnai servono a mantenere gli avvoltoi in zona e ad assicurarne la sopravvivenza in questo primo delicato periodo di vita nel nuovo ambiente. I grifoni sono una specie coloniale che nidifica sulle pareti rocciose, dove si possono trovare gruppi di 50-60 esemplari e anche più. La principale popolazione europea è proprio quella spagnola, dove le colonie contano non di rado un centinaio di coppie. In Italia questo avvoltoio si è estinto per una serie di cause tra cui la persecuzione diretta da parte dell'uomo - in particolare con la pratica dei cosiddetti "bocconi avvelenati", con effetti micidiali per una specie necrofaga - ma in definitiva soprattutto per le modificazioni ambientali e sociali delle campagne. L'urbanizzazione crescente e la scomparsa o la rarefazione della pastorizia - cui la presenza del grifone è viceversa legata a filo doppio, essendo una specie che si nutre essenzialmente di carogne - hanno significato via via in tutte le aree un tempo occupate nel nostro Paese la condanna all'estinzione. A lungo negli ultimi decenni del secolo scorso il suo areale si è limitato al solo settore centro-orientale della Sardegna (costa di Alghero e Bosa), dove vive una popolazione insediata in seguito a un ormai vecchio piano di reintroduzione. Negli ultimi anni altre operazioni analoghe sono andate in porto e sempre in aree protette, per esempio nella riserva regionale del lago di Cornino in Friuli- Venezia Giulia, nel parco del Sirente-Velino in Abruzzo, e più di recente nel parco dei Nebrodi e nel parco delle Madonie in Sicilia. Durante i primi anni i grifoni liberati al Pollino verranno seguiti tramite marcamenti alari individuali e con radio al fine di verificare spostamenti, uso del territorio ed eventuali cause di mortalità. Dei dodici già rilasciati, infatti, cinque sono muniti di una radiotrasmittente che resterà attiva per quattro anni e gli altri hanno marcamenti con decolorazione delle penne remiganti. Tutti sono stati inanellati con anelli numerati dell'Infs (l'Istituto nazionale per la fauna selvatica). Da parte del gruppo di lavoro per la reintroduzione è prevista un'attività di controllo continuata per valutare gli spostamenti degli animali e per la sorveglianza. Inoltre, un team di ricerca dell'Università di Urbino e della Stazione biologica di Donana effettuerà studi sul processo di reinserimento in natura e sul comportamento della specie. Tra le prossime tappe, il progetto prevede nel 2005 il rilascio di un'altra ventina di grifoni e l'arrivo di un nuovo contingente dalla Spagna. Un programma di educazione ambientale e di divulgazione sulla presenza dei grifoni è stato avviato dall'ente parco nei primi mesi del 2004 e proseguirà con interventi presso le scuole (tra cui una campagna "Adotta il tuo grifone") e la popolazione locale.