Roberto Scozzoli, Presidente del Consorzio di Bonifica della Romagna Centrale

Gli interventi tra le difficoltà

Nel periodo 1991-1997 l'attività di bonifica collinare e montana è stata condizionata da una situazione di notevoli difficoltà ed incertezze legate alla rarefazione dei finanziamenti pubblici.

Un significativo apporto, comunque, all'attività del distretto di montagna è venuto sia dai contributi della Amministrazione provinciale di Forlì-Cesena che dalle Comunità montane. Sono stati realizzati numerosi interventi per il ripristino di infrastrutture rurali danneggiate dalle avversità atmosferiche ed opere di bonifica montana da parte di Romagna Acque per la difesa dall'interrimento dell'invaso di Ridracoli.

Nel comprensorio di Santa Sofia sono stati compiuti lavori per oltre 881 milioni, sono in cantiere opere per 705 milioni per un totale di oltre 1 miliardo e 586 milioni di investimenti.

"Sul territorio - spiega Roberto Scozzoli, presidente del Consorzio di bonifica - sono presenti problematiche idrografiche ed ambientali non indifferenti. Occorrono accordi di programma con i sindaci dei Comuni di pianura, collina e montagna per studiare il territorio ed affrontare i problemi sul tappeto".

Ancora più complessa appare la formazione dei 5 piani di classifica da parte delle Comunità montane e, per quanto riguarda la zona pedecollinare, da parte del Consorzio di bonifica. "Entro l'anno - prosegue Scozzoli - è necessario un nuovo piano che consenta di applicare legittimamente ai beni immobili oneri di contribuenza legati alle opere di bonifica realizzate o realizzabili".

Per quel che concerne il personale del Consorzio è necessaria una razionalizzazione delle risorse umane. "I dirigenti - conclude il presidente - passeranno da 5 a 3 unità ed i "quadri" verranno valorizzati e responsabilizzati.

Colgo l'occasione, infine, per ringraziare tutti i collaboratori del Consorzio e, in particolare, l'ing. De Cupis che con professionalità e impegno ha seguito i numerosi lavori realizzati nel Comune di Santa Sofia".



Alessandro Alessandrini, Presidente del Consorzio Intercomunale Servizi

L'area di intervento del C.I.S.

Alessandro Alessandrini, 54 anni, è presidente, dal 1994, del Cis(Consorzio Intercomunale Servizi) di Forli. Il Cis è subentrato tre anni fa nella gestione dei servizi ex Acag: distribuzione del gas metano, erogazione dell'acqua, collettamento fognario e depurazione delle acque reflue. Dal luglio 1995 al novembre 1996 la maggioranza dei Comuni soci ha, inoltre, affidato al Consorzio la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

"Con il "Progetto Bruco"-spiega Alessandrini-la strategia è volta a trasformare il rifiuto in una vera e propria risorsa. Carta, plastica, vetro, rifiuti quotidiani, "bande stagnate"(bibite, barattoli), farmaci scaduti e pile scariche costituiscono "ricchezze" importanti da riutilizzare e smaltire correttamente per ridurre l'impatto ambientale". La vallata del Bidente e, in particolare, Santa Sofia risponde positivamente alla campagna della raccolta differenziata. Nel mese di luglio il 12% dei rifiuti trattati provenivano da questa zona anche se, negli ultimi tre mesi, si segnala una "stagnazione" nell'aumento delle "risorse" lavorate. "Il 75% dei rifiuti-prosegue il presidente del Cis-vengono trattati nell'inceneritore di Forli ed il restante 25% è destinato alla discarica di Sogliano. Abbiamo comunque localizzato nel territorio di Civitella di Romagna un'area adatta per "lavorare" il 25% dei rifiuti ora destinati a Sogliano. L'investimento per l'opera è intorno ai 6 miliardi e 700 milioni, di cui 2 miliardi circa a carico della collettività". Lo smaltimento dei rifiuti nella nuova area di Civitella costerà all'utente 60 lire al chilo contro le attuali 100 lire. "L'obiettivo-precisa Alessandrini-è quello di creare un'unica azienda di servizi a livello provinciale con un bacino d'utenza di circa 350mila abitanti". Ora operano tre aziende: "Aura" nella zona del Rubicone, "Amga" nel cesenate e "Cis" nel forlivese. "Un'unica azienda-afferma il presidente-significherebbe ulteriori risparmi da destinare ad investimenti sul mercato. Il futuro scenario internazionale proporrà interlocutori forti con cui confrontarsi e una frammentazione a livello locale non ha ragione di esistere". Nella zona di Santa Sofia il Cis ha provveduto alla metanizzazione di Corniolo e Spinello, agli acquedotti di Berleta e Corniolo Lago, con interventi pagati dagli utili del Consorzio che nel 1996, per il settore acqua, ammontano a 6 miliardi e 340 milioni. Il Cis mira, in tutto il comprensorio, ad un'omogeneità dei servizi a parità di costi. L'abitante di Corniolo, per esempio, pagherà come quello di Forli in un'ottica di riequilibrio territoriale. "Importante - prosegue il presidente - è anche l' "indotto" che il Cis crea per le aziende forlivesi, impegnate in lavori nella zona di Cagliari ed in altre aree della Sardegna". Il costo per l'utente per il servizio di fornitura di gas è di 129 lire al metro cubo, il più basso in Regione e l'utile dell'anno scorso, per il settore gas, ammonta a 7 miliardi e 300 milioni.

"Nel triennio 1997-1999 - conclude Alessandrini - sono previsti 101 miliardi di investimenti, quasi tutti derivanti da autofinanziamento".