La vita delle associazioni


Pro loco Corniolo - Campigna

Il consiglio dell'Associazione Pro Loco Corniolo-Campigna è costituito da 26 consiglieri, fra i quali un presidente e due vice-presidenti. La Pro Loco Corniolo-Campigna è inserita all'interno del Consorzio delle Pro Loco di vallata e della U.N.P.L.I.(Unione nazionale pro loco italiane). La funzione prioritaria è stata ed è quella di valorizzare e promuovere il nostro territorio con iniziative di vario genere, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di S.Sofia, con l'Ente Parco Nazionale, con la Comunità Montana dell'Appennino Forlivese e con Romagna Acque. L'attività si svolge con la predisposizione di opere di arredo urbano e di attrezzature per la sosta e ristoro, l'organizzazione di attività sportive quali gare di mountain-byke ed escursioni. Inoltre, la riscoperta di vecchie tradizioni e di luoghi abbandonati quali S.Paolo in Alpe e Pian del Grado, serate di commedie dialettali e concerti di musica, in collaborazione con l'Accademia musicale Romagna-Toscana. Infine, collabora a manifestazioni con costumi medievali per la festa dei Papi e per la valorizzazione del Giardino botanico di Valbonella. La Pro Loco Corniolo-Campigna opera ed insiste nell'alta valle del Bidente, in un ambiente di grande interesse turistico per la presenza di una vasta area all'interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Essa partecipa, negli ultimi mesi, alla costituzione e promozione di un marchio che contraddistingua e valorizzi il nostro territorio.


Il patrimonio storico artistico:
Abbazia di s.maria in cosmedin dell'isola

Le origini della vecchia abbazia risalgono al sec. XI quando i monaci di Camaldoli la fondarono e costituirono un territorio separato dalle altre amministrazioni feudali da cui il nome di Isola dell'abbazia.

Essa ebbe il momento di maggior splendore tra il 1520 ed il 1640 quando unita all'abbazia di S.Ellero era la sede dell'abate.

Ma il terremoto del 1641 distrusse l'abbazia che non fu più ricostruita(tanto che nel 1708 durante una visita vescovile se ne vedevano ancora i ruderi).

Nel 1918 poi anche la chiesa venne distrutta dal terremoto e quella ora esistente risale al 1923 ed è stata ricostruita ex novo accanto ai ruderi dell'antica casa colonica del podere "Molino dell'Isola" distrutta dal medesimo terremoto.

La chiesa è stata ricostruita con la stessa orientazione est-ovest della precedente aggiungendo al corpo rettangolare un'abside che non esisteva nella vecchia struttura pur mantenendo, per il resto, un vago ricordo della vecchia chiesa. Sopra il portale nella lunetta è ricordato Papa Pasquale II originario di Bleda. All'interno della chiesa, collocata in fondo all'abside, si trova la tavola lignea "ASSUNZIONE TRA GLI APOSTOLI" di Giulio Ponteghini di Faenza che negli anni tra il 1540-1550 fu in queste zone. Essa rappresenta la Madonna portata in cielo dagli angeli e gli apostoli che assistono.

Il quadro è privo di influenze locali mentre sia i personaggi che le forme ed i colori si rifanno all'arte del nord-Europa di cui ai quei tempi circolavano stampe su cui si poteva essersi formato questo maestro autodidatta.

La raffigurazione è basata sul numero TRE in quanto i personaggi(12 sotto e 12 sopra), sono disposti a gruppetti di tre e a triangolo e tutto il quadro è disposto come una piramide il cui vertice è la testa della Madonna che è chiamata in un antico canto ICONA DELLA TRINITA'

In basso per terra oltre alle rose simbolo di purezza, vi sono due spighe e un topo che come in un rebus significano "Chi farà meglio del Ponteghino?".

La cornice del secolo XVII in stile barocco ricorda quell'ornamento di cui parla il titolo dell'abbazia.

Tornando verso l'uscita a destra vi è una tela di autore ignoto della prima metà del XVII secolo(bisognosa di urgente restauro) raffigurante la "PRESENTAZIONE DI GESù AL TEMPIO".

Accanto all'uscita a destra si può ammirare(recentemente restaurato) una "MADONNA CON BAMBINO E DUE APOSTOLI" dell'inizio XVII secolo di autore ignoto.All'interno della chiesa possiamo anche vedere una sedia del celebrante del XVII secolo.

Per le visite, la chiesa è aperta il sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30; la domenica mattina dalle ore 8.00 alle 9.30 e su richiesta al seguente numero telefonico 0543/971204 anche negli altri giorni.

Nei mesi di luglio ed agosto la chiesa può essere visitata anche la domenica pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 17.00.

Su richiesta può essere fornito gratuitamente un cicerone.


Luciano Stradaioli