La vita delle associazioni
Associazione Arci Tre Ponti
L'Associazione ARCI Tre Ponti nasce nella primavera del 1995 da un'idea di alcuni giovani di S.Sofia per dare più spazio e autonomia ad alcune manifestazioni che già si svolgevano nel nostro comune, in particolare il Raduno internazionale degli artisti da strada di metà agosto. All'Associazione aderiscono, fin dal primo anno, cittadini di ogni età e con diversi interessi che hanno permesso già nel primo anno di vita il decollo, oltre alla manifestazione citata, di eventi che puntano alla ricostruzione delle tradizioni popolari come la "Batdura" e "La Fiera del Maiale Grasso di S.Lucia". Il successo delle manifestazioni è immediato e continua nelle edizioni degli anni successivi. Evidentemente l'associazione ha corrisposto a bisogni, ha soddisfatto aspettative, che la nostra collettività aspettava da tempo soprattutto per quanto riguarda la sua parte più giovane e attiva.
Le attività della Tre Ponti si svolgono in perfetto accordo ed unità di intenti con le altre maggiori organizzazioni di volontariato del nostro paese, la Pro Loco e il Gruppo Alpini Alto Bidente. Durante l'ultima edizione della Festa del Maiale Grasso si è svolta l'inaugurazione del Premio Campigna 1997. Tutti i partecipanti alla rassegna d'arte hanno pranzato nello spazio della festa con le specialità della nostra tradizione "norcina" preparate dall'impareggiabile gruppo cucinieri della Tre Ponti, la "cantina" era organizzata dal Gruppo Alpini. A dimostrazione di come più associazioni possano e debbano collaborare.
Il programma della Tre Ponti 1998 è iniziato con l'edizione dei "Fuochi a Maggio", il falò dei "SOPRAVVISSUTI", il gruppo giovanile dell'organizzazione, è stato veramente impressionante, proseguirà nel mese di giugno con quattro serate di concerti nel Parco della Resistenza in concomitanza con la "Festa di Primavera" organizzata da Romagna Acque. Nel mese di luglio e agosto le iniziative seguiranno il programma degli anni precedenti.
La Tre Ponti ha una nuova sede, in Piazza Garibaldi presso la Coop. Reduci, Combattenti e Partigiani. A prescindere dalla collaborazione instaurata tra la nostra organizzazione e la Cooperativa, nei prossimi anni concerteremo un piano di lavoro per rivisitare il passato prossimo della nostra comunità. Ci riferiamo in particolare agli avvenimenti dell'unificazione d'Italia e alla nostra Epopea Garibaldina. Una "Rappresentazione Storica in Costume" di questo glorioso periodo della storia di Santa Sofia avrà un posto di rilievo nei programmi futuri della nostra organizzazione.
Fabio Mantini
Presidente ARCI Tre Ponti
Curiosando
Il Mentore: quasi un mito
Il 1896 è l'anno che segna la grande invenzione dei fratelli LUMIERE. Mentre ai primi del secolo era già presente a S. Sofia l'automobile, non tardava ad arrivare il nuovo spettacolo e già nel 1908 si dava inizio alle proiezioni in via Nefetti, oggi sala sul lato sinistro del ristorante Contessa. A girare la manovella di quest'ingegnosa macchina c'è un piccolo aiutante, Nullo Olivetti, otto anni, quel Pallottino che ricorderemo fino ai giorni nostri (mio padre). La saletta si mostra subito non in grado di ospitare tutto il pubblico e così, nel 1910, il Teatro Mentore (coi suoi tre ordini di palchi e una platea di duecento posti) era già sede del nuovo cinematografo. E' il 1918 ed è già terminata la Grande Guerra ma il 10 novembre un terremoto violentissimo devasta S. Sofia con morti feriti e crolli ovunque, anche il Mentore subirà gravi danni. Il teatro sarà riparato e subirà una trasformazione totale esterna. Internamente sarà sacrificata una fila di palchi dando vita al classico loggione, dove potrà trovare posto anche la gente del ceto sociale medio. Le proiezioni ricominciano nell'anno 1922 e Pallottino è l'operatore di proiezione ufficiale. Arriviamo al 1929. In quell'anno il cinema segna un altro traguardo di estrema importanza, dal muto al parlato, ed anche in quest'evento S. Sofia non tarda a stare al passo coi tempi ed è grazie al grande appassionato di cinema, l'allora gestore Beppe Giuliattini che, nel 1931, porta al Mentore di S. Sofia il CINESONORO (presente allora solo nelle sale di Ravenna e Forlì). Così negli anni trenta i Santasofiesi potranno vedere i migliori film circolanti in Italia. L'evento del secondo conflitto mondiale porterà a sospendere l'attività cinematografica, la sua ripresa avverrà nel 1946-47 grazie all'Associazione Combattenti Reduci che prenderà in affitto dall'Accademia dei Perseveranti il teatro e l'attrezzatura. Il tutto fu rimesso in funzione da mio padre, compreso il proiettore, un vecchio KRUPP-ERNEMAN degli anni '20. Ripartono così le proiezioni cinematografiche ma partiranno anche tutti quei veglioni e mascherate che S. Sofia ricorda con molto entusiasmo. Come forse molti sanno era usanza portarsi nei palchi del teatro (affittati per quella sera) rifornimenti da consumarsi nell'intervallo della mezzanotte da coloro che non si recavano nelle trattorie del paese. Bene, quella sera, mi raccontava mio padre, in occasione del veglione della banda, gli animi (tra un bicchiere e l'altro) si erano veramente surriscaldati al punto che, al momento in cui l'orchestra sospendeva le danze e nei palchi iniziavano le cene improvvisate, l'euforia aveva oltrepassato i limiti ed era talmente infuocata che la pentola dei cappelletti finì al centro della platea. Fu un puro caso che nessuno rimase colpito e così la veglia poté continuare e volgere al termine, nella baldoria totale.
Siamo ai primi anni '50, il teatro si comincia mostrare non abbastanza capiente, i pienoni si ripetono continuamente da dover effettuare, la domenica, tre spettacoli. Per questo motivo l'associazione Combattenti, con un nuovo socio privato, pensò ad una soluzione: la demolizione del teatro al fine di ottenere un locale grande e capiente offrendo così alla popolazione un cinema nuovo, moderno e all'avanguardia dei tempi. Quasi tutto il paese accettò di buon grado questa decisione, nessuno fece una piega comprese autorità e amministrazione. Così il teatro veniva demolito cancellando per sempre una delle cose più belle rimaste a S. Sofia. I colpi di piccone ebbero inizio ai primi del 1957 per terminare nel giugno del 1958 e il giorno 23 ebbe luogo l'inaugurazione del nuovo cinema. Titolo del film: "I Peccatori di Peyton" al prezzo di Lire 100 in platea e 130 in galleria. Il suo interno si mostra subito molto valido ed elegante, a partire dall'ampia platea con relativa galleria e un capiente palcoscenico. Ancor più lo era l'acustica e l'attrezzatura tecnica. Il nuovo Mentore s'incammina per gli anni '60 fra spettacoli cinematografici, musicali e cabaret ospitando Gaber, Noschese, Dino Sarti ecc.. Il Mentore è sempre più affollato, i suoi seicento posti ogni domenica sono tutti occupati da gente che arriva da tutti i paesi, vicini e non, ma col passare degli anni ha inizio una forte crisi del cinema senza precedenti, e anche a S. Sofia gli effetti iniziano a farsi sentire pesantemente. Gli spettacoli vanno avanti ugualmente anche perché il traguardo del contratto di affitto non è lontano. Infatti, il 1986 è l'anno di fine gestione dell'Associazione Combattenti e con il film "Le ciliegie sono mature" si passa alla definitiva chiusura del Mentore. Una chiusura che sta durando da dodici anni, la più lunga mai avvenuta in tutta la storia del nostro teatro. Oggi, che il cinema italiano ha rioccupato un ruolo di primo piano nel mondo dello spettacolo, la gente del nostro paese si auspica che la sua riapertura possa avvenire in tempi brevi, brevissimi se possibile. Sono certo che la nostra amministrazione possa effettuare una scelta di ristrutturazione non troppo onerosa, per non rischiare di finire in una pericolosa barca dove l'altra sponda sia molto lontana o quasi irraggiungibile.
Franco Olivetti