IL DIRITTO DEI PARCHI NAZIONALI
Archivio sistematico dei provvedimenti a carattere generale dei Parchi nazionali



Parco nazionale Aspromonte - Linee programmatiche per la redazione del Piano del Parco, del regolamento del Parco e del Piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle attività compatibili
(Deliberazione del Consiglio direttivo n. 3 del 6 febbraio 1999 - Relazione del Direttore)




IL CONSIGLIO DIRETTIVO

Vista la relazione del Direttore con oggetto "Linee programmatiche per la redazione del Piano del Parco, del Regolamento del Parco e del Piano Pluriennale Economico e Sociale per la Promozione delle Attività compatibili", trasmessa a tutti i Consiglieri in uno all'avviso di convocazione della presente riunione;

Sentito l'intervento del Direttore, il quale approfondisce alcuni aspetti della propria relazione e fornisce i chiarimenti richiesti dai consiglieri;

Sentite, altresì, le argomentazioni espresse dal V. Presidente e dai Consiglieri presenti;

Vista la legge 06/12/91, n. 394, modificata ed integrata dalla recente legge n. 426 del 09/12/98;

Considerato che il documento individua opportunamente le linee metodologiche per una rapida ed efficace elaborazione dei suindicati strumenti, tenute presenti la pluralità delle competenze e le complesse procedure di approvazione;
(omissis)

DELIBERA

1 ) Di fare propria e di approvare la metodologia per la redazione del Piano del Parco, del Regolamento del Parco e del Piano Pluriennale Economico e Sociale per la Promozione delle Attività compatibili, contenuta nella relazione del Direttore citata in premessa ed allegata alla presente per farne parte integrante e sostanziale;

2) Di indicare, ai fini della costituzione della "Commissione di Piano" prevista al punto n. 6.2 della predetta relazione, la relativa composizione così come appresso: - n. 3 componenti designati dal Consiglio Direttivo; - n. 3 componenti designati dalla Comunità del Parco; -n. 1 componente, in rappresentanza dell'Amministrazione Provinciale; nonché un numero da definire di componenti esperti, nominati sulla base dei criteri e delle indicazioni che saranno espressi congiuntamente dai componenti designati dal Consiglio Direttivo e dalla Comunità del Parco;

3) Di dare mandato al Presidente di trasmettere copia della presente alla Comunità del Parco per ogni opportuna valutazione e conseguente determinazione.

4) Di dichiarare la presente immediatamente esecutiva.

 

LINEE PROGRAMMATICHE PER LA REDAZIONE DEL "PIANO DEL PARCO", DEL "REGOLAMENTO DEL PARCO" E DEL "PIANO PLURIENNALE ECONOMICO E SOCIALE PER LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA' COMPATIBILI" - Relazione del Direttore

La legge quadro sulle aree protette 6 dicembre 1991, n. 394, modificata ed integrata dalla recente legge n. 426 del 9 dicembre 1998, ha affidato il compito di fissare gli obiettivi di tutela e di sviluppo del parco alla pianificazione territoriale, costituita da:

  • Il "regolamento del parco";
  • il "piano del parco";
  • il "piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle attività compatibili".

La pluralità delle competenze e le complesse procedure di approvazione di questi importanti strumenti richiedono l'individuazione di linee metodologiche, che ne consentano l'elaborazione rapida ed efficace, senza penalizzare la partecipazione dei soggetti interessati a vario titolo al governo del parco.

Il presente documento è finalizzato alla proposizione di tali linee programmatico - metodologiche e si articola nei seguenti punti:

1 - riferimenti normativi;

2 - risorse finanziarie;

3 - studi, opere ed attività attinenti alla pianificazione;

4 - determinazioni degli Organi del Parco;

5 - situazione della pianificazione nella realtà delle aree protette in Italia;

6 - proposta di criteri e metodologie;

7 - elenco allegati.

1. Riferimenti normativi - L'art.11 della legge 394/91, modificato ed integrato dall'art.2 della legge 426/98, prevede che il "regolamento del parco", rispettando e valorizzando le "caratteristiche naturali, paesistiche, antropologiche, storiche e culturali locali", disciplini l'esercizio delle attività consentite nel territorio del parco ed in particolare:

  • la tipologia e le modalità di costruzione di opere e manufatti;
  • lo svolgimento delle attività artigianali, commerciali, di servizio ed agro-silvo-pastorali;
  • il soggiorno e la circolazione del pubblico con qualsiasi mezzo di trasporto;
  • lo svolgimento di attività sportive, ricreative ed educative;
  • lo svolgimento di attività di ricerca scientifica e biosanitaria;
  • i limiti alle emissioni sonore, luminose o di altro genere, nell'ambito della legislazione in materia;
  • lo svolgimento delle attività da affidare a interventi di occupazione giovanile, di volontariato, con particolare riferimento alle comunità terapeutiche e al servizio civile alternativo;
  • l'accessibilità nel territorio del parco attraverso percorsi e strutture idonee per disabili, portatori di handicap ed anziani;
  • le eventuali deroghe ai divieti di cui al comma 3 del medesimo art.11 della legge 394/91.

Il regolamento è adottato dall'Ente Parco anche contestualmente e comunque non oltre sei mesi dall'approvazione del piano del parco; è approvato dal Ministero dell'Ambiente, previo parere degli Enti locali e d'intesa con la Regione; acquista efficacia novanta giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Entro tale termine i Comuni sono tenuti ad adeguare alle sue previsioni i propri regolamenti.

Il "Piano per il parco", ai sensi dell'art.12 legge 394/91 e dell'art.2 della legge 426/94, deve contenere:

  • l'Organizzazione generale del territorio e la sua articolazione in aree e parti caratterizzate da forme differenziate di uso, godimento e tutela;
  • i vincoli, destinazioni d'uso pubblico o privato e norme di attuazione relative con riferimento alle varie aree o parti del piano;
  • i sistemi di accessibilità veicolare e pedonale con particolare riguardo a percorsi, accessi e strutture riservate ai disabili, ai portatori di handicap ed agli anziani;
  • i sistemi di attrezzature e servizi per la gestione e la funzione sociale del parco, musei, centri di visite, uffici informativi, aree di campeggio, attività agrituristiche;
  • gli indirizzi e criteri per gli interventi sulla flora, sulla fauna e sull'ambiente in genere.

Il piano è predisposto dall'Ente Parco entro diciotto mesi dalla costituzione dei suoi Organi; è approvato dal Consiglio Direttivo con il parere della Comunità del Parco, che partecipa alla definizione dei criteri di progettazione indicati dal Consiglio; è adottato dalla Regione entro novanta giorni dalla sua ricezione; è depositato per quaranta giorni dall'adozione presso le sedi dei Comuni, delle Comunità Montane e della Regione. A seguito dell'esame e della pronuncia sulle eventuali osservazioni, che chiunque può presentare nei successivi quaranta giorni dalla scadenza del periodo di deposito, il piano è approvato dalla Regione d'intesa con l'Ente Parco e con i Comuni interessati.

Il piano è uno strumento speciale, a cui la norma conferisce valore "sostitutivo" di ogni altro strumento di pianificazione.

L'art.14 della legge 394/91, integrato dai commi 29 e 31 dell'art. 2 della legge 426/98, associa al piano del parco il "piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle attività compatibili", la cui elaborazione, contestuale a quella del piano del parco, è affidata alla Comunità del Parco. Il piano pluriennale, sul quale il Consiglio Direttivo esprime la propria motivata valutazione, è approvato dalla Regione.

2. Risorse finanziarie - La elaborazione dei piani e del regolamento del Parco Nazionale dell'Aspromonte è inserita nell'ambito del 1° Programma Triennale (PTTA '91/'93), in cui sono previsti i seguenti interventi con le relative risorse finanziarie:

a) - "Piano del parco e redazione degli strumenti di pianificazione e gestione delle risorse idriche e forestali" - scheda n.172 (allegato 1) - Lire. 2.500.000.000;

b) - "Piano pluriennale economico sociale per la promozione delle attività compatibili" scheda n.184 (allegato 2) - Lire 1.000.000.000.

Nell'ambito del medesimo Programma sono stati inoltre finanziati gli interventi sottoelencati, connessi alla pianificazione:

  • "Cartografia del perimetro del Parco e tabellazione delle zone di accesso" (scheda n. 173);
  • "Sistemi di sentieri naturalistici del Parco" (scheda n.170);
  • "Realizzazione di un sistema integrato mirato allo sviluppo sostenibile dell'ambiente rurale del Parco Nazionale dell'Aspromonte - Reg. CEE 2078/92-" (scheda n.185).

Sui collegamenti tra tali interventi ed i "piani" ed il "regolamento" del Parco si rimanda alla relazione prot.14/Dir del 30.09.98 "Attuazione interventi 1° e 2° Programma Triennale", già sottoposta ed approvata dal Consiglio Direttivo con delibera n.44/98.

3. Studi, opere ed attività attinenti alla pianificazione - L'Ente ha predisposto la redazione di studi, indagini e ricerche ed ha avviato, sulla base delle risultanze dei medesimi, programmi di opere che si inseriscono nel processo di pianificazione.

3.1. Studi, indagini e ricerche - Si elencano gli studi, le indagini e le ricerche già conclusi ed approvati dagli Organi del Parco e quelli in corso di svolgimento.

a) - "Indagine e analisi tecnica finalizzate all'individuazione ed alla programmazione degli interventi di realizzazione di centri visita e punti base da localizzare nel territorio del Parco Nazionale dell'Aspromonte e nelle zone immediatamente adiacenti" (approvato);

b) - "Indagine nell'ambito del territorio del Parco Nazionale dell'Aspromonte e nelle zone immediatamente adiacenti per la scelta delle località da destinare a campeggi natura, aree verdi attrezzate, ed aree attrezzate per il turismo naturalistico - culturale" (approvato);

c) - "Indagine e analisi tecnica finalizzate all'individuazione ed alla programmazione di interventi di riqualificazione ambientale da realizzare nel territorio del Parco Nazionale dell'Aspromonte" (approvato);

d) - "Indagine e analisi tecnica finalizzate all'individuazione ed alla programmazione di interventi di riqualificazione e recupero edilizio, architettonico ed ambientale di eremi ed aree di culto ricadenti nel territorio del Parco Nazionale dell'Aspromonte e nelle zone immediatamente adiacenti" (approvato);

e) - "Studio e analisi tecnica finalizzati all'individuazione e alla programmazione degli interventi di riqualificazione urbanistico - edilizia dei centri e nuclei storici ricadenti nel territorio del Parco Nazionale dell'Aspromonte e nelle zone immediatamente adiacenti" (approvato);

f) - "Indagine di fattibilità, ricognizione generale e recupero preliminare di sentieri naturalistici esistenti nel Parco Nazionale dell'Aspromonte" nell'ambito degli interventi di cui alla scheda "Sistemi dei sentieri naturalistici" del 1° Programma Triennale (approvato);

g) - "Redazione di una carta generale dei sentieri del Parco Nazionale dell'Aspromonte" (nell'ambito degli interventi di cui alla scheda " Sistemi dei sentieri naturalistici" del 1° Programma Triennale (approvato);

h) - "Studio sullo stato dei corpi idrici all'interno del Parco Nazionale dell'Aspromonte (approvato);

i) - "Ricerca scientifica finalizzata all'individuazione preliminare delle aree di rilevante interesse naturalistico per la conservazione e gestione della fauna del Parco Nazionale dell'Aspromonte" (approvato);

j) - "Studio multi disciplinare finalizzato alla rivitalizzazione di attività agricole e forestali del Parco Nazionale dell'Aspromonte" (in corso di svolgimento);

k) - Progetto Aspromonte di tutela e recupero di habitat prioritari minacciati - Programma Life 98 Nat. (progetto approvato con interventi in fase di attivazione).

Le indagini e lo studio di cui ai punti a), b), c), d), e) sono alla base della programmazione dei centri visita, delle porte di accesso - punti base, dei campeggi natura, delle aree attrezzate per il turismo naturalistico e di interventi di miglioramento ambientale. L'indagine e la carta generale dei sentieri elencate ai punti f) e g) costituiscono il supporto della programmazione dei sentieri escursionistici. Gli studi e la ricerca di cui ai punti h), i) affrontano aspetti di carattere naturalistico ed economico di rilevanza generale; quello di cui al punto j) affronta settori più specifici; il "Progetto Aspromonte" con le azioni relative è finalizzato alla conservazione di alcuni habitat prioritari. Gli studi sopra riportati sono attinenti ai contenuti della pianificazione.

3.2. Programmi di opere - (omissis)

4. Determinazioni degli Organi del Parco - Si riportano gli atti e le determinazioni assunti dagli Organi del Parco nell'ambito della pianificazione.

4.1. Deliberazione n.2/98 della Comunità del Parco nella seduta del 17.02.98

La Comunità del Parco con deliberazione n.2/98 (allegato 3) ha approvato un documento di indirizzo, proposto dalla Giunta Esecutiva con atto n. 10/98 (allegato 4), con cui vengono definite le sottoelencate finalità e modalità di redazione del "piano pluriennale":

  • attuazioni delle previsioni del Piano del Parco (conservazione degli ecosistemi naturali, sviluppo compatibile della comunità, crescita civile delle popolazioni residenti);
  • attivazioni di strumenti amministrativi efficaci per l'attuazione del Piano;
  • creazione e organizzazione di forme stabili e continuative di collaborazione fra i soggetti istituzionali interessati (Regione, Provincia, Comunità Montane, Comuni).

4.2. Decisione del Consiglio Direttivo nella seduta del 13.02.98 - Presso la Biblioteca del Comune di S.Giorgio Morgeto in data 13.02.98 si è tenuta una seduta di Consiglio Direttivo, che al 5° punto dell'o.d.g. prevedeva la trattazione del "Piano e Regolamento del Parco. Determinazioni".

Sull'argomento è stata presentata una relazione istruttoria ed un documento del consigliere incaricato, (omissis) (allegato 5).

A conclusione del dibattito, di cui si riporta il relativo stralcio verbale (allegato 6), il Consiglio ha deciso di prendere atto della relazione di (omissis) e di dare mandato ai consiglieri (omissis) di integrare la medesima per le parti di specifica competenza (allegato 7).

4.3. Decisione del Consiglio Direttivo nella seduta del 29.07.98 - Presso la sede dell'Ente in data 29.08.98 si è tenuta una seduta di Consiglio Direttivo, che al 12° punto dell'o.d.g. prevedeva la trattazione del "Piano e Regolamento del Parco. Determinazioni".

Dopo la disposizione del Presidente di inviare ai Consiglieri copia dei documenti presentati da (omissis), il Consiglio Direttivo ha deciso di rinviare l'argomento relativo al piano ed al regolamento del Parco ad una successiva seduta. Nel corso della trattazione del 4° punto dell'o.d.g. "Relazione del Direttore con oggetto: Programmazione attività gestionale dell'Ente Parco", il Consiglio ha raccomandato " di verificare che non vi siano sovrapposizioni tra gli studi già approvati e quelli che dovranno caratterizzare la elaborazione del piano del Parco, del piano di sviluppo economico e sociale e l'attuazione delle schede P.T.T.A. e che vi sia invece il necessario coordinamento tra i vari studi".

Si riportano gli stralci del verbale relativi ai punti 4 e 12 dell'o.d.g. (allegato 8)

5. La pianificazione nella realtà delle aree protette in Italia - A fronte del ruolo fondamentale attribuito alla pianificazione nella gestione delle aree protette, la predisposizione e l'attuazione degli strumenti di piano, in generale, è caratterizzata nei parchi da ritardi notevoli.

Si riassumono, sinteticamente, le principali cause di difficoltà e le possibili soluzioni secondo gli studi e le ricerche più recenti.

  • L'esperienza della pianificazione dei parchi, di norma, è stata caratterizzata dalla mancanza di partecipazione attiva delle popolazioni e delle istituzioni locali, che, chiamate ad esprimersi su piani già definiti, hanno risposto con atteggiamenti di non condivisione e/o di rifiuto a scelte ritenute "imposte" e "calate dall'alto". Come dimostrano numerose esperienze, la strategia più sicura per la conservazione delle risorse naturali è la condivisione delle scelte. La pianificazione del parco deve, dunque, essere un processo elaborato e gestito, sin dall'inizio, con il coinvolgimento delle comunità locali, evitando "atteggiamenti corporativi" già sperimentati in passato attraverso un coinvolgimento di tutti i soggetti interessati alla vita dell'area protetta. E' pertanto indispensabile prevedere all'interno del processo di pianificazione un piano di "comunicazione" delle finalità e degli obiettivi del parco, la cui conoscenza possa sviluppare l'interesse e la partecipazione della pubblica opinione, sempre più attenta e sensibile ai problemi della tutela del territorio e delle risorse naturali
  • Una tradizione "urbanistica" del territorio, che ha caratterizzato la pianificazione paesistica ed ambientale italiana sullo schema "zona - norma", ha prodotto piani delle aree protette simili a piani regolatori sovracomunali, con la predominanza delle analisi naturalistiche e paesaggistiche su quelle demografiche e socio-economiche. Il risultato più frequente è stato una zonazione del territorio del parco in cui la pianificazione si restringe a descrizioni e censimenti delle risorse esistenti ed a strategie volte a "conservare" lo stato di fatto. Per affrontare il complesso rapporto tra le analisi, finalizzate agli obiettivi di fondo del piano, le valutazioni, che debbono fare riferimento ai valori ed alle indicazioni del contesto sociale in relazione alle opzioni del piano, e le scelte progettuali, determinate dalle analisi e dalle valutazioni, le metodologie più recenti prevedono la distinzione e l'autonomia tra la fase analitico-valutativa e quella progettuale, che non costituiscono una sequenza rigida ed unidirezionale (analisi, valutazione, progetto) ma sono in reciproca interazione (inversioni, rinvii e retroazioni). In questo quadro la pianificazione del parco promuove processi evolutivi attraverso proposte supportate dal necessario rigore sia per gli aspetti naturalistico - ambientali che per quelli storico - culturali e prevede analisi valutative convenientemente estese all'esterno del territorio protetto, ricercando con i piani urbanistici, paesistici o territoriali un raccordo, che non può essere risolto con l'esercizio del "potere sostitutivo".
  • La scarsa attenzione prestata al rapporto tra le politiche di piano (vincoli e sviluppo) ed una realistica politica di spesa (opere, indennizzi, contributi, etc) ha accentuato la difficoltà di gestione dei parchi, dando spazio ad atteggiamenti contrapposti che hanno prodotto l'arresto del processo di pianificazione: da un lato il diritto dei residenti allo sfruttamento indiscriminato delle risorse del territorio in nome dello sviluppo e dell'occupazione, dall'altro la richiesta di riparare e risarcire, attraverso la "mummificazione" delle aree protette, gli sprechi ed i disastri ambientali dei territori esterni ai parchi. Il legame tra la definizione dei regimi di disciplina e quella delle indicazioni programmatiche di spesa è dunque un elemento decisivo per l'esito della pianificazione, che, evitando approssimazioni e genericità, deve costruire un programma concreto, trasformando i vincoli di salvaguardia in indirizzi programmatici d'intervento. La ricerca di un'organica connessione e coerenza tra il "piano del parco", il "regolamento" ed il "piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle attività compatibili" costituisce il modo per affrontare la questione, come è stato confermato dalle nuove disposizioni della citata legge 426/98.
  • E' stato spesso trascurata nel processo di pianificazione (che com'è noto è un processo ciclico) la fase di verifica, su cui basare la revisione con le necessarie integrazioni e correzioni. Questa omissione ha spesso vanificato il processo stesso, che, per essere onnicomprensivo, non viene concluso oppure richiede tempi così lunghi che, quando si completa, è già superato. L'orizzonte temporale in cui le strategie di gestione debbono inscrivere gli interventi e le misure di tutela e di valorizzazione costituisce un elemento del processo da valutare con grande attenzione. Da un lato la pianificazione deve svolgere in prospettive ampie e lungimiranti la sua funzione di coordinamento strategico di politiche diversificate (agricole, forestali, turistiche, urbanistiche, etc.), in modo di anticipare e controllare i processi di trasformazione. Dall'altro l'attuazione di tali previsioni richiede una gradualità temporale, è in continua evoluzione e necessita di verifiche. La pianificazione deve quindi essere predisposta in tempi congrui, individuare obiettivi specifici nel breve/medio termine, sviluppare linee strategiche nel lungo periodo, prevedere forme e modalità di verifica. Nella consapevolezza che la pianificazione non risolverà da sola ed istantaneamente problemi e conflitti antichi, è necessario rifuggire da posizioni categoriche e definitive.

6. Proposte di criteri e metodologie

6.1. Criteri

  • L'attività di pianificazione del parco è un processo unitario, interattivo continuo ed aperto entro il quale non si hanno tre strumenti diversi e distinti, ma un'unica fase logica con procedure coordinate. In questo processo la pianificazione ha la funzione di progettare l'assetto ottimale; la programmazione individua, all'interno delle diverse possibilità evidenziate dalla pianificazione, le scelte di un determinato periodo; la gestione attua le scelte fatte attraverso norme, regolamenti, progetti, interventi, attività. E' pertanto auspicabile che la redazione dei "piani" e del "regolamento" del parco sia contestuale ed affidata ad un unico gruppo e/o società di progettazione.
  • Il processo di pianificazione si struttura in un ambito di competenze interdisciplinari attraverso un approccio sistemico che analizza e valuta i rapporti tra le molteplici componenti della realtà naturale ed antropica.
  • Il piano è aperto, aggiornabile, caratterizzato da processi di "feedback", in grado di consentire "aggiustamenti", sia nella fase di analisi e di valutazione che in quella delle scelte progettuali.
  • La elaborazione della pianificazione (con particolare riferimento alla fase di conoscenza del territorio) non può essere vincolata alla redazione di studi e ricerche che richiedono tempi lunghi, ma deve basarsi sulle conoscenze esistenti, eventualmente raccolte, integrate ed elaborate, rimandando gli approfondimenti alla fase di attuazione e di verifica. Tale attività potrebbe essere affidata alle Università e/o Enti di ricerca che hanno già condotto studi e ricerche sui temi di interesse della pianificazione del parco.
  • E' necessario individuare gli obiettivi della pianificazione prevedendo luoghi, soggetti e momenti di indirizzo, confronto e verifica, nel rispetto delle norme e delle finalità istitutive, che in linea generale sono così riassumibili:

- conservazione tutela e ripristino degli ecosistemi naturali;

- promozione sociale ed economica, soprattutto attraverso il recupero e la promozione delle attività tradizionali (agricole, artigianali, etc);

- ricerca scientifica; sostegno e promozione delle attività culturali, della didattica e dell'educazione ambientale;

- fruizione ricreativa e turistica.

Per favorire la partecipazione dei cittadini è utile l'organizzazione di incontri, dibattiti, conferenze, mostre o altre manifestazioni sui temi, sui fini istituzionali e sulla pianificazione del Parco.

6.2. Costituzione di una commissione di Piano - Per seguire al meglio le fasi di elaborazione del Piano, si propone di costituire una "Commissione di coordinamento di piano", nominata dal Consiglio Direttivo e dalla Comunità del Parco. La Commissione, formata da rappresentanti degli Organi istituzionali e da funzionari del Parco e da esperti esterni, costituirà l'interfaccia tra il Consiglio Direttivo, la Comunità del Parco ed i Progettisti. Il gruppo si caratterizzerà come un vero e proprio "ufficio di piano": predisporrà un piano di lavoro; coordinerà la fase di raccolta dei dati e degli studi; fornirà gli input metodologici; valuterà le proposte dei progettisti; formulerà proposte agli stessi. Tutte le attività saranno svolte sulla base delle determinazioni e delle indicazioni del Consiglio Direttivo e della Comunità del Parco.

6.3. Partecipazione - La partecipazione delle comunità locali all'elaborazione della pianificazione è condizione essenziale per l'esito della stessa. Essa può essere garantita attraverso lo strumento della "Conferenza di servizi", prevista dalla legge 241/90 e successive modifiche. Alle conferenze potranno partecipare i rappresentanti di Enti, Organizzazioni e Associazioni istituzionali e privati e di quanti altri sono coinvolti dall'istituzione del Parco e dalla sua pianificazione.

Oggetto delle conferenze è l'acquisizione di:

  • Indicazioni per la definizione degli obiettivi di fondo da raggiungere attraverso la pianificazione;
  • Suggerimenti per la identificazione delle linee strategiche su cui il Parco si deve muovere.

I risultati degli incontri, da sottoporre alla valutazione degli Organi istituzionali del Parco, saranno utilizzati per l'elaborazione del piano del parco, del regolamento e del piano pluriennale economico e sociale.

6.4. Metodologia di elaborazione - La metodologia di elaborazione proposta si articola su quattro fasi interagenti:

A. Conoscenza dell'area ed individuazione dei criteri di progettazione;

B. Raccolta, prima elaborazione dei dati e predisposizione degli atti di progettazione;

C. Sintesi delle indagini settoriali;

D. Bozza di piano del parco, di piano pluriennale e di regolamento.

Ciascuna fase viene di seguito rappresentata attraverso:

(a) la descrizione;

(b) le azioni preparatorie;

(c) il periodo di esecuzione;

(d) i soggetti esecutori;

(e) il prodotto finale.

A. Conoscenza dell'area ed individuazione dei criteri di progettazione

(a) Descrizione

Vengono individuate le specificità (risorse, caratteri e problemi) dell'area e le richieste sociali. Si delineano gli obiettivi di massima del piano del parco e del piano pluriennale.

Si distinguono i confini amministrativi del parco dai limiti dei territori da esaminare, includendo quelli che si rapportano e/o completano gli ecosistemi dell'area protetta.

Si delimita il campo delle analisi.

Vengono censiti gli studi e le ricerche svolti nell'area in esame, per non rifare indagini già esistenti con conseguenti ritardi e sprechi di risorse economiche.

(b) Azioni preparatorie

  • Nomina di una commissione di piano designata dal Consiglio Direttivo e della Comunità del Parco;
  • Individuazione dei soggetti da invitare alle conferenze di servizio.

(c) Periodo di esecuzione

  • Marzo/giugno'99

(d) Soggetti esecutori

  • Organi del Parco (Consiglio Direttivo, Comunità del Parco);
  • Componenti della Commissione di Piano;
  • Università ed Enti di ricerca.

(e) Prodotto finale

  • definizione dell'area oggetto di studio;
  • inquadramento biogeografico;
  • censimento di studi e ricerche scientifiche, utili ai fini del piano, svolte sull'area oggetto d'intervento dalle Università e/o da Enti di ricerca;
  • definizione dei criteri di progettazione;
  • piano di "comunicazione".

B. Raccolta dei dati nei settori disciplinari

(a) Descrizione

Si procede all'analisi dei diversi sistemi disciplinari cointeressati ordinati nei sistemi sottoelencati, correlati fra loro:

  • sistema delle risorse ambientali (floristiche, faunistiche, forestali)
  • sistema delle risorse idriche (salvaguardia ed utilizzo delle acque)
  • sistema fisico del territorio (geologia, geomorfologia e idrogeologica; climatologia, pedologia, sismologia);
  • sistema antropico (uso del suolo; patrimonio storico e culturale; aspetti urbanistici, infrastrutturali e giuridico-amministrativi).

Si verifica il quadro delle conoscenze; si determinano l'impostazione generale, le finalità e gli obiettivi, gli elaborati da produrre, le competenze professionali da richiedere per la elaborazione dei "piani" e del "regolamento".

Si procede all'affidamento della progettazione nel rispetto delle norme e delle procedure vigenti in materia.

(b) Azioni preparatorie

  • Predisposizione di convenzioni con Università e/o Enti di ricerca;
  • Predisposizione calendario delle conferenze

(c) Periodo di esecuzione

  • Luglio/Dicembre'99

(d) Soggetti Esecutori

  • Organi del Parco (Consiglio Direttivo, Comunità del Parco);
  • Componenti della Commissione di piano;
  • Università ed Enti di ricerca;
  • Rappresentanti della comunità locale (attraverso le conferenze di servizio).

(e) Prodotto finale

  • Studi, ricerche e carte tematiche in forma cartacea e/o numerica nelle materie prescelte;
  • Risultanze delle conferenze di servizi;
  • Definizione puntuale degli obiettivi dei "Piani" e del "Regolamento";
  • Appalto della progettazione del "piano del Parco", del "piano pluriennale economico e sociale" e del "regolamento".

C. Sintesi delle indagini settoriali

  1. Descrizione

Vengono individuate e valutate le "unità ambientali", riconoscibili per identità visuali e culturali, dove convivono componenti differenti ma interdipendenti. Viene predisposta una ipotesi progettuale.

(b) Azioni preparatorie

  • Individuazione delle azioni e dei tempi di monitoraggio per la verifica tra le fasi di analisi/valutazione/progettazione.

(c) Periodo di esecuzione

  • Gennaio/Maggio 2000

(d) Soggetti esecutori

  • Organi del Parco (Consiglio Direttivo, Comunità del Parco);
  • Commissione di piano:
  • Università ed Enti di ricerca;
  • Progettisti.

(e) Prodotto finale

  • delimitazione delle unità ambientali;
  • delimitazione dei complessi funzionali;
  • ipotesi di zonizzazione, di norme per aree e per settori tematici, di interventi di sviluppo socio-economico.

D. Elaborazione del progetto

(a) Descrizione

Si esaminano i risultati della fase di "sintesi" e si verificano le rispondenze alle linee di indirizzo.

Si procede alla elaborazione delle "bozze progettuali" dei piani e del regolamento.

Si procede all'adozione degli atti di competenza da parte degli Organi del Parco.

(b) Azioni preparatorie

  • Verifica dei risultati della fase "C".

(c) Periodo di esecuzione

  • Giugno/Agosto 2000

(d) Soggetti esecutori

  • Organi del Parco (Consiglio Direttivo, Comunità del Parco);
  • Commissione di piano;
  • Università ed Enti di ricerca;
  • Progettisti;
  • Rappresentanti della comunità locale (attraverso le conferenze di servizio).

(e) Prodotto finale

  • Bozza di piano del parco, del piano pluriennale, del regolamento;
  • approvazione del piano del Parco;
  • approvazione del piano pluriennale economico e sociale;
  • approvazione del regolamento.

7. Elenco allegati

1- scheda PTTA n. 172;

2- scheda PTTA n.184;

3- delibera di Comunità del Parco n. 2/98;

4- delibera di Giunta Esecutiva n. 10/98;

5- documento presentato dal consigliere (omissis)

6- stralcio processo verbale della seduta del Consiglio Direttivo del 13.02.98;

7- integrazioni di (omissis) e di (omissis)

8- stralcio processo verbale della seduta del Consiglio Direttivo del 29.07.98;

9- nota prot. SCN/3D/99/149 dell'11/01/99 del Ministero dell'Ambiente.

Allegato 1: (omissis)

Allegato 2: (omissis)

Allegato 3:

Approvazione documento della Giunta Esecutiva dell'Ente Parco in ordine al "Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale"
(Deliberazione della Comunità del Parco n. 2 del 17 febbraio 1998)

LA COMUNITA' DEL PARCO

- Su relazione del Presidente della Comunità, (omissis), e del Presidente dell'Ente Parco, (omissis), in merito all'oggetto della presente deliberazione;

- Udita la lettura del documento approvata dalla Giunta Esecutiva dell'Ente Parco con deliberazione n. 10 del 19/01/98 in ordine al "Piano pluriennale di sviluppo economico e sociale" e trasmessa a questa Comunità per il relativo esame;

(omissis)

DELIBERA

1) Di fare proprio ed approvare il documento proposto dalla Giunta Esecutiva dell'Ente Parco con atto n. 10/98 in ordine al "Piano Pluriennale di sviluppo Economico e Sociale", allegata alla presente per farne parte integrante e sostanziale.

2) Di trasmettere la presente deliberazione al Presidente dell'Ente Parco.

 

PIANO PLURIENNALE DI SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE

Al fine di dare concreta attuazione a quanto previsto dagli articoli 14, 12 e 7 della L.394/9l e dagli articoli 3, 5 e 7 dello Statuto dell'Ente Parco, lo strumento del "Piano pluriennale di sviluppo economico e sociale" promosso dalla Comunità del Parco, deve perseguire le seguenti finalità generali:

1) l'attuazione delle previsioni del Piano del Parco, ispirate alle finalità fondamentali della L.394/91 e dello Statuto dell'Ente Parco, adottato con Decreto del Ministero dell'Ambiente dell'8 maggio 1996 e cioè:

  • la conservazione degli ecosistemi naturali;
  • lo sviluppo compatibile della Comunità;
  • la crescita civile delle popolazioni residenti, che devono essere l'elemento portante dello sviluppo territoriale anche attraverso la ricerca di nuovi modelli comportamentali di compatibilità fra sviluppo antropico e conservazione attiva della natura;

2) l'attivazione di procedimenti tecnico-amministrativi e gestionali che consentano azioni efficaci sia di difesa e di salvaguardia degli eco-sistemi naturali sia di promozione, di valorizzazione e di sviluppo delle condizioni economiche, sociali e culturali delle popolazioni locali del Parco;

3) la creazione e organizzazione di forme stabili e continuative di collaborazione e di coinvolgimento, anche ai fini del coordinamento e dell'armonizzazione di piani, programmi e progetti, fra tutte le realtà istituzionali interessate alla gestione del territorio del Parco (Regione, Provincia, Comunità Montane, Comuni) delle quali l'Ente Parco e la Comunità del Parco, ciascuno per la parte di propria competenza, possono diventare momento di sintesi unitaria e punto di riferimento.

Sulla base delle competenze previste dalla L.394/91 nonché dagli articoli 15 e 27 dello Statuto dell'Ente Parco, poiché il piano del Parco sarà necessariamente elaborato come strumento di pianificazione generale, anche di sviluppo socio-economico, del territorio e delle popolazioni dell'Aspromonte, visti come entità unitaria fisico-morfologica e politico-amministrativa, appare opportuno che il Piano pluriennale di sviluppo economico e sociale della Comunità sia concepito come momento di programmazione attuativa delle previsioni generali contenute nel Piano del Parco.

Inteso, pertanto, come strumento di attrazione di una politica generale di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile, il Piano pluriennale, promosso dalla Comunità del Parco, deve essere improntato ai seguenti criteri:

  1. prevedere tutte le azioni che, nell'arco di tempo dato, possano essere tradotte in interventi esecutivi compatibili e coerenti con gli obiettivi del Piano del Parco, specificandone localizzazione, tipologie, procedure, importi di spesa, risorse finanziarie e relative fonti e soggetti attuatori;

B) - promuovere la più ampia partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli Enti, organismi, operatori, istituzioni, associazioni, interessati alla realizzazione degli interventi, fin dalla fase della elaborazione e della proposta, in modo da ottenere il più vasto consenso e la mobilitazione delle risorse umane e culturali esistenti nel territorio del Parco;

C) - organizzare una rete di strutture locali di informazione, divulgazione, sensibilizzazione e formazione per rendere il Parco fruibile dai visitatori, ma anche vantaggioso per le popolazioni residenti.

Nell'ambito delle previsioni degli articoli 14 e 7 della L 394/91 e degli articoli 3, 5 e 7 dello Statuto dell'Ente Parco, il Piano pluriennale socio-economico programmerà le azioni, da realizzate con opere e/o attività, nei seguenti settori:

l. - studio, ricerca, educazione ambientale, formazione, sperimentazione, negli ambiti disciplinari del Parco;

2. - tutela, conservazione, ripristino degli ecosistemi;

3. - difesa del suolo, sistemazione idro-geologica e idraulico-forestale, selvicoltura;

4. - disinquinamento, depurazione, smaltimento dei rifiuti;

5. - agricoltura tradizionale, agricoltura biologica, colture minori;

6. - zootecnia, ricostituzione faunistica, allevamenti faunistici;

7. - risarcimenti per vincoli forestali e per danni al patrimonio zootecnico da selvaggina;

8. - artigianato tradizionale, artistico, tipico locale;

9. - turismo ecompatibile, ricettività,

10. - riqualificazione urbana dei centri abitati;

11. - recupero del patrimonio edilizio esistente e valorizzazione delle architetture tradizionali;

12. - recupero di edifici e monumenti storici, artistici, di culto e siti archeologici;

13. - recupero e valorizzazione delle risorse socio-culturali e antropologiche;

14. - infrastrutture a servizio di attività produttive locali e opere di civiltà nelle campagne;

15. - impianti per la trasformazione dei prodotti locali e per la utilizzazione di fonti energetiche a basso impatto ambientale e rinnovabili;

16. - miglioramento della viabilità esistente, della segnaletica e dei trasporti;

17. - servizi per la fruizione del Parco;

l8. - servizi culturali, turistici, sportivi e del tempo libero;

19. - servizi civili e sociali;

20. - servizi di promozione e assistenza alle imprese e al mercato del lavoro e delle professioni;

21. - servizi di informatizzazione;

22. - animazione culturale, educazione ambientale, sensibilizzazione, divulgazione, fonazione;

23. - regolamenti tipo, convenzioni e procedure attuative per la gestione di interventi, attività e risorse;

24. - accordi di programma, intese, protocolli per la collaborazione tra Ente Parco, istituzioni, enti, organismi, associazioni, operatori.

La sollecita elaborazione e adozione del Piano del Parco e del Piano pluriennale di sviluppo economico e sociale della Comunità segnerà un momento decisivo per la vita del Parco e per la concreta possibilità che esso risponda alle attese delle popolazioni aspromontane.

 

Allegato 4: (omissis)

Allegato 5: (omissis)

Allegato 6: (omissis

Allegato 7: (omissis)

Allegato 8: (omissis)

Allegato 9: (omissis)




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