IL DIRITTO DEI PARCHI NAZIONALI
Archivio sistematico dei provvedimenti a carattere generale dei Parchi nazionali



Parco nazionale Aspromonte - Procedure e criteri di valutazione per il rilascio delle autorizzazioni (ex art. 6 e 13 L. 394/91 ed art. 8 Misure di Salvaguardia)
(Deliberazione del Consiglio direttivo n. 8 del 26 gennaio 2000)





IL CONSIGLIO DIRETTIVO

Sentita la relazione del Direttore, il quale, in merito all'oggetto della presente deliberazione, illustra la propria proposta riportata nella nota n. 01/Dir del 05/01/2000, precedentemente trasmessa ai consiglieri;

Esaminata la predetta proposta del Direttore, costituita dalla citata nota e dagli allegati 1, 2, 3, 4, 5 e 6 e tesa a determinare, nelle more dell'adozione del "Piano" e del "Regolamento" del Parco, procedure e criteri finalizzati all'efficace tutela dell'area protetta ed alla celere azione amministrativa per il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione di interventi, impianti ed opere nel territorio del Parco ai sensi della Legge 6 dicembre 1991 n. 394 e successive modifiche ed integrazioni, e delle "Misure di Salvaguardia" contenute nell'allegato A del D.P.R. 14 gennaio 1994, istitutivo dell'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte;

Dopo ampio dibattito con gli interventi dei consiglieri (omissis) i quali, rispetto ai predetti criteri e procedure, propongono alcune modifiche ed integrazioni, che vengono recepite dal Consiglio e contestualmente annotate dal Direttore;

omissis

DELIBERA

1. Di approvare, nelle more dell'adozione del "Piano" e del "Regolamento" del Parco, la Direttiva costituita dagli allegati 1, 2, 3, 4 e 5, il cui testo definitivo è accluso alla presente per farne parte integrante e sostanziale, concernente le procedure e i criteri di valutazione per il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione di interventi, impianti ed opere nel territorio del Parco ai sensi della Legge 6 dicembre 1991 n.394, e successive modifiche ed integrazioni, e delle "Misure di Salvaguardia" contenute nell'allegato A del D.P.R. 14 gennaio 1994, istitutivo dell'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte;

2. Di dare atto che le attività in zona 1 indicate al suddetto allegato 4, relativamente ai numeri progr. 18 "Coltivazione di cave e miniere esistenti" e 19 "Impianti per allevamenti intensivi ed impianti di stoccaggio agricolo, così come definiti dalla normativa vigente nazionale e comunitaria", sono consentite, previo rilascio dell'autorizzazione dell'Ente Parco;

3. Di dare mandato agli uffici per la più ampia divulgazione della predetta Direttiva come sopra approvata;

4. Di dare inoltre atto che l'allegato 6 con oggetto "Indirizzi progettuali" proposto dal Direttore, prima dell'approvazione del Consiglio, dovrà essere modificato ed integrato sulla base delle risultanze scaturenti da opportune verifiche ed intese con la competente Soprintendenza Beni Ambientali e da eventuali proposte che perverranno in tempi brevi da parte dei Consiglieri.

 

Procedure e criteri di valutazione per il rilascio dell'autorizzazione per la realizzazione di interventi, impianti ed opere nel territorio del Parco ai sensi della Legge 6 dicembre 1991 n. 394, e successive modifiche ed integrazioni, e delle "misure di salvaguardia" contenute nell'allegato A del D.P.R. 14 gennaio 1994, istitutivo del Parco Nazionale dell'Aspromonte.

 

DIRETTIVA

1. Regime di salvaguardia

Il rilascio di concessioni o autorizzazioni per interventi, impianti ed opere all'interno del Parco Nazionale dell'Aspromonte è sottoposto alla preventiva autorizzazione/nulla osta dell'Ente Parco.

Tale regime autorizzativo è regolato dagli art. 6 e 13 della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (legge quadro sulle aree protette), come modificata ed integrata dalla legge 9 dicembre 1998, n. 426, e dalle "Misure di salvaguardia" contenute nell'allegato "A" del D.P.R. 14 gennaio l994 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 29 marzo 1994) istitutivo del Parco (allegati 1 e 2).

Il sopracitato art. 6 distingue i diversi sistemi di salvaguardia a seconda che l'area protetta sia individuata ma non ancora istituita (commi 1, 2, 3), sia istituita e regolata dalle specifiche norme di salvaguardia dettate con il provvedimento istitutivo (comma 4), o sia a regime normata attraverso l'approvazione del "regolamento del Parco" previsto dall'art. 11 della stessa legge quadro sulle aree protette (allegato 1).

L'attuale fase del regime di salvaguardia del Parco, nelle more dell'approvazione del "regolamento" e del "piano", è dunque regolata dal quarto comma dell'art. 6 della Legge 394/91, e successive modifiche ed integrazioni, e dalle "Misure di salvaguardia" contenute nell'allegato A del D.P.R. 14 gennaio 1994.

2. Contenuti e modalità autorizzativi

2.1 Contenuti dell'autorizzazione

L'autorizzazione, fino all'approvazione del "regolamento" e del "piano" del Parco, verifica la conformità tra l'intervento e le disposizioni contenute nelle "misure di salvaguardia" di cui agli art. 6 e 11 della Legge 394/91, e successive modifiche ed integrazioni, ed all'allegato A del D.P.R. 14 gennaio 1994.

Restano ferme competenze e responsabilità degli Enti richiedenti in ordine a ogni altro profilo tecnico, contabile ed amministrativo del progetto sottoposto ad autorizzazione.

2.2 Modalità di richiesta e di rilascio dell'autorizzazione

Le procedure per la richiesta ed il rilascio dell'autorizzazione sono contenute nell'art. 8 delle già citate "Misure di salvaguardia" di cui all'allegato A del D.P.R 14 gennaio 1994, che si riporta integralmente:

1) L'eventuale rilascio di autorizzazioni da parte dell'ente Parco, per quanto disposto dai precedenti articoli 5 (regime autorizzativo generale), 6 (regime autorizzativo in zona 1) e 7 (regime autorizzativo in zona 2) è subordinato al rispetto, da parte del richiedente, delle seguenti condizioni:

- gli elaborati tecnici relativi alle istanze prodotte dovranno essere corredati da tutte le autorizzazioni, i nulla osta, i pareri, comprese le eventuali prescrizioni da parte degli Enti istituzionalmente competenti per territorio secondo quanto richiesto dalla normativa vigente;

- l'autorizzazione è rilasciata entro sessanta giorni dalla ricezione della documentazione richiesta, completa in ogni sua parte; tale termine potrà essere prorogato, per una sola volta, di ulteriori trenta giorni per necessità di istruttoria; decorsi i predetti termini, l'autorizzazione si intende rilasciata.

2) Le richieste di autorizzazioni concernenti gli atti di cui all'art. 5, comma 2 (strumenti urbanistici generali e piani attuativi relativi alle zone territoriali omogenee "C", "D", "F" di cui al decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444), debbono essere trasmesse all'ente Parco prima della loro definitiva approvazione e dopo che sia stato compiuto ogni altro atto del relativo procedimento autorizzativo.

Le autorizzazioni sono rilasciate entro novanta giorni dalla ricezione della richiesta corredata da copia di tutti gli atti del procedimento; tale termine può essere prorogato per una sola volta per ulteriori sessanta giorni per necessità istruttorie. Decorsi i predetti termini, l'autorizzazione si intende rilasciata.

2.3 Rilascio dell'autorizzazione in sede delle "Conferenze di servizi "

Nel corso della pregressa attività autorizzativa si sono presentate alcune questioni riguardanti il rilascio dell'autorizzazione nell'ambito delle c.d. "conferenze di servizi". Si premette che l'istituto è disciplinato, in linea generale, dalle disposizioni degli art. 14, 14 bis, 14 ter e 14 quater, della Legge 07.08.1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni, nonché, per lo specifico settore dei lavori pubblici, dell'art. 7, commi da 7 a 14, della legge 11.02.1994, n. 109 e succ. modif ed integrazioni (Allegato 3).

Le disposizioni dell'art. 14 della L. 241/90 si riferiscono alla conferenza dei servizi cosiddetta "ordinaria", il cui obiettivo è quello di rendere più veloce il procedimento e comparare con immediatezza i diversi interessi, attraverso la concentrazione in un'unica sede di tutte le competenze e di tutti gli aspetti coinvolti. Disposizioni relative invece al solo settore delle opere pubbliche sono quelle dettate dalla legge 109/94, meglio conosciuta come Legge Merloni, la quale pertanto si atteggia come lex specialis della materia e deve essere coordinata con quella generale.

I problemi che sono sorti per questo Ente dalla concreta esperienza dell'applicazione dell'istituto operata soprattutto dai Comuni del Parco sono principalmente riconducibili:

  1. alla necessità di partecipare alle conferenze, sin dalla prima riunione, mediante idonei rappresentanti che siano muniti del potere di esprimere la volontà dell'Ente, a fronte dell'attuale competenza del Consiglio Direttivo al rilascio della prescritta autorizzazione;
  2. all'esigenza di conciliare il rispetto dei termini di legge per il rilascio dell'autorizzazione di competenza con quella, prospettata dalle amministrazioni procedenti e prevista anche dalla richiamata normativa, di ottenere le decisioni nel più breve termine idoneo a consentire l'utilizzazione degli eventuali contributi comunitari, nazionali e/o regionali entro la scadenza per essi prevista;

c) - alla circostanza, connessa a quelle precedenti, che le determinazioni concordate nella conferenza sostituiscano a tutti gli effetti i concerti, le intese, i nullaosta e gli assensi richiesti, per cui si è sostenuto da alcuni Comuni che possa venire meno in tal caso la necessità dell'atto formale del Consiglio Direttivo;

d) - alla discrasia esistente tra la prescrizione legislativa che tutte le amministrazioni siano tenute ad esprimersi in sede di conferenza di servizi e la prescrizione normativa che impone al Parco di esprimersi soltanto a seguito dell'acquisizione dei pareri di tutti gli altri enti.

Alla luce dei problemi sopra esposti si propone:

  1. che il Consiglio Direttivo deleghi ad un soggetto (il Presidente, il Direttore o loro delegato) il potere di esprimere la volontà dell'Ente nella sede delle prime riunioni delle conferenze dei servizi, in relazione alla fissazione del termine della seconda riunione entro cui è necessario pervenire alla decisione;
  2. che sia fornita al delegato, in via generale, una direttiva che gli imponga di far convocare la seconda riunione della conferenza entro un termine non inferiore a sessanta giorni a decorrere dalla data di acquisizione della richiesta di autorizzazione, ovvero dalla data di presentazione del progetto, se successiva alla richiesta, salva restando la facoltà del delegato di accordare la fissazione di un termine ridotto, a seguito della sua valutazione discrezionale della motivata esigenza prospettata dall'amministrazione richiedente in relazione alla possibile decadenza dell'utilizzazione di eventuali contributi comunitari, nazionali e/o regionali;
  3. che il provvedimento formale del Consiglio Direttivo circa la decisione sul rilascio dell'autorizzazione venga emesso entro il termine fissato per la seconda riunione dal delegato, il quale sulla scorta dello stesso provvedimento, che recherà in calce apposita delega, si presenterà in sede di conferenza per esprimere la volontà dell'Ente, completa delle eventuali clausole e prescrizioni di cui appresso;
  4. che l'Ente Parco provveda ad istruire la richiesta di autorizzazione sulla base delle norme del proprio ordinamento e decida quindi in relazione all'apprezzamento autonomo del rispetto progettuale alle prescrizioni di competenza, prescindendo in tale occasione ed al momento dalla previa sussistenza dei pareri degli altri enti. Nel caso in cui si ritenga di poter accogliere la richiesta di autorizzazione, il provvedimento formale del Consiglio Direttivo dovrà contenere la clausola che condizioni risolutivamente l'autorizzazione concessa al favorevole rilascio degli atti d'assenso di tutte le altre amministrazioni interessate, nonché la clausola che imponga all'Ente richiedente l'osservanza, sotto pena di decadenza, delle prescrizioni imposte dal Parco nello stesso atto e delle altre prescrizioni eventualmente stabilite dagli altri enti nei rispettivi atti d'assenso.

2.5 Opere soggette ad autorizzazione

La tipologia di interventi, impianti ed opere soggette ad autorizzazioni dell'Ente Parco sono desumibili dalle "Misure di salvaguardia" di cui all'allegato A del D.P.R. 14 gennaio 1994.

In particolare l'art. 3 elenca le attività vietate su tutto il territorio del Parco, mentre l'art. 4 individua gli ulteriori divieti nella "zona 1" di Parco; gli articoli 5,6 e 7 stabiliscono il regime autorizzativo generale, il regime autorizzativo in "zona 1" ed in "zona 2" di Parco.

L'allegato 4 fornisce un prospetto riassuntivo di opere ed indica autorizzazioni e/o pareri e/o nulla osta, necessari per la loro realizzazione, salvo ulteriori specifiche norme di settore.

I progetti dovranno essere altresì corredati, ove previsto dalle leggi vigenti e regolamenti di settore, dai necessari pareri, nulla osta, etc. di competenza della Regione Calabria, Settore Tecnico (ex Genio civile), resi ai sensi delle relative leggi e regolamenti ovvero, in caso di non necessità, da apposita dichiarazione di responsabilità a cura del responsabile del procedimento in caso di progetti di competenza di Enti pubblici e del progettista e/o direttore dei lavori in caso di progetti di privati.

Rimane alla valutazione del soggetto attuatore la presentazione all'Ente Parco di progetti relativi ad interventi, impianti ed attività, che seppure non indicate nel prospetto, possono rientrare nel regime autorizzativo.

2.6 Organo dell'Ente competente al rilascio dell'autorizzazione

Ai sensi dell'art. 15, comma 3, lett. "o" del vigente Statuto dell'Ente, la competenza a deliberare in ordine all'autorizzazione è attribuita al Consiglio Direttivo.

Con delibera n. 40/97 il Consiglio Direttivo ha conferito, ai sensi dell'art. 15 lett. "p" dello Statuto la competenza in materia di autorizzazione alla Giunta Esecutiva.

3. Elaborati progettuali da allegare alla richiesta di autorizzazione

Il progetto deve essere presentato in duplice copia, corredato da tutte le autorizzazioni, i nulla osta, i pareri, comprese le eventuali prescrizioni da parte degli Enti istituzionalmente competenti per territorio secondo quanto richiesto dalla normativa vigente.

Gli elaborati progettati sono, in linea generale, quelli riportati nell'allegato 5. In passato è stato richiesto all'Ente Parco da parte di amministrazioni e di privati un assenso di massima sulla fattibilità dell'intervento proposto, prima di procedere all'avvio della progettazione.

Ritenendo utile tale procedura, si evidenzia l'esigenza che la richiesta sia corredata degli elementi (finalità, descrizione ed ubicazione dell'intervento, modalità di esecuzione, etc.), necessari per la determinazione dell'Ente, che in linea generale verrà espressa dall'ufficio sulla base della normativa.

4 Alcuni indirizzi progettuali

Nel corso della pregressa attività autorizzativa sono stati individuati alcuni indirizzi e linee progettuali per la realizzazione di opere, che, salvo giustificate e approfondite motivazioni, si propone in linea generale di mantenere.

In aggiunta e salvo ulteriori integrazioni, vengono proposti ulteriori indirizzi, che in qualche caso sono stati già introdotti nei provvedimenti autorizzativi mediante prescrizioni.

L'allegato 6 riporta complessivamente la proposta di indirizzi progettuali, salvo eventuali modifiche ed integrazioni, eventualmente da applicare, anche nei casi di opere ed interventi in cui non è richiesta l'autorizzazione del Parco, attraverso il parere espresso ai sensi della L.431/85 dalla Soprintendenza Beni A.A.A.S. della Calabria, previo accordo con la suddetta amministrazione.

 

ALLEGATO 1 - Art. 6, 11 e 13 legge 394/91 e successive modifiche ed integrazioni (omissis)

ALLEGATO 2 - Misure di salvaguardia (Dpr 14/1/94 - All. A) (omissis)

ALLEGATO 3 - L. 241/90 art. 14 - 14 bis - 14 ter - 14 quater; L. 109/94 art. 7, commi 7-14 (omissis)

 ALLEGATO 4 - Opere soggette ad autorizzazione (con le modalità ed i contenuti del paragr. 2.5 della Direttiva

 1) Con esclusione di quelli ricadenti negli ambiti urbani conformi alle previsioni contenute negli strumenti urbanistici comunali vigenti (non soggetti ad autorizzazione dell'Ente Parco);

2) Fatte salve le opere necessarie alla sicurezza delle popolazioni (soggette ad autorizzazione);

3) Con esclusione delle opere necessarie all'elettrificazione rurale (non soggette ad autorizzazione dell'Ente Parco);

4) Con esclusione delle reti di distribuzione (non soggette ad autorizzazione dell'Ente Parco);

5) Con esclusione delle reti di distribuzione (non soggette ad autorizzazione dell'Ente Parco);

6) Con esclusione degli interventi di dissodamento, livellamento e spietramento, rimozione dei detriti fluviali, terrazzamenti, ed interventi analoghi (non soggetti ad autorizzazione dell'Ente Parco);

7) Ad esclusione di:

  • interventi già autorizzati e regolarmente iniziati alla data di entrata in vigore delle presenti norme (non soggetti ad autorizzazione dell'Ente Parco);
  • interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro conservativo e di risanamento igienico-edilizio, così come definiti alle lettere a), b), c), dell'art. 31 della legge n.457 del 1978 (non soggetti ad autorizzazione dell'Ente Parco);
  • interventi di adeguamento tecnologico e funzionale (non soggetti ad autorizzazione dell'Ente Parco).

LEGENDA:

Si - Consentiti e soggetti ad autorizzazione dell'Ente Parco;

No - Consentiti e non soggetti ad autorizzazione dell'Ente Parco;

Vietati - Non consentiti salvo deroga.

 

ALLEGATO 5 - Elaborati progettuali

1. Strumenti urbanistici

2. Piani attuativi relative alle zone territoriali omogenee "C", "D", "F"

a) - Richiesta di autorizzazione

b) - Elaborati di piano redatti secondo le vigenti leggi e con le modalità di cui alla circolare 1/79 dell'Assessorato all'Urbanistica della regione Calabria

3. Attività industriali, manifatturiere e di trasformazione, infrastrutture e servizi necessari nelle aree industriali previste nei P.I.P.

  1. Richiesta di autorizzazione contenente:
  • soggetto richiedente (se privato: dati anagrafici e residenza o domicilio);
  • tipologia dell'intervento;
  • indicazione delle particelle catastali (numero, foglio, comune), del titolo di possesso (proprietà o uso) e della zona di Parco (1 o 2) in cui è previsto l'intervento;
  1. Individuazione dell'area interessata su carta IGM 1: 50.000 e su Cartografia a scala non inferiore a 1:10.000;
  2. Elaborati progettuali nel rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti:
  • relazione tecnica descrittiva: delle finalità dell'intervento, delle opere e dei lavori da eseguire, dei materiali utilizzati, delle modalità di esecuzione, della destinazione degli eventuali materiali di risulta, della sistemazione delle aree rimaneggiate;
  • elaborati grafici relativi allo stato di fatto, ai lavori da eseguire ed ai particolari costruttivi;
  • ogni altra relazione e/o elaborato previsto dalla normativa in materia
  1. Documentazione fotografica delle caratteristiche paesaggistiche dei luoghi.

4. Opere di mobilità (ferrovie, filovie, impianti a fune, aviosuperfici, nuovi tracciati stradali e modifiche a quelli esistenti).

5. Opere che comportano le modifiche del regime delle acque.

6. Opere fluviali comprese quelle che comportano modifiche del regime delle acque ai fini della sicurezza delle popolazioni.

7. Opere tecnologiche (elettrodotti, gasdotti, derivazioni, acquedotti, depuratori, discarichi per rifiuti solidi urbani ed inerti, ripetitori, capitazioni ed adduzione idriche, etc).

12. Bacini idrici e centrali idroelettriche.

18. Coltivazione di cave e miniere esistenti.

  1. Richiesta di autorizzazione contenente:
  • soggetto richiedente (se privato: dati anagrafici e residenza o domicilio);
  • tipologia dell'intervento;
  • indicazione del Comune e della zona di Parco (1 e/o 2) in cui è previsto l'intervento;
  1. Individuazione dell'area interessata su carta IGM 1: 50.000 e su Cartografia a sala non inferiore a 1:10.000;
  2. Elaborati progettuali nel rispetto dalle leggi e dei regolamenti vigenti:
  • relazione tecnica descrittiva: delle finalità dell'intervento, delle opere e dei lavori da eseguire, dei materiali utilizzati, delle modalità di esecuzione, della destinazione degli eventuali materiali di risulta, della sistemazione delle aree rimaneggiate;
  • elaborati grafici, a scala adeguata, relativi allo stato di fatto, ai lavori da eseguire ed ai particolari costruttivi;
  • indicazione delle particelle catastali (numero, foglio, comune) e del titolo di possesso (proprietà o uso) in cui è previsto l'intervento;
  • ogni altra relazione e/o elaborato previsto dalla normativa in materia
  1. Documentazione fotografica delle caratteristiche paesaggistiche dei luoghi.

8. Opere di trasformazione e bonifica agraria

9. Piani economici e forestali

  1. Richiesta di autorizzazione contenente:
  • soggetto richiedente (se privato: dati anagrafici e residenza o domicilio);
  • tipologia dell'intervento;
  • indicazione delle particelle catastali (numero, foglio, comune), del titolo di possesso (proprietà o uso) e della zona di Parco (1 o 2) in cui è previsto l'intervento;
  1. Individuazione dell'area interessata dall'intervento su carta IGM 1: 50.000 e su Cartografia a scala non inferiore a 1: 10 000;
  2. Documentazione progettuale contenente:
  • relazione tecnico-descrittiva delle finalità dell'intervento, delle opere e dei lavori da eseguire, dei materiali utilizzati, delle modalità di esecuzione, della destinazione degli eventuali materiali di risulta, della sistemazione delle aree rimaneggiate;
  • elaborati grafici relativi ai particolari costruttivi a scala non inferiore a 1:200, allo stato di fatto ed ai lavori da eseguire riportati su cartografia a scala non inferiore a 1:2000;
  • relazione agronomica con specificazioni relative allo stato attuale della utilizzazione del suolo e delle infrastrutture ed attrezzature esistenti con relativi elementi riportati su cartografia catastale; specie da mettere a dimora, cultivar, sesto di impianti, cure fitosanitarie previste, relativi elementi riportati su cartografia catastale (per progetti di cambio di colture);
  • relazione economica forestale (per piani economici e forestali);
  • relazione geologica (per i progetti che prevedono interventi e/o movimenti di terra consistenti);
  1. documentazione fotografica in cui siano evidenziate le caratteristiche paesaggistiche dei luoghi, con indicazione dei punti di ripresa fotografica.

 

10. Piste forestali e strade poderali ed interpoderali

  1. Richiesta di autorizzazione contenente:
  • soggetto richiedente (se privato: dati anagrafici e residenza o domicilio);
  • tipologia dell'intervento;
  • indicazione delle particelle catastali (numero, foglio, comune), del titolo di possesso (proprietà o uso) e della zona di Parco (1 o 2) in cui previsto l'intervento.
  1. Individuazione dell'area interessata su carta IGM 1: 50.000 e su Cartografia a scala non inferiore a 1: 10.000;
  2. Documentazione progettuale contenente:
  • relazione tecnico-descrittiva delle finalità dell'intervento, delle opere e dei lavori da eseguire, dei materiali utilizzati, delle modalità di esecuzione, della destinazione degli eventuali materiali di risulta, della sistemazione delle aree rimaneggiate, valutazione delle possibili alternative;
  • elaborati grafici relativi ai particolari costruttivi, allo stato di fatto ed ai lavori da eseguire riportati su cartografia a scala non inferiore a 1 :2000;
  • relazione geologica per i progetti che prevedono interventi e/o movimenti di terra consistenti;
  • planimetria catastale che evidenzi lo stato di fatto della distribuzione proprietaria e sue eventuali modifiche (per le strade interpoderali)
  1. Documentazione fotografica delle caratteristiche paesaggistiche dei luoghi.

11. Taglio a fustaia

  1. Richiesta di autorizzazione contenente:
  • soggetto richiedente (se privato: dati anagrafici e residenza o domicilio);
  • tipologia dell'intervento;
  • indicazione delle particelle catastali (numero, foglio, comune), del titolo di possesso (proprietà o uso) e della zona di Parco (1 o 2) in cui è previsto l'intervento;
  1. Individuazione dell'area interessata su carta IGM 1: 50.000 e su Cartografia a scala non inferiore a 1:10.000;
  2. Documentazione progettuale contenente:
  • relazione tecnico-descrittiva delle motivazioni dell'intervento, delle opere e dei lavori da eseguire (apertura piste, utilizzazione mezzi meccanici, etc), delle caratteristiche del taglio attraverso i seguenti parametri:
    • estensione,
    • altitudine,
    • specie interessate dal taglio,
    • piedilista di martellate,
    • area basimetrica ad ettaro (G/Ha) e sua ripartizione per specie legnosa,
    • curva ipsometrica e curva di distribuzione in classi diametriche per ogni specie legnosa,
    • incremento corrente per ogni specie legnosa.
  • eventuali elaborati grafici relativi allo stato di fatto ed ai lavori da eseguire riportati su cartografia a scala non inferiore a 1 :2000;
  1. Documentazione fotografica delle caratteristiche paesaggistiche dei luoghi.

 

13. 14. 15. 16. Nuovi edifici

  1. Richiesta di autorizzazione contenente:
  • soggetto richiedente (se privato: dati anagrafici e residenza o domicilio);
  • tipologia dell'intervento;
  • indicazione delle particelle catastali (numero, foglio, comune), del titolo (proprietà o uso) e della zona di Parco (1 o 2) in cui è previsto l'intervento;
  1. Individuazione dell'area interessata su carta IGM 1: 50.000 e su Cartografia a scala non inferiore a 1:10.000;
  2. Elaborati progettuali contenenti:
  • rilievo in scala non inferiore a 1:500 della orografia del lotto visualizzata attraverso piano quotato o curve di livello; di tutti gli elementi antropici (edifici esistenti, terrazzamenti, muri di recinzione, trazzere ed altra viabilità), di tutti gli elementi naturalistici (vegetazione) e di tutti gli elementi colturali.
  • progetto di sistemazione del lotto in scala non inferiore a 1 :200 contenente:
    • Relazione tecnica descrittiva con indicazione delle opere e dei lavori da eseguire, dei materiali utilizzati, delle modalità di esecuzione, della destinazione degli eventuali materiali di risulta, della sistemazione delle aree rimaneggiate;
    • elaborati grafici relativi allo stato di fatto ed ai lavori da eseguire riportati su piano quotato e su catastale,
    • impianti tecnologici delle acque reflue;
    • particolari costruttivi a scala adeguata;
    • relazione geologica
  1. Documentazione fotografica delle caratteristiche paesaggistiche dei luoghi.

 

17. Alterazioni tipologiche dei manufatti

  1. Richiesta di autorizzazione contenente:
  • soggetto richiedente (se privato: dati anagrafici e residenza o domicilio);
  • tipologia delle opere;
  • indicazione delle particelle catastali (numero, foglio, comune), del titolo (proprietà o uso) e della zona di Parco (1 o 2) in cui è previsto l'intervento;
  1. Individuazione dell'area interessata dall'intervento su carta IGM 1: 50.000 e su Cartografia a scala non inferiore a 1 :10.000;
  2. Documentazione progettuale contenente:
  • relazione tecnico - descrittiva delle finalità dell'intervento, delle opere e dei lavori da eseguire, dei materiali utilizzati, delle modalità di esecuzione;
  • elaborati grafici, a scala adeguata, relativi allo stato di fatto, ai lavori da eseguire ed ai particolari costruttivi;
  • relazione geologica (per i progetti che prevedono interventi e/o movimenti di terra consistenti);
  1. Documentazione fotografica dell'edificio e delle caratteristiche paesaggistiche dei luoghi.

 

17bis. Qualsiasi intervento di modifica dello stato dei luoghi (realizzazione di aree a pic nic, aree verdi attrezzate, campeggi, sentieri, tabellazione, interventi analoghi)

  1. Richiesta di autorizzazione contenente:
  • soggetto richiedente (se privato: dati anagrafici e residenza o domicilio);
  • tipologia dell'intervento;
  • indicazione delle particelle catastali (numero, foglio, comune), del titolo (proprietà o uso) e della zona di Parco (1 o 2) in cui è previsto l'intervento;
  1. Individuazione dell'area interessata su carta IGM 1: 50.000 e su Cartografia a scala non inferiore a 1:10.000;
  1. Elaborati progettuali contenenti:
  • relazione tecnica descrittiva dell'intervento, delle opere e dei lavori da eseguire, dei materiali utilizzati, delle modalità di esecuzione;
  • elaborati grafici, a scala adeguata, relativi allo stato di fatto, ai lavori da eseguire ed ai particolari costruttivi;
  1. Documentazione fotografica delle caratteristiche paesaggistiche dei luoghi.

19. Impianti per allevamenti intensivi ed impianti di stoccaggio agricolo

  1. Richiesta di autorizzazione contenente:
  • soggetto richiedente (se privato: dati anagrafici e residenza o domicilio);
  • tipologia dell'intervento;
  • indicazione delle particelle catastali (numero, foglio, comune), del titolo (proprietà o uso) e della zona di Parco (1 o 2) in cui è previsto l'intervento;
  1. Individuazione dell'area interessata su carta IGM 1: 50.000 e su Cartografia a scala non inferiore a 1:10.000;
  2. Elaborati progettuali contenenti:
  • descrizione dello stato di fatto contenente i seguenti elementi:
    • caratteristiche fisiche del fondo (giacitura dei terreni, sistemazione esistente, caratteristiche del terreno);
    • destinazione culturale con analitica descrizione di specie e varietà coltivate, e relativa estensione e produzione;
    • caratteristiche della produzione e relativa utilizzazione;
    • allevamenti animali con analisi dell'indirizzo produttivo, del numero dei capi, delle tecniche di allevamento e di alimentazione, delle risorse foragge e, delle produzioni ottenute e della relativa forma di utilizzazione;
    • eventuali fabbricati esistenti destinati a ricovero animali e/o trasformazione prodotti e loro utilizzazione;
    • documentazione fotografica in cui siano evidenziate le caratteristiche paesaggistiche dei luoghi e quelle specifiche del sito dove si propone di collocare l'edificio.
  • rilievo in scala non inferiore a 1:500 della orografia del lotto visualizzata attraverso piano quotato o curve di livello; di tutti gli elementi antropici (edifici esistenti, terrazzamenti, muri di recinzione, trazzere ed altra viabilità), di tutti gli elementi naturalistici (vegetazione) e di tutti gli elementi colturali;
  • progetto di sistemazione del lotto in scala non inferiore a 1 :200 contenente:
    • Relazione tecnica descrittiva con indicazione delle opere dei lavori da eseguire, dei materiali utilizzati, delle modalità di esecuzione, della destinazione degli eventuali materiali di risulta, della sistemazione delle aree rimaneggiate e gli elaborati grafici relativi allo stato di fatto ed ai lavori da eseguire riportati su piano quotato e su catastale;
    • dimensionamento degli impianti tecnologici delle acque reflue;
    • particolari costruttivi a scala adeguata;
  1. Relazione geologica.





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