IL DIRITTO DEI PARCHI NAZIONALI Archivio sistematico dei provvedimenti a carattere generale dei Parchi nazionali Parco Nazionale La Maddalena - Regolamento delle attivita previste nel territorio del parco per la stagione estiva dellanno 2002 (Deliberazione del Presidente n. 18 del 16 luglio 2002) (omissis) IL CONSIGLIO DIRETTIVO - Sulla base di quanto sopra esposto; - Con n° 11 voti favorevoli e n° 1 astenuto (omissis ); DELIBERA 1. Di approvare la relazione del Presidente "obiettivi e programmi 2000", con l'inserimento delle proposte integrative formulate dai consiglieri ed annotate dal Presidente stesso, allegata alla presente per farne parte integrante e sostanziale; 2. Di dare mandato al direttore, cui compete l'attività gestionale dell'Ente, a dar corso agli atti ed agli adempimenti amministrativi e contabili per l'attuazione della parte della relazione denominata "programmi ed iniziative da avviare immediatamente", dando atto che, a tal fine, i consiglieri di seguito nominati potranno fornire utili indicazioni al direttore stesso (omissis); 3. Di dare mandato, altresì, ai consiglieri che hanno offerto la loro disponibilità, ad esaminare la parte della relazione relativa alla voce "programmi di breve - medio periodo a fornire entro il 15 aprile criteri ed indirizzi sulle singole iniziative, con la seguente ripartizione degli incarichi limitatamente alla predetta parte della relazione: ® "centro ricovero per animali randagi e per la cura di animali in difficoltà": consiglieri (omissis); ® "accordi con le Università calabresi e siciliane": consiglieri (omissis): ® "stage di giornalismo di frontiera": (omissis); ® "siti archeologici": consiglieri (omissis); ® "cooperazione internazionale" : (omissis); 4 Di dare mandato, inoltre, al direttore di predisporre per l'esame del Consiglio il Piano dettagliato delle attività, sulla base del programma approvato e dei criteri ed indirizzi che verranno forniti dai consiglieri incaricati per la parte del programma di breve - medio periodo; 5 Di autorizzare il Presidente ad emettere il disposto con cui si assegnano al Direttore le risorse finanziarie iscritte al bilancio di previsione 2000. "OBIETTIVI E PROGRAMMI PER L'ANNO '2000" Premessa In base allo Statuto vigente, art.9 comma 7 a), con questa relazione si intendono fissare alcuni obiettivi e programmi da realizzare nel corso dell'anno '2000, sottoponendoli al Consiglio Direttivo, come da art.15 comma 2 d), per eventuali integrazioni, specificazioni ed emendamenti. Si dà per acquisito il fatto che questo Consiglio porterà a compimento i programmi già adottati dal precedente Consiglio Direttivo, dettagliati nella relazione di programma che accompagna il bilancio preventivo del '2000, e si impegnerà per una loro rapida realizzazione. In attesa del varo del Piano del Parco e del Piano pluriennale socio-economico, che questo Consiglio ha espresso già la volontà di realizzare al più presto e che rappresenta un obiettivo centrale della programmazione di questo Ente, ci si è mossi nella direzione di dare alcuni segnali forti e conseguire alcuni primi risultati nell'anno in corso. Il Parco, infatti, attraversa un momento delicato dovuto sia ad una crescente resistenza da parte di alcune categorie (in primis i cacciatori), sia ad una forte aspettativa - da parte di diversi enti locali e soggetti della cosiddetta "società civile" - che non può andare delusa, pena la sopravvivenza dello stesso Ente. Obiettivi generali e metodologia Il Parco Nazionale dell'Aspromonte è localizzato in una provincia che, come è noto, per diversi indicatori appare tra gli ultimi posti nel nostro paese. Paradossalmente, il mancato sviluppo socio-economico di questo territorio, l'abbandono delle aree interne, la debolezza della rete infrastrutturale, ci ha consegnato un patrimonio naturale di grande ed inestimabile valore che ha permesso l'istituzione di un Parco Nazionale. L'emigrazione, lo spopolamento delle aree interne, hanno giocato un ruolo - in termini ambientali - paragonabile a quello giocato dai demani militari che hanno conservato rilevanti aree del territorio nazionale. Sappiamo bene che tutto questo è stato pagato a caro prezzo dalle popolazioni locali, che l'abbandono non significa conservazione e tutela, che l'arretratezza economica non può essere un obiettivo da perseguire, ma un ostacolo da rimuovere. Quello che qui sosteniamo è che oggi ci sono le premesse per rovesciare questa situazione, per trasformare l'arretratezza economica in ricchezza reale, per valorizzare il patrimonio naturale che abbiamo ereditato. Ma, attenzione: in nome dello "sviluppo" si sono fatte spesso le cose peggiori nelle aree periferiche del pianeta. Per attrarre comunque " investimenti esterni" si sono svenduti la natura e la dignità del lavoro in molte, troppe, parti del mondo. E non basta usare l'aggettivo "sostenibile" - oggi usato in tutte le salse- per superare le antinomie che sorgono tra l'esigenza di garantire la tutela del patrimonio ambientale e le urgenze della disoccupazione e della povertà economica. Occorre chiarire quali obiettivi prioritari si vogliono conseguire, quali valori sono inalienabili e non negoziabili, come rispondere ai processi di globalizzazione, e quindi: valorizzare le specificità locali, innescare un meccanismo di riduzione della "dipendenza" - economica, culturale, tecnologica - a favore di un rafforzamento delle economie locali e di una riappropriazione delle comunità locali del futuro di questo territorio. In questa direzione l'Ente Parco può essere visto come un laboratorio di gestione delle risorse locali, dove sperimentare innovazioni sociali e tecnologiche nell'ambito di un processo di riequilibrio tra natura, economia, soggetti sociali ed istituzioni. E' in questo quadro che acquista un senso forte la proposta di affiancare al tradizionale bilancio finanziario dell'Ente, un bilancio ambientale ed un bilancio socio-economico, dando pari dignità alla tutela ambientale ed alla quantità/qualità di attività lavorative che scaturiscono dagli interventi di questo Ente. Si tratta di procedere celermente nella individuazione dei parametri ed indicatori che ci consentano di stilare questi bilanci che, ogni anno, ci permetteranno sia di migliorare e perfezionare i nostri programmi, sia di essere giudicati dalle popolazioni locali in base a dati e fatti e non in base a generiche, non di rado manipolate, valutazioni. Se riusciremo in questo compito, innescheremo un positivo meccanismo di emulazione nella gestione di altri enti locali, anche all'esterno dell'area del Parco. Sempre in questa direzione va visto un altro obiettivo generale del Parco: la valorizzazione di tutto il territorio di sua competenza in base a principi di programmazione e potenziamento delle specificità locali. Questa è una sfida di alto profilo che comporta il superamento di modelli di lottizzazione e spartizione delle risorse finanziarie. Per conseguire questo obiettivo bisogna dotarsi sia di studi ed analisi puntuali, sia fare tesoro di altre esperienze in altri siti, nonché promuovere e valorizzare le risorse intellettuali di questa regione e non sottovalutare gli apporti esterni che possono venire da altre aree. E' certamente importante la concertazione con tutte le forze sociali presenti, ma essa va organizzata all'interno di coordinate chiare e definite che lascino fuori meccanismi di scambio politico e di distribuzione "a pioggia" delle risorse. Per altro, riteniamo fondamentale la partecipazione attiva delle forze sociali, economiche e culturali presenti in quest'area. Per realizzare questo obiettivo prioritario dovremo utilizzare strumenti e programmi specifici al fine di generare non una generica sensibilizzazione, ma un ruolo attivo di tutti i soggetti sociali presenti nel Parco o che intendono collaborare con questo Ente. In questa direzione va letto il coinvolgimento delle associazioni, cooperative, operatori turistici che abbiamo già avviato sulla base di una partecipazione progettuale e che ha fatto registrare un'ampia ed entusiastica adesione. E' compito di questo Consiglio, che si è già dotato di apposite Commissioni, valorizzare questi apporti, integrandoli e canalizzandoli in un quadro generale di interventi volti a raggiungere i nostri obiettivi fondamentali. Infine, riteniamo doveroso porci l'obiettivo generale di portare a compimento il lavoro iniziato dal precedente Consiglio ed in particolare realizzare le iniziative previste nelle schede PTTA che proponiamo siano analizzate da un'apposita Commissione, che, in tempi relativamente brevi, fornisca al Consiglio tutti gli elementi utili per una loro "celere" approvazione. La questione dei tempi, infatti, è una questione centrale su cui si gioca la credibilità di questo Consiglio. Certamente, ciò non significa non andare in profondità e scandagliare le singole questioni trovando le migliori risposte possibili. Dobbiamo, pertanto, dotarci di procedure che consentano di conciliare una informazione approfondita con la velocità dei processi decisionali. E' un equilibrio difficile, ma non impossibile se riusciremo a consolidare un clima di fiducia, di rispetto per le singole competenze, di collaborazione fattiva alimentata dai comuni obiettivi che vogliamo realizzare. Last but not least resta la questione della riperimetrazione del Parco , questione a cui non possiamo sottrarci, ma che dobbiamo governare con i tempi e le modalità che questo Consiglio, di concerto con la Comunità del Parco, riterrà opportune. Fermo restando l'obiettivo generale del mantenimento della superficie del Parco si potrà discutere di nuove adesioni e dell'abbandono di aree antropizzate e di scarso pregio naturalistico. In quest'ambito non possiamo che accogliere con estremo piacere il fatto che il Consiglio Comunale di Palizzi abbia posto all'o.d.g del prossimo Consiglio "disponibilità ed interesse" del Comune affinché entrino nel Parco le aree di Palizzi Sup. e Pietrapennata, aree di grande pregio naturalistico e storico-monumentale. Obiettivi specifici Tenendo conto delle considerazioni precedenti passiamo ad analizzare alcuni obiettivi specifici coerenti con il ruolo che l'Ente Parco intende giocare: a) avviare le procedure concorsuali per la copertura dei posti previsti nella pianta organica. E' questo un obiettivo prioritario, già messo all'o.d.g. del prossimo Consiglio, che rappresenta la conditio sine qua non sarà difficile portare avanti le iniziative previste per il '2000. b) localizzazione di attività ad alto valore aggiunto . Se consideriamo il fatto che si registra, da anni, una crescita della domanda di corsi post-laurea, che sempre più i giovani investono nella propria formazione, che esista una domanda significativa di alcune figure professionali, che la collaborazione con le Università è una costante di tutti Parchi Nazionali, ne consegue l'opportunità di attivare queste attività localizzandole in punti diversi del Parco in modo tale da rivitalizzare anche le aree più abbandonate. c) difesa della biodiversità e valorizzazione delle produzio-ni agro-alimentari all'interno del Parco. E' questo un obiettivo comune a tutti i Parchi Nazionali e rappresenta una sfida di alto profilo. Come sappiamo, infatti, i processi di globalizzazione nell'agro-alimentare stanno, da almeno tre decenni, riducendo fortemente la biodiversità. Uno studio di Gomez y Paloma (Univ. di Roskilde, 1995) mostra come nel bacino del Mediterraneo, negli ultimi decenni, si sia ridotta la varietà delle specie vegetali commestibili di quasi il 75%! A questi processi oggi si aggiungono due rilevanti questioni : 1) l'espansione dei prodotti transgenici, che se non saran-no bloccati e/o regolati (per es. con un'ampia informazione dei consumatori), oltre ai danni alla salute dei consumatori (su cui vorrei richiamare uno studio del Dpt di bioingegneria dell'Univ. di Oxford apparso recentemente sulla prestigiosa rivista "Nature"), produrranno un'espulsione dal mercato della gran parte dei piccoli e medi produttori agricoli ed allevatori. 2) Le direttive dell'U.E. che puntano ad una standardizzazione dei processi produttivi nel settore agro-alimentare e che rappresentano, oggettivamente, un attacco alla "tipicità" di alcune produzioni nonchè un costo aggiuntivo (per acquisto macchinari ed attrezzature) che pochi artigiani potrebbero permettersi. d) contrastare il randagismo, favorire la cura di animali in difficoltà, studiare forme di reinserimento/ripopolamento di animali scomparsi e/o minacciati. Il fenomeno crescente ed allarmante del randagismo ci è stato segnalato da più parti ed è emerso con forza nel corso della prima riunione con le Associazioni. Riteniamo che debba essere data una risposta immediata, sia pure su scala ridotta, che mostri la sensibilità di questo Ente rispetto ad un fenomeno che preoccupa un numero crescente di visitatori del Parco. Rispetto al problema del reinserimento/ripopolamento, che va certamente visto in un'ottica di gestione della fauna del Parco, riteniamo che in questo Consiglio ci siano le competenze atte a promuovere degli studi e dei programmi idonei. e) recuperare e valorizzare il patrimonio storico, artistico, archeologico Su questo terreno il precedente Consiglio si è già indirizzato ed ha promosso diversi interventi. Anche il bilancio preventivo per il '2000 ha convogliato su queste voci importanti risorse finanziarie. Va, inoltre, segnalata la scheda prodotta dalla Sovrintendenza di Reggio C. che ci ha proposto alcuni interventi di recupero e valorizzazione di siti archeologici che, al più presto, vanno presi in considerazione. Grazie all'apporto dei rappresentanti degli enti locali presenti in questo Consiglio e di concerto con la Comunità del Parco sarebbe importante, anche in questo caso, definire un quadro coerente di interventi che mirino alla valorizzazione di tutti i siti più rilevanti presenti nel Parco, dando la priorità a quella parte di patrimonio artistico e archeologico che versa in gravi condizioni di degrado. f) educazione ambientale ed iniziative culturali In attesa delle indicazioni più specifiche che perverranno dalle relative Commissioni e che dovranno essere approvate dal Consiglio non oltre la metà di aprile c.a, si intendono qui indicare un obiettivo specifico ed uno metodologico: 1) rafforzare il legame con le scuole e con le Università Oltre alla proposta che ci è pervenuta da parte di un con-sorzio di quattro Istituti di scuola media superiore, e che sarà al più presto esaminata da questo Consiglio, ci sembra opportuno lanciare una proposta generale che inneschi un meccanismo più ampio: un Premio annuale del Parco Nazionale dell'Aspromonte rivolto alle scuole medie e superiori di questa provincia, su questioni di grande rilevanza per la vita del Parco. 2) rafforzare culturalmente le aree marginali del Parco Fermo restante l'autonomia dell'apposita Commissione che vaglierà le proposte delle Associazioni ed Enti e ne farà di proprie, si vuole qui invitare questa Commissione a muoversi nella direzione di privilegiare le aree marginali e tagliate fuori dai circuiti culturali e dalle tradizionali manifestazioni estive. Seguendo la felice intuizione di Don Milani "non possiamo fare parti uguali tra cose diseguali" dovremmo tendere a svolgere un ruolo di sussidiarietà culturale dove esistono enti locali deboli sul piano finanziario e/o organizzativo. g) qualificare le porte d'accesso ed i centri visita Le dieci porte e punti-visita del Parco, la cui localizzazione è stata già individuata dal precedente Consiglio, vanno qualificate in due direzioni: 1)trovando degli elementi comuni che facciano sì che questi siti, che rappresentano(soprattutto le porte d'accesso) in qualche modo la carta di presentazione del Parco, abbiamo dei motivi architettonici che li unifichino; 2) individuando delle funzioni precise, con relativa offerta culturale e supporti tecnologici adeguati, atti ad attrarre i flussi turistici, a diventare meta delle scuole e dello stesso turismo di passaggio. Nella riunione del 20 c.m. con i sindaci interessati a questi interventi discuteremo ed approfondiremo questo approccio. h) promuovere progetti pilota di tutela del patrimonio forestale Senza nulla togliere alle modalità d'intervento del "piano generale di tutela del patrimonio boschivo" (vedi scheda PTTA) si vuole sottolineare l'esigenza di partire da questa estate con dei progetti pilota fondati sul principio della responsabilità e del relativo affidamento ad associazioni e/o cooperative sociali con il compito di presidiare le parti del territorio "vittime" ricorrenti degli incendi. A questo proposito un primo incontro con il CTA ha dato risultati positivi e, a breve, ne seguirà un altro insieme ai rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato. i) diffondere e promuovere l'uso delle energie alternative ed il risparmio energetico E' questa una priorità di tutta la regione, e del Mezzogiorno in generale, su cui finora si è fatto ben poco (a parte qualche convegno). Si tratta, in questo caso, di giocare quel ruolo di "laboratorio" prima richiamato, con interventi mirati atti a promuovere l'emulazione e la diffusione dentro e fuori del Parco delle energie alternative e del risparmio/efficienza nell'uso dell'energia. Come un'ampia letteratura dimostra, è non solo doveroso intervenire in questa direzione - anche nel rispetto degli accordi di Kyoto sottoscritti dal nostro governo -, ma questo è anche un campo d'intervento che genera una significativa occupazione qualificata. Per rendere più concreto questo obiettivo ritengo utile proporre l'incontro dei Consiglieri con i rappresentanti di una società piemontese che ha elaborato, per gli enti locali, una metodologia d'intervento a costo zero per le amministrazioni. l) acquisire e recuperare immobili abbandonati di particolare rilevanza Come è noto nell'area del Parco esiste un patrimonio immobiliare privato e, soprattutto pubblico che versa in stato di totale abbandono e degrado. Riteniamo importante che, tenuto conto dei fondi messi a disposizione nel bilancio, si proceda all'acquisizione di alcuni di questi immobili ed aree contigue che potranno avere diverse utilizzazioni (rifugi, centri vacanze, ecc.) e, naturalmente, date in gestione a consorzi, imprese, cooperative, ecc. m) promuovere il turismo culturale, ecologico ed etico Se vogliamo conciliare l'esigenza dello sviluppo locale con la difesa del patrimonio ambientale è chiaro che dobbiamo puntare ad un turismo qualificato. Ciò non significa puntare solo a nicchie di mercato, in quanto il turismo, come tutte la produzione di merci nell'era post-fordista, si è già fortemente differenziato ed in particolare il turismo "ecologico-culturale", in senso stretto, rappresenta in molti paesi europei una percentuale che oscilla tra il 15 ed il 20%. Questa promozione è legata anche all'immagine del Parco ed alla sua capacità di comunicare con l'esterno ,nonché di valorizzare le sue risorse, temi questi che verranno affrontati dall'apposita Commissione già istituita. Vorrei solo aggiungere che per alcune aree vanno elaborate delle iniziative specifiche che facciano fare quel salto di qualità che è ormai indispensabile nell'offerta turistica. In quest'ambito va inquadrata l'iniziativa, che verrà illustrata in seguito, di realizzare il Parco Letterario Corrado Alvaro nell'area di S.Luca-Africo . n) promuovere la ricerca scientifica finalizzata ad alcuni obiettivi prioritari dell'Ente Parco In quest'ambito vengono proposti tre Convegni scientifici, due relativi a tematiche ambientali e l'altro sullo "sviluppo locale" da organizzare nella tarda primavera-estate. Sempre in quest'ambito ed in congruenza con l'obiettivo generale di redigere un bilancio ambientale ed uno socio-economico vanno al più presto avviate le prime ricerche che conducano ad avere dati ed indicatori di riferimento. o) offrire agli operatori economici del Parco alcuni servizi di finanza etica e di commercio equo L'economia solidale (o sociale) si va diffondendo in varie parti del mondo compreso anche il nostro paese. Sono decine di milioni i produttori del sud del mondo che usano lo strumento della finanza etica e del microcredito rotativo come alternative concrete all'esclusione ed alla rapina del sistema finanziario internazionale. E' in questa direzione che abbiamo ritenuto utile offrire agli operatori economici del Parco, in particolare ai Consorzi - Cooperative - Associazioni, i servizi della Banca popolare Etica di Padova, la prima banca etica riconosciuta da Bankitalia. L'incontro del 15 Gennaio, organizzato con il Presidente ed il Direttore della Banca popolare Etica rappresenta un fatto di valenza nazionale in quanto è il primo che si organizzi dentro un Parco Nazionale con lo scopo di avviare la collaborazione tra gli operatori del Parco e questa banca. Per quanto concerne il "commercio equo e solidale", fenomeno che coinvolge oltre 1,2 milioni di contadini ed artigiani del sud del mondo, e che vede in Europa una rete di oltre 4.000 punti vendita, si è pensato di avviare una forma di cooperazione che punti, da una parte, a creare un canale privilegiato di commercializzazione per i prodotti tipici del Parco, dall'altra, di sensibilizzare gli operatori turistici all'acquisto di prodotti coloniali (té, caffé, cioccolata, ecc.) che sono acquistati con la metodologia del commercio equo. p) giocare un ruolo internazionale a partire dalla coopera-zione con altre aree e Parchi del Mediterraneo Spinti da ragioni attinenti ad una decennale esperienza nel campo della cooperazione internazionale, nonchè dalla convinzione che il Parco dell'Aspromonte - per la sua collocazione geopolitica - possa giocare un ruolo importante nel bacino del Mediterraneo, ci siamo mossi in questa direzione . I primi contatti presi sia a livello di Ministero dell'Ambiente e Ministero degli esteri, sia a livello di paesi terzi del Mediterraneo, ci inducono ad essere ottimisti ed a ritenere che si possano avviare dei seri programmi di cooperazione con altri parchi mediterranei. In particolare, vorrei sottolineare la valenza culturale e politica di questa cooperazione con i paesi balcanici (a partire dai Parchi nella ex-Iugoslavia) e con alcuni paesi del Medio-Oriente (in particolare la Palestina ed Israele), nonché con alcune isole significative, sul piano del flusso turistico, del Mediterraneo (Malta, Creta, Cipro), senza dimenticare i nostri legami storici con la penisola iberica. Programmi, iniziative, tempi di approvazione / realizzazione Una volta definiti meglio, integrati e/o rimodulati gli obiettivi specifici dobbiamo porci il problema della tempistica. Come si vede la "carne sul fuoco è tanta" per cui bisogna darsi una scala di priorità, un calendario realistico e procedere rispettando questi tempi. Ci sono programmi che per essere realizzati in tempo utile devono essere approvati al più presto, altri che permettono tempi di valutazione più ampi, altri ancora in cui è realistico pensare che nell'anno in corso potremmo porre le fondamenta, ma che vedremo realizzati nel prossimo anno. Pertanto, si propone al Consiglio Direttivo di esprimersi su iniziative e programmi che questa presidenza ritiene urgenti, di "calendarizzare" l'approvazione dei programmi di breve periodo (sei-otto mesi per la realizzazione), e di avviare le procedure per lo studio e l'implementazione degli altri. I programmi e le iniziative che vengono qui di seguito presentati sono in linea con gli obiettivi specifici precedentemente illustrati e raccolgono esigenze pervenute al Parco da parte dei diversi soggetti che operano in questo territorio. Programmi ed iniziative da avviare immediatamente: 1) Promuovere una "conferenza di servizi", entro la prima metà di Febbraio, per affrontare alcuni grossi problemi che affliggono l'area di Gambarie, ne penalizzano il turismo e colpiscono l'immagine del Parco. Decine di e-mail e telefonate di protesta sono arrivati nei due siti appositi che i rispettivi consorzi turistici hanno creato. Vorrei qui sottolineare il fatto che Gambarie costituisce un potenziale volano per la diffusione dei flussi turistici in tutta l'area del Parco. E' chiaro che siamo disponibili ad organizzare "conferenze di servizi" anche in altre aree "critiche" del Parco, quando si faranno portatori di questa esigenza le relative autorità ed i soggetti locali. 2) Avviare il "Premio Parco Nazionale d'Aspromonte" chiedendo la collaborazione al Provveditorato agli Studi di codesta provincia per il coinvolgimento delle scuole. Il Premio verrà articolato in tre sezioni - arte - narrativa - ricerca scientifica - e verrà assegnato a tre classi che produrranno entro la metà di Aprile i lavori più validi secondo quanto deciderà un'apposita giuria esterna (sono stati già contattati personaggi significativi del mondo della cultura). Il Premio consisterà in un viaggio di una settimana nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi che si è detto disponibile ad offrire, a prezzi politici, un'escursione di una settimana, attraverso i rifugi alpini, detta "transparco". Il Presidente di questo Parco si è dichiarato disponibile a fare altrettanto quando noi sapremo indicargli un'offerta adeguata di itinerari. 3) Produrre un depliant del Parco, con relativa e dettagliata offerta turistica (costi, itinerari, ecc.) che possa essere inviato ad alcuni tour operators interessati a quest'area. Vorrei qui citare il caso di Malta, dove esiste un'interessante domanda rivolta verso le montagne ed i Parchi italiani, come abbiamo potuto riscontrare recentemente. E' importante che questo strumento sia disponibile entro la fine di marzo. 4) Avvio della biblioteca ed emeroteca. I fondi ci sono e sono abbondanti si tratta di partire al più presto con la consulenza di un/a esperto in grado di avviare le procedure e formare l'archivista attualmente presente nell'organico dell'Ente. Si richiede altresì la disponibilità dei colleghi Consiglieri dell'Università della Calabria per accelerare questa iniziativa e scegliere i campi di specializzazione. Vorrei, solo a mo' di esempio, sottolineare l'importanza che potrebbe avere una emeroteca specializzata sui temi dell'ambiente nel Mediterraneo o una parte della biblioteca dove si potesse trovare un'ampia documentazione storica su tutti i centri urbani del Parco. Si ritiene importante trovare un collegamento con il programma "mediateca '2000", secondo le indicazioni del Consigliere Morano. 5) Avvio di un "Centro di documentazione" sul Parco che raccolga i materiali fotografici, video e multimediali. In quest'ambito, raccogliendo la proposta avanzata nel precedente Consiglio dal Prof. Principato, sarebbe interessante e coerente con alcuni obiettivi specifici organizzare un Festival del "cortometraggio" su un tema specifico che, evitando doppioni rispetto ad altre manifestazioni del genere, qualifichi il nostro Parco. 6) Avvio dello studio di fattibilità del Parco Letterario Corrado Alvaro . In seguito a colloqui con il Presidente dei Parchi Letterari italiani, Stanislao Nievo, sono stato sollecitato a sostenere gli sforzi dell'Associazione culturale "Corrado Alvaro" per la realizzazione di un Parco Letterario nell'area di S .Luca-Africo. Do la mia disponibilità, ovviamente non onerosa, a coordinare questo studio di fattibilità avvalendomi della eventuale consulenza di esperti. 7) Avvio delle procedure di convenzione con imprese sociali, come previsto dalla legge 381/91, per la tutela del patrimonio forestale - prevenzione incendi- con le seguenti modalità: a) affidamento della tutela di parti del territorio del Parco, statisticamente più esposte agli incendi; b) diaria giornaliera minima più premio finale in base ai risultati conseguiti; c) coordinamento con il CTA ed il Corpo Forestale dello Stato che dovranno curare la formazione delle persone coinvolte. 8) Organizzazione di due Convegni scientifici sui temi dell'ambiente(di cui uno dedicato alla rete ecologica nazionale), da indire entro il mese di luglio, e di un altro Convegno scientifico sui temi dello "sviluppo locale" da organizzare entro l'anno. Il Consiglio dovrà indicare i responsabili e le disponibilità di budget. 9) Esaminare ed approvare o respingere nel prossimo Consiglio il programma di attività formulato da quattro Istituti della provincia di Reggio Cal., dato che le attività previste insistono sull'arco temporale febbraio-maggio di quest'anno. 10) Acquisto di prodotti ecologici su cui far passare messaggi pubblicitari del Parco finalizzati anche alla sensibilizzazione ambientale (come, ad es., buste di mais, bicchieri e piatti ecologici da distribuire in appositi chioschi nelle principali aree picnic del Parco). E' importante essere pronti per gli inizi dell'estate. 11) Organizzare nel periodo marzo-maggio due incontri: a) con tutte le Associazioni coinvolte per illustrare il programma del Parco per il '2000 e raccogliere eventuali suggerimenti. b) con le forze sociali ed istituzionali per illustrare le linee di intervento del Parco e discutere delle prospettive 12) Avviare un censimento socio-economico atto a predisporre gli indicatori per il relativo bilancio come sostenuto negli obiettivi generali. Si propone di utilizzare alcune borse di studio ed un consulente per iniziare l'attività al più presto possibile. 13) Avviare le procedure per il bilancio ambientale. Nominare tra i membri del Consiglio un responsabile ed utilizzare alcune borse di studio e contratti di consulenza. 14) Attivare le procedure per la riorganizzazione dell'ufficio stampa dell'Ente. Programmi di breve-medio periodo: 1) Individuazione dell'area idonea e delle modalità di realizzazione di un "centro ricovero per animali randagi e per la cura di animali in difficoltà". Il Consiglio deleghi due membri che si occupino di avviare le procedure atte a far sì che questo progetto si possa realizzare entro l'anno venendo incontro alle esigenze espresse sia da diverse associazioni ambientaliste che da numerosi visitatori. 2) Marchio di qualità del Parco. E' questo un intervento assolutamente congruente con l'obiettivo b) ed anche con il più generale processo di promozione/valorizzazione delle risorse locali. Possiamo darci, come fase intermedia, l'obiettivo di certificare alcuni prodotti agro-alimentari che caratterizzano le attività presenti nel Parco. Bisogna in ogni caso avviare una ricerca sulle società di certificazione e sceglierne una con cui stipulare una convenzione per arrivare, nel medio periodo, alla certificazione di questi prodotti, nonché accompagnare e sostenere, in questa direzione, quei produttori che più stentano ad entrare in determinati standard di "qualità". 3) Stipulare accordi con le Università calabresi e siciliane (Messina e Catania) per organizzare dei corsi post-laurea in siti che saranno indicati da questo Consiglio, possibilmente in aree che possono essere recuperate o acquisite dal Parco. Il Consiglio deve individuare un gruppo di lavoro, non più di tre membri, che avvii i contatti e formuli una proposta. 4) Organizzare stages di "giornalismo di frontiera", vale a dire un giornalismo d'inchiesta in aree difficili, da localizzare in un sito scelto da questo Consiglio, con l'obiettivo di elevare il livello di formazione di chi opera nel campo della carta stampata, radio e televisione, a livello locale, con particolare attenzione al territorio del Parco e con un ritorno per il Parco in termini di conoscenza e divulgazione. Il Consiglio deleghi un gruppo di lavoro, due membri, per sondare la fattibilità di questa proposta ed i costi. 5) Qualificazione delle porte d'accesso e centri visita del Parco. Si richiede che questa Presidenza possa seguire questo processo, in concertazione con le relative rappresentanze degli enti locali e con l'ausilio di un consulente con esperienza nel campo, nonché dei consiglieri che vorranno farsene carico. 6) Valutazione dei siti archeologici da recuperare e valorizzare. Tenendo presente l'offerta della Soprintendenza, occorre procedere ad una valutazione e relativa scelta su dove e con quale modalità si possa concentrare il nostro impegno. Si richiede al Consiglio che nomini un gruppo di lavoro, tre persone al massimo, per arrivare a formulare una proposta operativa. 7)Recupero e valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale. Come è stato già sottolineato, su questa linea nel bilancio preventivo sono state impegnate risorse finanziarie significative che dovranno essere allocate in seguito ad una valutazione che tenga conto delle priorità precedentemente richiamate. Si richiede al Consiglio che incarichi uno o più Consiglieri per arrivare entro la fine di aprile a formulare delle proposte concrete. 8) Museo del Parco La decisione già presa dal precedente Consiglio di realizzare un "Museo del Parco" deve essere ripresa, analizzata e approfondita per arrivare ad una proposta concreta che individui funzioni e localizzazione del suddetto museo. Programmi di medio-lungo periodo: 1) Riprendere e rilanciare le procedure per la elaborazione del Piano del Parco e del Piano socio-economico. Data l'importanza strategica degli strumenti di programmazione, uno dei prossimi Consigli, e comunque entro il mese di marzo, verrà dedicata una intera seduta all'esame delle procedure da mettere in moto per dotare al più presto l'Ente di questi indispensabili strumenti, come previsto dallo Statuto. 2) Riperimetrazione. Senza alcuna fretta , ma con un lavoro di lunga lena che coinvolga le popolazioni ed istituzioni interessate si dovrà arrivare alla riperimetrazione del Parco, individuando anche confini certi, come per altro richiestoci da chi esercita un compito di vigilanza come il CTA. Si ritiene opportuno che il Consiglio nomini una Commissione che possa, con i tempi adeguati, studiare la questione ed avviare le procedure adatte allo scopo. 3) Cooperazione internazionale. In base a quanto richiamato nel punto sub o) degli obiettivi specifici, si ritiene che si possano cominciare ad approfondire alcuni contatti per arrivare il prossimo anno a formulare delle proposte concrete di cooperazione internazionale con altri Parchi del Mediterraneo, usufruendo anche dei fondi del MAE. Si richiede al Consiglio di indicare chi è interessato a collaborare con il Presidente in questo campo. Modalità di lavoro Precisando che: - questo programma annuale non è esaustivo e che quindi potranno essere accolte altre proposte nel corso del presente anno; - le proposte sovraformulate sono state concepite tenendo presente le voci del bilancio preventivo approvato; Si chiede al Direttore, in qualità di responsabile della gestione dell'Ente, di procedere, con i tempi e le priorità stabilite in questo programma, alla formulazione delle relative determinazioni. Le Commissioni, i gruppi di lavoro ed i singoli consiglieri incaricati, dovranno stabilire i tempi con cui relazioneranno al Consiglio. Se questi tempi non verranno rispettati il Presidente si assume l'onere di istruire e riportare le singole questioni in Consiglio per l'approvazione. |