IL DIRITTO DEI PARCHI NAZIONALI Archivio sistematico dei provvedimenti a carattere generale dei Parchi nazionali Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna - Accordo di programma tra l'Ente Parco, la Regione Toscana e la Regione Emilia Romagna, le Provincie di Firenze, Arezzo, Forlì-Cesena, per lo sviluppo e la valorizzazione turistica del parco nazionale (Deliberazione del Consiglio direttivo n. 208 del 9 ottobre 1997 - All. A)
Protocollo d'intesa per lo sviluppo, la valorizzazione turistica e la divulgazione dei valori naturalistici, storici e culturali del parco nazionale delle foreste casentinesi, monte falterona e campigna. Gli assessorati al turismo della Regione Emilia Romagna e della Regione Toscana; Gli Assessorati al Turismo della Provincia di Arezzo, della Provincia di Forlì-Cesena e della Provincia di Firenze; Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna: Considerato che il territorio del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna interessa le due regioni e tre Provincie di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze; Ritenuto che la presenza di un Parco Nazionale rappresenti una straordinaria opportunità di promozione di forme di turismo e fruizione del territorio compatibili con la tutela dell'ambiente naturale, in aree attualmente marginali dal punto di vista turistico, ma dotate di potenzialità concrete di sviluppo in ragione della elevata valenza naturalistica, paesaggistica e storico culturale; Atteso che le forme di turismo da promuovere in un'area protetta siano altamente specifiche e legate a modelli che tendono alla valorizzazione e alla salvaguardia delle risorse territoriali e ambientali sia di tipo naturalistico, sia di tipo culturale, sia legate alle produzioni agricole o artigianali tipiche; Considerato che la promozione della conoscenza e della fruizione del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna possa fungere da richiamo e volano per lo sviluppo turistico di altre aree dell'Appennino Tosco-Emiliano-Romagnolo, non comprese nel territorio del Parco, ma anch'esse dotate di valenze naturalistiche, paesaggistiche e storiche di assoluto rilievo; Verificato che l'Ente Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna sin dalla sua istituzione ha operato per dotare il territorio di una serie di servizi di base per la conoscenza e la fruizione, quali centri visitatori e di informazione, rete scientifica, iniziative di animazione e di divulgazione, e che lo stesso Ente ha prodotto una serie di strumenti di divulgazione e promozione, quali depliant, opuscoli, volumi, video; Rilevato che per gli oggettivi limiti di organizzazione e di capacità di diffusione, tali strumenti ed iniziative da parte del Parco, pur svolgendo un importante compito di promozione dell'area protetta, solo sporadicamente hanno potuto superare ambiti strettamente locali o specialistici e consentire la diffusione della conoscenza del Parco, delle sue caratteristiche e dei servizi offerti ad un pubblico sufficientemente vasto; Ritenuto che per raggiungere gli obiettivi di una adeguata promozione del Parco sia necessario l'impegno congiunto di tutti i soggetti istituzionali interessati, che attraverso l'elaborazione di uno specifico programma pluriennale si pongono l'obiettivo di una promozione diffusa, unitaria e coordinata delle possibilità di fruizione del territorio del Parco compatibili con gli obiettivi di tutela e di salvaguardia del patrimonio naturalistico; Ritenuto inoltre che la organizzazione del territorio finalizzata alla sua migliore fruizione, attraverso la creazione di una adeguata recettività, completa dei servizi specialistici necessari, possa essere realizzata in modo ottimale mediante il coordinamento dei programmi di intervento finanziario predisposti dai singoli Enti; CONCORDANO 1) nell'elaborare un programma triennale 1998-2000 per la valorizzazione delle potenzialità turistiche del territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, individuando al riguardo i seguenti settori prioritari di intervento: - identità del territorio del Parco, da promuovere unitariamente connotandone con forza le peculiarità ambientali, paesaggistiche e culturali; - immagine del Parco, identificato un preciso e unitario stile di comunicazione e di divulgazione che tenga conto dei precisi obiettivi di tutela e di salvaguardia afferenti all'area protetta; - servizi offerti, qualificando e migliorando sia quelli diffusi sul territorio e funzionali alla fruizione sia quelli legati all'accoglienza e alla recettività anche attraverso opportuni incentivi all'iniziativa privata; 2) nell'individuare le risorse finanziarie necessarie per l'attuazione del programma di sviluppo e valorizzazione attraverso soprattutto il coordinamento dei programmi predisposti da ciascun Ente interessato, finanziati da strumenti legislativi regionali, nazionali e comunitari; 3) nel farsi promotori, nei confronti dei Parchi italiani europei, caratterizzati da analoghi valori naturalistici, storici e culturali, di una intesa finalizzata alla valorizzazione integrata dei rispettivi territori; 4) nel costituire un gruppo di lavoro permanente tra i rappresentanti tecnici delle istituzioni coinvolte con il compito di dirigere il programma di interventi integrato; 5) nel formalizzare, a seguito della individuazione delle linee generali del programma di intervento, l'adesione di ciascun ente coinvolto in un apposito atto convenzionale, che individui i rispettivi impegni da assumersi, il livello delle risorse finanziarie ed umane messe a disposizione, le modalità operative di intervento. |