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Il Portale dei Parchi Italiani





CNR - Istituto di Studi
sui Sistemi Regionali Federali
e sulle Autonomie
"Massimo Severo Giannini"


Il diritto dei parchi

Archivio sistematico dei provvedimenti a carattere generale dei Parchi nazionali

Prospettive

  1. Un Archivio che coinvolga i parchi regionali
    La delimitazione dell'Archivio ai parchi nazionali è dovuta solo ad esigenze pratiche ed in particolare all'esigenza di realizzare in un tempo ragionevole un primo obiettivo ritenuto realisticamente raggiungibile.
    Dal punto di vista sostanziale, tuttavia, secondo la legge n.394/1991 non vi sono distinzioni sostanziali tra i parchi nazionali e quelli regionali ed è, dunque, fortemente auspicabile che - attraverso uno sviluppo dell'esperienza dell'Archivio - le informazioni sulle esperienze di ogni parco, nazionale o regionale che sia, possano presto essere scambiate con quelle di tutti gli altri.
    La metodologia e i sistemi di classificazione sviluppati con l'Archivio sono in prospettiva estendibili a tutte le aree protette ed in particolare ai parchi regionali.
    Procedere in tale direzione richiede fondamentalmente risorse adeguate e una iniziativa a livello regionale, che a seconda dei casi potrebbe essere assunta dalla stessa regione, da un ente o agenzia regionale, da una associazione o anche da uno o più parchi.
  2. La realtà dei Parchi regionali
    Due parchi regionali su tre sono nati prima della legge quadro nazionale del 1991; Attualmente ci sono 142 parchi regionali, che gestiscono territori per una estensione di circa 2 milioni di ettari - il 6,2 % dell'intero territorio nazionale - che agiscono, con oltre 1.800 dipendenti diretti, in tutte le Regioni tranne il Molise, che coinvolgono quasi 1.600 comuni e pressoché la totalità delle province. Entro i loro confini è stata individuata la maggioranza delle aree di interesse comunitario che ora innervano la rete Natura 2000, a ulteriore dimostrazione dei valori ambientali che salvaguardano.
    Un sistema che richiede ora di essere esteso, sostenuto e consolidato con scelte di raccordo, a livello regionale e nazionale, di carattere programmatico, operativo e gestionale, nello spirito e secondo gli indirizzi della legge 394, realizzando una costruttiva collaborazione nella adozione di programmi, misure, strumenti e progetti integrati.
    In particolare le Regioni sono chiamate al rilancio dei propri sistemi di aree protette e ad esprimere una funzione centrale per la rapida costruzione della "Rete Ecologica Nazionale".

    A questo scopo l'allargamento dell'Archivio ai Parchi Regionali potrebbe contribuire in particolare a sviluppare le seguenti prospettive:
    • aggiornamento della legislazione secondo i principi della legge quadro nazionale (394/91) ove si siano manifestate lacune in fatto di estensione dei territori protetti, di capacità di coordinamento, di autonomia degli Enti di gestione;
    • adeguamento della normativa con l'introduzione di elementi propri delle reti ecologiche, rivolti all'integrazione con la rete Natura 2000, alla previsione di nuove forme di protezione per i paesaggi tipici, i corridoi ecologici e le diverse emergenze ambientali, alla valorizzazione della iniziativa locale e provinciale impegnata in forme originali di associazione e di pianificazione di area vasta;
    • individuazione di misure anche legislative che assicurino l'inclusione dei parchi nei processi di programmazione dello sviluppo territoriale, promuovano efficaci strumenti di partecipazione alla vita dei parchi da parte delle popolazioni e degli attori sociali, riconoscano un adeguato status giuridico per gli amministratori dei parchi;
    • individuazione di strumenti di coordinamento tra le Regioni, allo scopo di favorire la collaborazione e un più efficace rapporto con lo Stato, una migliore collaborazione tra gli Enti gestori e l'avvio di una graduale assimilazione delle tipologie di parco e delle pratiche gestionali.