1. PREMESSA
Ogni fenomeno, ogni manifestazione della natura ha un suo valore, assoluto e relativo; ogni testimonianza della civiltà, ogni consuetudine, ogni modo di vivere e lavorare ha un suo valore, assoluto e relativo.
Il valore assoluto spesso sfugge alle nostre possibilità di giudizio mentre abbiamo strumenti sufficienti per attribuire un valore relativo alle cose. Il valore relativo di una cosa è strettamente rapportato alla diversità con le cose che le stanno intorno, e questo valore aumenta aumentando l'ampiezza dell'intomo e il tempo necessario a costruire la diversità. Se poi mettiamo in relazione il valore relativo di una cosa ad un suo uso educativo, troviamo che esso è massimo ove la diversità è meglio accessibile, osservabile ed interpretabile. Questo criterio fa parte di una interpretazione cosiddetta "sistemica" della realtà, secondo la quale ogni cosa non vale solo per se stessa, ma in quanto inserita in un sistema di relazioni con le altre cose.
Ad esempio, se ci troviamo in una foresta di alberi secolari, il singolo albero, per quanto imponente, avrà un valore relativo assai scarso, perchè circondato da alberi di analoga rispettabile età e mole.
Se ci troviamo invece in un bosco ceduo nel cui mezzo e sopravvissuto un solo albero secolare, questo albero avrà un valore notevole, e se nel raggio di decine di chilometri non ne troviamo uno simile, avrà un valore enorme, proprio perchè è l'unico diverso ed ha impiegato moltissimi anni a diventare com'è.
Così la conoscenza e la divulgazione della conoscenza di un luogo è tanto più interessante, significativa ed efficace quanto più scopre e mette in risalto le diversità di questo luogo dagli altri luoghi, in particolare dai luoghi che lo circondano, e quindi ne rivela il valore relativo.
In una dimensione planetaria può darsi che un Parco Regionale appaia insignificante: non ci siano fenomeni appariscenti ed esclusivi come grandi animali in via di estinzione, foreste secolari, imponenti cascate, o monumenti ed opere d 'arte di grandissimo richiamo per i visitatori.
Tuttavia in una dimensione interregionale lo stesso Parco assume un valore notevole che aumenta ulteriormente se ci riferiamo ad un ambito più ridotto (regionale o provinciale) dove molte delle sue caratteristiche assumono carattere di unicità
2. FINALITA'
Le finalità di un Parco si possono riassumere principalmente in:
- 1. conservazione, tutela e ripristino degli ecosistemi naturali
- 2. promozione sociale, economica e culturale delle popolazioni
- 3. ricerca scientifica continua, multi e interdisciplinare
- 4. didattica educativa e formativa
- 5. sperimentazione globale
- La formazione che si può realizzare nei Parchi attiene, in linea principale, all'ambito scientifico, nonchè a quello tecnico-operativo che presiede a studi e ricerche specifiche; ma in linea più generale il Parco assolve un'importante funzione educatrice nei confronti delle popolazioni e dei visitatori.
E' importante che anche in questo caso la conoscenza di un Parco non si limiti alla elencazione e descrizione delle "cose che ci sono da vedere", ma tragga spunto dagli aspetti e fenomeni particolari per sviluppare sensibilità e interessi generali.
Risulta così evidente l'enorme potenzialità educativa e formativa di un parco inteso come vera e propria palestra di cultura sistemica, che attraverso la scoperta delle intenzioni tra le componenti del suo circoscritto sistema vivente apre alla comprensione del sistema terra nella sua globalità.
3. GLI STRUMENTI PER UNA MIGLIORE CONOSCENZA DI UN PARCO
Quali nuovi strumenti di conoscenza dovremo dunque sviluppare? Indubbiamente nel panorama piuttosto limitato della divulgazione riguardante i territori protetti anche i vecchi strumenti (guide scritte, itinerari classici, osservazioni didattiche, audiovisivi,...), hanno il loro valore e hanno dato e continuano a dare il loro contributo. Tuttavia molto resta da fare: tanto vale farlo anche con criteri nuovi.
La divulgazione in genere, ed in particolare su un tema così importante come l'ambiente, non può essere superficiale, ma deve lavorare in profondità, suscitare interesse e condivisione fino a contribuire ad un cambiamento della mentalità. Pertanto deve operare tenendo conto dei meccanismi dell'apprendimento.
L'apprendimento è un processo che procede attraverso un susseguirsi di "agganci" e "rinforzi". L'aggancio è il momento più delicato, quasi magico, perchè funziona se trova già all'interno della persona un qualcosa di profondamente acquisito a cui, appunto, agganciarsi . La componente emotiva è in questa fase fondamentale. L'aggancio accende l'interesse che è
condizione indispensabile per iniziare a conoscere.
Il rinforzo può avvenire attraverso diversi canali, ma sicuramente il più efficace è l'azione:
"se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco". Questo proverbio cinese contiene una verità che sicuramente ognuno di noi ha avuto modo di verificare. E' un meccanismo ancestrale al quale non si sfugge. Per ottenere i migliori risultati si dovranno dunque potenziare, nelle iniziative di divulgazione ed educazione, l'aggancio e il rinforzo e alternarli in modo equilibrato.
Normalmente in sistemi tradizionali l'aggancio è fornito da una immagine, il cui contenuto si coglie con immediatezza, mentre la pagina scritta richiede una precisa volontà per essere letta: è per questo che il supporto audiovisivo è notoriamente più efficace Per sviluppare l'aggancio si dovrà lavorare sull'emotività attraverso l'immagine suscitando curiosità, interesse, a volte anche stupore.
Non si tratta però di usare l'immagine solo sui libri o su uno schermo; l'immagine più importante è infatti quella della realtà, cioè quella ehe percepiamo muovendoci sul territorio, ed è su questa soprattutto che è necessario lavorare. Per potenziare il rinforzo si dovrà poi sviluppare l'azione in modo che interagisca con la stessa immagine che ha creato l'aggancio. In linea teorica si può dire che il massimo di apprendimento si ha quando l'azione di rinforzo modifica quella stessa immagine. Ad esempio la scoperta della diversità e del suo valore pua fornire un potente aggancio, non solo ai cittadini, ma anche agli abitanti del parco .
4. EARTH EDUCATION - EDUCAZIONE ALLA TERRA
Negli ultimi anni sono state sviluppate nuove tecniche di educazione proprio in tema di ambiente, che seguono scuole di pensiero.
Una di queste è l'Associazione Earth Education, che è sorta negli Stati Uniti ed ora comincia a farsi conoscere anche in Europa.
La crescente sensibilità verso l 'aggravarsi delle condizioni della Terra e la conseguente diffusione delle tematiche legate all 'ambiente, pongono spesso oggi insegnanti ed educatori di fronte alla necessità di preparare e svolgere programmi di educazione ambientale.
Le strade e i metodi oggi in uso per cercare di instaurare, a partire fin dalla giovane età, un corretto ed armonico rapporto con chi divide con noi l'avventura su questo pianeta, risultano per lo più di scarsa efficacia in quanto fondati su criteri che tendono a fornire nozioni recepite in modo superficiale, senza che contribuiscano sostanzialmente ad un cambiamento di mentalità.
Earth Education ha scelto una via diversa e particolare e propone, tramite i suoi programmi, un nuovo approccio all'educazione alla Terra, ambiente di vita.
Si tratta di un metodo di grande interesse, già da tempo sperimentato negli Stati Uniti ed in altri paesi di lingua anglosassone e che ora si sta rapidamente diffondendo anche in molti altri paesi.
Partendo dalla considerazione che oggi si lavora ancora troppo su dei frammenti, su argomenti o oggetti definiti e ci si concentra in modo insufficiente sul complesso, sui processi, sulle interazioni ed interrelazioni, Earth Education lavora sulle percezioni sensoriali, costruendovi sopra dei sentimenti, delle emozioni e da qui sviluppa la via per una comprensione di tutto il sistema ambientale terrestre.
Eartb Education si propone di portare le persone ad una migliore comprensione dei meccanismi fondamentali che regolano gli ecosistemi, ricreando nel contempo quei legami profondi e duraturi nei confronti della Terra, che sono l'unica vera motivazione che pua indurre a cambiare il proprio modo di fare e di agire.
Il termine "ambientazione" nasce proprio da questo, dalla capacità di trasmettere e recepire quel sentimento che fa sentire "a casa" nella natura.
La sincronizzazione serve pernon disperdersi, per non "sfilacciarsi " in una miriade di rivoli, che difficilmente si incontrano.
Tutto questo attraverso l'elaborazione di programmi completi, che portino delle esperienze di apprendimento ricche di avventura ed indirizzate ad uno specifico risultato e che includano contatti diretti e numerosi con il mondo naturale.
Non sono solo i concetti ad essere comunicati, ma anche le sensazioni, gli atteggiamenti nei confronti della natura, in modo semplice, divertente e mirati alle diverse età, portando al pieno coinvolgimento di tutti i partecipanti, attraverso percorsi di sensibilizzazione.
Un percorso di sensibilizzazione alla Terra costituisce un'avventura che permette di sperimentare la ricchezza e le meraviglie della natura.
L'accento è messo sul risveglio di ciascuno dei sensi e su un affinamento delle percezioni.
Benchè le attività possano essere presentate e condotte da un animatore,
l 'essenziale di ciascuna di esse risiede nell 'azione e nel "partage" (condivisione) tra i partecipanti.
L'animatore serve da guida, e non da punto focale.
Non c'è la semplice trasmissione di conoscenza, ma la condivisione di un'esperienza.
Così non vi sono ruoli, ma comunanza di intenti nella difesa dell'uomo e del suo ambiente di vita.
ORGANIZZARE UN PERCORSO
(Un esempio tratto dal "Sourcebook" di Earth Education)
"Un percorso di sensibilizzazione alla Terra implica una serie di attività, generalmente fra quattro e sei, legate fra loro in modo continuo. Dura in tutto fra i tre quarti d'ora e un 'ora e un quarto. Permette un primo contatto con la natura, un modo diverso di guardare cose familiari e un'eccellente introduzione per cose nuove.
- 1. Un percorso di sensibilizzazione dovrebbe rispondere ai seguenti criteri:
- mettere l'accento su modi nuovi e creativi di sperimentare la ricchezza della natura; - comportare attività corte e strutturate; - mettere l'accento su una presentazione della natura che elimini le classificazioni, le discussioni o le situazioni minacciose;
- servirsi di metodi integrati che assicurino nello stesso tempo la partecipazione di tutti ed uno svolgimento armonioso delle attività;
- comprendere delle attività che mettano in gioco la sensibilità, la condivisione e l'empatia; - esigere che l 'animatore dia tono e diriga ogni attività.
- 2. Un percorso di sensibilizzazione non è un sostituto per altri tipi di uscite; è una alternativa. Se voi descriverete il vostro percorso e i suoi obiettivi ai vostri partecipanti fin dalla partenza, sapranno cosa aspettarsi.
- 3. Un percorso di sensibilizzazione dovrebbe cominciare là dove l'animatore incontra i partecipanti e terminare nel luogo dove li lascia. Non dimenticate: ogni partecipante deve prendere parte in un modo o nell 'altro a ciascuna attività. Non c 'è posto per gli "osservatori ".
- 4. Un percorso di sensibilizzazione non dovrebbe normalmente aver bisogno di una preparazione preliminare sul posto (a parte l'ispezione per decidere lo svolgimento delle attività). L'animatore trasporta con sè tutto il materiale necessario. Di fatto dovrete passare non poco tempo a preparare il vostro materiale. Questi piccoli "tocchi" possono fare tutta la differenza. Esercitatevi a maneggiare il vostro materiale con scioltezza. Cercate di essere avvincente . Siete una sorta di mago speciale .
- 5. Un percorso di sensibilizzazione è una avventura, non un esame orale. Per piacere non giocate a "Rischiatutto" con i partecipanti. Tenete le discussioni per dopo. Durante il percorso dovete agire, e non parlare di fare delle cose.
- 6. Siamo sinceri: la maggior parte delle pas-
seggiate ecologiche sono noiose. E' senz'altro la ragione per cui molte persone non ne fanno. Allora motivatele. Le persone apprendono quando si ha scarica di adrenalina. Voi siete la Chiave !"
UN ESEMPIO...I GIARDINI DI LILLIPUT .
"Oh no! Siamo in ritardo di una giornata!" esclama Raffaella.
"E' veramente un peccato perchè i giardini di Lilliput sono una meraviglia che tutti dovrebbero vedere, ma sono aperti solo un giomo all'anno: il dieci aprile. E oggi è l'undici. Peccato, potremo forse rifarci l'anno prossimo".
"Aspetta un momento!" grida uno dei partecipanti "guarda che oggi è il dieci ! Tu puoi farci vedere i giardini di Lilliput, dovunque essi siano"
"E' vero, hai ragione! E non è troppo tardi per i giardini dopo tutto!" dice Raffaella. "Ora vi racconterà qualcosa di più su questi giardini ". "Avete senz ' altro tutti sentito parlare dei Lillipuziani dei Viaggi di Gulliver. Sono degli esserini veramente minuscoli, ed i loro giardini sono altrettanto piccoli. Ma non è necessario andare fino al paese di Lilliput per poter ammi rare questi giardini. Si possono trovare quasi dappertutto, ma sono aperti al pubblico soltanto una volta all'anno, proprio il dieci aprile. Fortunatamente io so dove potremo trovarne. Andiamo di qua".
Raffaella precede il gruppo per un breve tragitto all 'interno del bosco e si ferma davanti ad un quadrato di panno nero di circa 30 cm. di lato, disteso su di un tratto di terreno muschioso.
Essa l'aveva messo là all'insaputa del gruppo durante l'attività precedente.
Nascosti da questo panno, spiega, si trovano i giardini di Lilliput. Ma non potete presentarvi all'ingresso e dare un'occhiata basta che sia. Essi scomparirebbero prima ancora che voi poteste intravederli! Il segreto è di arrivare al giardino con un piccolo regalo. Deve essere la più piccola cosa che riuscite a trovare, come il più piccolo seme, il sassolino più piccolo o il rametto più minuscolo. Partite a cercare il vostro piccolo regalo e poi raggiungetemi qui. Allora potremo dare un'occhiata ai giardini e trovare un posto ideale per lasciare il nostro dono".
Tutti si mettono alla ricerca delle cose più piccole possibili. E' incredibile fino a che punto le cose possono essere minuscole! I partecipanti ritornano ben presto ai giardini, impazienti di scoprire cosa si nasconde sotto il tessuto.
Raffaella dispone il gruppo in un largo cerchio. I partecipanti sono distesi pancia a terra ad un pa più di un metro dal centro, dove si trovano i giardini. L 'attesa è al massimo, e Raffaella si ricorda un'ultima cosa.
"Questi giardini sono così piccoli che dovrete usare una lente lillipuziana per vederli bene". E consegna a ciascuno un piccolo tubo di cartone, spiegando che dovranno servirsene per tutto il tempo che guarderanno i giardini. Quando tutti sono pronti, Raffaella scopre infine i giardini di Lilliput. Si vedono delle fantastiche composizioni di muschi, dei licheni, dei funghetti, ed un pezzo di corteccia rossastra. Una vera meraviglia in effetti!
Raffaella incoraggia i partecipanti ad ispezionare con gli occhi i giardini per mezzo dei tubi lillipuziani, per scoprire il luogo ideale dove deporre il loro regalo. Qualche istante più tardi, tutti hanno trovato il loro posto ideale. Raffaella dice: "Presentiamo le nostre offerte. Uno alla volta salite verso il giardino; descrivete a tutti il vostro regalo e mettetelo da qualche parte all'interno. Non dimenticate di guardare solo dentro al vostro tubo lillipuziano".
Il giardino si adorna allora di una gran varietà di doni, quali ghiande, funghi, una minuscola piuma, un granello di sabbia, una foglia grande quanto un pisello ed una pigna grossa come una nocciola. Una volta piazzati i regali, il gruppo ammira un'ultima volta il giardino.
A questo punto Raffaella balza in piedi gridando: "Avete sentito? Si direbbe il rumore di piccoli passi! Arrivano i Lillipuziani! Svelti! Andiamocene prima che arrivino. Scommetto che saranno sorpresi dei nostri regali".
Raffaella conduce il gruppo una quindicina di metri più lontano. Si ferma e dice loro: "Abbiamo appena visto i giardini di Lilliput. Ma ora non sarete costretti ad aspettare tutto un anno prima che aprano di nuovo, perchè una volta trovato il regalo, troverete ancora anche il giardino".
I GIARDINI DI LILLIPUT - ISTRUZIONI
MATERIALE RICHIESTO
1 pezzo di panno nero di 30 cm di lato
1 tubo di cartone, dipinto di verde, per ogni partecipante
OSSERVAZIONI GENERALI
- 1. Prima di iniziare il percorso, trovate il "giardino". Potete andare a deporre il panno intanto che i partecipanti sono impegnati nell'attività precedente.
- 2. Per iniziare 1 'attività, mostratevi rattristati per non poter vedcre i giardini di Lilliput, affermando di essere un giomo più tardi di quanto non sia in realtà.
- 3. Fate in modo che i partecipanti osservino i "giardini" solo attraverso il
loro tubo lillipuziano.
- 5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Un parco concepito come un grande laboratorio vivente per la formazione di esperti amministrativi, tecnici, educatori in problemi ambientali e di gestione integrata al territorio, è senza dubbio una grande responsabilità, soprattutto se si considerano queste figure come una testa di ponte capace di trasferire le esperienze acquisite nel parco ad altri territori, ad altre situazioni ambientali al di fuori dei suoi confini.
Un parco pua essere un luogo dove iniziare a ricostruire, per lo meno a livello di comprensione, quelle oscillazioni che mettono in comunicazione tutte le entità viventi, dove maturare un punto di vista molto avanzato e sensibile.
In tal senso "gli educatori" hanno la grandissima responsabilità di trasformare le scienze ambientali da scienze fini a se stesse a movimento per affermare la consapevolezza del ruolo dell'uomo nel suo ambiente di vita.
Su questi valori è entusiasmante confrontarsi e scommettere la propria operosità politica.
ALCUNE NOTIZIE SULL'ISTITUTO DI
EARTH EDUCATION (I.E.E.)
L'Istituto di Earth Education (I.E.E.), nato negli Stati Uniti nel 1974, è una Associazione Internazionale, non a scopo di lucro, fondata sul lavoro volontario individuale di singole persone o membri di organizzazioni allo scopo di promuovere programmi di educazione ambientale e di divulgarli. A tal fine l'Istituto conduce workshops, fornisce un bollettino "Talking Leaves/Le foglie parlanti", ospita conferenze regionali ed internazionali, sostiene rami locali, pubblica libri e materiali .
Al momento ci sono rami dell'Istituto negli Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Inghilterra e Francia. E ' la più grande organizzazione internazionale in questo campo per gli educatori, che si dedicano allo sviluppo di una risposta educativa seria alla crisi ambientale della Terra.
Il Direttore dell'Istituto è Steve Van Matre, coordinatore del Corso di laurea in Interpretazione e Educazione Ambientale all 'Aurora University nell'Illinois e Presidente degli ASSOCIATI SYCAMORE, un nuovo gruppo di progettazione e creazione interpretativa, che ha lavorato con diversi centri c organizzazioni quali il Chippewa Nature Center in Michigan, il Southwestern Arboretum in Arizona, l'Anchorage Zoo in Alaska.
E' autore di sei libri: Acclimatization (Acclimatizzazione), Acclimatizing (Acclimatarsi), Sunship Earth (La navicella solare ), The Earth Speaks (La Terra parla), Earthkeepers (I guardiani della terra) e Earth Education... A new Beginning (Educazione alla Terra..
Un nuovo inizio ).
Steve Van Matre ha tenuto in Italia, per tre anni consecutivi, stages al Parco Regionale Boschi di Carrega. Nel corso dell'ultimo stage, tenutosi all'inizio del Giugno di quest'anno è stato possibile fondare anche un ramo italiano di Earth Education, chc si occuperà della diffusione dei
programmi in Italia nonchè di organizzare iniziative di divulgazione e di preparazione degli operatori.
Sede del Coordinamento Nazionale è il Parco Boschi di Carrega e rappresentanti nel Comi- tato Esecutivo sono: Margherita Corradi
- Parco Regionale Boschi di Carrega
43038 SALA BAGANZA (PR)
Coordinatore del ramo italiano
Pier Paolo Richter
- Associazione P.l.C.E.A.
Via Buie d'Istria 5 34100 TRIESTE
Coordinatore dei membri che si associano al-
1 'istituzione
Donato Bergese
- Parco Regionale Alta Valle Pesio
Via Fratelli Castellino 10 12100 Cuneo
Responsabile delle vendite programmi e libri
Luigi Cavatorta
- Via Berenini 8 43100 PARMA
Segretario - Tesoriere
Annalisa Toross
-Strada Nuova 3 43100 PARMA
Assistente del Coordinatore del ramo italiano
L'Associazione è aperta a quanti si vogliono unire al gruppo di educatori che già lavorano in tutto il mondo in stretta collaborazione per creare e migliorare i programmi educativi, che condividono idee e intuizioni (e talvolta occupazioni), che si incontrano e si aiutano vicendevolmente e regolarmente.
Sali a bordo... |