PARCHI | ||
Rivista Parchi: tutti i numeri online |
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali NUMERO 1 - OTTOBRE 1990 |
|
COSA SCRIVONO ... DEI PARCHI |
||
Basta fermarsi davanti ad un'edicola per averne la conferma: la "natura" fa notizia. Sì, il mercato tira e l'editoria si adegua. Anche i parchi, le aree protette vedono cosí accrescersi lo spazio a loro riservato su giornali e riviste. Ma la novità più interessante non è data tanto dal fatto che dei parchi si parla di più. E' che se ne parla, finalmente con occhio meno "incantato", più attento a cogliere la complessità di una realtà troppe volte raffigurata in maniera banale o con intenti prevalentemente "pubblicitari". Ecco allora, Qui Touring, la rinnovata rivista del T.C.I., sul n. 3 di Marzo, in un servizio dedicato al Parco del Circeo, soffermarsi sugli inconvenienti derivanti dauna fruizione - come dice il Direttore del Parco, Ortese - che avrebbe bisogno di "una informazione più precisa e più puntuale" per risultare meno dannosa. Sempre Qui Touring sul numero di Febbraio aveva ripreso le fasi di una vicenda venticinquennale, quella del "Parco della Sibilla" e dei due recenti Decreti Ruffolo, istitutivi del parco; due, e non uno, appunto, perché il primo lo si era dovuto rapidamente ritirare in quanto disattendeva clamorosamente agli impegni concordati nella Commissione paritetica Stato-Regione-Enti locali. Al Parco del Ticino è dedicato invece un bel servizio di Vie del Mondo, la Rivista che il T.C.I. pubblica in collaborazione con National Geographic Society del Giugno. L'articolo, riccamente illustrato, ha un taglio più confacente al carattere della pubblicazione, ma la "descrizione" del parco, grazie anche al contributo del personale del parco intervistato, il Direttore e le guardie, non scade mai nella agiografia, pur riuscendo a offrire una "immagine" molto bella del parco fluviale. Airone di Luglio presenta il nuovo Parco Lombardo delle Alpi Orobie "Montagna Doc". Testo e foto illustrano un trekking per un parco che nasce. La legge istitutiva infatti è del 1989 e i parchi in effetti sono due e si saldano sullo spartiacque: "quello delle Orobie Bergamasche e quello delle Orobie Valtellinesi". Il patrimonio, di notevole pregio agro-selvo-pastorale, zoologico e botanico unitamente con il Parco Svizzero dell'Engadina, quello dello Stelvio e quello dell'Adamello Brenta, costituisce un complesso di natura tutelata tra i più importanti in assoluto in Europa. Oasis, come sappiamo, è una rivista che con i Parchi, non solo quelli italiani, ha da sempre particolare dimestichezza. Qui vogliamo segnalare il numero con l'inserto, anzi un vero fascicolo, dedicato al Parco della Maremma. Anche Riviste più "settoriali", come Alp e La Montagna vanno dedicando da tempo molta attenzione a questi temi. Alp di Marzo si chiede, ad esempio, cosa succederà dopo l'approvazione definitiva della legge Regionale Sarda sui parchi: rimarranno parchi di carta? Il numero di Luglio contiene, invece, oltre ad un servizio sul Parco Tessa (BZ), un dossier sulla politica ambientale della Regione Valle d'Aosta. L'inserto è un vero e proprio atto d'accusa nei confronti di una Regione ritenuta scarsamente sensibile alle esigenze di tutela, nonostante la presenza sul suo territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso. L'augurio della rivista é che la Regione, la quale ha recentemente approvato una legge quadro sui parchi regionali, dopo aver istituito quello del Monte Avic, possa cambiare. Sul numero di Maggio, in un dossier dal titolo "Ambiguità e progetti", Alp aveva passato in rassegna le esperienze e gli impegni in materia del Trentino, Alto Adige e Belluno. Della Provincia di Bolzano, dopo aver ricordato le cifre significative dei suoi Parchi provinciali -92.460 ha- rileva però il permanere di orientamenti contraddittori. In particolare la tendenza a fissare il confine dei Parchi al di sopra della quota dei 1.000 metri, con esclusione quindi di ogni insediamento umano, masi inclusi. Anche per il Trentino si sottolinea, accanto allo sforzo che ha portato il territorio attualmente protetto della Provincia al 14%, il perdurare di contraddizioni. Fanalino di coda, ancora una volta, risulta la Regione Veneto."Solo recentemente, scrive la rivista, e non senza contraddizioni si è giunti alla tutela dei Colli Euganei, della Lessina e delle Dolomiti Ampezzane. L'invito é a procedere con "decisione" per dare attuazione "ai numerosi progetti" in "lista di attesa da anni". Specialmente per il progetto relativo alle Marmarole, Antelao, Sorapiss per il cui territorio, il tanto chiacchierato "Piano neve" regionale, predisposto dalla stessa Regione, indica destinazioni del tutto diverse e incompatibili rispetto al progetto istitutivo del Parco. La Montagna di Maggio dedica a sua volta un articolo alla Riserva dello Zingaro (Sicilia). Anche qui l'attenzione è rivolta alle "difficoltà" con le quali una Riserva con sbocco sul mare deve fare i conti al suo "decollo". C'è il problema delle barche a motore e quindi la necessità, visto che la Capitaneria di Porto non ce la fa, di estendere la Riserva fino a 500-700 metri dalla costa. Con i pastori, pescatori, contadini il discorso all'inizio non è stato facile, ricorda la Rivista: ma ora si rendono conto che la Riserva, anzichè penalizzarli, può avvantaggiarli. Inizio difficile insomma, ma conferma che confronto e dialogo possono dare buoni risultati anche nelle situazioni più delicate. |