PARCHI | ||
Rivista Parchi: tutti i numeri online |
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali NUMERO 6 - GIUGNO 1992 |
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Editoriale |
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Questo numero presenta una novità. Insieme alla Rivista pubblichiamo infatti un allegato contenente vari materiali di documentazione. Per Parchi si tratta di uno sforzo non lieve; ci auguriamo perciò che esso risulti utile e sia apprezzato. Anche su questa iniziativa, come sul complesso della Rivista giunta ormai al numero 6, vorremmo conoscere il giudizio, le opinioni, i rilievi dei lettori. Il questionario che abbiamo inserito nella Rivista ha appunto questo scopo e vorremmo ci fosse restituito opportunamente riempito da tutti coloro che ritengono utile segnalarci carenze, sottoporci proposte, suggerirci miglioramenti e innovazioni. La fase in cui siamo entrati con l'approvazione della legge 394 comporta per tutti, lo segnalavamo già nell'ultimo editoriale, un grande impegno di ricerca, di confronto, di dialogo per riuscire finalmente a costruire anche nel nostro Paese un robusto sistema nazionale di aree protette. Per quanto sia importante ed urgente a questo fine non basta, anche se è necessario naturalmente, che aumenti il numero dei parchi e delle riserve. Ciò che deve crescere, infatti, è anche la capacità di indirizzo e di governo a livello nazionale e regionale del sistema dei parchi. Ed è qui, purtroppo, che registriamo ancora i più vistosi ritardi, le maggiori carenze. La legge 394, è vero, prevede e consente la creazione di nuovi strumenti ed organi idonei a perseguire queste nuove finalità. Ma proprio per questo è indispensabile procedere con speditezza e, soprattutto, con lucidità e trasparenza. Designazioni, nomine, insediamento dei nuovi organismi previsti dalla legge 394, istituzione di nuove strutture al centro, così come l'approvazione di nove leggi regionali entro il dicembre di quest'anno, rappresentano due passaggi essenziali e determinanti, che Stato e Regioni non possono mancare. Parchi intende contribuire, per quanto possibile, a questo sforzo. Intendiamo farlo favorendo il massimo di conoscenza dei temi oggi dibattuti fornendo per questo anche materiali di documentazione non sempre facilmente reperibili. Ma, soprattutto, stimolando il dibattito, la riflessione critica, su ciò che ancora non va nel nostro Paese nel settore delle aree protette. Nel prossimo numero pubblicheremo, ad esempio, il testo di una Tavola rotonda svoltasi a Santa Margherita Ligure, presso la sede del Parco di Portofino, sui parchi marini. Come non anticipare però la notizia che la Consulta del Mare, l'organo preposto alla messa a punto dei decreti istitutivi delle aree protette marine, in un Paese ove queste si contano sulle dita di una mano, in un anno non è stata mai convocata dal Ministro della Marina Mercantile? Come sorprendersi allora che progetti allo studio da anni si perdano nei meandri degli innumerevoli passaggi e pareri, senza riuscire mai a giungere in porto? Con la legge 394 il Ministero dell'Ambiente, come quello della Marina Mercantile, sono chiamati a girar pagina, a ricercare con le Regioni il massimo di collaborazione e di intesa, evitando il riprodursi di antichi e paralizzanti contenziosi. Così come le Regioni, anche quelle finora rimaste inerti, devono applicare sia la legge 394 che la legge 142. Sotto questo profilo, purtroppo, continuiamo a registrare ritardi preoccupanti, come denuncia anche il documento dell'UPI che riportiamo nell'allegato. E vero anche, come scrive Saini commentando le leggi della Regione Friuli nell'Osservatorio regionale, che "qualcosa si muove" pure sul fronte regionale. Ma è ancora troppo poco. Speriamo che i buoni esempi siano contagiosi. Il Ministero dell'Ambiente finanzia la ricerca sui parchi. |