Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista Parchi:
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 6 - GIUGNO 1992


La dichiarazione di Caracas
NOI, tutti e millecinquecento, convocati dalla IUCN in quanto persone profondamente impegnate per la conservazione della natura a livello mondiale, incontratisi a Caracas, Venezuela, tra il 10 e il 21 Febbraio 1992, adottiamo questa dichiarazione, consapevoli dell' importanza vitale che la buona gestione dei parchi nazionali e delle altre aree protette ha per tutta la popolazione del pianeta.

NOI EVIDENZIAMO CHE:

  • la natura possiede un proprio valore intrinseco e unitario indipendentemente dall'utilità che essa rappresenta per l'uomo;
  • il futuro della civiltà umana dipende dalla capacità dei popoli di vivere in pace tra loro e in armonia con la natura;
  • lo sviluppo dipende dal mantenimento della diversità biologica e dalla produttività della vita sulla terra;
  • il mondo naturale viene devastato ad un ritmo senza precedenti nella storia dell'umanità e ciò a conseguenza della rapida crescita della popolazione umana e del consumo eccessivo e diseguale delle risorse naturali, da metodi errati e socialmente dannosi di sviluppo, dall'inquinamento globale dovuto a un sistema economico imperfetto. Tutti questi elementi fanno sì che il futuro dell'intera umanità risulti minacciato;
  • non ci libereremo da tale minaccia sinchè questi problemi non saranno risolti e sinchè l'economia di molti paesi non sarà rafforzata e la povertà non sarà eliminata attraverso l'applicazione dei processi di sviluppo sostenibile;
  • in molti, dovremo modificare il nostro stile di vita e la comunità mondiale dovrà adottare metodi di sviluppo nuovi ed equi, fondati sul rispetto e sull'uso sostenibile dell'ambiente e sulla salvaguardia dei sistemi globali indispensabili alla vita sul pianeta.

NOI CONSIDERIAMO CHE
la stabilità e la gestione efficiente di reti di parchi nazionali e di altre aree che proteggono habitat naturali critici, fauna e flora, debbano essere tenute in massima considerazione; tali aree protette devono essere condotte in forma tale da considerare le necessità e i bisogni delle popolazioni locali.
Queste aree giocano di conseguenza un ruolo di crescente e cruciale importanza poichè:· esse preservano regioni tra le più eccezionali del pianeta per la loro ricchezza di vita, la loro bellezza naturale e la loro importanza culturale e sono fonte di ispirazione e patrimonio insostituibile per le nazioni alle quali appartengono;

  • aiutano a mantenere la diversità degli ecosistemi, delle specie, della varietà genetica e dei processi ecologici, compresa la regolazione del clima e il ciclo dell'acqua, tutti elementi fondamentali al sostegno della vita sulla terra e per migliorare le condizioni sociali ed economiche dell'umanità;
  • proteggono la diversità genetica, le specie indispensabili a soddisfare le necessità umane (per esempio in agricoltura e in medicina) e costituiscono la base su cui operare i processi di adattamento sociale e culturale in un mondo incerto e in trasformazione;
  • possono ospitare comunità umane con culture tradizionali e conoscenze insostituibili del mondo naturale;
  • possono contenere paesaggi che evidenziano una lunga storia di interrelazioni tra i popoli e il loro ambiente;
  • possiedono un enorme valore scientifico, educativo, culturale, ricreativo e spirituale;
  • apportano importanti benefici diretti e indiretti alle economie locali e nazionali e rappresentano modelli di conservazione sostenibili che possono essere applicati in altre parti del mondo;

CONSEGUENTEMENTE
e facendo proprio il messaggio contenuto nei documenti: "Salvare il Pianeta: una strategia per il futuro della vita" e "Una strategia mondiale per la diversità biologica" presentato a questo Congresso, nonchè i messaggi relativi a "Una strategia mondiale per la conservazione", alla "Carta Mondiale per la Natura" e alle raccomandazioni della Commissione Mondiale per lo Sviluppo e Conservazione dell'Ambiente',
NOI, PARTECIPANTI AL CONGRESSO Dl CARACAS:

  • 1. RIAFFERMIAMO la responsabilità dell'intera umanità per la salvaguardia del mondo vivente;
  • 2. EVIDENZIAMO l importanza spirituale, economica, scientifica e culturale dei Parchi Nazionali e delle altre aree protette;
  • 3. SOTTOLINEIAMO che la conservazione della diversità biologica nel mondo e l'affermazione di un modello di sviluppo sostenibile dipendono da un'azione internazionale ferma ed efficace che possa riformare i sistemi economici e commerciali del mondo intero e possa porre fine all'inquinamento del pianeta che rischia di mutare il clima;
  • 4. RICHIAMIAMO vigorosamente e con urgenza l'attenzione di tutti i governi, delle autorità regionali e locali e delle istituzioni internazionali, perchè includano le aree protette quali parte integrale nella politica, nei programmi, nei piani e nei progetti di sviluppo;
  • 5. INVITIAMO le comunità, le organizzazioni non governative e le istituzioni private a partecipare attivamente nel sostegno e nella gestione dei Parchi e delle aree protette;
  • 6. ESORTIAMO con urgenza tutti i governi, le autorità locali, le istituzioni internazionali e le organizzazioni non governative affinchè informino ed educhino tutti i settori della società sull'importanza delle aree protette e sui benefici sociali, economici e ambientali che da queste derivano affinchè la gente possa diventare parte attiva e promotrice vitale della loro protezione;
  • 7. INSISTIAMO affinchè l'industria (inclusi il turismo, l'agricoltura, l'utilizzo delle foreste e l'estrazione di minerali e petrolio) adotti le norme più rigorose in materia di protezione ambientale al fine di eliminare ogni impatto negativo sulle aree protette;
  • 8 CHIEDIAMO con forza all'industria, in particolare alle multinazionali e ai governi, perchè si assicuri che ogni sfruttamento o utilizzazione della diversità biologica sia sottoposta a rigorosi controlli stabiliti dallo Stato sovrano competente;
  • 9. SOTTOLINEIAMO il ruolo fondamentale dell'Educazione Ambientale ed esortiamo i governi a rafforzare i loro programmi educativi, soprattutto all'interno dei parchi nazionali e delle aree protette, creando delle organizzazioni nazionali appropriate che sviluppino e coordinino questo processo;
  • 10. SOTTOLINEIAMO con forza che, nonostante i parchi nazionali e le aree protette rivestano un'importanza speciale, tutte le terre e i mari dovranno essere gestiti in modo da mantenere (o restaurare) la più alta qualità ambientale possibile;
  • 11. SOTTOLINEIAMO infine l'importanza di una cooperazione e assistenza internazionale per far sì che le più recenti scoperte scientifiche e tecnologiche siano a disposizione di tutti i governi e soprattutto delle autorità responsabili delle aree protette.

PERTANTO ESORTIAMO CON FORZA TUTTI I GOVERNI E GLI ORGANISMI NAZIONALI E INTERNAZIONALI COMPETENTI A:

  • 1. Prendere con urgenza provvedimenti per consolidare ed estendere il sistema nazionale di aree protette correttamente gestite, dotate di zone tampone e corridoi, affinchè da qui al 2000 esse siano in grado di salvaguardare la gamma completa e rappresentativa degli ecosistemi terrestri, d'acqua dolce, costieri e marini di ogni nazione, conferendo a questi ecosistemi lo spazio sufficiente per adattarsi all'evoluzione climatica
  • 2. Fare in modo che i vantaggi economici e ambientali procurati dalle aree protette siano adeguatamente tenuti in considerazione nelle strategie di sviluppo e nei piani di finanziamento nazionali
  • 3. Sostenere l'elaborazione di politiche nazionali sulle aree protette che siano sensibili ai costumi, alle tradizioni e agli interessi delle comunità autoctone, che tengano pienamente conto del ruolo e degli interessi di donne e uomini e che rispettino altresì gli interessi dei giovani e delle generazioni presenti e future
  • 4 Garantire la formazione immediata e il regolare controllo di meccanismi amministrativi, giuridici, contabili e finanziari efficaci, di sostegno ai piani internazionali, nazionali e locali sulle aree protette
  • 5 Destinare adeguate risorse, anche finanziarie, per garantire la gestione efficace delle aree protette affinchè le stesse riescano a soddisfare gli obiettivi prefissi
  • 6. Rafforzare l'educazione ambientale e assicurare la formazione professionale del personale per migliorare la gestione delle aree protette
  • 7. Facilitare l'organizzazione di reti efficienti ed effettive di associazioni non governative che cooperino a livello locale, nazionale e internazionale al servizio degli obiettivi di parchi nazionali e aree protette
  • 8. Riconoscere l'importanza dei cambiamenti demografici e delle loro conseguenze, al fine di salvaguardare la diversità biologica e prendere le necessarie misure per attenuare le minacce alla stessa
  • 9. Incoraggiare la ricerca con fondi pubblici e il monitoraggio scientifico al fine di ottimizzare la pianificazione e gestione delle aree protette e utilizzare tali aree come sedi di studio per migliorare la conoscenza dell'ambiente
  • 10. Elaborare dei meccanismi che permettano la partecipazione di tutti i settori sociali alla pianificazione, alla costituzione e alla gestione delle aree protette, garantendo l'equa divisione dei costi e benefici comuni
  • I l. Partecipare attivamente alle Convenzioni e ad altri strumenti legali, a programmi d'azione, a procedure che promuovono le aree protette terrestri, costiere e marine per la conservazione della loro diversità biologica
  • 12. Contribuire energicamente alla salvaguardia delle foreste tropicali del pianeta, in particolare quella amazzoniche, che subiscono pressioni gravi e che ospitano una diversità biologica unica al mondo
  • 13. Rafforzare la cooperazione tecnica e finanziaria internazionale per aiutare i paesi in via di sviluppo a creare e gestire le aree protette al fine di preservarne la diversità biologica
  • 14. Sviluppare speciali sistemi di salvaguardia per le specie, gli ecosistemi e i paesaggi che si estendono oltre i confini nazionali e che necessitano di protezione attraverso la collaborazione tra gli Stati confinanti.

RICONOSCENDO
che questa azione per la salvaguardia della ricchezza biologica e della bellezza naturale della terra dipende dall'impegno di tutti i popoli, NOI Cl IMPEGNAMO a lavorare cordialmente per far applicare la presente Dichiarazione.

EVIDENZIANDO
che l'istituzione e il mantenimento di aree protette è essenziale per il sostegno della società umana e per la conservazione della diversità biologica del pianeta, NOI INVITIAMO il Presidente della Repubblica del Venezuela a trasmettere la presente Dichiarazione al summit mondiale che si terrà a Rio de Janeiro nel giugno 1992 con l'intenzione che essi vengano inseriti nelle conclusioni della "Agenda 21" documento che costituirà il piano d'azione mondiale del prossimo secolo.

MOZIONE

Dal 10 al 21 febbraio 1992 si è tenuto a Caracas (Venezuela) il IV Congresso Mondiale sui parchi nazionali e sulle aree protette. A questo evento decennale hanno partecipato 1500 delegati provenienti da aree protette, amministrazioni pubbliche, associazioni e fondazioni private, centri di ricerca ed università di oltre 200 Paesi.
I delegati italiani presenti al Congresso, valutata la situazione nazionale alla luce del dibattito svoltosi nei dieci giorni di assise, ritengono doveroso sottoporre agli organismi statali e alle amministrazioni italiane competenti le seguenti considerazioni.

I) Si è preso atto con soddisfazione che il Ministero dell'Ambiente italiano abbia intrapreso finalmente la procedura per la formale adesione all'IUCN, massimo organismo mondiale deputato al coordinamento dello sviluppo e della gestione delle aree protette del mondo, colmando un ritardo che fa sì che la nostra nazione, tra quelle del mondo ricco ed industrializzato, sia l'ultima ad aver aderito a detta organizzazione.
Si auspica che tale adesione si formalizzi in tempi solleciti e senza ulteriori ostacoli, e ciò anche per consentire di superare positivamente i malintesi e le distorte rappresentazioni della nostra realtà nazionale, emersi anche durante il congresso di Caracas.

2) Risulta fondamentale che nei capitoli di spesa che l'Italia destina annualmente alla cooperazione con i Paesi emergenti una quota consistente, pari almeno al 10% del totale, venga destinata allo sviluppo e al rafforzamento del sistema dei parchi e delle aree protette di tali Paesi, con particolare riguardo ai settori della:

  • a - formazione del personale addetto alla gestione delle aree protette sia nel campo della pianificazione, progettazione e vigilanza, sia soprattutto in quello dell'educazione ambientale e dell'ecoturismo;
  • b - partecipazione con assistenza tecnica e finanziaria diretta alla gestione di aree protette utilizzando personale proveniente dalle aree tutelate italiane, dai centri di studio e di ricerca nazionali, dagli organismi amministrativi istituzionalmente preposti alla tutela e gestione ambientale, dalle associazioni culturali e ambientalistiche.

In particolare, nell'ambito della cooperazione di cui al punto precedente, andranno evitati quegli interventi sul territorio che possono provocare danni ambientali e distruzioni di risorse naturali, mentre andranno invece sostenuti interventi ispirati a logiche di sviluppo eco-compatibile e indirizzati con criteri ambientalmente sostenibili.
Risulta fondamentale che la gestione dei fondi di cui ai punti precedenti sia indirizzata ad una logica di concreto sostegno alle persone e alle strutture operanti nei Paesi emergenti, evitando che vengano eseguiti, come purtroppo spesso è avvenuto in passato, solo studi e progetti di fattibilità, sempre molto onerosi, poco o nulla incidenti sulle realtà economiche e sociali locali o addirittura ad alto impatto ambientale.
Sarà invece essenziale il coinvolgimento delle imprese e degli enti italiani nella progettazione e gestione di modelli pilota nel campo della corretta gestione territoriale con particolare riguardo alle aree ad alto valore ambientale, nonchè delle attrezzature, delle strutture e dei centri di visita polifunzionali deputati alla gestione delle aree protette, con particolare riguardo all'ecoturismo, alla ricerca scientifica e naturalistica e all'educazione ambientale.

ELENCO FIRMATARI MOZIONE Dl CARACAS

Franco Tassi - WWF Italia

Dario Furlanetto - Direttore Parco Regionale Valle del Ticino

Giancarlo Vignati - Consigliere Amm.ne Parco del Ticino

Lorenzo Poma - Vicecomandante Vigilanza Parco del Ticino

Norino Canovi - Guardiaparco Parco del Ticino

Ileana Napoleone - CNR Roma

Salvatore Palladino - CNR Roma

Osvaldo Locasciulli - CNR Roma

Anna Testi - Dipart. Bioloaia Veaetale Università Roma

Lucia Naviglio - ENEA Roma

Stefano Allavena - M.A.F. Roma

Andrea Rapisarda - M.A.F. Roma

Franco Russo - Direttore Parco Regionale Etna

Walter Frigo - Direttore Parco Nazionale Stelvio

Enrico Ortese - Direttore Parco Nazionale Circeo