Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista Parchi:
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 6 - GIUGNO 1992


CI SCRIVONO

La Rivista si occupa normalmente delle aree protette costituite, di progetti che abbiano rilevanza nazionale o internazionale.
Facciamo questa volta volentieri una eccezione pubb1icando una nota inviataci dal Dottore Giuseppe Eremita della Comunità Montana "Partenio" sperando che ciò possa contribuire a far decollare in Campania nuove aree protette.

Le prospettive dell'area di reperimento del Partenio

La legge-quadro sulle aree protette, tra le aree di reperimento istituite ai sensi dell'art. 34, annovera la zona del Partenio. Compreso tra due Comunità Montane, Partenio e Vallo Lauro Baianese, esteso nelle province di Avellino, Benevento, Caserta e Napoli, questo territorio costituisce una delle aree naturalistiche più importanti della Regione Campania .
Da tempo, oltre 14 anni, si parla della istituzione del Parco Naturale del Partenio, da tempo si è rincorsa una idea che ha finora stentato a diventare realtà.
Dapprima un ristretto gruppo di intellettuali, politici ed ambientalisti, in seguito amministratori e forze politiche, si sono cimentati con l'idea del Parco ed hanno prodotto vari incontri, convegni e relative proposte di istituzione regionale.
E del 1988 il forte attivismo della Comunità Montana del Partenio che ha utilizzato i fondi concessi dalla legge 64, di sviluppo per il Mezzogiorno, per finanziare la perizia di studio per la realizzazione del Parco Partenio ed il recupero dei beni culturali.
Lo studio è stato realizzato nel solo ambito amministrativo della Comunità Montana Partenio, ma altre iniziative simili, svolte sul territorio Baianese e sulle zone limitrofe, hanno confermato ed integrato la riprogettazione realizzata.
Ambiente tipico appenninico, non meno di 1.200 le entità floristiche presenti di cui il 5% composto da endemiti, un patrimonio di mammiferi che vede l'assenza del solo istrice e del lupo; molti gli uccelli tra cui il falco pellegrino, il gufo reale ed il martin pescatore.
La presenza, poi, di una variegata fauna erpetologica fa del Partenio un ecosistema di primario interesse.
La salamandra pezzata (salamandra var. Giglioli), il colubro di Esculapio, il cervone, la tartaruga palustre, fanno parte del patrimonio.
Il progetto redatto punta l'attenzione su due linee principali di intervento:
I ) protezione ambientale;
2) incremento del turismo.
Lo stesso progetto di recupero dei beni culturali va verso tale obiettivo.
L'intenzione è quella di creare, nei paesi a valle, dei percorsi storico-culturali che siano di richiamo per un turismo diverso da quello attuale: più razionale e meno di consumo.
Il Partenio ha d'altronde importanti monumenti e testimonianze storiche. Non a caso sono in esso comprese le zone che videro la famosa battaglia delle Forche Caudine, tra Sanniti e Romani, e non a caso i paesi del Partenio rappresentano una grossa parte del famoso principato Ultra con Montefusco sua capitale.
Il progetto parco, pur demandando le scelte principali e la loro realizzazione al futuro Ente di gestione, pone le basi per la protezione della montagna.
In questo modo viene ribaltato, almeno concettualmente, l'approccio alla natura, superando anni di politica miope nel settore
L'ambiente, unica vera risorsa locale, è stato sempre visto non come un fattore essenziale, ma come tassello di un mosaico amministrativo, dal quale si potesse anche prescindere. Diversamente il progetto parco pone il tema al centro delle scelte future e lo rende fattore imprescindibile dello sviluppo, attraverso la valorizzazione delle risorse locali.
Da 4 anni, pur con accenti ed interpretazioni diverse, si discute di parco; da 4 anni molti amministratori hanno dovuto confrontarsi, loro malgrado, con i temi del parco e dell ambiente e, se ancora non si è verificato un salto di qualità culturale in merito, si è tuttavia sviluppata una nuova sensibilità e vanno nascendo nuovi modi di rapportarsi al problema.
Sostanzialmente il progetto parco realizza un'analisi del territorio nei suoi aspetti umani, paesaggistici, fisici, floristici e faunistici .
Sono in esso individuate le varie zone da sottoporre a diverso regime d'uso.
Dalle aree antropizzate, corrispondenti alle zone di influenza dei Piani Regolatori Generali, si passa alle aree intermedie, alle zone montane.
La previsione di zonizzazione ha posto non pochi problemi, esistendo un tracciato di strada asfaltata che, in buona sostanza, percorre grossa parte della zona montana. A questo si è cercato di ovviare con la creazione di apposite "Porte del Parco", piccoli edifici di prima accoglienza, posti nei punti strategici di accesso alla montagna, dove gli eventuali visitatori possano ricevere le necessarie informazioni.
Un servizio di navette pubbliche (piccoli autobus) organizzato presso le Porte del Parco dovrebbe, poi, scoraggiare l'accesso con le auto.
Le aree più importanti e di riproduzione della fauna locale saranno chiuse al pubblico ed appositamente controllate, aperte alla visita solo per motivi di analisi e di studio.
Particolare importanza riveste la protezione delle aree di sorgente e di fonte, attualmente prese d'assalto per la raccolta delle pure ed ottime acque. Il progetto ne prevede un uso corretto ed il recupero al fine di preservare la qualità delle acque ed evitarne probabili inquinamenti.
E previsto anche un apposito progetto di sentieri per l'escursionismo montano, da inserire nel tracciato generale del Sentiero Italia, mentre il recupero dei rifugi esistenti dovrebbe garantire l'uso di idonee strutture a chi sceglie questo tipo di approccio alla natura .
Certo molte sono le cose da integrare nel progetto.
Manca, ad esempio, una programmazione forestale e floristica in sintonia con il progetto di zonizzazione.
Non sono previste le dovute interconnessioni tra sviluppo della flora e recupero della fauna presente.
Non esistono previsioni di intervento per la protezione della fauna e della flora in via di estinzione e rarefazione.
Sono queste, d'altronde, cose che si realizzano nel merito, a parco istituito e finanziato è possibile intervenire concretamente sulle entità oggetto di studio.
Il problema maggiore rimane quello della istituzione del parco
La legge regionale, pur considerando le lentezze burocratiche della Regione Campania, non dovrebbe stentare ad essere approvata se si considera che il territorio con le sue qualità ambientali esiste, ed il progetto è stato realizzato.
La logica, però, non sempre si sposa bene con le compatibilità politiche.
Un elemento di incoraggiamento è costituito dall'inserimento del Partenio tra le aree di reperimento nazionale.
Aquesto punto sarebbe interessante capire nel merito che cosa sono le aree di reperimento, quale la loro consistenza giuridica, quali gli interventi in esse previsti, quali gli strumenti ed i soggetti per la loro gestione.
Potrebbe essere questo un elemento per aprire un dibattito sulla normativa nazionale e sulla sua attuazione pratica.