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Non è facile riassumere in poco spazio la ricchezza del dibattito e delle esperienze che si sono confrontate al "Regional Forum for North Africa and the Middle East. Tecnical experts" tenutosi a Nicolosi (Catania) dal 16 al 19 ottobre delle scorso anno. Nella splendida cornice del Parco dell'Etna i rappresentanti dell'Iucn (organizzatrice dell'incontro insieme al Cedip di Firenze) hanno potuto sviscerare senza eccessivi formalismi le problematiche inerenti ai modelli e allo stato delle aree protette in un area delicata come il bacino del Mediterraneo e il Medio Oriente. Una prima considerazione positiva nasce proprio dall'esistenza di un tavolo comune dove esperienze regionali molto diversificate si sono confrontate sulla politica delle aree protette in una quattro giorni serrata di lavoro. Questa è la forza dell'Iucn - la più importante organizzazione internazionale di conservazione della natura - che riesce a mettere insieme i rappresentanti di Paesi ancora in guerra tra di loro, delegati di governi ufficiali, di organizzazioni non governative (Ong) e membri delle Nazioni Unite. Sono stati presenti ai lavori, oltre ai membri del segretario generale dell'Iucn, i rappresentanti di Spagna, Marocco, Tunisia, Egitto, Cipro (Repubblica del Nord), Israele, Giordania, Libano, Siria, Arabia, Kuwait, Yemen, Pakistan e Turchia E proprio al pacifico confronto internazionale ha fatto riferimento Bino Li Calsi nella sua duplice veste di presidente del Parco regionale dell'Etna e del Coordinamento nazionale parchi e riserve nel suo non formale saluto d'apertura quando ha espresso la speranza di ritrovare, attraverso il confronto delle esperienze e delle opinioni, nuovo e più vigoroso slancio per una sinergica azione di conservazione e protezione della natura, consapevoli che il mondo è diventato un "villaggio globale", nel quale occorrerà una coscienza etica molto più profonda che nel passato ed una solidarietà, collaborazione e interdipendenza più ampia fra uomini e sistemi per continuare a vivere".
Dopo un quadro sintetico e illustrativo delle varie realtà regionali in tema di aree protette, il dibattito si è incentrato sulle diverse carenze evidenziate nel rapporto fra centro (segretariato Iucn) e periferia (Paesi del Mediterraneo). In questo senso le critiche esplicite dei vari delegati non sono mancate. D'altronde il colosso Iucn che, ricordiamolo, raggruppa ben 120 Paesi e 700 fra organizzazioni governative e non, registra il suo punto debole nell'area presa in esame al forum di Nicolosi. Esplicito l'invito a passare dalla protesta, e le relazioni di Jeffrey Mc Keely, Mark Halle e Adrian Phillips rispettivamente sulle direttive di Caracas sulle aree protette, sul ruolo dell'Iucn e della Cnppa sono state alla base della formazione dei quattro gruppi di lavoro che, nella seconda giornata, hanno prodotto parte del materiale base della raccomandazione finale che riporterò quasi integralmente in chiusura.
Le aree protette devono integrare la loro politica territoriale in un quadro più ampio pena l'isolamento e la cattiva gestione del territorio, un principio cardine che è stato riconosciuto da tutti insieme all'esigenza di avere più amici e sostenitori", abbandonando impostazioni troppo elitarie e puntando al coinvolgimento delle popolazioni residenti attraverso vantaggi economici che interessino sempre di più ampi strati della società .
Insieme a tutto ciò è stata pure ribadita l'opportunità di rafforzare la capacità di gestione delle aree protette assieme all'allargamento della cooperazione internazionale. In questa direzione l'Iucn opererà fin dai prossimi mesi per raggiungere i nove obiettivi prefissati e di cui voglio ricordare,
solo per brevità, il sostegno all'espansione della rete Cnppa, i piani di azione a livello regionale, il controllo dello status delle aree protette, la protezione delle aree marine costiere, la gestione di nuove aree e il miglioramento della rete educativa, scientifica ed informativa anche con l'uscita di venti pubblicazioni agili e di facile uso quotidiano.
La visita alla valle del Bove e ai crateri sommitari del vulcano oltre alla escursione sul sentiero - natura di Monte Nero degli Zappini e su quello dei Monte Palestro, hanno occupato la terza giornata. Gli apprezzamenti sulle bellezze del Parco e sulla sua gestione mirata, la splendida ospitalità - impeccabile sotto ogni punto di vista hanno lasciato un segno non facilmente cancellabile. A conclusione dei lavori Bino Li Calsi sviluppando un concetto presente anche nell'intervento dell'assessore all ambiente della Regione Sicilia Giovanni Burtone invitava i rappresentanti dell'Iucn a considerare
l'opportunità di creare a Villa Manganelli a Zafferana Etnea - uno splendido e storico edificio in fase di ristrutturazione un centro di elaborazione, un punto di incontro sul tema della gestione delle aree protette per tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Su questa positiva provocazione si sono conclusi i lavori del Forum dell'Iucn .
*Redazione Parchi
La raccomandazione finale
I membri dell'Iucn dell'Asia Occidentale, Africa del Nord, Turchia e Israele si sono incontrati a Catania, Sicilia, il 19 ottobre e le discussioni sono giunte alle seguenti conclusioni:
- 1) il meeting nota con disappunto la mancanza della rappresentanza Iucn nel Nord Africa e la poca attenzione dedicata ai bisogni di questa zona. Il meeting sottolinea la necessità di un azione immediata per invertire la situazione ed incarica il direttore generale dell'Iucn a potenziare il ruolo dell'Iucn nel Nord Africa e, in particolare, di assegnare ad un membro dello staff della segreteria la responsabilità di reclutare più membri dell'Iucn e di coordinare l'attività dell'Iucn in questa regione;
- 2) contattare i centri più qualificati nel campo dell'addestramento affinchè si organizzino corsi di addestramento-istruzione nella regione che riflette i bisogni dell area. I centri sopracitati dovrebbero elaborare proposte dettagliate che includeranno un calendario per lo svolgimento di detti corsi. L'Iucn sovvenzionerà o assicurerà i fondi necessari e raccomanderà i luoghi adatti allo svolgimento dei corsi;
- 3) i membri regionali dell'Iucn hanno deciso di creare un gruppo di lavoro che:
- a) valuterà i confini appropriati per la regione prendendo in considerazioni i legami con il Pakistan e gli Stati asiatici della ex URSS;
- b) valuterà come organizzare al meglio il lavoro dell'Iucn nella regione;
- c) deciderà una appropriata rappresentanza della regione tramite le commissioni regionali dell'Iucn;
- d) farà una relazione accurata al meeting informale dei membri dell'Iucn nella regione, che si terrà in Turchia nel settembre del 1993;
- 4) gli argomenti che il gruppo di lavoro affronterà al meeting includeranno:
- · valutazione della relazione del gruppo di lavoro;
- · controllo della documentazione dell assemblea nazionale;
- · tentativo di sviluppare in anticipo una posizione dell assemblea nazionale;
- 5) sviluppo delle risorse umane nella regione;
- 6) individuare il bisogno di una rete informativa per facilitare l'informazione nella regione:
- a) promuovere l unità Iucn e potenziarla;
- b) assistenza tecnica dal Pakistan;
- c) localizzare gli archivi già presenti nella regione e creare collegamenti fra di loro;
- 7) il meeting chiede ai rappresentanti della segreteria dell'Iucn presenti di portare all'attenzione del direttore generale e della commissione Iucn la speranza dei membri di misure più decise da parte del segretariato per facilitare e potenziare l'attività Iucn nell'area;
- 8) i membri regionali decidono di nominare come osservatori nel gruppo di lavoro i rappresentanti d Marocco, Tunisia, Arabia Saudita, Giordania, Pakistan e Turchia.
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