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Gino Ravagnan
Vallicoltura integrata - contributo all'acquacoltura costiera, riflessioni, analisi, proposte
Edagricole, Bologna
520 Pagine, 468 illustrazioni, rilegato L. 98.000
L individuazione e la valorizazione di attività produttive compatibili con la conservazione degli ambienti rappresenta un tema di grande attualità di cui si trova puntuale riferimento nei numerosi congressi e seminari che affrontano la gestione delle aree protette.
Tra le molte trattazioni generiche è raro trovare indicazioni precise sul come fare e cosa fare.
Il recente testo di vallicoltura integrata di Gino Ravagnan rappresenta uno di questi sporadici esempi. Alcune delle aree protette italiane e mediterranee oltre a biotopi di grande interesse naturalistico comprendono zone crude e stagni retrocostieri in cui la piscicoltura può rappresentare una risorsa economica da far convivere con la protezione dell ambiente.
Per impedire alla antichissima attività di piscicoltura lagunare (o costiera, come preferisce definirla l'autore) di riaddormentarsi", Ravagnan ci offre una ' summa" teorico-pratica al servizio di una acquacoltura che interessa tutti i Paesi del Mediterraneo e non solo questi.
E un lavoro completo, scritto con stile piano, che elabora alcuni principi basilari calandoli nella pratica operativa; inoltre individua i problemi, propone soluzioni e offre temi di riflessione e discussione. Queste pagine, infatti, sono anche un invito a studiosi, tecnici, amministratori e politici ad approfondire gli argomenti legati a questa attività in modo organico e con criteri razionali. E' una proposta che sollecita gli specialisti ad un comportamento collaborativo, ad un impegno più esteso e costante indispensabile per lo studio, la ricerca e lo sviluppo di questa attività vitale e insostituibile per molte comunità umane e di eccezionale importanza sia per gli aspetti economico-alimentari che ambientali.
Quest'opera, corredata di una ricca documentazione fotografica, è da ritenere la più completa e moderna dottrina della vallicoltura per chiunque operi professionalmente in questo comparto e a chi, a qualsiasi titolo, è interessato ad esso. (S.C.)
Con il titolo "Aree protette e parchi naturali: ricerca, studio, regolamentazione" sono stati pubblicati gli atti del workshop tenutosi a Napoli nell ottobre 1991, organizzato dall'lstituto di Pianificazione e Gestione del Territorio ( 1. Pl .GE.T. ) dal WWF e dall'Area di Ricerca del C.N.R.
Il volume, curato da Ferdinando lannuzzi, raccoglie numerosi contributi di studiosi dei vari campi disciplinari e di ambientalisti noti come Fulco Pratesi, Franco Tacci e Giovanni Valdré.
Il nucleo centrale è costituito dalle comunicazioni di Ferdinando Jannuzzi e Carlo Bifulco sulla ricerca e la sperimentazione nella Riserva naturale statale Cratere degli Astroni, nonchè il contributo di Fabrizio Jemma sull'utilizzo del telerilevamento e del GIS nel monitoraggio e nella gestione delle aree protette.
I molteplici interventi della giornata di lavoro offrono un quadro molto problematico della situazione dei parchi nell area continentale dell ltalia del sud e i ritardi storici nell azione degli enti preposti.
Un'ampia bibliografia, schede bibliografiche ragionate e una interessante proposta per il recupero paesaggistico-ambientale della discarica di "Valle Cupiano" a Serra capriola completano questo utile contributo che può essere richiesto direttamente all'Area di Ricerca del C.N.R. partenopeo. (O.B. )
P. Brichetti, P. De Franceschi, N. Baccetti Uccelli. I - Gaviidae Phasianidae
Calderini, Bologna (XXVIII - 964 pagine, 147 illustrazioni, rilegato, L. 95.000) collana "Fauna d'ltalia" - vol. XXIX
Le Edizioni Calderini di Bologna hanno pubblicato Uccelli , il primo di quattro volumi dedicati all'avifauna italiana e inclusi nella collana "Fauna d'Italia" Ad oltre mezzo secolo di distanza dalla pubblicazione dell'Ornitologia Italiana di Arrigoni degli oddi (1929), massimo riferimento per il passato, i curatori hanno sentito l'esigenza di fornire una nuova visione d'insieme delle conoscenze ornitologiche relative al nostro Paese. Tale considerazione ha convinto dell'utilità e della fattibilità di una nuova opera di sintesi, costruita esclusivamente su una base di dati scientifici selezionati criticamente. Oltre a presentare una parte introduttiva che fornisce una chiave di lettura dell'opera, Uccelli I riunisce in ordine sistematico e in forma monografica le prime 136 specie di uccelli italiani (Gaviida e Phasianidae) . Nel testo vengono evidenziate le numerose lacune nella conoscenza di taxa e di argomenti specifici, onde facilitare una razionale programmazione di futuri studi ornitologici e consentire aggiornamenti progressivi.
Nel caso delle specie nidificanti in Italia le monografie sono suddivise in vari paragrafi che riguardano l'identificazione, la definizione della posizione sistematica, I'ecologia e la distribuzione di ciascuna delle specie sul territorio nazionale, evidenziando inoltre le eventuali variazioni di distribuzione rispetto al passato e presentando una notevole massa di informazioni, spesso inedite, relative all'etologia, alla fenologia, alla conservazione e agli altri aspetti della loro biologia. Si tratta di un' opera di sintesi delle conoscenze relative al territorio nazionale, integrate da quelle emergenti dal confronto con altre informazioni tratte dalle più importanti opere europee e paleartiche. Assolutamente originale è la parte ico-nografica sia per i disegni al tratto inseriti come supporto indispensabile al testo sia per le riproduzioni delle tavole a colori del Giglioli che videro all'epoca della loro pubblicazione ( 1879-1907) una diffusione molto ridotta. Unampia bibliografia ed alcune belle tavole a colori concludono il volume. L'opera non si rivolge solo agli studiosi ma anche a tutti coloro che per professione o per diletto si interessano di ornitologia, scienze naturali e fauna. (S.C.)
Esperienze a confronto, Incontro europeo sui Centri per l'Educazione Ambientale", ed. Protagon, Perugia
Questo volume rac coglie gli interventi presentati in occasione dell'incontro europeo sui Centri per l'Educazione ambientale, svoltosi a Perugia nel giugno 1990su iniziativa del gruppo "Ambiente come Alfabeto" in collaborazione con la Lega Ambiente, sotto il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e del Ministero della Pubblica istruzione. E un libro ricco di spunti e leggibile a vari livelli. La carrellata di esperienze riportate ci informa in maniera esaustiva sul panorama odierno dei Centri per l'educazione ambientale presenti in tutta Europa: in Austria, ad esempio, dove l'organizzazione metodologica e tecnica presenta avanzati caratteri di organicità e sistematicità; in Belgio, ad Han-sur-Lesse, dove il distacco dalla scuola è totale in funzione di una completa immersione nella natura; in Svizzera, ove viene privilegiato ed esaltato l'aspetto umanistico dell'educazione ambientale (percezioni, emozioni, sensazioni visive e tattili, impressioni).
Seguono le esperienze della Germania, dei Paesi Bassi, della Spagna; i modernissimi Centri di ecologia urbana in Gran Bretagna; i modelli delle fattorie-scuola; le attività dei Parchi, degli ecomusei, delle riserve naturali del WWF, le iniziative ormai "storiche della Lega Ambiente ("Adottare la città")
La varietà di queste esperienze fornisce lo spunto per un'altra chiave di lettura del libro vale a dire, a che punto sia pervenuta l educazione ambientale, oggi Dopo una prima fase in cui hanno prevalso l entusia-
smo, il pionierismo, il fiorire di iniziative singole, si avverte ora la necessità di interrogarsi in maniera più rigorosa sulle proprie finalità, contenuti, metodologie. E la conclusione è unanime: questa varietà è un valore che non si vuole perdere. L'educazione ambientale non può, non deve diventare una disciplina sistematica a sé stante. Non ha niente a che vedere con l'insegnamento di contenuti didattici: essa perde di valore se non ha una ricaduta pratica, comportamentale. "Conoscere la natura" non basta: bisogna agire in suo favore, aiutarla, salvarla.
L'obiettivo dell'educazione ambientale, ambizioso e difficile, deve essere questo: costruire una mentalità ecologica Irrigidire questa attività in una disciplina equivale a riprodurre l'errore che ha portato al disastro ambientale, ricreare un rapporto di separazione e distacco tra l uomo e la natura. Sul piano pratico va recuperato anche un rapporto più stretto con la scuola, ma affinchè ciò sia possibile la scuola stessa deve rinnovarsi in profondità, aderire maggiormente alla realtà, alla vita. Un importante passo in tal senso è costituito dal protocollo d'intesa siglato tra Ministero delI'Ambiente e Ministero della Pubblica Istruzione, con il quale ci si impegna a favorire congiuntamente le iniziative intraprese a livello extrascolastico, in materia di educazione ambientale, dai distretti scolastici e dai Provveditorati agli Studi. (M.V.) |