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Nel numero 6 di Parchi è stato inserito un questionario che poneva undici domande al lettore, attraverso le quali la redazione ha inteso avviare una prima indagine sulle esigenze e le aspettative dei lettori di Parchi. Vengono qui di seguito pubblicati i risultati di questa indagine, il cui scopo principale è stato quello di valutare l'opportunità di apportare alcune modifiche al periodico quadrimestrale del Coordinamento nazionale parchi e riserve. Alcune di queste modifiche saranno visibili già nei prossimi numeri e riguarderanno alcuni aspetti grafici e di impaginazione degli articoli. Un make up" che non intende rivoluzionare la rivista, ma solo migliorarla progressivamente, dal momento che il giudizio dei lettori, emerso dall'indagine, conferisce a Parchi un risultato globalmente buono.
Nel fare un primo bilancio dei due anni di vita di Parchi ci eravamo riservati di tornare sull'argomento in maniera più approfondita sulla base delle osservazioni, delle proposte ed anche delle critiche raccolte con il questionario inviato ai lettori.
Le risposte pervenuteci non sapremmo dire se sono un campione statistico sufficientemente rappresentativo dell'insieme dei nostri lettori. Esse forniscono tuttavia, ne siamo certi, apprezzamenti e considerazioni utili e valide di cui intendiamo avvalerci.
Intanto chi ci ha risposto.
Le "firme" ci aiutano innanzitutto a capire meglio chi sono i nostri lettori.
Accanto ad alcuni parchi e riserve troviamo infatti istituti universitari e di ricerca, da Firenze a Roma, da Cosenza a Siena; sezioni del WWF, degli Amici della Terra e della Lipu, numerosi lettori che convenzionalmente potremmo definire gente comune". Già questo spaccato consente di dire che i nostri abbonati vanno da enti e istituti variamente specializzati, all'associazionismo, a singole persone che, interessate e curiose di capire cosa succede nelle aree protette, hanno trovato in Parchi la loro" rivista.
In effetti alla domanda con la quale si chiedeva un giudizio sulla Rivista le risposte pervenuteci sembrano differenziarsi soltanto quanto a sinteticità. Molti si limitano a scrivere ottimo", "buono", 'molto buono", ottima iniziativa"; altri sentono la necessità di motivare il loro apprezzamento aggiungendo che è "molto seria e documentata, "buona per le informazioni e i dibattiti", una rivista che colma una lacuna nel panorama editoriale, di cui si sentiva da tempo la mancanza .
Merito di Parchi è di far scrivere gli stessi interessati a livelli diversi di esperienza, così da fornire agli addetti ai lavori e anche agli altri una preziosa documentazione sui temi gestionali; utile quindi ai tecnici ma anche a chi semplicemente vuol saperne di più pur senza essere un esperto.
Al corale consenso e apprezzamento si accompagnano talune osservazioni critiche di cui dovremo far tesoro.
Difficile forse accogliere l'invito che qualcuno ci ha rivolto di arricchire la rivista di fotografie, o di maggior colore, o di eliminare la pubblicità (sia pure quella meno affine ai temi trattati sebbene a questo già stiamo attenti).
Difficile anche, se non del tutto impossibile, in primo luogo per ovvie ragioni economiche ma anche per scelta che la maggioranza dei nostri lettori sembra condividere, e cioè la sobrietà tipografica. C'è pure chi chiede un maggior numero di pagine e più numeri in un anno.
Qualcuno suggerisce persino di allegare, come fanno già molte riviste, dei video. Ma per questo evidentemente, al di là di qualsiasi altra considerazione di merito e di opportunità, osta appunto il bilancio, o anche le forze redazionali di cui ora disponiamo, che difficilmente ci consentirebbero di passare, ad esempio, dal quadrimestrale al trimestrale, a cui pure non ci dispiacerebbe davvero giungere.
Sempre a proposito dei parchi si chiedono anche informazioni più dettagliate e mirate, pur senza farne "una rivista per itinerari e sentieri", segnalando però la presenza di centri visita, musei, rifugi o anche particolari presenze faunistiche o botaniche.
Come si vede già da queste osservazioni, chi ha risposto è sicuramente un lettore molto attento e documentato ed anche seriamente interessato ai contenuti della rivista, tanto da permettersi di avanzare con grande cognizione di causa e competenza proposte precise e mirate.
Talvolta i suggerimenti riguardano aspetti che la rivista tratta già, di cui però si chiede o una maggiore continuità o uno spazio più ampio (è il caso dell educazione ambientale ma anche delle analisi economiche, sociologiche ed anche antropologiche). In altri casi si tratta invece di problemi ed aspetti nuovi, come le nuove professionalità richieste oggi nella gestione di un area protetta, oppure la trattazione monografica su modelli di protezione applicati a singole tipologie di ecosistemi.
Quesito n. 1: "Da quale numero segue PARCHI?"
Sulla base delle risposte a questa prima domanda emerge il dato che hanno risposto al questionario lettori "anziani", non in senso anagrafico, ma in termini di affezione alla rivista: infatti il 92% delle risposte provengono da lettori che seguono Parchi dai primi tre numeri (zero, I e 2), solo 1'8% ha iniziato a leggere il periodico a partire dai numeri compresi tra il 3 e il 5. Questo indica come i compilatori del questionario appartengano in maggioranza all utenza raggiunta nelle sedi ufficiali, come aree protette, Province, Regioni; gli abbonamenti singoli hanno avuto inizio e sviluppo progressivo mano a mano che la testata si affermava e diffondeva. Un secondo indicatore attribuisce una sufficiente capacità di valutazione della rivista al campione degli osservatori, avendo la maggioranza di questi seguito il progressivo evolversi del periodico.
Quesito n. 2: "Quale è il Suo giudizio complessivo su PARCHI?"
Non essendoci risposte predeterminate la gamma dei giudizi è stata ampia: il 33% ha risposta "molto buono e ben documentata", mentre il 14% ritiene che la rivista colmi una lacuna nel panorama editoriale italiano, 1'1 1% ha ritenuto di non andare oltre un generico "buono" ricalcando il giudizio della precedente domanda; un altro 11% ha ritenuto buona l iniziativa, ma suscettibile di migliorie. Un ulteriore 15% ritiene che Parchi sia un valido riferimento per gli operatori del settore. Percentuali minori definiscono nell'ordine la rivista: "migliorabile", utile strumento per perseguire una politica delle aree protette, o più semplicemente "utile".
Quesito n. 3: "Quale è il Suo giudizio sul livello qualitativo dei contenuti della rivista?"
Le risposte proposte erano quattro: insufficiente, sufficiente, buono, ottimo.
Il 19% degli intervistati ha risposto ottimo, il 66% buono, il 15% sufficiente, mentre nessuna risposta ha ritenuto la rivista al di sotto della soglia della sufficienza.
Quesito n. 4: Vi sono, a Suo giudizio, argomenti non sufficientemente trattati? In caso affermativo, quali?"
1174% degli intervistati hanno risposto Sì, mentre il restante 26% hanno risposto negativamente.
Le proposte, legate alla soluzione affermativa, sono state varie ed interessanti la maggioranza delle preferenze si sono concentrate sulle tematiche gestionali (19%), seguite dalla richiesta di maggiore spazio ad articoli sui modelli di protezione affrontati da un punto di vista tecnico ( I 1%), da una più ricca rassegna tecnico-scientifica e maggiori riferimento alla didattica (7% ciascuna). Altre proposte in percentuali minori hanno riguardato i riferimenti al turismo naturalistico, alla richiesta di notizie sulle infrastrutture fruibili dai visitatori nei parchi, alla pianificazione, all azione di denuncia fattibile per mezzo della rivista.
Questito n. 5: Vi sono argomenti che PARCHI potrebbe fare a meno di trattare?"
I No hanno raggiunto 1'89%, i Sì appena il 7% e il 4% ha risposto Non so.
Pochi sono stati i suggerimenti in questo campo: alcuni hanno sconsigliato la pubblicità non compatibile con gli argomenti e le finalità della rivista, altri i testi troppo specialistici, altri ancora l esatto contrario, ovvero i testi trattati troppo superficialmente.
Quesito n. 6: "Le rubriche fisse attualmente presenti hanno il Suo gradimento?"
La totalità degli intervistati ha risposto affermativamente.
Quesito n. 7: "Ne aggiungerebbe delle altre?"
1167% delle risposte hanno optato per il Sì, mentre il 29% ha detto No ed il 4% non ha espresso una preferenza.
Quesito n. 8: "Nel caso di nuove rubriche fisse, quali argomenti suggerirebbe?"
Anche in questo caso la risposta era libera. Ne è conseguita una ricca e variata gamma di proposte dove sono emerse di poco la gestione ( I I %), la possibilità di informazioni per trovare nuovi sbocchi professionali ( 7%), la progettazione in campo ambientale (7%), l'offerta di itinerari naturalistici (6%). Al di sotto di tali percentuali altre proposte hanno riguardato numerosi argomenti per attivare nuove rubriche: i nuovi parchi, monografie su piante ed animali, la ricerca scientifica nei parchi, la legislazione, i convegni, spazi per le associazioni naturalistiche, eccetera.
Quesito n. 9: "Le piace la veste grafica di PARCHI?"
1174% delle risposte si è dichiarata soddisfatta dell'attuale assetto grafico del periodico, mentre i No sono stati il 22% e le risposte indecise il 4%.
Quesito n. 10: "Quali modifiche introdurrebbe?"
A questa domanda, posta in successione con la precedente, non vi erano risposte precostituite. 1152% delle schede non contenevano proposte. Quelle espresse hanno spaziato tra i vari argomenti più prettamente editoriali, contenendo anche soluzioni in parte contraddittorie, come una maggiore sparta-nità nella veste a fronte a proposte di curare maggiormente l'eleganza della grafica. Non ha prevalso nettamente alcun indirizzo editoriale eccetto l'introduzione di almeno un colore nella stampa (8%).
Quesito n. 11: "Come giudica l'introduzione di un corredo fotografico?"
Le risposte ammesse erano: superfluo, gradito, non necessario, necessario. 1152% ha definito gradita l'introduzione delle fotografie in seno agli articoli della rivista, il 26% lo ritiene necessario, il 15% non indispensabile ed il 7% superfluo.
Redazione Parchi |