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Premessa
Una delle positive conseguenze della ritrovata coscienza umana nei confronti della distruzione della natura è sicuramente l'impennata avuta in questi ultimi decenni, sia in Italia che nel resto del mondo, del numero delle nuove aree protette istituite. Dal 1872, anno della creazione del mitico parco di Yellowstone, ad oggi sono nati parchi in ogni parte del mondo, per la protezione degli ecosistemi più diversi. Solo fino al 1985 i parchi nazionali e le riserve analoghe inserite nella lista Uicn erano più di 3.500.
Un'importanza strategica, in Italia, nell'aumento considerevole negli ultimi anni del numero delle aree protette lo ha certamente avuta l'azione delle Regioni. Il trasferimento a tale ente delle competenze in materia di parchi ed aree protette (D.P.R. 616/77) ha prodotto, in poco meno di 15 anni, l'istituzione di 70 parchi e 115 riserve (Cavalli 1990) oltre ad una serie di altre aree protette istituite sotto diversa denominazione.
Un altro fondamentale passo in avanti è stato compiuto in Italia nel 1991 con l'approvazione di una legge-quadro sui parchi che, oltre ad istituire finalmente altri parchi nazionali, ridefinisce, alla luce delle ormai più consolidate sperimentazioni, l'assetto normativo ed istituzionale sia dei parchi nazionali che di quelli naturali regionali.
L'aumento numerico che i parchi hanno recentemente subito nel nostro Paese ha portato con sè, forse in maniera apparentemente meno tangibile ma fondamentale, un'importante revisione concettuale di questo istituto, anche questa legata in particolar modo agli approfondimenti culturali ed applicativi fatti dalle aree protette regionali che, sulla base del modello dei parchi regionali francesi hanno sempre cercato di coniugare conservazione con sviluppo compatibile.
A seguito di questa importante modificazione del senso di essere dell'area protetta hanno assunto nuova dimensione e complessità, sotto il profilo
gestionale, le funzioni ed i compiti del parco. Le finalità dei parchi sono progressivamente aumentate di numero e di complessità (Osti 1992); il parco è appunto divenuto un soggetto complesso dove le varie finalità acquisite nel tempo, con diversità anche notevoli tra regione e regione a seconda dello specifico ruolo rivestito dallo stesso nel contesto territoriale, sono venute a sovrapporsi in tanti strati, senza mai che la nuova ricusasse la vecchia e senza peraltro che una diventasse più importante dell'altra.
Questa complessità ed eterogeneità dei compiti del parco non è comunque riuscita a scalfire l'importanza sempre strategica dell'area protetta come fondamentale strumento di protezione del territorio, anzi il grande seguito che oggi più che ieri hanno nei confronti dell'opinione pubblica e l'amaro constatare dei continui naufragi delle altre forme di politiche di tutela territoriale, sanciscono la modernità e l'unicità del messaggio in campo ambientale.
La complessità della finalità si ripercuote inoltre in una accresciuta difficoltà, rispetto al passato, nella gestione dell'area protetta. I parchi sono ormai da anni oggetto di numerosi interrogativi relativi alla ricerca di moduli e soluzioni gestionali nuove ed adatte ai nuovi e molteplici compiti di varia natura ad essi demandati, che vanno dalla conservazione del patrimonio naturale alla ricerca scientifica, dall'educazione ambientale alla ricreazione.
Gli strumenti di informazione
Uno degli importanti problemi connesso con la gestione del parco è sicuramente rappresentato dal controllo, dalla regolamentazione e dall'informazione nei confronti della fruibilità dello stesso da parte dei visitatori.
Fruibilità che non va intesa solo come la semplice possibilità di accedere al parco e di poterne osservare le emergenze naturalistiche ed ambientali,
ma anche come opportunità di poter programmare nella maniera più soddisfacente la permanenza nell'area secondo le diverse esigenze ricreative in modo che la stessa possa diventare vero e proprio momento di crescita culturale. Soddisfare ciò vuol dire offrire un servizio vario che può andare dalla necessità della semplice conoscenza delle vie d' accesso e dei parcheggi fino alla richiesta di precisi itinerari culturali, naturalistici o escursionistici, a seconda del personale approccio che ognuno vuol avere con l'area protetta (il turista ha esigenze diverse dallo studente o dal ricercatore) con dettagliate informazioni circa le loro caratteristiche, non che informazioni e conoscenze sulla gestione del parco e più in generale sulla realtà storico-culturale del territorio in cui il parco è inserito, sui suoi paesi e sulla sua gente.
Un'altra esigenza da tenere in considerazione in relazione alle finalità dell'informazione nell'area protetta connessa con la fruizione della stessa è la necessità di approcci diversi al territorio protetto nelle sue varie parti a seconda delle diverse entità della visitazione e/o della diversa incidenza degli impatti di presenza a seconda delle distinte caratteristiche di vulnerabilità. E una situazione particolarmente evidente nel caso dei parchi di montagna molto estesi e caratterizzati da diverse valli di penetrazione.
L'organizzazione dei flussi nelle aree protette a seconda della sensibilità delle varie zone è stata governata quasi sempre, per il passato, attraverso l'apposizione di "vincoli" all'uso, sanciti attraverso le normative di applicazione degli strumenti di pianificazione o attraverso i regolamenti a seconda delle varie leggi istitutive. L'inconcludenza però, sempre più diffusa, dell'applicazione di strumenti coercitivi nella salvaguardia generalizzata delle risorse naturali ha messo in luce invece la necessità di ricorrere a metodi basati sullo stimolo di carattere culturale, passante attraverso il convincimento prima ed il coinvolgimento poi, alla base dei quali stà l'informazione sempre più precisa, sempre più corretta.
Anche l'uso dell'informazione nei parchi deve perseguire, oltre che caratteristiche di correttezza, anche precisi gradi di efficacia, legati soprattutto alla rispondenza degli strumenti usati.
Il vicepresidente USA Al Gore ha recentemente divulgato il decalogo che sancisce la nuova politica americana nel campo della tutela ambientale, ed al primo punto è posta la corretta informazione.
Che il problema dell'informazione sia una costante presenza nel panorama della gestione quotidiana del parco lo sottolinea chiaramente anche un'indagine condotta nel 1990 (S. Cavalli) su 62 aree protette regionali che rileva come ben il 66% delle stesse è impegnato nell'informazione, a più livelli ed a vario titolo, sui temi del territorio e delle attività di gestione. La ricerca prosegue mettendo in luce come strettamente collegato a questo settore vi sia quello editoriale, con il 47% delle aree protette produttrici di materiale stampato e come il 45% abbia ritenuto opportuno dotarsi di sussidi audiovisivi o nel settore didattico o in quello divulgativo.
L'impegno dei parchi in questo campo è rilevabile, sempre nell'indagine citata, anche dalle dotazioni infrastrutturali delle aree protette esaminate dove il 26% è dotato di museo e il 35% di centro visita, elemento quest'ultimo fondamentale nel porre in relazione il territorio con il visitatore. Al centro visita del parco è stata fino ad ora data una molteplicità di compiti, che hanno portato ad una pluralità di concretizzazioni strutturali e tipologiche (Flaim 1992) ma che hanno sempre avuto come principale funzione l'aiuto alla corretta permanenza nell'area protetta.
Gli strumenti di informazione al visitatore più corretti attualmente nei parchi italiani sono sicuramente gli strumenti su supporto cartaceo, dai classici dépliants, ai posters, alle specifiche guide naturalistiche; strumenti sempre validi, soprattutto per la facile trasportabilità e per il relativo impegno di spesa, ma che troppo spesso denunciano carenze di impegno nella presentazione del messaggio. Tra questi sono comunque da ricordare, per la chiarezza didattica ed espositiva, alcuni periodici editi direttamente dai parchi, in forma singola o associata, fra i quali eccelle sicuramente Piemonte Parchi.
L'informazione multimediale
Le esigenze dell'informazione nel parco sono in sostanza quelle di fornire, nella maniera più corretta, le giuste informazioni, in ogni momento, a tutte le categorie di utenti dello stesso, diversificate a seconda delle specifiche esigenze e continuamente aggiornate. Ancora si dovrà riuscire ad equilibrare, attraverso la corretta informazione, l'offerta ambientale senza privilegiare o peggio sfavorire determinate realtà geografiche, in correlazione alle varie esigenze di tutela delle varie zone . A questo proposito risulta interessante l'uso nel parco di sistemi di informazione multimediale interattivi.
Tali sistemi sono attualmente all'avanguardia nel campo della comunicazione e la loro consolidata utilizzazione in alcune realtà quali musei, mostre, sale espositive, fiere, punti di informazione turistica eccetera, è garanzia della loro sperimentata e positiva applicabilità anche in altre realtà simili a quelle dei parchi.
Si tratta di sistemi che, dal punto di vista dei supporti fisici, sono costituiti da personal computers posizionati all'interno di apposite colonnine dotate di un monitor esterno.
Il punto di informazione multimediale interattivo si presenta pertanto come uno schermo sul quale vengono offerte, sotto forma di videate successive o di "finestre" che si aprono nella schermata corrente, le informazioni che il visitatore seleziona tra quelle proposte dallo schermo stesso, semplicemente toccando le aree "attive" del video in base alle informazioni fornite direttamente dal computer. Non è necessario alcun tipo di "cultura informatica" per riuscire ad utilizzare un punto informazioni di questo tipo, che costituisce sicuramente un'utile integrazione agli altri strumenti informativi usati nel parco, soprattutto per la capacità di "dialogare" col visitatore fornendo prioritariamente le informazioni che quest'ultimo desidera e "guidandolo" nelle sue scelte.
Le informazioni sono in genere presentate in maniera accattivante e sono date in forma diversa: immagini, cartine, filmati, animazioni, accompagnate da commento audio e/o basi musicali. Le qualità delle immagini su computer sono ad alta definizione.
Il punto informazioni può essere dotato anche di una stampante in grado di stampare le informazioni del video che l'utente desidera conservare per poterle consultare successivamente.
L'architettura generale del software del sistema dovrà essere strutturata in relazione alle specifiche esigenze di ogni singolo parco ed in prima definizione si può ipotizzare la presenza dei seguenti argomenti: - la filosofia della conservazione attiva: la limitatezza delle risorse, il problema della conservazione e la teoria dello sviluppo compatibile; la nascita e l'evoluzione dell'istituto dei parchi e delle aree protette;
- la storia del parco: quando e come è nato, le leggi istitutive; i confini, i regolamenti, la zonazione interna e la gestione; la struttura dell'ente di gestione;
- le caratteristiche naturalistiche e storico-culturali del territorio del parco: la fauna, la vegetazione, i biotopi, la geologia, la geomorfologia ed il paesaggio culturale; cenni storici sull'area del parco e sui suoi dintorni; la storia, gli usi, i costumi e le tradizioni delle genti locali;
- la visitazione del parco: sia come approccio geografico, per la visita ad una determinata area, sia come approccio tematico per la conoscenza di un particolare aspetto naturalistico e/o culturale; presentazione della cartina dei percorsi proposti, integrata dalle immagini dei luoghi e dalle informazioni necessarie (tempi di percorrenza, difficoltà, punti di appoggio, emergenze, eccetera);
- le attività del parco: di carattere gestionale (come è strutturata la gestione dell'area protetta), di carattere scientifico (quali, quando e dove sono programmate le attività didattiche);
- le iniziative turistiche: le principali manifestazioni programmate nell'area del parco e nel comprensorio turistico.
Sotto il profilo gestionale il sistema descritto si presenta poi come un utile strumento di analisi della fruizione ai fini della programmazione delle attività. Esso infatti permette di monitorare le richieste dei fruitori del sistema facendo sì che il programma le memorizzi presentandole poi, quando richiesto, in maniera opportuna per conoscere sia in tempo reale che, per esempio, a fine stagione i percorsi o le informazioni maggiormente richieste, in maniera automatica, anonimamente e senza necessità di impiegare apposito personale per condurre interviste e sondaggi di opinione.
Il sistema può dare inoltre la possibilità di mettere in vendita una versione ad hoc dello stesso, sfruttando la grande diffusione che attualmente conoscono i personal computers favorendo così da un lato la richiesta di informazioni sul parco e dall'altro pubblicizzandolo indirettamente tramite gli acquirenti stessi. I visitatori del parco avrebbero così la possibilità di portarsi a casa un gradito ricordo delle loro vacanze. Le classi scolastiche in visita al parco poi, ormai in tutte le scuole è presente il personal computer, potrebbero utilmente preparare in classe il loro viaggio di istruzione sulla base delle informazioni contenute nel dischetto.
Il sistema interattivo di informazione del Parco nazionale della Vanoise
La Vanoise, primo fra i parchi nazionali francesi, è stato creato nel 1963. E composto da una zona centrale protetta, di 53.000 ettari, circondata da una fascia periferica di 145.000 ettari comprendente 28 Comuni.
Oltre alla motivazione principale della sua creazione, della salvaguardia dello stambecco, una specie minacciata allora di estinzione nel territorio francese, le principali finalità del parco sono: - proteggere il territorio e la sua varietà biologica per trasmetterli integri alle generazioni future;
- mettere a disposizione del pubblico tale patrimonio, soprattutto con l'obiettivo pedagogico di sviluppare comportamenti di rispetto per la natura;
- stimolare i Comuni ad uno sviluppo più equilibrato e più rispettoso dell'ambiente nella fascia periferica.
Recentemente il Parco, in collaborazione con i Comuni della fascia periferica, si è dotato di un chiosco interattivo che fornisce ai visitatori le informazioni necessarie all'organizzazione del loro soggiorno. Il chiosco è installato nelle varie sedi di ricevimento dei visitatori e nella maggioranza delle aziende di soggiorno della Vanoise. All' esterno il chiosco si presenta come una grossa colonna, alta un pò meno di due metri, in lamiera bianca, contraddistinta dal simbolo dei parchi nazionali francesi, dalla quale emerge uno schermo tattile con il quale è possibile dialogare. All'interno un micro-computer ed un lettore di videodischi rispondono alle domande dei visitatori.
Il chiosco dispensa sostanzialmente due tipi di informazioni:
- in un primo modulo dal titolo "Sguardi sulla Vanoise" dodici videoclips commentano, a scelta, la flora, la fauna, i paesaggi, l'architettura, l'arte e la storia di questa regione, oltre che le regole che è bene rispettare nel corso della visita all'area protetta;
- in un secondo, intitolato "Il vostro soggiorno nella Vanoise", si possono ottenere tutte le informazioni sui vari servizi offerti da ognuno dei 28 villaggi e centri di soggiorno della fascia periferica del Parco nazionale: notizie pratiche relative a pernottamenti, ristoranti, uffici di informazione per il pubblico, nonché 1' elenco dettagliato delle attività culturali, sportive e sociali e di numerosi itinerari che vanno dalle passeggiate di poche ore al circuito di più giorni.
Un grande mosaico di informazioni specifiche e puntuali di grande diversità: più di 150 videoclips, quasi 1.200 fotografie e 1.600 schede di informazione testuale. Volendo consultare linearmente tutte le rubriche si otterrebbero quasi trenta ore di informazione.
Il programma gira su hardware IBM PS/2, dotato di una scheda di sovraimpressioni video e di un nuovo schermo tattile IBM, a cui va aggiunto un lettore di videodischi Sony. Ideazione e realizzazione sono della ditta Anten, in collaborazione con la IBM. La raccolta dei dati, l'elaborazione delle informazioni, desunte dall'esperienza degli operatori del Parco nazionale e la realizzazione del prodotto ha avuto un costo complessivo di 1.200.000 FF che sono stati finanziati in parti diverse da: Ministero dell'ambiente, Consiglio generale della Savaia, Parco nazionale, Comuni interessati.
Bibliografia essenziale
- S. Cavalli, R. Moschini, R. Saini, I Parchi Regionali in Italia, Ed. UPI, 1990
- E. Pranzini, G. Valdrè, La gestione dei parchi e delle aree protette, Ed. delle Autonomie, 1991
- Parc national de laVanoise, La borne interactive d'information touristique du massif et des Communes de la Vanoise et lefilm Vanoise (datt.) - S. Flaim, L'evoluzione del concetto di parco: l'esperienza trentina, Habitat, 1992
-G. Osti, La natura in vetrina Ed. F. Angeli,1992
* Direttore Parco Adamello Brenta |