Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 12 - GIUGNO 1994


Un laboratorio di educazione naturalistica nel Padule di Fucecchio
Fiorenzo Gori*

Mi sembra importante portare a conoscenza del pubblico interessato l'istituzione di un "laboratorio di educazione ambientale" nel Padule di Fucecchio approvato dell'amministrazione provinciale di Pistoia con delibera n° 937 del 31 luglio 1991. Tale iniziativa infatti, rendendo operativa un'agenzia educativa in un'area di estremo interesse naturalistico, da anni abbandonata al degrado, la recupera a fini di utilità sociale.
Tra l'altro ciò che èparticolarmente degno di nota è ilfatto che il laboratorio intende non solo essere un supporto alla scuola, ma vuol rendersi disponibile per un'utenza libera di bambini e ragazzi anche in periodo extrascolastico e diventare soprattutto un centro di incontro e di aggiornamento per i tutti cittadini sensibilizzati alle problematiche naturalistiche.
Ovviamente l'iniziativa meriterebbe di esser meglio conosciuta anche nelle sue linee organizzative per poter esser riproposta, in ambienti diversi da altri enti locali che intendono muoversi nel campo dell'educazione ambientale al di là deifacili slogans dei mass-media e della moda. Invitiamo pertanto gli interessati a mettersi in contatto con il "centro di ricerca, documentazione e promozione del Padule di Fucecchio" Tel. 0571/55001 (recapitoprovvisorio).

Lando Landi

E' ormai una convinzione diffusa che i problemi ambientali si debbano affrontare prima di tutto sul terreno educativo affinché si abbiano ripercussioni sui comportamenti quotidiani dei cittadini, sulle scelte di governo a tutti i livelli, sulle modalità produttive e di sfruttamento delle risorse.
Ma affinché questo processo educativo possa realizzarsi è necessario che il "territorio" sia in grado di fornire delle occasioni educative. Il"laboratorio per l'deucazione naturalistica" lacui realizzazione é stata assegnata al "centro di ricerca , documentazione e promozione del Padule di Fucecchio" é una di queste occasioni '.
Esso si caratterizza per due aspetti, a nostro giudizio basilari, per qualsiasi esperienza di educazione naturalistica o ambientale.

  • a) La necessità di proporre un'attività incentrata sul contatto diretto con gli elementi naturali sostenuta da una corretta educazione scientifica.
  • b) Un'azione educativa non tanto orientata allo studio dei grandi problemi del degrado e delle catastrofi mondiali, ma piuttosto a quello degli eventi e delle cose che ci circondano, per scoprirne il valore, e favorire la presa di coscienza delle responsabilità individuali nel mantenimento dell'equilibrio ecologico. Nella proposta educativa che avanziamo "non ci interessano molto le escursioni in cima alla collina per verificare lo strato di smog quando in questo modo si perdono gli alberi e gli uccelli e i fossili lungo la strada" 3.
La finalità che ci proponiamo di perseguire è in sintesi quella di potenziare la conoscenza del territorio e di che cosa può fare l'uomo per salvaguardare e valorizzare il patrimonio di risorse. Si tratta quindi di far conoscere ai ragazzi gli aspetti naturali del Padule, evidenziando il sistema di relazioni in esso esistente e la sua importanza per l'uomo.
Abbiamo pertanto progettato e stiamo realizzando un "laboratorio di educazione naturalistica" con interventi didattici per le scuole elementari e medie che, fondandosi sulla necessità di rivedere il rapporto uomo-ambiente, non si limiti alla semplice constatazione e conoscenza del degrado, ma sappia stimolare gli allievi ad una ricerca di tipo scientifico, storico, naturalistico, finalizzata alla fruizione di uno spazio naturale pregevole, come il Padule di Fucecchio, e alla gestione del suo territorio.
 
Il "laboratorio di educazione naturalistica"
La proposta che avanziamo trova dunque la sua giustificazione in due importanti ragioni: nella necessità di dare corpo ad una costante richiesta di salvaguardia e valorizzazione di un patrimonio ambientale ricco di stimoli e di pregi storici e naturalistici come il Padule di Fucecchio; nell'esigenza di rispondere alla progressiva apertura delle istituzioni scolastiche verso il territorio e alle sempre maggiori richieste in materia di educazione ambientale e naturalistica.

a) Ipresuppostipedagogico-didattici
Il laboratorio dovrà configurarsi come un centro di iniziativa didattica e di ricerca naturalistica decentrato rispetto ai consueti spazi educativi: la scuola e la famiglia. Uno spazio immerso nella realtà ambientale oggetto di analisi e di studio, che sappia da una parte soddisfare bisogni e curiosità culturali di ragazzi sempre maggiormente "allontanati" dalla natura, dall'altra permettere agli allievi un reale e concreto contatto con gli eventi dell'ambiente, una ricerca sul campo che permetta al soggetto di "toccare con mano" la complessità e la bellezza del territorio preso in esame cercando di coglierne gli aspetti fisici, biologici, storici, estetici, ludici.
"Il problema vero è che una corretta educazione naturalistica, una corretta educazione ambientale non può essere garantita dalla sola scuola. La scuola non basta. Occorre ridare ai cittadini, e specie ai bambini e ai ragazzi, la possibilità di vivere esperienze autentiche, complesse, a contatto con i grandi problemi della natura e dell'ambiente: gli animali, le piante, i cidi vitali, il rapporto con l'uomo, i danni ecologici, eccetera" 4. Queste sono le nostre idee guida, questo è quanto vogliamo realizzare nella consapevolezza che l'ambiente non deve essere considerato soltanto come un luogo di speculazione scientifica, ma come strumento per la crescita e la formazione dell'individuo.
In sintesi l'educazione naturalistica che proponiamo vuole far appello alla dimensione cognitiva, emotiva e pragmatica di ogni soggetto; crediamo che trascurare una sola di queste componenti renda poco significativa qualsiasi esplorazione ambientale.

b) Gli spazi e le attrezzature
Alla luce di quanto detto sopra intendiamo proporre un laboratorio permanente ubicato nel Padule stesso, concepito come un insieme di spazi diversificati, ricchi di materiali e di opportunità. Una zona umida, un bosco, un prato ed altri ambienti naturali, unitamente agli spazi attrezzati all'interno della struttura muraria del centro, diventeranno i luoghi dove si attiverà la ricerca con le classi.
Il tutto costituirà così "il laboratorio" che, per le proprie caratteristiche e le finalità, sarà utilizzato prevalentemente per sollecitare, provocare, far emergere problemi ed interrogativi più che per rispondere a domande precostituite, formulate e suggerite dal docente. Tutto ciò implica scelte di lavoro e atteggiamenti educativi che non sempre si ritrovano nel consueto lavoro scolastico. "Si tratta, infatti, di sostituire ad una conoscenza cumulativa, astratta e assimilativa, una conoscenza costruita attraverso la ricerca di materiali ricchi di temi problematici da cogliere in una rete di relazioni complesse che aprono ulteriori problemi e spunti di riflessione, piuttosto che fornire risultati conchiusi" 5.
Adesso alcune sintetiche note su come intendiamo allestire e caratterizzare gli spazi interni.

1) Spazio per il lavoro comune
Da utilizzare per osservazioni, misurazioni, rielaborazioni collettive ed individuali, per l'allestimento di microambienti da realizzare per lo studio di piccoli animali o per la coltivazione di piante.

2) Spazio per il "museo"
Il "museo" che dovrebbe mettere a disposizione di tutti i "materiali raccolti o prodotti durante le varie attività (elaborazioni cartografiche, fotografiche, plastici, mappe, rocce, animali, piante, eccetera) non sarà necessariamente ubicato in un'apposita stanza ma potrà "disperdersi" e caratterizzare l'intera struttura interna del centro educativo.

3) Spazio di documentazione
Qui saranno raccolti e resi fruibili a tutti i dati e i risultati della ricerca. Questo spazio dovrà inoltre offrire ai docenti e ai ragazzi la possibilità di consultare i materiali provenienti da altre esperienze ed essere attrezzato di strumenti audiovisivi e di testi per gli approfondimenti. E quindi opportuno predisporvi una videoteca e una biblioteca finalizzate all'educazione naturalistica.

4) Spazio per la falegnameria-officina
Vi si costruiscono gli strumenti per la ricerca, utilizzando materiali di facile reperibilità. I ragazzi possono realizzare retini, telai per lo studio delle piante, setacci e altri oggetti che di volta in volta si renderanno necessari.
Questo spazio permetterà inoltre di effettuare con i ragazzi stessi piccoli interventi di manutenzione delle attrezzature e degli strumenti utilizzati.

c) Gli utenti
Le occasioni formative sopra tratteggiate sono indirizzate prevalentemente a classi della scuola elementare e media di primo grado. Queste, facendone motivata richiesta, potranno accedere al laboratorio anche più volte. La permanenza potrà durare alcune ore o l'intera giornata, in relazione al tipo di ricerca che la classe intende realizzare.
Si dovrà inoltre predisporre, attraverso il coinvolgimento degli assessorati alla pubblica istruzione dei Comuni interessati, una proposta organizzativa che renda possibile l'utenza "libera" di questo servizio educativo: i bambini e i ragazzi potrebbero cioè accedere, senza la mediazione della scuola, alle iniziative del laboratorio durante i pomeriggi o in periodi di vacanza scolastica. La struttura diventerà inoltre centro di incontro e di aggiornamento (escursioni guidate, momenti di studio, conferenze, gruppi permanenti di ricerca) per docenti e per tutti i cittadini interessati alle problematiche naturalistiche.
Il presente progetto si trova già in una fase avanzata di realizzazione; contiamo di intraprendere le prime esperienze sul campo a partire dall'ottobre prossimo.

1. Il progetto, approvato dall'amministrazione provinciale di Pistoia nel luglio del 1991, è promosso e realizzato con il contributo dell'assessorato all'ambiente della Provincia di Pistoia.
2. D. Hawkins, Imparare a vedere, Loescher, Torino, 1979, pag. 180.
3. F. Tonucci, Un 'area bambini per non insegnare il verde, in Area bambini, periodico dell'assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Pistoia, n. 1, aprile 1992.
4. AA.W., Educazione ambientale: gli indicatori di qualità, ISFOL-Strumenti e ricerche, F. Angeli, Milano, 1991, pag. 18.

* Insegnante