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A circa un anno di distanza dall'approvazione del protocollo di intesa italo-francese, che prevedeva fra l'altro il divieto di transito delle petroliere nelle Bocche di Bonifacio, il tratto di mare che separa la Sardegna e la Corsica, il parco internazionale sta per diventare una grande realtà.
La Provincia di Sassari, che fin dall'avvio del progetto ha svolto il ruolo di vero e proprio soggetto propulsore, sta coordinando il lavoro di un gruppo di studio, formato da esperti di diverse discipline, che sta mettendo a punto un piano complessivo di valorizzazione e di tutela dell'ambiente terrestre e marino. Si tratta di un lavoro di grande spessore, che interessa una delle aree più pregevoli, dal punto di vista ecologico ed ambientale, dell'intero bacino del Mediterraneo. Nella parte italiana del costituendo parco si trova infatti l'arcipelago de La Maddalena con, al suo interno, autentiche "perle", come le isole di Caprera e di Budelli. Nonostante l'amministrazione comunale dell ' isola principale abbia garantito, da tempo, una forma primaria di tutela, col divieto assoluto di insediamenti immobiliari nelle isole dell 'arcipelago, gli studi condotti finora nell'area sono largamente incompleti.
Il gruppo di lavoro coordinato dalla Provincia, infatti, si prefigge lo scopo di delineare un quadro ambientale complessivo e dettagliato, indispensabile sia per fini conoscitivi che per le future attività gestionali del parco.
Il gruppo, sotto la guida del professore Vanni Macciocco dell 'Università di Cagliari, ha già elaborato un documento nel quale vengono proposte le nuove linee di ricerca che dovranno integrare i dati disponibili, piuttosto episodici e frammentari anche se, in qualche caso, abbastanza recenti.
Sono state individuate, sotto questo profilo, ben 7 "aree" di intervento: pianificazione territoriale, urbanistica, economia generale, economia turistica, diritto internazionale, diritto amministrativo e traffico marittimo.
Dal punto di vista istituzionale, la Provincia ha svolto un'attività molto intensa a stretto contatto con la comunità locale. Un rapporto nuovo che ha portato al raggiungimento di risultati concreti. In un recente incontro svoltosi a La Maddalena sono stati fatti passi avanti di grande rilievo per quanto riguarda le attività di perimetrazione del parco e l'individuazione delle norme di salvaguardia. Per la fine del mese di ottobre, inoltre, è prevista la firma, presso il Ministero dell'ambiente, dell'intesa prevista dalla legge fra lo Stato, la Regione e gli Enti locali interessati. Per quella data, la Consulta del mare dovrebbe aver completato il lavoro di sua competenza, che riguarda l'area marina.
Nell'isola-madre de La Maddalena la comunità ha mostrato di apprezzare e di condividere l'impostazione metodologica avanzata dalla Provincia, cogliendone soprattutto l'aspetto di fondo. Cioè quello di andare alla costituzione del parco, superando nettamente una certa mentalità "vincolistica" (si pensi, per esempio al turismo ed alla pesca) che avrebbe finito per comprimere le già ridotte potenzialità economiche e produttive del territorio. Nello stesso tempo, si è deciso anche di fornire al dibattito in corso un ulteriore sbocco democratico, con l'effettuazione di un referendum consultivo fra la popolazione.
L'amministrazione provinciale si è mossa anche con grande convinzione sul piano della progettualità. Grazie al ruolo di coordinamento che le è stato riconosciuto nell'ambito del programma di cooperazione comunitaria Interreg 2, sta programmando una serie di iniziative che contribuiranno a creare, nel parco e nel territorio circostante, nuove ed interessanti attività di sviluppo compatibili con la presenza di una vastissima area protetta.
Come naturale prosecuzione delle iniziative già previste da Interreg 1, grazie ad una dotazione finanziaria superiore ai 10 miliardi, la seconda fase del programma si propone, come primo obiettivo di carattere generale, il completamento degli studi. Ma risorse importanti sono destinate anche alla realizzazione ed al potenziamento delle infrastrutture tecniche e logistiche, fra le quali va segnalato un centro di documentazione del parco con annesso museo naturalistico. Di notevole interesse, per la qualità degli interventi destinati alla attivazione di un diffuso "indotto" produttivo, turistico e culturale, le azioni già individuate nel settore della valorizzazione dell'area compresa nel territorio del parco. Fra questi ultimi, appaiono particolarmente degni di nota i nuovi sistemi di collegamento telematico fra i sistemi di gestione de La Maddalena e Bonifacio e, nella zona italiana, un sistema video "in diretta" dei fondali sottomarini, iniziative nel settore della comunicazione "mirata" a contenuto naturalistico ed ambientale inserite in un programma museografico.
L'amministrazione provinciale, quindi, con il lavoro condotto sui fronti istituzionale e progettuale, punta al raggiungimento di un risultato che solo apparentemente potrebbe essere definito troppo ambizioso: quello di preparare le condizioni che dovranno portare alla creazione del Parco internazionale delle Bocche di Bonifacio con la gestione congiunta italo-francese.
La dimensione e la rilevanza internazionale del Parco costituiscono anche, per la Sardegna e la Provincia di Sassari, e per la stessa isola de La Maddalena, una svolta quasi epocale. La naturale collocazione strategica al centro del Mediterraneo ha finora segnato il destino della comunità locale prevalentemente dal punto di vista militare. Ancora adesso è in attività, presso la zona di S. Stefano, una base degli Stati Uniti, prevista dagli accordi Nato, che ospita sottomarini a propulsione nucleare.
La stessa presenza sull'isola della marina militare italiana, tuttora consistente, è stata per decenni una delle poche opportunità di lavoro stabili per la popolazione.
Il futuro de La Maddalena, grazie ad una struttura a disposizione della comunità internazionale come il parco, potrà essere di segno diverso ed in linea con le aspettative della comunità isolana.
* Presidente della Provincia di Sassari |