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Il sistema austriaco della natura protetta
Nostra intervista con il geografo Norbert Weixlbaumer dell'Università di Vienna, esperto in parchi ed aree protette
Abbiamo avuto il piacere di incontrare in Italia, chiamato al collaborare alla realizzazione di alcune aree protette del veneto, Norbert Weixlbaumer, geografo dell'Università di Vienna, di ritorno da un lungo viaggio di studio in vari parti del mondo per analizzare le realtà locali di diversi sistemi di aree protette.
E proprio con lui, considerato uno dei più qualificati esperti dei territori protetti del suo Paese, abbiamo potuto approfondire gli aspetti legislativi, istituzionali e gestionali del sistema delle aree protette austriache, aggiornando e completando le nostre conoscenze in materia. E' stato possibile anche un confronto quanto mai interessante con le realtà delle nostre aree protette, in quanto l'Austria, geograficamente così vicina, è fortemente a noi diversa nello stesso concetto di area protetta. La finalità dei parchi, soprattutto di quelli nazionali, in Austria è la "conservazione e lo sviluppo di paesaggi naturali".
L'istituzione dei parchi è pianificata nella comice di tre "Grandi paesaggi superiori" e sette subordinati. Essi sono (fig. 1):
a) Massiva cristallina boema
- 1) Massiccio montuoso nel nord dell'Austria
b) Prealpi del nord ed est Austria
- 2) Zona che prelude i Carpazi
- 3) Bacino di Vienna c) Alpi
- 4) Alpi settentrionali
- 5) Alpi centrali
- 6) Alpi meridionali
- 7) Pianure e bacini
- Questi paesaggi individuano territori paesaggisticamente simili ed omogenei. Una ripartizione che viene interpretata dal Weixlbaumer "in armonia con un concetto paesistico molto tradizionale della geografia classica di lingua tedesca che è attuale come sempre per la pianificazione di aree protette".
In ognuno di questi sette Paesaggi, nel rispetto di un ordine tipicamente tedesco, è realizzato o in corso di realizzazione un parco nazionale (fig. 2).
Un altro aspetto che ci differenzia fondamentalmente dalla filosofia del sistema dei parchi austriaci è quello legislativo: l'Austria non avrà mai una legge-quadro nazionale del territorio protetto, ma si avvale di nove legislazioni regionali, in quanto, a norma dell'art. 15 della Costituzione austriaca, il potere legislativo ed esecutivo relativo alla tutela del territorio e del paesaggio spetta alle singole Regioni.
Quindi anche i tre parchi nazionali esistenti, degli Alti Tauri, del Nockerge e del Lago di Neusiedi, sono stati istituiti con leggi delle rispettive Regioni.
Ci differenzia inoltre la tipologia della classificazione delle aree protette: i tipi di aree protette
austriaci sono molti e si diversificano non poco dalle categorie dell'Iucn che, tra l'altro, non ha omologato neppure i sopraindicati parchi nazionali a causa di carenze gestionali.
In Austria esistono i parchi nazionali, quelli naturali, le aree di quiete, le aree di tutela naturale (Naturschutzgebiete), le aree di tutela del paesaggio naturale (Landschutzgebiete), i paesaggi di interesse internazionale, che corrispondono grosso modo alle riserve della biosfera dell'Unesco, le riserve biogenetiche del Consiglio d'Europa, le zone umide della Convenzione di Ramsar.
Tutto questo articolato sistema di territorio protetto interessa il 23% della superficie statale con una estenzione al 1992 di circa 18.500 kmq. (fig. 3).
La gestione delle aree protette austriache si avvale di organismi e strumenti piuttosto simili a quelli dei nostri parchi provinciali e locali.
Il nostro esperto austriaco ci tiene a precisarli dettagliatamente: "In prima istanza ci sono gli uffici amministrativi provinciali, dove vengono curate le esigenze di tutela della natura, come per la caccia, la pesca,
l'economia agraria e forestale. Essi si occupano della tutela della natu-
ra solo come attività addizionale. Da ciò derivano naturalmente conflitti di gestione che hanno ripercussioni negative su una efficiente prassi di tutela della natura" (E fin qui sembra riproporsi la tormentata applicazione della nostra legge 142/90).
In seconda istanza ci sono i governi regionali e gli uffici incaricati della tutela della natura, diretti da giuristi.
Esiste inoltre un centro di coordinamento delle Regioni denominato "Conferenza degli esperti regionali" .
Il Ministero dei beni ambientali, gioventù e famiglia ha il compito di salvaguardare, limitativamente al campo di azione di sua competenza, gli interessi statali alla tutela della natura.
L'ufficio federale per l'ambiente svolge un'azione di controllo sulle Regioni".
Questa architettura legislativa ed organizzativa consegue a ragioni storiche e culturali.
L'esigenza di una tutela organica della natura, in Austria comincia a farsi strada nella metà del secolo scorso. Già nel 1869 si ebbe nella Bassa Austria la prima legge di protezione dell'ambiente e, come in vari altri Stati d'Europa, la tutela della natura in Austria si limitò inizialmente alla semplice tutela dei monumenti naturali.
Nel 1939, dopo l'annessione dell'Austria alla Germania, la "legge del Reich di tutela della natura", già in vigore dal 1935, fu estesa all'Austria e promosse un'azione coordinata di protezione del territorio e del paesaggio.
Anche con il ritorno all'indipendenza nel 1945, di fatto le normative del Reich in materia ambientale rimasero operanti e fortemente finalizzate ad una difesa passiva basata sui divieti e le limitazioni d'uso.
Bisognerà attendere gli anni ottanta perché si alterni il concetto di tutela attiva del territorio protetto e venga superata quella politica gestionale che il Weixlbaumer definisce scherzosamente del "principio dei vigili del fuoco".
Oggi, continua il nostro interlocutore, i parchi austriaci sono luogo di conservazione, di esplorazione, di educazione, zona di ritiro dell'uomo bisognoso di rigenerazione e strumento di salvezza dalla distruzione totale dell'ambiente.
Va quindi tutto bene nella gestione delle aree protette austriache?
No, ci viene precisato: alla base dell'istituzione delle aree protette ci sono interessi contrastanti che generano situazioni di conflitto tra i "protettori" e gli "utenti" di esse.
Per superare queste tensioni sociali si tende ad un coinvolgimento delle popolazioni locali nel processo di pianificazione del territorio e nell'istituzione del parco.
Un banco di prova di tale strategia viene sperimentato nella realizzazione del primo parco internazionale dell'Austria, quello della Valle del Tahia - Podyji, che è costituito da una vasta area marginale montana economicamente depressa a confine con la Repubblica ceca.
La proposta di questo parco è stata di iniziativa popolare al fine di bloccare la costruzione di una centrale elettrica progettata nel territorio ceco.
La partecipazione delle popolazioni locali, che si identificano nel progetto per l'istituzione ad area protetta del loro territorio, viene ritenuta la migliore garanzia di successo del nuovo parco internazionale. E poiché il nostro geografo Weixlbaumer è uno dei "numi tutelari" di questa esperienza, mentre ci parla del suo nuovo parco internazionale, perde un pò della rigidezza teutonica e i suoi occhi si fanno vivacissimi come quelli di un latino.
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