Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 15 - GIUGNO 1995


LIBRI

Edizione a cura di Anna Merlo Ministero dell'ambiente Servizio conservazione natura Un modello imprenditoriale di parco nazionale Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Libreria dello Stato, Roma 1992 (172 pagine. L. 15.000)

"Alla fine del 1988 il Ministro dell'ambiente, Servizio conservazione natura, ha incaricato l'Università Bocconi di Milano, tramite la sua Scuola di direzione aziendale, di svolgere una ricerca sulla definizione di un modello imprenditoriale di parco nazionale". Così esordisce la presentazione di un volume di circa duecento pagine, che a dicembre ho visto esposto tra le novità della libreria dell'Istituto poligrafico dello Stato a Milano, in galleria, anche se il finito di stampare parla del 1992. La presentazione del "bocconiano" professor Giancarlo Forestieri, direttore della divisione ricerche della Scuola di direzione aziendale dell'Università Bocconi precisa anche che il mandato conferito all'Università richiedeva la "predisposizione di uno studio che, attraverso precise e dettagliate analisi istituzionali e socio-economiche, definisse un modello teorico di parco, nazionale o regionale, in grado di reperire autonomamente gran parte delle risorse finanziarie di cui ha bisogno per il perseguimento degli obiettivi della conservazione ambientale. Tale modello teorico dovrà essere tarato e calibrato su un'area pilota del territorio nazionale".
L'incarico è del 1988. Il "finito di stampare" è del 1992. L'area pilota è il Parco nazionale del Gran Paradiso, studiato sul campo, ma non ancora informato sui risultati della ricerca. Il tutto appare ancora abbastanza attuale da meritare una prima recensione, salvo ulteriori approfondimenti.
L'intera pubblicazione è divisa in due parti. La parte prima è dedicata all'analisi dei profili istituzionali, economici, organizzativi e gestionali. Cinque capitoli, che poi sono cinque differenti rapporti di ricerca, affidati rispettivamente a S. Ascari e R. Sabato (I parchi nazionali nell'analisi economica), ancora ad Ascari e Sabato (Il Parco nazionale del Gran Paradiso: aspetti naturalistici e socio-economici), ad E. Pintus (Profili istituzionali e amministrativi), ad A. Merlo (Aspetti organizzativi e gestionali, e a P. Dubini (Gestione imprenditoriale e commerciale del Parco nazionale del Gran Paradiso), concentrano l'attenzione del lettore sui parchi nazionali e sulle loro tematiche istituzionali, organizzative e gestionali. Per chi ha pratica di parchi regionali, risulta evidente che le questioni sono sempre le stesse, tuttavia i ricercatori non sembrano troppo impressionati dal mandato che chiedeva un modello teorico di Parco nazionale "o regionale", e concentrano tutti i loro studi sui parchi nazionali.
La parte seconda è dedicata alla proposta di gestione imprenditoriale di un parco nazionale. In quattro capitoli i ricercatori incaricati si occupano della struttura dei parchi naturali, dell'evoluzione della domanda di natura protetta nel Parco nazionale del Gran Paradiso (famigliarmente chiamato Pngp), delle politiche di gestione e di una proposta articolata. Gli ultimi due capitoli, curati rispettivamente da A. Merlo e da E. Pintus, rappresentano un inizio di risposta al quesito formulato dal Ministero dell'ambiente, che viene più compiutamente riassunta nelle conclusioni, curate da E. Borgonovi e G. Forestieri.
Come spesso accade quando ci si trova in presenza di ricerche universitarie, il materiale che ci viene proposto è interessante, ben presentato e può essere riutilizzato in vario modo. Tuttavia lo sforzo dei ricercatori, pur apprezzabile, approda a buoni consigli sul miglioramento della struttura organizzativa, all'individuazione di "pacchetti di servizi" mirati per specifici gruppi di utenti (muoversi nel parco; alloggiare nel parco; godere il parco; sfidare il parco; proteggereil parco; vivere il parco; rinnovare il parco), con interessanti stime economiche che comparano investimenti, costi e ricavi, per approdare infine, a pagina 158, a queste due considerazioni, che riporto testualmente: "l'obiettivo di una completa autosufficienza economica del Parco appare assai difficilmente raggiungibile". Più avanti: "ritornando infine ai benefici socio-economici del parco-imprenditore, ricordiamo che esse si manifesteranno in modo graduale. In particolare sul piano occupazionale, nell'applicazione al caso del Gran Paradiso, si potrà trattare di poche decine di posti di lavoro a regime".
Un'abbondante bibliografia completa il volume, che può rappresentare un utile controcanto in tutte quelle occasioni di confronto tra addetti ai lavori che possono essere magari arrivati da tempo ad analoghe conclusioni, costretti alla brutalità della pratica, pur non essendo confortati dagli strumenti teorici della ricerca scientifica. Mai come in queste materie, per molti versi "di frontiera", infatti, è essenziale riuscire a far dialogare a lungo la ricerca universitaria con l'esperienza dell'attività pratica di chi davvero lavora nei parchi, se vogliamo sperare di inserire gli "enti parco" nell'elenco delle nuove attività imprenditoriali, eco-compatibili e tendenzialmente autosufficienti. (M. G.)

Hans Heiner Bergmann
Biologia degli uccelli
Edagricole, Bologna
(318 pagine, 171 illustrazioni. L. 42.000)

Un testo che offre la possibilità di formarsi un quadro complessivo sulla biologia degli uccelli. E' un volume molto diverso da quelli oggi esistenti sull'argomento, i quali sono spesso troppo specialistici ed estremamente difficili da leggere. Questa non è un'opera di consultazione che si propone di presentare dei dati in sequenza ordinata, ma un libro di lettura che prende il lettore per mano, lo avvicina ad una specie e gliene illustra i problemi attraverso un racconto coerente. Pagine chiare che invitano ad una discussione attiva, con una esposizione semplice, che in molti punti illustra gli stadi più avanzati della ricerca, che rappresenta uno stimolo ad arricchire quanto è già conosciuto con le nuove conoscenze che si acquisiscono, o a correggere quanto è già stato scritto. Un lavoro originale, ricco di materiale illustrativo, e soprattutto piacevole da leggere.

Edited by Martin Whitby
Incentives for Countryside Management.
The Case of Environmentally Sensitive Areas CAB International, Wallingford 1994
(286 pagine. GB L. 22,50)

L'intervento comunitario a favore delle aree sensibili sotto il profilo ambientale (Environmentally Sensitive Area, ESA), definito nell'articolo 19 del regolamento CE n. 797/85, ha rappresentato uno dei primi passi dell'Unione Europea verso una concreta politica ambientale per le aree rurali. La Gran Bretagna è stata la principale promotrice di questo intervento a livello comunitario, oltre ad essere il Paese membro più impegnato nell'applicazione delle misure previste. Non sorprende, quindi, che il primo contributo all'approfondimento del tema venga proprio da studiosi britannici.
Il libro raccoglie una serie di saggi sul tema delle politiche agroambientali ed in particolare sull'esperienza britannica delle ESA. Il primo capitolo, dovuto a Whitby e Lowe, è dedicato ad una riflessione sulle origini e sulle recenti tendenze della politica agroambientale in Gran Bretagna. Nei successivi sette capitoli si riportano i risultati di analisi socio-economiche compiute in altrettante aree sensibili, a distanza di qualche anno dall'avvio dell'intervento comunitario. Ricercatori di Università locali hanno curato la redazione dei singoli capitoli. Un capitolo è dedicato alla stima dei benefici per la collettività derivanti dagli interventi nelle ESA; Willis e Garrod ne evidenziano gli aspetti metodologici e propongono un'applicazione del metodo della contingent valuation ad un caso di studio. Nel capitolo successivo Colman presenta una sintesi comparata dei principali meccanismi di incentivazione in campo agro-ambientale e delle interrelazioni tra le diverse politiche di settore. Infine a Whitby è dovuto il capitolo conclusivo che riprende le principali tematiche scaturite dalle analisi e delinea le prospettive future per le ESA. Il tema conduttore della gestione delle
ESA appare abbastanza specifico e in parte inusuale per un lettore italiano, abituato ad osservare l'azione dell'operatore pubblico in campo agroambientale intesa quasi esclusivamente in chiave di politiche per ridurre l'impatto negativo dell'agricoltura sull'ambiente nelle aree ad agricoltura intensiva e sviluppata con un approccio che raramente oltrepassa il mero aspetto vincolistico.
Al contrario in Gran Bretagna assume grande rilevanza nella formulazione delle politiche ambientali la complessiva gestione del patrimonio naturalistico delle aree rurali, sotto il profilo delle interazioni tra attività agroforestali, interventi di conservazione e uso ricreazionale del territorio (countryside management). Prevale, inoltre, l'approccio volontaristico nell'applicazione delle misure che, per questo motivo, vengono promosse con incentivi monetari ad integrazione del reddito derivante dall'attività agroforestale. Sulla dicotomia approccio volontaristico/standards obbligatori si è sviluppato in Gran Bretagna un intenso dibattito dagli anni sessanta in poi, alla cui base sta la tendenza a mantenere / modificare l'attuale assegnazione dei diritti di proprietà sull'uso del suolo agricolo.
Le tematiche affrontate nel testo appaiono sicuramente stimolanti e consentono di avere un panorama abbastanza completo dell'esperienza britannica in materia di countryside management. In prima istanza le differenti condizioni agro-ambientali e anche le profonde diversità nella mentalità sia degli operatori agricoli sia della collettività potrebbero suggerire di rinunciare a tentare un paragone con la nostra esperienza in materia. Va peraltro notato che motivi per approfondire simili argomenti non mancano, visto che la sensibilità verso queste problematiche continua a crescere e tra breve vi sarà la possibilità di applicare i programmi agroambientali comunitari anche nel nostro Paese.

Edizioni Ambiente
Milano Il pedalaveneto (1993,1994)
(264 pagine, 27 cartine e 26 schede. L.26.000)

Una nuova collana che affianca e completa la serie "A spasso con il WWF": le guide "Pedala" hanno il compito di raccontare itinerari in bicicletta su tracciati minori e poco trafficati. Ciò che differenzia le due collane è l'approccio al territorio: nelle guide di itinerari a piedi si abbraccia un territorio esiguo, lo si ispeziona fermandosi ad osservarne le caratteristiche minute e andando alla ricerca degli episodi più rilevanti dal punto di vista naturalistico. Nei "Pedala" invece si esamina un territorio più vasto: il percorso in bicicletta viene proposto con l'esplicita finalità di farne emergere le caratteristiche che risultano dall'interazione tra gli elementi naturali e l'opera dell'uomo. Anche in questo caso Edizioni ambiente si è affidata agli esperti più qualificati del settore: i volontari del WWF e gli aderenti alla Federazione italiana amici della bicicletta, che da anni si battono per un uso più qualificato, diffuso e sicuro della bicicletta. Il mezzo ideale per apprezzare un paesaggio nella molteplicità dei suoi aspetti. Per ogni itinerario sono raccolte all'inizio le informazioni generali (inquadramento fisico, tappe di avvicinamento, equipaggiamento, cartografia e sintesi del percorso e delle sue caratteristiche tecniche); segue il racconto dettagliato del percorso e la descrizione del territorio attraversato. Alla fine si trovano le notizie sulla possibilità di mangiare o dormire in zona, dove poter noleggiare o aggiustare le bici e gli indirizzi sui soccorsi in zona. Completa il volume una serie di schede che aiutano a comprendere i diversi aspetti che compongono un paesaggio.

Edizioni Ambiente - Milano Il camminacalabria
(252 pagine, 28 itinerari, 80 schede, 200 illustrazioni circa, legatura in brossura.
L. 26.000)

Il camminacalabria è dedicato ad una Regione dove convivono straordinari ambienti naturali e aree di quasi proverbiale degrado. Nei ventotto percorsi con cui ci si propone di esplorare la natura della Calabria, emerge comunque il volto di un territorio dalle grandissime potenzialità, il cui parziale isolamento è valso a preservarlo da una devastazione più diffusa. L'entroterra è caratterizzato da diverse catene montuose che offrono una gamma di paesaggi e ambienti di cui è difficile selezionare anche solo i più belli: remote foreste di faggi popolate da esemplari centenari,
profondi solchi vallivi, in cui i corsi d'acqua si aprono la strada creando incantevoli canyons e allargandosi nei corsi sassosi delle fiumare, laghetti magicamente racchiusi tra gli alberi. La maggior parte degli itinerari si svolge così in zone dove la presenza dell'uomo è assai rarefatta, in un contesto di autentica "wilderness". Molti percorsi si svolgono all'interno delle numerose aree protette esistenti in Calabria; una risorsa che attende di essere utilizzata al meglio delle sue enormi possibilità di richiamo turistico. Le zone toccate dagli itinerari sono: il massiccio dell'Aspromonte ed il relativo parco nazionale, la catena della Sila e quella delle Serre, dove si trovano le aree che costituiscono il territorio del Parco nazionale della Calabria, la catena dell'Orsomarso e il massiccio del Pollino, diviso tra Calabria e Basilicata e sede anch'esso di un parco nazionale. Altri percorsi sono dedicati alla catena costiera e alle località naturalisticamente più rilevanti della costa ionica e di quella tirrenica, dove si propone sia la visita a piedi che l'esplorazione subacquea di suggestivi fondali.
Questo volume costituisce un altro episodio della collana "a spasso con il WWF". Obiettivo della collana è quello di restituire la varietà naturale delle singole Regioni attraverso una serie di itinerari a piedi. Dall'esigenza di reperire le informazioni in zona è nata la collaborazione con il WWF che, per la prima volta, si è reso direttamente "autore" di queste guide: sulla base di uno schema prefissato, i volontari delle singole zone prescelte inviano tutte le informazioni necessarie che vengono poi rielaborate redazionalmente e perfezionate di comune accordo. Questa soluzione permette di ottenere una freschezza e una vivacità dell'informazione altrimenti impossibile ed è nel contempo in grado di garantire un'attenzione particolare e costante a un rapporto corretto con gli equilibri dell'ambiente naturale. Ciascuno degli itinerari presenta una breve introduzione in cui si mettono a fuoco le caratteristiche della zona scelta, una o più cartine e un corredo di notizie utili - come raggiungere il luogo, il periodo migliore e l'equipaggiamento consigliato - a cui segue il racconto del percorso vero e proprio, con le immagini delle piante e degli animali che è probabile incontrare. Lo stile di scrittura è quanto più possibile semplice e diretto, e le notazioni naturalistiche sono comprensibili a tutti e volutamente prive di termini specialistici da "addetti ai lavori"; anzi, spesso uno spunto diventa l'occasione per spiegare in generale il "funzionamento" di un fenomeno naturale significativo. Alla fine dell'itinerario sono elencati i luoghi di ristoro e di pernottamento più vicini e vengono indicati i soccorsi e la sezione WWF di competenza territoriale. Richiami colorati nel testo rimandano alle schede delle specie animali e vegetali più frequenti o significative della Regione, raccolte in appendice al volume.