|
Premessa
Il consorzio per la realizzazione e la gestione del parco a fini multipli della Cassa di espansione del Secchia è stato trasformato per volontà degli enti partecipanti, Provincia di Modena, Provincia di Reggio Emilia, Comune di Campogalliano, Comune di Modena e Comune di Rubiera, in Consorzio dell'area di riequilibrio ecologico della Cassa d'espansione del fiume Secchia e delle aree contigue.
L'articolo 42 dello statuto del consorzio reso esecutivo il 4.12.93 prevede l'adozione del piano territoriale quale strumento tecnico di riferimento per tutte le attività di riqualificazione ambientale e la gestione del territorio dell'area di riequilibrio ecologico e delle sue aree contigue. Oltre al piano territoriale lo statuto, all'articolo 43, prevede l'adozione di un regolamento di fruizione redatto in conformità al piano territoriale di cui sopra.
Il presente documento, proposto dal Consiglio di amministrazione, costituisce un primo schema di piano territoriale redatto allo scopo di fornire le linee-guida per la redazione dello strumento definitivo la cui elaborazione richiederà maggiori approfondimenti tematici e normativi. Si intende inoltre avviare un processo di confronto e discussione, sia a livello istituzionale che di società civile, che costituirà una fase indispensabile per la successiva elaborazione del piano territoriale vero e proprio che dovrà essere recepito dai cinque enti che hanno istituito il consorzio.
Caratteristiche generali ed obiettivi
Il territorio interessato si estende su una superficie di circa 1000 ettari e comprende la Cassa di espansione del fiume Secchia, un tratto del fiume stesso, la zona dei laghi Curiel, e alcune aree limitrofe prevalentemente agricole ma con presenza di infrastrutture per l'attività estrattiva. All'interno della Cassa e lungo il corso d'acqua le particolari condizioni morfologiche e la presenza di acqua hanno consentito, nel tempo, l'insediarsi di interessanti comunità vegetali ed il formarsi di habitat per la fauna assai rari, per qualità e dimensioni, nelle nostre realtà.
Il contesto territoriale in cui l'area in esame è inserita è caratterizzato da un alto livello di insediamenti con attività produttive di diversa natura che vanno dall'industria per la trasformazione dei prodotti agricoli all'industria metalmeccanica all'attività estrattiva ai frantoi sino ad una agricoltura intensiva e specializzata.
L'area è poi caratterizzata da un'alta vulnerabilità degli acquiferi, tanto da ricadere tra quelle classificate con D.M. ad "elevato rischio di crisi ambientale" e, a complicare il tutto, un'intricata rete di infrastrutture viarie autostradali e ferroviarie segmentano il territorio. L'interesse ambientale e culturale di questo territorio è testimoniato anche dalla presenza di insediamenti storici e preistorici come attestano i ritrovamenti archeologici e la presenza di importanti elementi architettonici come la Corte di Rubiera e palazzo Rainusso o il canale di Carpi che alimentava con acque del Secchia una macina di quel Comune.
Da tutto ciò si evince che gli interventi non potranno essere finalizzati solo alla conservazione della natura, né solo alla promozione turistico-sportiva.
Il fine principale è quello di risanare, qualificare e valorizzare un territorio la cui vocazione naturalistica e la cui limitata distanza da un consistente potenziale bacino d'utenza (500.000 abitanti in un raggio di 25 chilometri) consentono, allo stesso tempo, di offrire natura e servizi compatibili con il suo godimento.
Su una superficie di circa mille ettari, almeno il 50% dovrà avere funzione prevalentemente naturalistica, e la restante destinata ad attività ricreative od economiche compatibili.
Questa compatibilità potrà essere assicurata attraverso tre accorgimenti:
- 1) individuando attività ricreative e sportive di basso impatto ambientale (trekking, escursionismo a cavallo e in bicicletta, osservazione naturalistica, canoa, pesca sportiva, nuoto, attività culturali in genere);
- 2) dimensionando ed offrendo tali servizi ad un bacino di utenza locale compreso tra Modena, Carpi, Reggio Emilia, Scandiano, Sassuolo, Correggio e Formigine con l'unica eccezione per due attività di interesse anche interregionale molto specializzate e a basso indice di utenza quali il canottaggio e le attività relative al teatro di figura;
- 3) progettando le funzioni e l'accessibilità alle zone naturalisticamente più pregiate per cerchi concentrici e filtri architettonici tra i vari anelli che selezionino, in funzione dei reali interessi, l'utenza.
Area di riequilibrio ecologico
La parte centrale, il cuore naturale del territorio considerato è costituito principalmente dalle Casse di espansione e dal tratto di corso d'acqua che va dalla Via Emilia fino all'autostrada del Sole per una superficie totale di circa 300 ettari. Il paesaggio è caratterizzato da una rigogliosa vegetazione spontanea e da specchi d'acqua permanenti più o meno estesi, interrotti da isolotti e penisole soggetti a periodiche inondazioni.
L'ambiente così determinatosi ha assunto nel tempo una notevole valenza naturalistica, sia per la presenza di una vegetazione palustre tipica degli ambienti acquatici e ripariali che per le presenze faunistiche.
Il Consorzio ha individuato nella zona sopra descritta un'area di riequilibrio ecologico (A.R.E) come previsto dalla legge regionale n. 11/88 "Disciplina dei parchi regionali e delle riserve naturali" che all'articolo 2 comma 3, così le definisce: "aree naturali ed in corso di naturalizzazione, di limitata estensione, inserite in ambiti territoriali caratterizzate da intense attività antropiche che, per la funzione di ambienti di vita e rifugio per specie vegetali ed animali, sono organizzate in modo da garantirne il restauro e la ricostruzione" (Tav. 1 e 2).
Questa parte di territorio è sottoposta alle norme di protezione più restrittive al fine di permettere il mantenimento ed il miglioramento delle condizioni ambientali che hanno consentito il costituirsi di comunità vegetali ed animali di considerevole pregio naturalistico.
Una prima definizione normativa è stata fatta in occasione dell'istituzione dell'area di riequilibrio ecologico, nel febbraio 1992.
Quelle norme sono da considerarsi una valida base di partenza per l'elaborazione delle norme definitive.
All'esterno delle A.R.E. sono state individuate le aree contigue alla stregua dei parchi naturali. Per quello che riguarda queste ultime, considerata la loro funzione di filtro e la presenza di numerose e varie attività economiche, si dovrà prevedere una normativa idonea che contemperi le esigenze di protezione con quelle di valorizzazione economica.
I Comuni territorialmente interessati, Campogalliano, Modena e Rubiera, attraverso apposite deliberazione dei Consigli hanno già provveduto ad identificare i territori in parola come A.R.E. impegnandosi a modificare in tal senso i propri strumenti urbanistici.
Il Consorzio ha già ottenuto finanziamenti regionali nell'ambito del programma di sviluppo delle A.R.E. per la realizzazione di una serie di interventi di rinaturalizzazione e riqualificazione ambientale.
Questo anche nell'auspicio che il lavoro di tutela, rinaturalizzazione, riqualificazione del territorio da parte dell'ente di gestione trasformerà questo luogo in modo tale da poter essere preso come esempio per la gestione del restante territorio ed avere eventualmente il riconoscimento di riserva naturale o di parco naturale vero e proprio, così come definito dalla legge regionale sulle aree protette.
Attività culturali e direzionali
Un'area complessa come quella considerata ha molteplici interessi culturali: i più rilevanti di questi sono sicuramente quelli legati alla vocazione naturalistica del sito e alle sue caratteristiche idrauliche ed idrogeologiche.
L'ente di gestione dovrà quindi promuovere la
conservazione e la conoscenza di queste particolarità. Dovrà quindi dotarsi di una sede dove ospitare l'attività di informazione, documentazione ed educazione ambientale.
La scelta di questa sede è caduta sulla Corte di Rubiera, un edificio d'impianto seicentesco, acquisito recentemente dal Comune di Rubiera, di notevole prestigio storico ed architettonico. I locali, adeguatamente ristrutturati, dovranno ospitare una sala per il museo naturalistico del parco, sale per conferenze e proiezioni, una biblioteca e un laboratorio scientifico.
La stessa sede dovrà poi ospitare il centro direzionale con locali per la presidenza, per le riunioni collegiali, per gli uffici tecnici ed amministrativi e per la vigilanza.
In questa parte della Padania poi era particolarmente diffusa l'arte del teatro di figura; in questi anni sono state raccolte collezioni di burattini che occorre esporre al pubblico per favorirne la conoscenza. Ma questo non sarebbe sufficiente a conservare viva una tradizione che rischierebbe di estinguersi. La Corte di Rubiera dovrà quindi ospitare un vero e proprio centro permanente di attività del teatro di figura che riguarderanno corsi, seminari, stages, produzioni teatrali e l'allestimento di un museo di rilevanza nazionale ed internazionale.
Una parte della Corte potrebbe essere recuperata a foresteria a servizio sia per le attività di interesse naturalistico, che per il teatro di figura.
Sports acquatici
Nella zona dei laghetti di Campogalliano, recuperati dopo l'attività estrattiva, si sono concentrate alcune attività ricreative legate prevalentemente alla pesca sportiva, alla balneazione, alla canoa e al wind surf.
Sono nate società sportive tra cui quella di canottaggio, palestre subacquee tra cui quella dei Vigili del fuoco di Modena.
La presenza di specchi d'acqua e di un interesse sociale agli sports a questi connessi hanno indirizzato l'Ente di gestione a sviluppare maggiormente una proposta di ulteriore potenziamento di tale attività. In particolare è stato predisposto un progetto per realizzare un campo di canottaggio con caratteristiche geometriche idonee per gare internazionali per dotare il bacino di utenza di una possibilità di sport salutare e nello stesso tempo compatibile con il rispetto del territorio e dell'ambiente consentendo un'ottimale utilizzazione delle strutture di servizio esistenti quali parcheggi e punti di ristoro.
La presenza dell'area protetta, con il suo regolamento d'uso e la vigilanza, è garanzia per la tutela delle acque e per gli acquiferi sotterranei.
Boschi di Marzaglia e Cave Rametto
Sulla sponda destra del fiume Secchia a valle di Marzaglia Vecchia, il piano di recupero di siti interessati da attività estrattive, promosso dal Comune di Modena, prevede la costituzione di boschi, zone d'acqua e palustri che amplieranno ulteriormente le aree a sviluppo naturale in destra idraulica del fiume Secchia che, in questo punto, è peraltro già dotato di una consistente zona di bosco ripariale.
A quest'area si potrà accedere direttamente anche da Modena, zona Tre Olmi, in bicicletta attraverso strade secondarie e ciclabili.
Accessibilità, parcheggi, sentieri e mobilità interna
Oggi all'area della cassa di espansione si giunge prevalentemente da nord attraverso l'abitato di Campogalliano. Il piano dell'area di riequilibrio ecologico prevede invece un alleggerimento di questo ingresso individuando altri punti di accesso col fine di meglio distribuire la presenza degli utenti sul territorio. In corrispondenza di ogni accesso dovrà essere realizzato un parcheggio dimensionato in rapporto all'importanza delle attrazioni del luogo. Da qui si dipartiranno dei sentieri che collegano i punti di interesse tra di loro. Al cuore dell'area si giungerà solo dopo percorsi selettivi in modo da disincentivare le persone meno motivate naturalisticamente, cercando nello stesso tempo di non penalizzare i portatori di handicaps.
L'A.R.E. si potrà visitare a piedi, in bicicletta e a cavallo; per questi ultimi sono state predisposte apposite ippovie.
Per quello che riguarda i percorsi ciclabili, inuna impostazione che privilegi una migliore integrazione tra l'area protetta e i territori dei Comuni limitrofi, si sono individuati alcuni percorsi che collegano i centri di Modena, Reggio Emilia, Rubiera e Campogalliano con l'A.R.E. Tali percorsi si sviluppano in ambienti rurali ancora sufficientemente integri utilizzando, con opportuni adeguamenti, la viabilità minore. Simpatica iniziativa potrebbe essere quella di collegare la Corte di Rubiera con le zone degli sports acquatici e le porte d'ingresso nelle zone nord e ovest con una linea ferroviaria. Questo consentirebbe di diminuire l'uso delle auto, di visitare una maggiore porzione di territorio e di valorizzare un mezzo di comunicazione ecologicamente compatibile come il treno.
Ente di gestione
La legge nazionale sulle aree protette suggeriva due strumenti di governo per i parchi: l'ente di diritto pubblico od il consorzio. L'Emilia-Romagna, nel recepire l'indirizzo nazionale, ha scelto il consorzio. Anche per la gestione dell'A.R.E. e delle aree contigue della Cassa d'espansione del fiume Secchia è stato insediato un consorzio volontario tra le Province di Modena e Reggio Emilia ed i Comuni di Campogalliano, Modena e Rubiera.
La sede è collocata presso il Comune di Rubiera. Gli organi decisionali sono costituiti dal presidente, dal comitato esecutivo e dall'assemblea.
L'Ente è coadiuvato da un comitato tecnicoscientifico.
E presente anche la figura del direttore.
Concorrono alle spese gli Enti consorziati, la Regione, lo Stato ed i privati.
Gli obiettivi principali dell'Ente sono:
- 1) tutelare le aree di riequilibrio ecologico e le aree contigue;
- 2) coordinare le attività dei molteplici Enti competenti su questo territorio;
- 3) promuovere la conoscenza dell'area di riequilibrio ecologico e le attività culturali-ricreative e sportive a questa collegate;
- 4) promuovere e qualificare le attività economiche compatibili con le finalità principali dell'area di riequilibrio ecologico.
Dalla relazione del gruppo di lavoro tecnico del Consorzio dell'area di riequilibrio |