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Il Parco naturale Adamello Brenta, con i suoi 61.864 ettari, è il più vasto territorio protetto della Provincia di Trento. Ricomprende due grossi corpi territoriali separati dal solco della Val Rendena; ad occidente il massiccio granitico dell'Adamello, ad oriente il gruppo dolomitico del Brenta. L'ambiente è quello tipico dell'arco alpino centro-meridionale, caratterizzato soprattutto da ampi boschi prevalentemente di aghifoglie.
Il parco è interessato da ingenti flussi turistici di antica e radicata tradizione fin dai tempi delle prime conquiste alpinistiche della metà del secolo scorso. Le maggiori presenze si registrano nel pieno dell'estate e durante il periodo invernale dello sci, per la massima parte provenienti dai bacini turistici situati ai bordi esterni dello stesso. L'ampiezza del fenomeno è notevole e pone dei problemi di salvaguardia specie per quanto riguarda la sua influenza sulle zone di interfaccia fra il parco e l'esterno dove si concentra la maggior parte dei visitatori, ma dove si manifestano anche i più significativi aspetti naturalistici ad elevato potenziale biogenetico.
Le sole presenze turistiche estive all'interno del parco, quelle cioè che interessano di più gli aspetti gestionali dell'area protetta, sono state stimate in una quantità aggirantesi attorno alle 700-800.000 persone. La concentrazione massima dei visitatori avviene in luglio ed in agosto, quando le presenze riguardano il 70% dell'intera stagione estiva. I dati di presenza variano poi notevolmente a seconda della valle di ingresso (vedi grafico) in relazione alla sua notorietà o meno; il maggior afflusso si registra in Val Genova con 100.000 presenze.
La Val Genova è la valle più famosa e conosciuta del parco e forse la più ricca di paesaggi naturali, molto frequentata anche per la facilità di accesso attraverso un strada asfaltata; essa costituisce il biglietto da vista più prestigioso fra quelli utilizzati dalla propaganda turistica della zona. Di origine glaciale, conosciuta come "la valle delle cascate", situata nel settore occidentale del parco, è una laterale della Val Rendena dalla quale si diparte all'altezza dell'abitato di Carisolo separando, con il suo profondo solco, i due massicci cristallini della Presanella a nord e dell'Adamello a sud.
I 100.000 turisti, concentrati in poco più di due mesi, entrano in Val Genova lungo la strada di fondovalle, aperta al traffico solo nei mesi da giugno a settembre, la maggior parte usando l'automobile come elemento strutturale della visita stessa, spesso arrestandosi dove le possibilità veicolari finiscono. La strada, ai fini dell'accessibilità veicolare, può essere suddivisa in due parti. Una prima parte di 8 chilometri, che dall'innesto con la Val Rendena arriva alla località Ponte Verde, dove esiste un parcheggio per circa 450 posti macchina, nella quale la carreggiata stradale è sufficientemente larga da permettere il passaggio anche di un pulman e dove il traffico è libero; e la rimanente parte, di 9 chilometri con una careggiata più ridotta, mai superiore ai 3 metri, con diversi tornanti e tratti in pendenza dove l'accessibilità veicolare, negli ultimi anni, è stata regolamentata.
Fino al 1991 da parte della Provincia autonoma di Trento prima e dell'Ente parco, subentrato nella gestione dal 1989 in poi, non venivano messe in atto particolari forme di regolamentazione delle percorrenze veicolari lungo la strada, se non la gestione dell'ingresso in valle oltre il parcheggio di Ponte Verde con esazione, quale forma di disincentivo, di un pedaggio d'ingresso. L'accesso veniva vietato unicamente nei momenti di particolare sovraffollamento, coincidenti con il periodo del ferragosto, quando l'eccessivo numero di autovetture contemporaneamente presenti in valle avrebbe innescato inevitabili ingorghi; ciò nonostante accedevano in valle giornalmente, in quelle settimane, fino a 700/800 automobili (vedi grafico).
In questi ultimi anni l'Ente parco ha messo in atto alcuni accorgimenti gestionali per disincentivare e controllare la massiccia presenza antropica in Val Genova nei periodi di maggior afflusso, quali il contingentamento degli ingressi automobilistici oltre il parcheggio di Ponte Verde nei mesi di giugno, luglio e settembre, limitandoli, sempre a pagamento, ad un massimo di 200 autovetture e nei periodi di punta, corrispondenti al mese di agosto, ponendo l'obbligatorietà dell'accesso unicamente attraverso l'uso del servizio di trasporto pubblico appositamente istituito dall'Ente.
La messa in atto di queste doverose misure cautelative ha comunque comportato notevoli dispendi economici da parte dell'Ente e soprattutto l'innesco di consistenti momenti di tensione con le amministrazioni locali e gli operatori turistici, purtroppo non sempre consci dell'importanza di queste iniziative.
Queste nuove regole di fruizione della valle hanno sicuramente risolto in parte i problemi le.gati alla percezione scenica dei panorami ed all'inquinamento della valle dai gas di scarico, ma lasciano aperti ancora molti problemi relativi alla movimentazione delle persone con il servizio pubblico, inerenti soprattutto la gestione dei momenti di punta.
Il piano del parco, recentemente redatto dal professor Guido Ferrara ma non ancora adottato dall'Ente parco, definisce in un'apposita ed approfondita norma di indirizzo le modalità di accesso in Val Genova. Il progetto elaborato si basa sull'esclusione completa dalla valle del mezzo di trasporto privato, ad eccezione di una precisa categoria di "aventi diritto", e sull'attivazione di due specifici servizi di trasporto pubblico. Uno all'interno della valle, attraverso l'uso di navette appositamente studiate e l'altro, in sincronia con il primo, dai paesi della Val Rendena, da dove provengono la maggior parte dei turisti della Val Genova, al parcheggio di Ponte Verde, per disincentivare al massimo l'uso dell'auto privata nella valle stessa.
Bibliografia essenziale
- Ferrara G., Piano del Parco Adamello Brenta, 1993. - Flaim S., Il governo dei flussi turistici nel Parco naturale Adamello Brenta, Economia Trentina n. 4/1993. - Osti G., 1I Parco poliziotto, Ed. P.A.B. 1993.
* Dirigente della Provincia autonoma di Trento |