Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 16 - OTTOBRE 1995


OSSERVATORIO INTERNAZIONALE
a cura di Giovanni Valdrè

Nell'Anno europeo della conservazione della Natura l'Iucn rilancia la funzione delle aree protette in Europa: nostra intervista con Mari~ia Zupancic Vicar, presidente della Commissione europea per i parchi nazionali e le aree protette

Il 31 gennaio 1994 al Palazzo d'Europa a Strasburgo, nel corso della cerimonia di apertura dell'Anno europeo della conservazione della natura, il presidente dell'Istituto europeo di ecologia, dottor Pelt, nella sua prolusione, di fronte all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e alla presenza di rappresentanti di oltre 40 Stati europei, ha richiamato l'attenzione sull'urgenza della tutela della natura fuori delle zone protette.
Questo richiamo ad una diversa e più efficace strategia per la conservazione dell'ambiente è stato prontamente recepito dal Consiglio d'Europa che ha costituito la "Task force ONG Natura", mentre l'ufficio europeo per l'ambiente ha promosso il 18 ottobre 1995 a Strasburgo il seminario sul tema "La conservazione della natura fuori delle zone protette".
Queste importanti iniziative richiamano in maniera indiretta ma ineludibile ad un riesame critico del ruolo e della funzione dei parchi in Europa, che certamente non possono più sostenere una politica di conservazione passiva dell'area protetta, intesa ancora troppo spesso come una "riserva integrale" avulsa ed estranea al territorio che la circonda.
Per conoscere la posizione ed il pensiero sull'argomento dell'Iucn - Unione mondiale per la natura -, che certamente rappresenta il più autorevole organismo internazionale per 1' ambiente, ci siamo rivolti all'ingegner Marija Zupancic Vicar, presidente della Commissione Iucn per l'Europa dei parchi nazionali e aree protette e membro del Consiglio direttivo della Federazioni dei parchi nazionali naturali europei.
Marija Zupancic Vicar, slovena, è forse uno dei maggiori talenti che la caduta del muro di Berlino e la conseguente fine della discriminazione verso i Paesi dell'Est hanno permesso di arricchire e rinnovare quella potenzialità di esperienza e di professionalità di cui oggi dispone l'Europa dei parchi.
Al pari di altri esperti ambientalisti dell'Est europeo, come il ceco Jan Cerowsky, lo slovacco Ivan Voloscuc, il bulgaro Geco Spiridionov, il polacco Czeslaw Okolov, la Vicar ha contribuito a portare a termine un rapido processo di unificazione di due culture europee che in materia di aree protette, per decine di anni, hanno operato con ben poche occasioni di collaborazione e di coordinamento.
La Vicar ha acquisito la sua esperienza come direttore del Parco nazionale sloveno del Triglav. Questo grande parco montano delle Alpi Giulie confina, nella zona del passo di Predil, con la nostra grande foresta di Tarvisio e con i laghi di Fusine, costituendo con essi un singolare ecosistema che un confine di Stato non riesce ad interrompere. Il Parco del Triglav presenta eccezionali caratteristiche ambientali e culturali: per lunghi anni ha costituito il santuario dell'eroica resistenza iugoslava contro l'invasore nazifascista: oggi, dopo il disgregamento della federazione iugoslava, il significato storico del parco è stato rimosso e, come ho ricordato nel precedente numero di questa rubrica, la maestosa montagna del Triglav è attualmente più nota quale sede delle competizioni internazionali del "circo bianco" che per le eroiche gesta dei vecchi partigiani.
L'ingegnere Marija Vicar, alla quale abbiamo chiesto quali strategie sta elaborando l'Iucn per adeguare la funzione dei parchi alle attese del Consiglio d'Europa in materia di conservazione della natura, ha precisato: "Nel 1994 la commissione parchi nazionali ed aree protette dell'Iucn ha redatto un documento programmatico intitolato "Parks for Life", che individua le principali azioni da intraprendere per assicurare una ge-
stione efficace e corretta delle aree protette in Europa.
Questo documento è stato redatto con il contributo di oltre 300 tra esperti ed istituzioni e rappresenta quindi il risultato di una delle più vaste ed importanti collaborazioni di esperienze che mai si siano realizzate in materia di aree protette. Il piano di azione che viene presentato identifica tre tipi di azione:

  • raccomandazioni, principalmente rivolte ai governi ed ai responsabili delle istituzioni politiche
  • approvazioni di attività che sono in corso, come l'eccellente lavoro sulla conservazione delle aree umide del bacino del Mediterraneo intrapreso dal Medwet Consortium ed i circa 30 progetti principali che sono stati ideati per colmare i vuoti di conoscenza e catalizzare così azioni più importanti su tali questioni
  • "Parks for Life" è anche lo strumento di promozione di un "foro nazionale" che comprenda rappresentanti degli enti statali e di organizzazioni non governative, per elaborare un piano di attuazione delle raccomandazioni dell'Iucn.
    Anche da 180 membri europei dell'Unione ci attendiamo una collaborazione attiva per realizzare il piano proposto in un'azione che sarà coordinata da un apposito ufficio realizzato in Slovenia con il sostegno del governo locale e di quello svizzero".
    Ho fatto allora presente all'ingegnere Vicar che la pubblicazione "Parks for Life" in Italia è introvabile, e il gentile presidente ha subito rassicurato: "Il libro è già disponibile nelle edizioni in lingua inglese, francese, tedesco, spagnolo (una versione nella nostra lingua è stata intrapresa dalla Sezione italiana della Federazione europea dei parchi).
    Sono disponibili inoltre versioni riassuntive in 15 lingue europee dal gallese all'estone, dal portoghese allo sloveno.
    I lettori potranno richiederlo nella lingua preferita a: Andrej Sovinc, Iucn "Parks for Life" Office, Hajdrihova 28 - 61000 Ljubiana, Slovenia - Fax +386.61.12.64.162.
    Inoltre allo stesso indirizzo può essere chiesto l'inserimento nel "mailing list" per ricevere il bollettino della Commissione in pubblicazione dal mese di agosto 1995".
    Al termine della breve ma essenziale intervista all'ingegnere Marija Zupancic Vicar, che ben conosciamo come formidabile alpinista, ma che soprattutto ammiriamo per l'impegno e la competenza con la quale assolve i compiti che la Federazione europea dei parchi e l'Iucn le hanno affidati, ho espresso, a nome della rivista Parchi, gli auguri di buon lavoro, che è anche l'augurio di un futuro migliore per il sistema dei parchi e di tutto il territorio non protetto di questo nostro vecchio continente.