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Per favorire e promuovere la cooperazione transfrontaliera tra le Regioni europee, il 5 settembre 1988 a Stoccarda i rappresentanti delle Regioni Lombardia, Baden-Wurttemberg, Catalogna e Rodano Alpi hanno deciso di valorizzare le differenti esperienze di cooperazione bilaterale con l'ufficializzazione di una cooperazione multilaterale, siglando un documento nel quale si affermava la volontà di queste Regioni di essere i "quattro motori" della costruzione dell'Europa.Le azioni che le Regioni partner si propongono di attuare spaziano dalle problematiche ambientali alle innovazioni tecnologiche, dagli scambi culturali al turismo, dall'agricoltura alla viabilità. Al fine di poter affrontare con organicità questi aspetti si costituirono quattro commissioni presiedute da ciascuna delle Regioni partner; ciascuna commissione individuò dei gruppi di lavoro su problematiche specifiche.
Commissioni
1. Insegnamento e gioventù
Baden-Wurttemberg
Gruppi di lavoro:
1.1 Insegnamento e ricerca (BW)
1.2 Gioventù e sport (BW)
2. Cultura e affari sociali
Catalogna
Gruppi di lavoro:
2.1 Arte e cultura (C)
2.2 Affari sociali (C)
3. Economia
Lombardia
Gruppi di lavoro:
3.1 Economia (L)
3.2 Agricoltura (L)
3.3 Occupazione e famiglia (L)
4. Gestione del territorio
Rodano Alpi
Gruppi di lavoro:
4.1 Trasporti e comunicazioni (RA)
4.2 Ambiente (RA)
4.3 Scambi informatici (BW)
4.4 Teleregioni (BW)
Le funzioni di promozione e di controllo sulle attività delle singole commissioni vengono svolte dal Comitato di coordinamento che è presieduto a turno, per un anno, dalla Regione che assume la presidenza dei "Quattro motori per l'Europa". Il Comitato, inoltre, predispone, su indicazione delle varie commissioni, la proposta del programma di attività e le risoluzioni politiche da sottoporre ai presidenti delle Regioni durante la conferenza dei presidenti che si tiene annualmente.
Il lavoro svolto dalle varie commissioni viene raccolto quindi in un rapporto che evidenzia lo stato di avanzamento delle attività programmate.
Vista l'ampiezza degli argomenti affrontati, vorrei soffermarmi sull'attività svolta dal gruppo di lavoro "ambiente", della commissione "gestione del territorio". Il primo atto elaborato dal gruppo ha riguardato la predisposizione della "Carta delle Regioni per l'ambiente", firmata a Lione il 21 novembre 1990 dai presidenti delle Regioni partner e della Provincia dell'Ontario, associata permanente ai lavori del gruppo.
I principi ispiratori di questa cooperazione interregionale nel campo ambientale si fondano sul raggiungimento di:
- un'armonizzazione dei criteri politici, giuridici, tecnici ed amministrativi, come presupposto ad un'integrazione oggettiva e reale
- una razionalizzazione delle esperienze e delle risorse, al fine di un'integrazione delle capacità operative
- una qualificazione degli interventi, prendendo spunto dai livelli raggiunti nelle singole Regioni e promuovendo uno sviluppo comune - una diffusione interregionale delle esperienze e delle conoscenze attraverso progetti comuni attuati con l'Unione europea o altre comunità interregionali
- una capacità propositiva al fine di influenzare le decisioni sia a livello europeo che internazionale sui grandi problemi riguardanti l'ambiente.
Il gruppo di lavoro "ambiente" per poter operare con maggior efficacia si è a sua volta suddiviso in sottogruppi, che hanno portato avanti iniziative e progetti specifici:
- sottogruppo "stato dell'ambiente" presieduto da Rodano Alpi
- sottogruppo "rifiuti industriali" presieduto dalla Lombardia
- sottogruppo "educazione e ambiente" presieduto dalla Catalogna
- sottogruppo "protezione della natura" presieduto dal Baden-Wurttemberg
- sottogruppo "acque" presieduto dall'Ontario.
Con riferimento al sottogruppo "protezione della natura" che comprende, oltre le quattro Regioni partner, l'Ontario e il Galles, vorrei brevemente illustrare le attività finora programmate e realizzate.
Il sottogruppo si è insediato ufficialmente nel settembre 1990 con un seminario di presentazione delle varie Regioni partner e di programmazione dell'attività di lavoro.
I lavori sono proseguiti nell'ottobre 1991 sul tema della protezione della natura in relazione alla popolazione locale. Il seminario tenuto in Catalogna, nel Parco del Delta dell'Ebro, hanno portato alla stesura di una risoluzione approvata dai presidenti delle Regioni. I rapporto con la popolazione locale sono determinanti per la realizzazione degli obiettivi della conservazione della natura; questo rapporto ha due dimensioni base: l'informazione e la sensibilizzazione della popolazione locale e la risoluzione dei conflitti di interessi. Compito di chi opera per la conservazione della natura deve essere quello di adottare tutte le misure necessarie per aumentare la reciproca comprensione, rafforzare i legami e le radici della popolazione locale con il proprio ambiente naturale, promuovere l'identificazione dei residenti con le aree protette e con la loro ricchezza ecologica, adottare normative che regolamentino i principali settori di conflitto che devono essere diversificate in base alle valenze naturali ed ecologiche dell'area protetta.
Con l'organizzazione di un seminario a Bad Wurzach (Baden Wurttemberg) in collaborazione con il Consiglio d'Europa, nel settembre 1991 si è iniziato ad affrontare la problematica relativa alla conservazione della natura e al turismo, che ha impegnato il gruppo per alcuni anni. In seguito infatti è stato approvato dall'Unione Europea il progetto presentato dal gruppo dal titolo "difesa della natura e turismo nelle aree protette", che ha comportato la realizzazione di un incontro preliminare nel Galles nell'ottobre 1992 per definire le modalità di realizzazione del progetto, e successivamente lo svolgimento di quattro seminari in Lombardia (Sondrio, aprile 1993), in Catalogna (Parco del Delta dell'Ebro, maggio 1993), in Ontario (Parco di Algonquin, settembre 1993) e in Slovenia (Parco di Notranjski, ottobre 1993). L'obiettivo di questi seminari è stato quello di coinvolgere direttamente la popolazione locale sull'argomento. Si sono susseguiti interventi e discussioni, oltre che con i rappresentanti delle istituzioni locali, con gli operatori economici, le associazioni, i singoli cittadini e la stampa: questo ha permesso di raccogliere spunti ed osservazioni fomendo un quadro molto articolato e complesso sull'argomento.
Al termine del lavoro è stato elaborato e pubblicato un manuale che raccoglie le risultanze di ciascun seminario e alcune raccomandazioni di indirizzo sui temi affrontati. Una conclusione generale che si può trarre individua come unica soluzione del conflitto tra protezione della natura e lo sviluppo turistico l'elaborazione di una strategia integrata che coinvolga tutti i gruppi di interesse dell'area protetta. In un incontro di studio tenuto a Sigmaringen nell'ottobre 1994, si sono delineate alcune linee guida sul tema "Nuove strategie per la difesa della natura". Gli argomenti trattati vertevano sulla necessità di sviluppare nuove strategie per la protezione della natura; su come aumentare il consenso; su quale politica finanziaria può essere più appropriata e su come aumentare l'efficienza nella protezione della natura con nuovi metodi gestionali.
L'anno 1995 è stato dedicato all'analisi della problematica relativa alla "conservazione della natura e agricoltura", un argomento di particolare rilievo per una gestione compatibile in particolar luogo nelle aree protette. La continuazione dell'attività agricola e silvicola da parte della popolazione locale, specialmente nelle aree marginali, è infatti indispensabile per il mantenimento della diversità degli habitats, delle specie e del paesaggio e potrebbe dare un contributo essenziale alla conservazione della natura in Europa. Perché questo succeda deve essere però assicurato agli operatori agricoli un adeguato sostegno economico che compensi la loro opera di manutentori dell'ambiente. Anche la stessa politica agricola comunitaria è tesa al contenimento delle produzioni eccedenti, alla riduzione dell'impiego di sostanze chimiche, all'utilizzazione di tecniche produttive a minor impatto ambientale a favore di una maggiore attenzione per la tutela dell'ambiente, delle risorse naturali e del paesaggio. L'attuazione di una programmazione integrata delle aziende agricole presenti su un territorio può portare ad una gestione coordinata che porti beneficio agli elementi naturali, paesaggistici, storici presenti, creare nuove opportunità per una fruizione dell'ambiente, oltre che permettere il mantenimento dell'attività agricola.
In conclusione i progetti che il sottogruppo "conservazione della natura" sta portando avanti vogliono raggiungere i seguenti obiettivi:
- 1. acquisire risorse finanziarie dall'UE per progetti comuni di conservazione della natura da realizzare nelle Regioni partner
- 2. influenzare i programmi e gli strumenti dell'UE a supporto della conservazione della natura nelle Regioni europee (Trattato di Maastricht II, programmi di assegnazione dei fondi per le foreste, l'agricoltura e le aree protette)
- 3. promuovere lo scambio di esperienze tra le Regioni partner all'interno della conservazione della natura (esempio, gestione delle aree protette, rapporto con gli utenti, eccetera), attraverso seminari, scambi di esperti, pubblicazioni
- 4. sensibilizzare l'opinione pubblica verso la conservazione della natura, anche mediante iniziative transfrontaliere
- 5. trasmettere le informazioni riguardanti i temi della conservazione della natura a Bruxelles (UE) e da Strasbourg (Commissioni europee) alle Regioni in modo mirato
- 6. mantenere i contatti tra i gestori della conservazione della natura delle Regioni.
Bibliografia
- Carta delle Regioni per l'ambiente, 21 novembre 1990.
- Risoluzione su: Popolazione locale e conservazione della natura, 16 ottobre 1991.
- Manuale: Nature conservation and tourism in protected areas, ottobre 1994.
- Raccomandazioni comuni su: Nuove strategie per la protezione della natura, 21 ottobre 1994.
* Servizio tutela ambiente naturale e parchi Regione Lombardia |