PARCHI | ||
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali NUMERO 20 - FEBBRAIO 1997 |
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L'incontro con il sottosegretario all'ambiente |
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Il 12 Dicembre una delegazione del Coordinamento Nazionale dei Parchi è stata ricevuta dall'on. Valerio Calzolaio Sottosegretario all 'Ambiente al quale il Presidente Li Calzi ha illustrato il documento che riassume le posizioni della associazione sulla politica dei parchi. Al Sottosegretario, che per la prima volta riceveva ufficialmente a nome del governo una rappresentanza della associazione, è stata innanzitutto rinnovata la richiesta di un riconoscimento anche formale della organizzazione che rappresenta istituzionalmente le aree protette del nostro paese. Ma i rappresentanti dei parchi hanno ribadito soprattutto la necessità di un rapporto diretto tra il ministero all 'Ambiente cosi come avviene già regolarmente tra gli organi del governo i comuni, le province e le regioni. L 'on. Calzolaio ha voluto in primo luogo assicurare la delegazione che il ministero all'ambiente condivide le richieste del coordinamento, ne apprezza l 'attività e che il governo intende impegnarsi seriamente su questi problemi ai quali, come ha dichiarato il Presidente del Consiglio, sarà dedicata nella prossima primavera la prima Conferenza Nazionale delle aree protette. Prima di recarsi a Palazzo Venezia i rappresentanti delle aree protette, delle istituzioni e dell'associazionismo si erano incontrati per discutere il documento poi presentato al sottosegretario. Alla relazione del Presidente Li Calzi aveva seguito una ampia e vivace discussione alla quale hanno preso parte il presidente del Parco dell 'Aspromonte Dominianni, Croce presidente del Parco della Maiella, Paolini del parco del Velino Sirente, Graziani Presidente del parco dei Monti Sibillini, Valbonesi e Bandini presidente e vice presidente del Parco delle foreste Casentinesi, Fiorini presidente del parco del Cigante, gli assessori regionali del Lazio e della Liguria Hermanin e Banti, Renzi della Lega ambiente, Ducoli direttore delle foreste Casentinesi, Martino direttore delle Dolomiti Bellunesi, Moschini. In apertura del dibattito si era avuta una buona notizia e ciòè l 'impegno dell 'on. Prodi a convocare la Conferenza Nazionale delle aree protette e una notizia meno buona e cioè le dimissioni del presidente del Parco Nazionale del Pollino Cosentino per protesta contro i ritardi e la latitanza degli uffici ministeriali. Il dibattito quasi a sottolineare la contraddittorietà della situazione nella quale, accanto a segnali di cambiamento perdurano antiche carenze, ha da un lato riproposto, con vivacità polemica le note dolenti che da tempo ormai caratterizzano il dibattito sui parchi, ma ha anche, dall 'altro lato confermato la volontà di andare oltre il muro del pianto e operare concretamente perché dalla denuncia si passi alla costruzione dal basso, come è stato detto, di quel sistema dei parchi che la legge prevede e vuole ma che la gestione di questi anni non è riuscita finora a costruire. Animati da questo spirito, niente affatto remissivo e di resa, gli intervenuti hanno cercato senza peli sulla lingua di mettere a fuoco anche le insufficenze della azione dei parchi stessi e della loro associazione che alla assemblea di Firenze fissata per il 3 e 4 Febbraio avrebbero dovuto essere seriamente affrontati anche sul piano operativo, per dotare l 'associazione delle strutture e degli strumenti necessari. Un dibattito insomma volto a dare la carica e non certo a piangersi addosso e che come abbiamo detto ha trovato nell 'on. Calzolaio un interlocutore sensibile e disponibile..
IL DOCUMENTO DEL COORDINAMENTO
IL COORDINAMENTO NAZIONALE DEI PARCHI E DELLE RISERVE NATURALI, cui aderiscono oltre 80 aree protette tra parchi nazionali e regionali rappresentanti una superficie complessiva protetta di circa 1.300.000 ettari; CONSTATATO che, a cinque anni dalla legge quadro, pur essendo stati compiuti passi in avanti ed alcuni obiettivi della 394 raggiunti tra cui la istituzione dei parchi nazionali previsti, a fronte di tali risultati si registra una caduta di impegno anche finanziario a sostegno delle aree protette da parte del Governo centrale e di alcune Regioni; CONSTATATO che, persiste ancora una inadeguatezza delle strutture ministeriali a perseguire ed attuare la creazione e lo sviluppo delle aree protette in un'ottica di sistema razionale attraverso il necessario rapporto di leale collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali interessati; CONSTATATO, infatti, che il Comitato StatoRegioni non ha funzionato per scarso impegno del Governo centrale e delle stesse Regioni e che della Consulta Tecnica è stato continuamente misconosciuto il ruolo ed il lavoro prodotto; CONSTATATO, infine, che importanti strumenti, quali la Carta della Natura, che doveva fornire elementi di valutazione per interventi mirati, non ha trovato ancora una chiara definizione ed i Piani triennali, le cui risorse ripartite sulla base di criteri incongrui, risultano in gran parte inattuati a causa delle lentezze burocratiche centrali e di alcune Regioni e della farraginosità dei meccanismi procedurali; CONSIDERATO che, la non completa attuazione della legge quadro accentua le difficoltà per l'affermarsi dei parchi e pone in discussione anche la legge stessa, conquista storica sul piano culturale e sul piano civile; CONSIDERATO, infine, che nonostante i preoccupanti limiti e le disfunzioni sopra denunciate, si è sviluppato nel Paese ed in particolare nelle aree interessate dai parchi, un largo movimento di soggetti politici e di attori sociali che hanno garantito il radicamento delle aree protette nel tessuto istituzionale locale avviando anche notevoli processi culturali, sociali ed economici, come testimoniano la la Festa nazionale dei Parchi a Pisa e la mostra "Parco produce" ad Ancona e che si avverte l'esigenza di un sollecito rilancio e di una vigorosa iniziativa per le aree protette con una decisa rinnovata capacità di collaborazione tra Stato e Istituzioni decentrate; RIAFFERMA la necessità di un rafforzamento delI'autonomia degli Enti gestori delle aree protette, ai quali occorre trovare più rispondenti collocazioni giuridiche per i compiti cui sono chiamati in funzione del ruolo da svolgere e delle competenze del Comitato Stato-Regioni quale organo per l'elaborazione di politiche mirate anche alla creazione ed allo sviluppo di un sistema nazionale delle aree protette; CHIEDE, pertanto, al Governo: - di considerare la politica dei parchi, al fine di un suo rilancio e di un suo consolidamento, nell'ambito delle leggi di riordino istituzionale in discussione in Parlamento, per consentire una corretta 'attuazione del sistema nazionale delle aree protette articolato sui livelli nazionale, regionale e provinciale; - di predisporre, un programma nazionale per il lavoro e l'occupazione nei Parchi, fondato sulla elaborazione di progetti di ecosviluppo con il concorso e le risorse dei Ministeri dell'Ambiente, delle Risorse Agricole, della Ricerca Scientifica, dei Dipartimenti dei Beni Culturali e del Turismo e con la compartecipazione delle Regioni in modo da attivare anche opportunità e disponibilità offerte dall'Unione Europea. CHIEDE al Ministro per l'Ambiente: - la indizione di una conferenza nazionale, da fissare in tempi solleciti, per illustrare le linee programmatiche e gli impegni concreti per la realizzazione ed il funzionamento del sistema nazionale delle aree protette; - la creazione di una Agenzia nazionale per le Aree protette, con il concorso delle Associazioni ambientaliste e del Coordinamento nazionale dei Parchi e delle Riserve naturali, quale strumento essenziale di supporto e di sostegno alle attività dei parchi per favorire l'avvio e l'affermazione del sistema delle aree protette; - il riconoscimento, alla stregua di quanto avviene per le rappresentanze istituzionali dei Comuni e delle Province, del ruolo del Coordinamento nazionale dei Parchi e delle Riserve naturali, I'associazione alla quale aderiscono gran parte dei parchi nazionali e regionali; CHIEDE al Parlamento e specificatamente alle Commissioni Ambiente di Senato e Camera di valutare, sulla base anche della relazione presentata dal Ministro Ronchi sullo stato dell'ambiente, I'opportunità di una indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della Legge 394 e della legislazione regionale di adeguamento ad essa anche per la individuazione di eventuali modifiche che si rendessero necessarie per rendere ancora più efficaci le disposizioni normative; - CHIEDE alle Regioni di provvedere, ove ancora ciò non sia stato fatto, al recepimento della 394 e di coordinare gli impegni fra di Esse e con lo Stato al fine di assicurare quella leale collaborazione istituzionale che è condizione indispensabile per realizzare una effettiva ed efficace pianificazione degli interventi nel settore delle aree protette, RIBADISCE la propria ferma volontà di voler concorrere al raggiungimento degli obiettivi sopraccitati mettendo a disposizione la professionalità e le esperienze maturate in un decennio di attività e di voler realizzare, in tempi ravvicinati, un progetto di riforma della propria struttura per renderla più aderente a modelli già positivamente operanti in Europa.
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