PARCHI | ||
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali NUMERO 20 - FEBBRAIO 1997 |
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Le politiche di fruizione del parco regionale della Corsica Giuseppe Riggio * |
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Ottomilasettecento chilometri quadrati di contrasti. Isola di scisto e di granito che non finisce di stupire. Isola in cui il mare, benché, così vicino, può - ad un certo punto - scomparire persino dalla memoria. Soprattutto però isola della natura, in cui l'uomo si mimetizza e quasi scompare fra vallate inaccessibili e coste a strapiombo, tenace abitatore di una terra da cui in molti sono fuggiti facendo rotta verso il "continente" e verso le sue grandi città. Gli emigranti hanno così lasciato dietro le loro spalle una regione sempre più spopolata, soprattutto nelle aree interne. Oggi soltanto duecentocinquantamila abitanti condividono le bellezze naturali della Corsica, ossia gli stessi esseri umani che si accalcano in un paio di quartieri di una grande metropoli italiana, o - se preferite il 5% della popolazione siciliana (5 milioni), I'altra grande isola mediterranea che è "solo" 3 volte più grande della Corsica. Il dato sulla densità della popolazione non potrebbe dunque essere più emblematico: 28 anime per chilometro quadrato nella media regionale, che diventano meno di 10 nelle zone interne. Una terra pertanto, quella corsa, in cui l'isolamento è una sensazione reale, malgrado la ridotta distanza delle più alte montagne dal mare (meno di 40 chilometri da cime alte oltre 2.500 metri). Se il visitatore si lamenta timidamente delle precarie condizioni di molte strade locali, i corsi rispondono - con ironica rassegnazione - che sull'isola i percorsi stradali vanno misurati in ore di guida e non in chilometri. Un po' come si fa per i sentieri, quando si elaborano i tempi di percorrenza sulla base dei dislivelli e delle difficoltà oggettive piuttosto che della lungheza complessiva. In questo brandello di terra mediterranea che si va spopolando si è innestata, sin dal 1972, I'esperienza del Parco naturale regionale della Corsica: 300.000 ettari, 138 comuni e due dipartimenti coinvolti. Una sorta di Parco - regione che si estende trasversalmente da una parte all'altra dell'isola, su mari e monti e interessa complessivamente oltre un terzo del territorio regionale. Cosa poteva fare un Parco del genere se non occuparsi innanzitutto delle zone interne, mettendo in piedi una valorizazione "soft" delle bellezze naturali incastonate nelle montagne delI'isola? La politica delle "randonnées" è nata così praticamente insieme al Parco della Corsica, diventandone senz'altro il fiore all'occhiello. Oggi sei traversate volute e sostenute dal Parco percorrono gran parte della regione, offrendo un sicuro richiamo di livello internazionale a tutti gli appassionati del trekking e del turismo cadenzato dal ritmo dei passi. Grazie a queste traversate (illustrate in due pratiche guide edite dal Parco insieme alla Federation francaise de la randonnée pedestre), la Corsica può offrire alla pubblica fruizione le sue incantevoli bellezze naturali, contenendo in modo accettabile le ricadute negative sull'ambiente stesso. Innescando altresì un certo processo di sviluppo delle zone interne che altrimenti sarebbero destinate ad un ulteriore spopolamento o, peggio, alla realizazione di distruttivi mega-progetti. Prima di vedere in dettaglio le caratteristiche di alcune delle traversate e dei relativi fruitori, così come risultano dall'ultimo Rapporto sul turismo a piedi redatto nel 1994 dal "Service randonnée" del Parco Regionale della Corsica, e da allora sostanzialmente confermate da periodiche rilevazioni campionarie, occorre ricordare che il contesto sociale in cui si innestano le realizazioni di cui si tratterà più avanti è dei più difficili. Non solo per i processi di spopolamento cui si è accennato, ma anche per la sempre viva questione nazionalista che viene riproposta di tanto in tanto, anche in maniera violenta, all'attenzione dell'opinione pubblica francese. Dietro le bombe e gli attentati che hanno contribuito a tener lontani molti turisti nelle scorse stagioni, si nasconde in realtà un'antica marginalità geografica ed economica che negli ultimi decenni lo Stato francese ha cercato di far dimenticare distribuendo pensioni, stipendi e sussidi. Ma il nazionalismo corso non si può ridurre alla mera risoluzione di una questione economica. In quanto è in esso prevalente, più che in altri movimenti similari, l'orgogliosa rivendicazione dell'identità culturale regionale: la stessa motivazione che ha spinto, negli ultimi tempi, tanti artisti corsi a scavare nel patrimonio musicale tradizionale per riproporne i temi, la lingua, le sonorità. Non sempre la trasposizione politica del movimento culturale di cui si è appena detto appare però delle più limpide, dispersa com'è in partiti e gruppuscoli di ispirazione nazionalista che navigano spesso sulla linea di confine fra legalità e lotta armata, a volte anche intestina, fra collaborazione e scontro con le autorità di Parigi. Tutto ciò contribuisce ad esaltare la singolarità sociale e culturale della Corsica e rende, per altro verso, ancora più meritoria la politica di promozione del territorio che il Parco regionale è riuscito a realizzare grazie alle "randonnèes". TRA LI MONTI - da Calenzana a Conca Già nel 1972, grazie all'appassionata opera di Michel Fabrikant, scaturisce il progetto Tra li monti, ovvero un itinerario che taglia la Corsica in diagonale per quasi 200 chilometri suddiviso in 15 tappe. Oggi questa traversata è diventata la famosa GR20, considerata una delle più belle e impegnative a livello europeo. Ogni anno essa viene percorsa da circa 8000 turisti che attraversano panorami bellissimi e contrastanti, utilizzano per i pernottamenti 12 bivacchi gestiti da giovani custodi che lavorano alle dipendenze del Parco ed alcuni alberghi posti lungo le rare strade rotabili che si incontrano lungo la"randonnée". Secondo le stime del Parco questa sequela di escursionisti che ogni anno percorre lo stretto sentiero contrassegnato da segnavia rossi e bianchi porta in Corsica (escluse le spese di viaggio) circa 5 miliardi di lire al cambio attuale. Ma è interessante vedere più in dettaglio il ritratto dell'escursionista che sceglie la GR 20, così come lo descrive uno studio realizzato dal "Service randonnée" del Parco naturale regionale di Corsica. Innanzitutto la provenienza: soltanto il 47% dei patiti della GR 20 sono di nazionalità francese, tutti gli altri provengono dal resto d'Europa e soprattutto dalla Germania che fornisce il 25% dei turisti che percorrono la"randonnée", gli italiani sono appena 1'8% degli stranieri. In media l'appassionato che sceglie la GR 20 si ferma in Corsica per 15 giomi e permane sull'itinerario per oltre 9 giorni, abbinando quindi normalmente altro tipo di soggiorno al "trekking" vero e proprio. Mentre solo un equentatore su tre percorre per intero i 200 chilometri che collegano Calenzan a Conca. Altri dati interessanti fornisce l'indagine svolta dal personale del Parco e da numerosi collaboratori presenti lungo l'itinerario, che ogni anno raccolgono lungo tutte le traversate dell'area protetta - circa 2.000 questionari, intervistando soltanto turisti che fanno trekking per almeno tre giorni. II periodo di frequentazione è ad esempio abbastanza lungo, va da maggio sino a ottobre, malgrado la quota piuttosto elevata cui si spinge la GR20 (da 1.500 a 2.000 metri di quota). Il mese di agosto assorbe da solo il 35% dei frequentatori, ma si trova allo stesso livello del mese di luglio (32%), e sono ancora tanti i visitatori (il 18%) che scelgono di percorrere la GR20 in settembre. Va soprattutto considerato che le "randonnées", in periodo primaverile costituiscono una delle maggior, se non l'unica, attrattiva turistica della Corsica, come vedremo ancor meglio - più avanti - a proposito di altre traversate che si articolano a più bassa quota. Una frequentazione dunque sufficientemente destagionalizzata che assicura una equa distribuzione delle presenze in un periodo abbastanza lungo. Il tipo di risultato che abbiamo appena descritto va tenuto in particolare considerazione soprattutto in quanto va raffrontato con la tradizionale concentrazione agostana del turismo balneare che mette a dura prova, anche in Corsica, le strutture ricettive per poi riempire i traghetti verso il "continente" già nell'ultima decade di agosto. I dati forniti dal Parco regionale di Corsica danno anche un identikit professionale dell'escursionista che sceglie la GR20: una percentuale consistente sono studenti (circa il 32%), seguiti dagli impiegati (15%), dagli insegnanti (13%), dai quadri intermedi (11%) e dai quadri superiori (9%). Un profilo certamente variegato, ma con una netta prevalenza delle classi medio-alte. La presenza di una così forte componente studentesca naturalmente fa sì che l'età media del campione intervistato dagli incaricati del Parco sia piuttosto bassa (31 anni), dato anche l'elevato grado di impegno fisico richiesto da questa "randonnée". L'escursionista che percorre la GR20 si dimostra parsimonioso, spende infatti una media di 120 franchi al giorno (circa 36 mila lire al giorno, chediventano circa 540 mila lire per l'intera durata del soggiorno, escluse le spese di trasporto), va però considerato che la GR20 si svolge in larga parte in alta montagna dove l'escursionista non riceve alcuna sollecitazione a spendere, dato che i pernottamenti avvengono in spartani bivacchi del Parco (nei quali è richiesto unicamente un contributo per il pernottamento, pari a circa 15 mila lire per notte) e non esiste nessun altro tipo di servizio. l bivacchi attualmente non offrono il servizio di ristorazione, né consentono la prenotazione del posto, è invece compito dei custodi la raccolta dei rifiuti che vengono successivamente in parte bruciati ed in parte trasportati a valle tramite un elicottero. In sede di bilancio dell'esperienza i "trekkers" che percorrono la GR20 confermano il fascino e l'interesse di questa"classica" dell'escursionismo europeo, manifestando un alto grado di soddisfazione: un quarto degli intervistati afferma infatti che rifarà la traversata, il 21% tornerà in Corsica per fare escursionismo, il 30% si trova per la seconda volta sulla GR20. Ed il Parco in tutto ciò? Ben il 75% sa di trovarsi all'interno di un Parco regionale ed ha scelto di fare escursionismo, non per l'aspetto sportivo dell'esperienza, ma per immergersi nella natura e nei paesaggi corsi. MARE E MONTI - da Calenzana a Cargese Per affermare ancora meglio l'idea di una regione "tutta-natura" in cui si può camminare per chilometri e chilometri senza scorgere traccia di insediamenti umani, il Parco della Corsica ha creato in tempi recenti un sistema completo di traversate che si spingono sin sulle coste. Quella che riscuote un crescente successo è la Mare e Monti nord, da Calenzana a Cargese. Un riuscito esperimento per offrire agli appassionati il fascino di uno dei tratti più belli e incontaminati di tutto il Mediterraneo insieme ai panorami del retroterra. Si parte da Calenzana (lo stesso inizio della GR20) per raggiungere lo straordinario promontorio di Girolata (sito protetto dall'Unesco), dove si dorme in riva al mare ai piedi di una torre genovese, e si prosegue quindi in un continuo saliscendi in mezzo alla macchia mediterranea, godendo gli scorci mozzafiato offerti dal golfo di Porto. In tutto 10 tappe di media difficoltà, con punte di 800/1000 metri di dislivello giornaliero in salita. Nel progetto della Mare e monti nord la più importante differenza organizzativa ed economica rispetto alla GR20 sta nell'utilizzo costante dei "gìtes étape" (posti tappa con servizio di mezza pensione), che vengono messi a disposizione degli appassionati in piccoli e piccolissimi centri abitati, offrendo così delle interessanti occasioni di sviluppo a delle popolazioni escluse dai flussi turistici tradizionali. Questa diversa scelta di base si riflette ovviamente sulla spesa media per singolo escursionista che malgrado la permanenza si attesti sugli 11 giorni (contro i 15 della GR20) aumenta a 2100 franchi complessivi (circa 630 mila lire), corrispondenti a 200 franchi al giorno, derivanti da comportamenti molto differenziati a seconda della nazionalità del visitatore: più generosi gli svizzeri (con 254 franchi), più parsimoniosi i tedeschi (156 franchi). La tipologia dell'itinerario, percorribile per buona parte dell'anno, e le maggiori comodita offerte fanno sì che si innalzi anche l'età media dei frequentatori (il 33% degli intervistati ha più di 50 anni). Anche se in questo caso il campione utilizzato dal Parco è completamento privo di "clientela" (come viene testualmente definita) estiva e pertanto è facile immaginare che venga conseguentemente sotto-stimata la percentuale di giovani frequentatori che sono presenti soprattutto durante le vacanze scolastiche. Nel complesso i frequentatori della Mare e Monti nord (stimati in 3.000 unità annue) appaiono abbastanza soddisfatti dell'accoglienza ricevuta, anche se alcuni di loro esprimono forti critiche sulla qualità dei servizi offerti in alcuni "gìtes". MARE A MARE SUD - da Porto Vecchio a Propriano La terza traversata corsa in ordine di frequentazione si snoda lungo la parte meridionale dell'isola, da Porto Vecchio, sulla costa orientale, a Propriano sulla costa occidentale, passando dal famoso massiccio dell'ospedale e dalla montagna di Cagna, teatro di cruenti scontri durante la 2A guerra mondiale. In questo caso gli arrivi vengono stimati in circa 1.500 unità annue, con una forte prevalenza di "trekkers" che preferiscono i mesi di "bassa stagione". Nel periodo aprile/giugno e settembre si concentra infatti oltre il 70% degli arri-vi. Evidentemente la latitudine (corrispondente pressappoco a quella di Frosinone) e la moderata altimetria dell'itinerario (mai superiore a 1.100 metri) incoraggiano, soprattutto la "clientela" francese, a sperimentare i profumi del tempo delle fioriture. Si tratta in larga parte di frequentatori comunque piuttosto maturi (il 37% ha più di 50 anni) che sono evidentemente capaci di digerire dislivelli da 1000 metri giornalieri così come di dedicarsi a svaghi più riposanti nel restante periodo del soggiorno in Corsica, che - secondo quanto dichiarano - raggiunge i 12 giorni, di cui solo 5 dedicati alla Mare a Mare Sud. L'elevato livello sociale degli escursionisti che si dedicano a questa "randonnée" è testimoniato anche dall'altissima percentuale di frequentatori (il 93%) che sceglie di dormire nei posti tappa ubicati nei piacevoli villaggi attraversati. MARE A MARE NORD - da Moriani a Cargese E un po' la cenerentola delle traversate monitorate dal Servizio Randonnée del Parco. Ancora priva di alcuni posti tappa ed impegnativa nella sua parte centrale riesce a raccogliere solo un migliaio di escursionisti l'anno. Esistono dei progetti per migliorare le strutture di accoglienza su questo itinerario (è da tempo in costruzione un rifugio nella zona di "A Sega" a non molta distanza dall'antico capoluogo di Corte) ma sono tuttora bloccati da polemiche infuocate. Benché ancora piuttosto disagevole per l'escursionista, la Mare a Mare nord è molto apprezzata per le località di straordinario interesse paesaggistico che essa consente di visitare, in primo luogo le Gole del Tavignano nei pressi di Corte. Si può concludere questa breve rassegna degli itinerari esistenti in Corsica ricordando che oltre a quelli citati e monitorati dal Servizio Randonnée del Parco (di cui ringraziamo vivamente la responsabile dell'uffìcio promozione, Véronique Muraccioli, per la puntuale collaborazione offertaci) completano l'offerta regionale altre due traversate la Mare a Mare centro (da Ghisonaccia ad Ajaccio, 7 tappe) e la Mare e Monti sud (da Porticcio a Propriano, 5 giorni), oltre ad alcuni brevi sentieri circolari (sentiers de pays) localizzati in otto aree di interesse naturalistico. Complessivamente abbiamo visto che l'attuale gamma di opportunità soddisfa una domanda turistica variegata e riesce a dare un rilevante contributo all'economia regionale. Soprattutto se si considera che ai 4 milioni di franchi francesi (circa 12 miliardi di lire) che il Parco ritiene vengano spesi annualmente dagli utilizzatori delle traversate (considerando come tali solo coloro i quali si trattengono lungo gli itinerari per almeno tre giorni ed escludendo in ogni caso le spese di trasporto), vanno aggiunti i benefici economici apportati dalla multiforme attività escursionistica effettuata da decine di migliaia di turisti che non si avventurano lungo le "randonnées", ma che non rinunciano certo alla conoscenza degli incantevoli ambienti naturali racchiusi all'interno del Parco naturale regionale della Corsica. *Pubblicista Per saperne di più
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