PARCHI | ||
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali NUMERO 21 - GIUGNO 1997 |
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OSSERVATORIO REGIONALE a cura di Roberto Saini |
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Il 18 aprile scorso è stato sottoscritto, tra Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve naturali, Regione Lombardia e Parco regionale Alto Garda Bresciano, un protocollo d'intesa tendente a definire un rapporto di collaborazione permanente tra i firmatari per lo sviluppo di iniziative culturali, scientifiche ed educative riguardanti le aree protette. L'atto, firmato a Gargano (Brescia) dall'Assessore all'Ambiente ed Energia della Regione Lombardia Franco Nicoli Cristiani, dal Presidente del Parco Marco Roncetti e dal Presidente del Coordinamento Bino li Calsi, costituisce il punto di arrivo di un rapporto avviatosi all'inizio del mese di giugno del 1996 con il Convegno, svoltosi sempre a Gargano, sulla figura e l'opera di Valerio Giacomini. L'obiettivo dell'intesa è quello di garantire lo svolgimento di incontri, seminari e conferenze sul tema dei parchi, di organizzare annualmente un convegno che consenta di presentare un rapporto sullo stato di attuazione della politica dei parchi e sulla redazione della Carta della Natura, di promuovere studi e ricerche anche attraverso l'istituzione di borse di studio. Si tratta pertanto di un ambizioso programma di collaborazione che vede la Regione Lombardia come attore principale in quanto soggetto promotore, ma soprattutto in quanto soggetto finanziatore dell'operazione, consentendo con questo suo interessamento di procedere al monitoraggio della situazione delle aree protette, strumento di conoscenza essenziale per favorirne lo sviluppo ed il consolidamento. La firma del protocollo d'intesa ha messo in moto, con una rapidità che va al di là delle più rosee previsioni, una serie di iniziative tra le quali pare doveroso ricordare le più significative quali la definizione di sette borse di studio da L. 2.000.000, che devono essere definite nei termini e nei contenuti a breve scadenza, lo svolgimento di un primo Seminario nazionale sull'esperienza delle Regioni nella gestione dei parchi, che si è svolto il 5 maggio scorso a Bocca di Magra in Liguria nel Monastero di Santa Croce in collaborazione con il Parco regionale Montemarcello Bocca di Magra e la Regione Liguria, e la creazione di un gruppo di lavoro per la definizione del convegno annuale previsto a Gargnano nel prossimo mese di ottobre, gruppo di lavoro del quale fanno parte, oltre ad esperti come il Prof. Arturo Cariola ed il Dr. Arduino Tassi, rappresentanti di alcune Regioni (Liguria, Toscana, Puglia, Friuli Venezia - Giulia, Marche oltre, ovviamente, la Lombardia): trattandosi di un gruppo di lavoro aperto è probabile che, nel corso dei lavori, altre Regioni siano coinvolte e partecipano attivamente. In merito al Seminario di Bocca di Magra, prima esperienza attiva dell'intesa sottoscritta, il dibattito che si è tenuto ha visto la partecipazione, attraverso interventi e comunicazioni, di Agostino Cariola dell'Università di Catania, che ha trattato il tema delle aree protette nella legislazione regionale ed i rapporti con la legge-quadro nazionale, del Direttore del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve naturali Roberto Saini, che ha proposto, in termini problematici, una valutazione sulle esperienze gestionali delle Regioni al fine di valutarne l'efficacia per la costruzione di un Sistema nazionale di aree protette, di Antonello Nuzzo della Regione Toscana, che ha presentato un documento relativo all'elenco ufficiale ed alla classificazione delle aree protette, di Arduino Tassi, che è intervenuto sul rapporto tra Enti locali ed istituzione dei parchi, e del funzionario della Regione Puglia Modesti che ha proposto il tema dei fondi strutturali europei e del relativo finanziamento di progetti nelle aree protette. I lavori sono stati conclusi dal Direttore della Rivista Parchi Renzo Moschini. L'attività concretizzatasi fin dalla prima fase di attuazione del protocollo d'intesa e la partecipazione di molte Regioni alle iniziative proposte costituisce senza dubbio un segnale positivo che il futuro Sistema nazionale delle aree protette possa realmente prendere corpo, tenendo anche conto delle profonde innovazioni istituzionali e di assetto dello Stato sulle quali si sta intensamente lavorando in questo periodo. |