PARCHI | ||
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali NUMERO 21 - GIUGNO 1997 |
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Il Parco degli Adirondack Paul M. Bray * |
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Introduzione "Il Parco degli Adirondack come Parco: futuri sviluppi nel secondo secolo di vita del Parco" è un documento presentato al convegno sul Parco per il suo centenario sponsorizzato dall'Associazione per la Protezione degli Adirondack nel 1992. L'Associazione sostiene la protezione delle risorse del Parco dal 1901. Il Parco degli Adirondack a nord dello Stato di New York ha una superficie di 2,4 milioni di ettari ed è la più grande area naturale ad est del fiume Mississippi negli Stati Uniti. I suoi confini sono definiti da una linea di demarcazione (blu line) secondo la legge di Stato. Alcune delle sue caratteristiche naturali sono 46 montagne sopra i 1.230 metri con trenta(?) ettari di zona alpina, 325.000 ettari di zone umide, le sorgenti di 5 fiumi principali, migliaia di laghi, stagni e corsi d'acqua, una prospera popolazione di cervi, orsi e castori, e vaste aree boscate allo stato naturale. Meno della metà del territorio del Parco è di proprietà pubblica. Il sessanta per cento del restante territorio privato è posseduto da società private che commerciano in legname ed altri grandi proprietari terrieri. 130.000 persone risiedono permanentemente in piccole villaggi o paesi disseminati in tutto il parco. Milioni di persone visitano il parco ogni anno e settanta milioni vivono in un'area distante dal parco un giomo d'auto. Ci sono buone attrezzature per il campeggio e buoni sentieri, con due aree turistiche, la più grande delle quali (Lake Placid) ha ospitato due Olimpiadi invernali. E permessa la caccia. Le zone pubbliche sono protette dalla Costituzione di Stato che dichiara che quelle zone devono essere "per sempre mantenute a bosco naturale", dove è vietato il taglio, la rimozione o la distruzione degli alberi. Per questi motivi, il Parco degli Adirondack è un parco ad area selvaggia protetta e con aree private dove viene incoraggiata la silvicoltura per sostenere l'economia locale. Il Parco fu creato dalla città di New York interessata nell'800 a proteggere il bacino di fiumi e canali usati per i trasporti commerciali. Nel corso degli anni, il grande numero di persone residenti fuori dal Parco ne hanno sostenuto la protezione come area wilderness e/o per la sua importanza ricreativa. Coloro che risiedono entro i confini del parco si sono lamentati di non avere potere decisionale di fronte ad interessi esterni. Questo è evidente soprattutto dal 1970, quando lo Stato ha messo in atto un programma globale basato su valori ecologici e sull'uso razionale del territorio per le aree private all'interno del Parco. Questo piano è in grado di appoggiare lo sviluppo sostenibile. In questa fase di sviluppo di parchi nazionali e regionali in Italia, I'esperienza del Parco degli Adirondack può essere una guida utile alla creazione di parchi in aree abitate. Come indica il documento, sono convinto che i parchi come quello degli Adirondack possano rappresentare un elemento di unione per gli interessi della comunità in generale e delle comunità locali in transizione verso una società sostenibile. |
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*Docente di pianificazione presso il Dipartimento di Geografia e NOTE |
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Pianificazione di un parco e di greenways (Pianificaz:ione del patrimonio ambientale) I parchi sono tenuti in alta considerazione dalla società americana. I Parchi Nazionali sono spesso chiamati "gioielli della corona" e i parchi pubblici statali e locali vengono molto usati per un'ampia gamma di attività ricreative e di svago. Forse perché, associati all'idea di rifugio e di fuga dalla vita di tutti giorni, e come tali trattati, i parchi vengono considerati separati e distaccati dall'ambiente in cui viviamo e operiamo. Non sempre però il tema 'parchi" è stato separato dalle questioni più importanti di pianificazione di centri cittadini e di regioni. Come ha fatto notare Louis Mumford, "è preferibile che la pianificazione di un parco non si fermi ai suoi confini. Il sistema dei parchi è così alla testa di una pianificazione urbana che li include". Il grande artefice di parchi, Frederick Law Olmsted, considerava i parchi come un'istituzione democratica importante ed una forza integrante per la societa. Egli è famoso non solo per i parchi urbani come Central Park a New York, ma anche perché collegava i parchi tra di loro ed univa così quartieri residenziali. Il sistema di parchi che ne scaturiva costituiva una forza d'unione per una crescita urbana ordinata. L'urbanistica di Olmsted anticipa il modo di concepire in modo euclideo i piani regolatori del ventesimo secolo (la divisione del territorio in distretti che hanno regolamenti diversi) per regolare il processo di sviluppo urbano e periferico. Comunque, per gran parte del ventesimo secolo, la pianificazione dei parchi ha svolto un ruolo non rilevante nell'ambito della pianificazione urbana e regionale. Lo storico dei parchi Galen Cranz ha scritto che "11 ruolo sempre minore che il settore parchi ha nell'urbanistica è andato di pari passi con il decrescente interesse degli urbanisti in questo settore". Invece di essere l'elemento guida, i parchi sono stati soltanto uno dei molti elementi fisici che gli urbanisti hanno usato per dare ad una comunità o ad una regione una forma di riconoscimento. Inoltre, questo accadeva in un contesto di territorio considerato come un prodotto e le decisioni che venivano prese sull'utilizzazione del territorio erano concentrate in primo luogo su singoli siti o pezzetti di terra entro i confini artificiali delle municipalità. Negli ultimi decenni, all'avanguardia della pianificazione regionale ed urbana si è assistito ad un riemergere dei parchi. Negli Stati Uniti siamo sul punto di formalizzare lo sviluppo di un'idea di parco con la proposta di un Sistema delle Aree del Patrimonio americano (American Heritage Area System) fatta dal National Park Service. In National Parks for a New Generation, il Fondo per la tutela ambientale (Conservation Foundation) ha messo in rilievo che l'idea di parco si sta ampliando negli ultimi decenni e che nei cosiddetti "greenline parks", "I'insediamento umano viene considerato parte integrante del paesaggio che va protetto e interpretato, piuttosto che un'intrusione nell'ambiente naturale". Alcune città come Lowell nel Massachusetts e numerose regioni abitate come la Valle del Fiume Blackstone nel Rhode Island e nel Massachusetts hanno cominciato ad essere trattate e gestite a parco dal National Park Service. Il Times ha scritto che "non c'è un solo parco al Parco Storico Nazionale di Lowell, la città stessa è un parco". A sottolineare e a guidare lo sviluppo di quest'idea di parco sono due correnti primarie: una crescente consapevolezza della società che le risorse naturali e culturali e del territorio sono un patrimonio comune che deve essere gestito per garantire eguali benefici a tutti e a tutte le generazioni, e il bisogno di trovare un equilibrio tra le necessità economiche e i valori ecologici e culturali. L'ambiente viene visto come una risorsa e viene apprezzato lo sviluppo sostenibile. I bisogni della società hanno dato nuova vita ai parchi) come ad un'idea di conservazione, forza integrante che unisce le comunità e le regioni e veicolo per una pianificazione di regioni e città viste come un tutt'uno con l'ambiente basata sulle risorse. Il Parco degli Adirondack nello Stato di New York è il primo esempio americano di regione-parco abitata. E stato istituito nel l 892, e il concetto di città-parco, è stato codificato dall'approvazione della legge del Parco Culturale Urbano dello Stato di New York nel 1982. Oggi, questo Sistema è formato da 14 parchi culturali cittadini collocati da una parse all'altra dello Stato dal porto di New York a Sackets Harbor. Il parco fluviale della Valle del fiume Hudson riconosciuta a livello nazionale è qualcosa di più di un sentiero o di un progetto lineare di spazio aperto. Questo percorso naturalistico (greenway) regionale che circonda le contee su entrambe le sponde del fiume Hudson diventa, attraverso un progetto compatto di uso del territorio, una regione parco. I parchi culturali urbani e i greenway regionali sono considerati non solo come spazi segnati particolari, ma, in senso più ampio, come un mezzo per riaffermare la vita civile e il diritto pubblico sull'ambiente, sia usando il patrimonio culturale come passato da usare per fini progettuali, sia conservando e gestendo le risorse naturali e cultura]i, sia integrando il rispetto per l'ambiente con la ricreazione in un paesaggio vivo, sia favorendo lo sviluppo sostenibile. Essi stanno creando un nuovo approccio alla pianificazione di aree urbane e regionali che può essere riconosciuta come pianificazione del patrimonio ambientale. I I corso in Park and Greenwav Planning prenderà in esame la storia, i concetti, i fondamenti giuridici e le metodologie per stabilire, pianificare e gestire parchi abitati e percorsi naturalistici regionali. Tony Hiss scrive sui nessi che ci portano ad un approccio olistico della pianificazione del patrimonio ambientale. Galen Cranz e Charles E.Little trattano il tema dell'evoluzione del concetto di parco e del cambiamento dei ruoli della società nei confronti dei parchi. Michael Hough e Paul M.Bray descrivono approcci e tecniche applicate nella pianificazione di una città o di una area a parco. Ed infine, Jr. e Ary J.Lamme III discutono il tema del Parco degli Adirondack e di Sackets Harbor che sono due esempi del concetto esteso di parco. Il parco abitato e la pianificazione del patrimonio ambientale sono in una fase di formazione, nonostante alcune loro reali applicazioni pratiche. Questo corso farà intravedere quale sarà il futuro progettuale per i parchi abitati e il patrimonio ambientale e farà intendere che questo futuro è forse arrivato. |