PARCHI | ||
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali NUMERO 22 - SETTEMBRE/DICEMBRE 1997 |
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Il Parco dell'Arcipelago Toscano: eppur si muove Umberto Mazzantini* |
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Questo il breve riassunto di una storia ancora più complicata: sono passati 15 anni dalla legge 979 sulla difesa del mare, 8 anni dalla legge 305 che prevedeva l'istituzione del parco, quasi 6 anni dall'approvazione della legge 394, ci sono voluti 4 Ministri dell'Ambiente per arrivare al decreto di perimetrazione! |
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Isola di Gorgona E la più piccola e settentrionale dell'Arcipelago, appena 228 ha. E sede di una colonia penale per detenuti "a bassa pericolosità", proprio il carcere ha permesso il mantenimento di un ambiente naturale integro a mare ed a terra che è stato interamente sotto i vincoli provvisori del Parco nazionale fin dal 1989, vincoli riconfermati dal decreto istitutivo che prevede una zona 1 nelle aree terrestri e marine ad occidente e 2 nelle rimanenti. L'isola potrà essere un esempio per la gestione di un'avanzata esperienza carceraria di grande valore sociale in relazione ad un'area protetta con lo sviluppo di un turismo controllato e a "numero chiuso". |
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Isola di Capraia Costituisce un Comune autonomo (il meno abitato della Toscana), si estende su una superficie di 1.936 ha a 35 Km. dall'Elba della cui Comunità Montana fa parte anche se i collegamenti marittimi tra le due isole sono pressoché inesistenti. E stata, fino al 1996, I'unica isola abitata compresa dentro il Parco dell'Arcipelago. L'istituzione dell'area protetta ha coinciso con la dismissione del carcere che dava lavoro a decine di persone e con il conseguente spopolamento dell'isola. Le molte aspettative che il parco aveva suscitato all'inizio sono naufragate nel perpetuarsi dei vincoli provvisori dell'89 e nell'impossibilità di una piccola comunità di affrontare una situazione che ha "ingessato" I'isola per 8 lunghi anni ed ha portato a Capraia solo i divieti (ignorati da molti) ma non i benefici del parco. Così l'isola è diventata un precedente negativo per tutto l'arcipelago, additata nei cortei e nei comizi degli antiparco ad esempio del destino che sarebbe inevitabilmente capitato a tutte le altre isole abitate. La nuova perimetrazione viene incontro ad alcune delle richieste della popolazione capraiese: il parco comprende il 70% dell'isola ed esclude il paese e la vecchia colonia penale, sono state ridotte le aree 1 a mare alle sole zone ad ovest che servono alla protezione di uccelli rari come il gabbiano corso, la zonizzazione a terra dovrà essere definita dall'Ente parco, il decreto istitutivo prevede facilitazioni per la pesca dei residenti ed esclude qualsiasi divieto di balneazione. Il vero problema è ora quello di far funzionare davvero il parco e trasformare i vincoli in occasione di valorizzazione dell'immenso patrimonio faunistico, delle risorse marine e della magnifica macchia mediterranea dell'isola, in un rapporto stretto con una piccola comunità molto gelosa della propria autonomia e dei propri usi. In questo senso, un ruolo non secondario potrà giocare la gestione faunistica del coniglio selvatico (che infesta Capraia e che dal 1989 non è più tenuta sotto controllo dagli 8 cacciatori residenti) e la reale protezione delle coste dalla pesca a strascico. |
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Isola d'Elba Con i suoi 22.641 ha è la maggiore isola dell'arcipelago, divisa in 8 piccoli comuni, con Capraia costituisce l'unica Comunità Montana della Provincia di Livorno. Densamente popolata (28.000 abitanti che diventano 200.000 ad agosto), con una forte economia turistica e la presenza organizzata di partiti politici ed associazioni venatorie e ambientaliste, è divenuta il luogo ideale per lo scontro tra pro ed anti parco. Il decreto istitutivo prevede una perimetrazione divisa in tre blocchi che, con piccoli corridoi di collegamento tra l'una e l'altra zona, occupano con l'area protetta poco più del 50% dell'isola. In particolar modo il Parco Nazionale protegge quasi per intero l'area occidentale dell'isola con il massiccio del Capanne (il monte più alto dell'arcipelago con i suoi 1.019 metri), una stretta fascia montuosa centrale e praticamente tutte le aree ex-minerarie dell'Elba orientale (alcune delle quali già comprese nel "parco minerario"). La perimetrazione ha, a detta di tutti, bisogno di integrazioni e modifiche, proprio su questo si è aperta una inedita trattativa tra ambientalisti e cacciatori per arrivare ad una proposta comune di nuova perimetrazione che inserisca nel parco zone di grande pregio ambientale inspiegabilmente rimaste fuori e, mantenendo la percentuale di territorio protetta prevista dal D.P.R. istitutivo, consenta di allargare alcune zone di caccia, magari utilizzando l'istituzione delle aree contigue. Infatti, finita la guerra del parco e calmatisi gli animi, i nemici di ieri dovranno cercare immediate soluzioni ai problemi concreti come il contenimento della popolazione di cinghiali che sta devastando l'ambiente naturale e l'agricoltura tradizionale e mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di specie vegetali ed animali per la cui protezione è nato il parco. Gli stessi ambientalisti chiedono che siano mantenuti gli attuali livelli di abbattimento dei cinghiali (400 - 500 capi all'anno) utilizzando i cacciatori residenti (circa 800) anche all'interno del parco. Anche per quest'isola non esiste una zonizzazione provvisoria, mentre il mare è interamente escluso dal parco. |
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Isola di Pianosa E l'isola-prigione per antonomasia, negli anni passati sede di carcere di massima sicurezza per brigatisti e mafiosi ha dovuto scontare un lungo isolamento che ha però garantito una salvaguardia quasi integrale di mare e terra. Con la dismissione del carcere di massima sicurezza (data prevista il 30 ottobre), oggi lo Stato ha deciso di restituire alla comunità nazionale questa isola piatta di 1.032 ha. e distante circa 14 km. dall'Elba (Pianosa fa parte del Comune di Campo nell'Elba). Per l'Ente parco si apre una difficilissima opera di salvaguardia e di recupero ambientale di questo gioiello naturalistico con importanti emergenze archeologiche e di uso del grande patrimonio edilizio costituito dal piccolo paese e dalle strutture carcerarie. Una delle soluzioni proposte potrebbe essere quella del mantenimento di una struttura carceraria simile a quella di Gorgona (che permetterebbe di salvare la colonia agricola esistente ed importantissima per l'avifauna migratoria e di mantenere una continua vigilanza lungo le coste) e da un centro studi internazionale sui temi ambientali, agricoli ed archeologici. L'isola è interamente compresa nel parco e anche per Pianosa non esiste zonizzazione provvisoria Il mare di Pianosa non è per ora nel parco, anche se un decreto del 1989, che ricalca la zona di divieto per navigazione e pesca per la sicurezza del carcere, ne ha garantito una protezione che ne fa uno degli ambienti marini meglio conservati del Mediterraneo. |
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Isola di Montecristo Questo enorme scoglio di nudo granito a 45 Km. a sud dell'Elba, ha una superficie di 1.043 ha e fa parte del Comune di Portoferraio (isola d'Elba). Dopo essere stata riserva di caccia del Re d'Italia è, dal 1971, riserva integrale, zona di massima protezione 1 anche a mare, rinforzata da una più ampia zona 2, inoltre Montecristo è stata dichiarata riserva naturale biogenetica dal Consiglio d'Europa. L'isola è brulla e la flora è fortemente compromessa dalla massiccia presenza di capre e di altri animali introdotti dall'uomo, ricca invece l'avifauna ed interessante la fauna erpetologica, meraviglioso e ricchissimo il mare, che qualcuno dice ancora popolato dagli ultimi esemplari di foca monaca. Montecristo ha sicuramente bisogno dì un'attenta opera di recupero ambientale e di una diversa attuazione di vincoli così rigidi da non garantire la salvaguardia della flora, compromessa da specie estranee ed infestanti come l'ailanto. |
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Isola del Giglio In Provincia di Grosseto, a circa 13 Km. dalla costa, è la seconda isola dell'arcipelago per superficie (2.084 ha.) e per abitanti (meno di 2.000), la sua Amministrazione comunale si è distinta per una feroce contrarietà all'istituzione del Parco dell'Arcipelago e per il rifiuto di qualsiasi trattativa, fino a rifiutarsi dì entrare a far parte degli organismi di gestione. L'isola è un importante stazione turistica ed è nota per i suoi terrazzamenti a vigneto e per i centri storici ben conservati L'area protetta occupa il 40% circa dell'isola (la costa sud-occidentale) e non comprende il mare ed i centri abitati. Dopo l'istituzione del parco sembra farsi strada un atteggiamento più favorevole al dialogo ed al confronto con l'Ente parco sulla zonizzazione e le opportunità economiche che l'area protetta potrebbe offrire. |
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* Consiglio Direttivo dell 'Ente parco Nazionale dell 'Arcipelago Toscano |