Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 22 - SETTEMBRE/DICEMBRE 1997


Europa-Parchi
 



La gestione partecipativa dei parchi naturali
Nel corso degli anni'90 ha fatto ingresso, nel dibattito culturale e negli orientamenti internazionali degli organismi preposti alla conservazione della natura, la questione della gestione partecipativa (Collaborative Management o Co-management) delle aree naturali protette. Finora, uno dei principali punti deboli che si è manifestato in tutta Europa nella gestione delle aree protette è stato il rapporto di conflittualità tra le politiche di tutela, in genere affidate ad un apposito ente od organismo, e le complesse competenze istituzionali, gli interessi e le attese delle popolazioni locali insediate nei parchi o nei loro contesti territoriali.
A partire da questa constatazione, è stato osservato che una maggiore disponibilità delle comunità locali a "prendersi cura" delle risorse naturali si manifesta quando esistono le condizioni perché esse possano sviluppare le proprie iniziative, mantenere un adeguato grado di controllo sulle risorse e sui processi di sviluppo, soddisfare i propribisogni (IUCN l991,IUCN etal 1996).
La gestione partecipativa rappresenta la situazione in cui alcuni o tutti i soggetti a vario titolo interessati all'area protetta (gli stakeholders) sono coinvolti nelle attività di gestione. In particolare, I'organismo di gestione dell'area protetta sviluppa una partnership con gli altri principali soggetti interessati, che definisce e garantisce le rispettive funzioni, i diritti e le responsabilità nei confronti dell'area protetta. Gli stakeholders comprendono in primo luogo l'autorità di gestione e le varie associazioni di residenti ed utilizzatori delle risorse, ma possono anche investire organizzazioni non governative, amministrazioni locali, istituzioni di ricerca, operatori economici ed altri.
L'IUCN ha recentemente inserito la gestione partecipativa nel quadro delle politiche per le aree protette, individuandola come uno dei progetti prioritari per la costruzione di una efficace rete di protezione della natura, come si evince dal documento "Parks for life" (IUCN, 1994).
Al fine di stimolarne e sostenerne la sperimentazione e l'applicazione, il Social Policy Group dell'IUCN ha elaborato una sorta di Manuale che ne discute e orienta le principali caratteristiche: le condizioni in cui se ne rende opportuna l'applicazione; i soggetti che a vario titolo possiedono un interesse diretto, significativo e specifico per l'area protetta e i criteri per distinguere quelli cui spetta un ruolo attivo da quelli che svolgono un ruolo consultivo; i contenuti generali della partnership e le modalità per svilupparla: i potenziali benefici, costi ed ostacoli, ponendo attenzione alla necessità di ritagliare l'approccio allo specifico contesto di ogni area protetta.
Come si evince dallo schema di seguito riportato, I'attività di gestione partecipativa richiede una attenta preparazione ed organizzazione e soprattutto un approccio sperimentale aperto, impostato fin dall'inizio in modo da prevedere adeguamenti suggeriti dall'applicazione e in particolare dalla misura con cui si riescono a raggiungere i risultati prefissati.

Fasi del processo di gestione partecipativa:

  • valutare le risorse disponibili, formare il gruppo di gestione partecipativa
  • identificare preliminarmente i principali stakeholders
  • verificare gli usi del suolo e delle risorse ed i conflitti esistenti
  • valutare le esigenze e la fattibilità di un accordo di gestione partecipativa
  • avviare l'analisi degli stakeholders ed identificare i criteri per distinguere tra di essi
  • contattare gli stakeholders
  • supportare gli stakeholders per organizarsi, per identificare i loro rappresentanti e per sviluppare un consenso al loro interno sugli interessi e la considerazione dell'area protetta
  • nominare un arbitro neutrale
  • promuovere una prima riunione procedurale tra stakeholders
  • promuovere una serie di consultazioni tra stakeholders
  • supportare la negoziazione, la mediazione o l'arbitraggio dei conflitti o ricercare un consenso di base o una visione comune o un accordo con riferimento alle zone del territorio o alle specifiche fi~nzioni, diritti e responsabilità degli stakeholders
  • rendere pubblico il consenso o l'accordo, organizzare un'iniziativa per sottolinearne l'importanza
  • istituzionalizzare gli accordi, se possibile, creando un organismo ampio di gestione o un consiglio per la conservazione
  • svolgere le attività di gestione
  • chiarire responsabilità e diritti degli stakeholders, gestire i conflitti e consolidare gli accordi o seguire le attività e valutare i risultati (attesi e inattesi)
  • sperimentare, ove possibile, più complesse attività tecniche e più ampie applicazioni dell'accordo
  • svolgere regolari revisioni degli accordi e dei risultati con tutti gli stakeholders importanti
  • se necessario, introdurre i cambiamenti richiesti o reimpostare un nuovo accordo

Riferimenti:
(Attilia Peano)
-IUCN, UNEP, WWF, 1991, Caring for the Earth: A Strategy for Sustainable Living, Gland Switzerland;
-IUCN, 1994, Parks for Life: Action for Protected Areas in Europe, Gland, Switzerland;
-IUCN, Issues in Social Policy, 1996, Collaborative Management of Protected Areas: Tailoring the Approach to the Context, Gland, Switzerland. -IUCN, 1996, World Conservation Congress, Caring for the Earth, (in particolare WCC Workshop "Collaborative Management for Conservation", Stream 6 Involving People in Conservation), Montréal, Canada;

A cura del: CED PPN (Centro Europeo di Documentazione sulla Pianificazione dei Parchi Naturali) Politecnico di Torino - Dipartimento Interateneo Territorio - Corso Trento, 26/c - 10129 Torino - tel. 011/5647477 - fax 011/5647479

 



Europe-Parks

Collaborative Management of protected areas
In the '9Os, one of the most important issues in cultural debates and in international orientations of organizations concerned with the conservation of nature has become the Collaborative Management (CM) of protected areas. Till now, a common problem in the management of protected areas in Europe has been the conflicts between the policies of protection, generally confided to a special board or organization, and the institutional authorities, the interests and expectations of the local people inside the park or in their territorial context.
It recognizes that people are most likely to care for natural resources when they are enabled to assess their own initiatives, maintain a sound degree of control over the natural resources and development processes and when, by protecting the environment, they also manage to satisfy their needs. (IUCN 1991, IUCN et al 1996).
Collaborative Management describes a situation which some or all of the relevant stakeholders interested in a protected area are involved in a substantial way in management activities.
Specifically, the agency with jurisdiction over the protected area develops a partnership with other relevant stakeholders which specifies and guarantees their respective functions, rights and responsabilities with regard to the protected area.
The stakeholders primarily include the agency in charge and various associations of local residents and resource-users, but can also involve non-governmental organizations, local administrations, businesses, and others.
The subject of CM has been inserted by IUCN in the set of policies for protected areas, becoming one of the priority projects for the construction of an efficient network of nature protection, as stated in the document "Parks for Life " (IUCN, 1994).
With the aim to stimulate and to support the experimentation and the application of CM in the protected areas, the Social Policy Group of the IUCN has elaborated a "manual" of co-management, which discusses and orientates: the applicable conditions, subjects having for various reasons a direct, significant and specif c interest in the protected area, the standards distinguishing those having to assume an active role from those carrying out a secondary consultive role, the general contents of the partnership, the modality of implementation, the potential benefits, costs and conflicts, showing the necessity to conform the approach to the specific site.
As the following scheme shows, the activity of collaborative management asks a good preparation and organization and above all an open experimental approach, starting from the beginning set out in a way to foresee adjustments suggested by the application and particularly by the measure used to arrive at the foreseen results.

Phases of the collaborative management process:

  • assess available resources, appoint CM team
  • preliminarily identify main stakeholders
  • review land and resource uses and existing conflicts
  • assess need andfeasibility of developing a CM agreement
  • begin a stakeholder analysis, identify criteria to distinguish among stakeholders
  • contact stakeholders carry out participatory appraisal exercises and continue the stakeholder analysis in a participatory way, as appropriate
  • if needed, support stakeholders to organise, identify their representatives and develop an internal consensus on their interests and concerns regarding the P,l
  • appoint an independentfacilitator
  • hold a first 'procedural' meeting among stakeholders
  • hold a series of consultations and/or planning meetings among stakeholders
  • support the negotiation, mediation or arbitration of conflicts, as needed
  • reach a basic consensus and/or common vision and agreement (e.g. a memorandum of understanding or a management plan) with mention of zoning arrangement and specific functions rights and responsibilities of stakeholders, as appropriate
  • publicise the consensus of agreement, hold a ceremony to underline its importance o if applicable, set up a relevant CM institution (e.g. a conservation council or an extended management body)
  • carry out management activities
  • as needed, clarify the responsibilities and rights of stakeholders, manage conflicts and enforce the agreement
  • monitor activities and results (expected and unexpected) on an on-going basis
  • possibly, experiment with more complex technical activities and more widespread application of the agreement
  • on the basis of the vision, agreement and monitoring results, hold regular reviews with all relevant stakeholders
  • if necessary, carry out required changes and/or go back to developing a new agreement.

(Attilia Peano)
References:
- IUCN, UNEP, WWF, 1991, Caring for the Earth: A Strategy for Sustainable Living, Gland, Switzerland;
- IUCN, 1994, Parks for Life: Action for Protected Areas in Europe, Gland, Switzerland;
- IUCN, Issues in Social Policy, 1996, Collaborative Management of Protected Areas: Tailoring the Approach to the Context, Gland, Switzerland.
- IUCN, 1996, World Conservation Congress, Caring for the Earth, (in particolare WCC Workshop "Collaborative Management for Conservation", Stream 6 Involving People in Conservation), Montréal, Canada;

By: CED PPN (European Documentation Centre on Nature Park Planning) Politecnico di Torino - Dipartimento Interateneo Territorio - Corso Trento, 26/c- 10129 Torino - tel. 011/5647477-fax 011/5647479