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Osservatorio comunitario
a cura di Michele Migliori
La proposta della Commissione Europea per il quinto programma quadro
di ricerca e sviluppo tecnologico dell'Unione Europea
La politica dell'Unione Europea in materia di ricerca e sviluppo tecnologico
trova la sua principale espressione nell'attuazione di programmi quadro
(P.Q.) a valenza poliennale che ne definiscono le priorità di azione.
Questa politica, malgrado la relativa modestia dei suoi mezzi (circa il
4% del bilancio comunitario), esercita un notevole impatto sulle attività
di ricerca svolte nei singoli Stati membri ed ha portato, nel corso degli
anni, allo sviluppo di numerose reti di collaborazione transeuropea. La
realizzazione del programma quadro avviene tramite programmi specifici,
sviluppati nel]'ambito di ciascuna azione, secondo linee ed obiettivi scientifici
e tecnologici indicati nel programma quadro che definisce inoltre le norme
particolareggiate di applicazione. I programmi di ricerca, rivolti ad imprese
industriali, università ed organizzazioni pubbliche e private, sono
gestiti direttamente dalla Commissione attraverso una complessa procedura
di emanazione di Bandi, selezione ed esame delle proposte progettuali e
stipula di contratti di ricerca. Ogni anno poi, la Commissione europea presenta
una relazione sulle attività svolte nell'ambito dei singoli programmi
specifici. Attualmente è in vigore il quarto Programma quadro (1994-1998)
ed è in fase di definizione il quinto Programma 1998-2002. Il processo
di definizione del quinto P.Q. si è avviato nel corso del 1996 con
la presentazione, da parte della Commissione, della comunicazione "Inventare
il domani: la ricerca europea al servizio del cittadino", (doc. COM(96)
332 del 10.7.1996) che ha avviato il dibattito sugli orientamenti del programma
che determinerà l'azione dell'Unione in questo campo all'inizio del
XXI° secolo. Nel corso del 1997, è stata poi presentata la proposta
ufficiale della Commissione (doc COM(97) 142 del 30.4.1997) che ha avviato
l'iter ufficiale di approvazione da parte del Consiglio e del Parlamento
Europeo. La proposta della Commissione prevede una concentrazione delle
risorse su un numero limitato di obiettivi ed articolato in sei grandi programmi
che affrontano problematiche specifiche (azioni chiave); tre programmi hanno
carattere tematico: Scoprire le risorse della vita e dell'ecosistema (con
azioni specifiche per salute e alimentazione, lotta contro le malattie virali
ed altre malattie infettive, biotecnologica, gestione e qualità dell'acqua,
interazione ambiente/salute, sviluppo integrato dello spazio rurale e costiero);
Sviluppare una società dell'informazione di facile impiego (sistemi
e servizi per il cittadino, nuovi metodi di lavoro e commercio elettronico,
sviluppo della multimedialità e delle nuove tecnologie);
Favorire una crescita competitiva e sostenibile (sviluppo di servizi e prodotti
innovativi e di qualità, mobilità sostenibile e intermodalità,
nuove tecnologie del mare e per l'aeronautica, sistemi e servizi energici
avanzati, sviluppo della qualità di vita urbana).
Tre ulteriori programmi hanno carattere orizzontale: Ruolo internazionale
delle ricerca europea (istituzione di cooperazioni scientifiche internazionali);
Innovare e far partecipare la PMI (piccole e medie imprese, attraverso un
accesso facilitato, ai programmi di ricerca ed alle tecnologie avanzate
al fine di favorire la creazione di imprese innovative;Accrescere il potenziale
umano (formazione e mobilità dei ricercatori e migliore utilizzazione
delle infrastrutture di ricerca).
Come si può constatare quindi il programma tocca tematiche che rappresentano
sfide da affrontare per tener conto e confrontarsi con fenomeni che segnano
in misura crescente la società europea ( la dinamica occupazionale,
le esigenze sempre maggiori in materia di qualita della vita e della salute,
la globalizzazione dell'attività economica ed il confronto con gli
altri mercati internazionali). E auspicabile che con le risorse impegnate
nell'attuazione di un programma di così vasta portata si riesca a
raggiungere dei risultati per rispondere ai bisogni economici e sociali
sopraevidenziati e vengano offerte effettive opportunità operative
a imprese ed enti di ricerca diminuendo nel contempo quell'impatto burocratico
ed amministrativo che fino ad ora ha caratterizzato, in negativo, la partecipazione
ai progetti di ricerca comunitari. |