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Nuovo programma comunitario di azione a favore dell'ambiente e terza fase di attuazione di Life
Con decisione n.2179/98/CE del 24 settembre 1998, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il 10 ottobre 1998 (serie L 275), il Parlamento Europeo ed il Consiglio hanno adottato la revisione del Quinto programma comunitario "Per uno sviluppo durevole e sostenibile" approvato nel 1993.
Con tale decisione si è concluso l' iter procedurale iniziato nel 1999 con la presentazione della proposta da parte della Commissione europea e terminato con l' approvazione di un testo comune Parlamento europeo/Consiglio nell'ambito della cosiddetta procedura di codecisione che, a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di Maastricht, prevede, per le due Istituzioni europee, lo stesso potere legislativo in materia.
Nella revisione del programma sono individuati cinque temi prioritari sui quali si concentrerà ed intensificherà l'azione comunitaria per assicurare un'attuazione più efficiente della strategia già fissata nel 1993.
Tali priorità fanno riferimento:
- ad una maggiore integrazione delle esigenze ambientali in altre politiche comunitarie in particolare nei settori dell'agricoltura, dei trasporti, dell'energia, dell'industria e del turismo;
- ad un ampliamento degli strumenti di intervento a disposizione della Comunità insistendo in modo particolare sugli strumenti di mercato ed economici (es. promozione di accordi volontari, promozione del concetto di responsabilità ambientale, applicazione di oneri ambientali, ricorso a strumenti fiscali), strumenti orizzontali ed intersettoriali (es. valutazione impatto ambientale, applicazione di sistemi di ecogestione ed audit ambientale, promozione della normalizzazione,
revisione della materia relativa agli appalti pubblici), meccanismi di sostegno finanziario
- una intensificazione degli sforzi per assicurare una migliore applicazione ed osservanza della normativa ambientale comunitaria a livello degli Stati membri (maggiore ricorso a direttive quadro, semplificazione e razionalizzazione del quadro normativo, azioni di vigilanza, migliore accesso alla giustizia in caso di responsabilità di danni ambientali);
- maggiore sensibilizzazione di tutti i settori della società ai problemi dello sviluppo sostenibile attraverso il rafforzamento di azioni di comunicazione, istruzione e formazione ambientale;
- consolidamento della posizione della Comunità sulla scena internazionale rafforzando lastrategia di cooperazione sull'ambiente con l'Europa centrale ed orientale e del Mediterraneo e del suo ruolo in relazione ai problemi ambientali elencati nell'Agenda 21.
Oltre a tali priorità, il programma individua altre problematiche per le quali la Commissione attiverà specifiche linee di intervento fra le quali:
- la promozione di iniziative locali e regionali su tematiche ambientali con particolare attenzione alla pianificazione territoriale, ai problemi urbani, allo scambio di esperienze tra autorità locali su iniziative di trasporto sostenibile, sulla conservazione delle aree naturali e di intervento in aree vulnerabili;
- lo sviluppo di azioni nei confronti dell'industria e presso i consumatori col fine di realizzare modelli più sostenibili di produzione e di consumo;
- la definizione di strategie specifiche per la protezione delle risorse idriche, di gestione dei rifiuti, la protezione della natura e la diversità biologica, la riduzione dell'inquinamento acustico, la gestione delle sostanze chimiche, la qualità dell' aria.
Il programma prevede poi che la Commissione presenti un Libro bianco sulle responsabilità ambientali che prenderà in esame la necessità di un' azione legislativa della Comunità sotto forma di direttiva quadro.
Nel corso del mese di dicembre 1998 la Commissione ha presentato la proposta di regolamento (doc.COM(98) 720) che lancia la terza fase di LIFE 2000-2004 e che prevede una dotazione finanziaria complessiva di 613 milioni di euro.
Life è l'unico strumento finanziario dedicato esclusivamente al sostegno della politica comunitaria ambientale e si differenzia dagli altri strumenti comunitari tradizionali per il tipo di pro-
getti che finanzia. E infatti rivolto a progetti sperimentali ed azioni dimostrative e può rispondere alle diverse esigenze espresse da operatori economici e sociali, dalle autorità locali essendo dotato di grande flessibilità e non vincolato a zone geografiche ammissibili e/o specifiche tipologie di beneficiari.
Con le iniziative sopraenunciate, continua ad affermarsi la dimensione ambientale nell'azione dell'Unione Europea e si chiarisce ulteriormente il quadro di riferimento per specifiche politiche di intervento attuate negli Stati membri.
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