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Guula al Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Quando e come frequentare il parco. La storia, il paesaggio, le piante e gli animali.
16 escursioni naturalistiche.
Di Teddy Soppelsa. Morganti editore, Verona
(pp. 155, 25000 lire)
Si tratta di una guida ufficiale concordata con gli organi direttivi del parco, affinché una precisa ed attenta selezione degli itinerari proposti corrispondesse sia a criteri geografici sia a precisi indirizzi fissati dal piano del parco, allo scopo di valorizzare alcuni rifugi e punti di appoggio escursionistici.
Il lettore è inoltre indirizzato verso una visione globale e culturale degli itinerari, grazie ad un sapiente mix che inizia con un vero e proprio "ecogalateo del visitatore" curato da Nino Martino, e prosegue con informazioni essenziali (ma documentate ed illustrate con fotocolor pregevoli) sulla storia delle genti del parco, il paesaggio, i rilievi montuosi, la storia geologica, la morfologia del paesaggio, la flora e la vegetazione, la fauna, la classificazione del territorio. Un excursus sul futuro chiude le prime due sezioni del volume (benvenuti nel parco; il parco nazionale dolomiti bellunesi). Segue la sezione "escursioni", con sedici itinerari, e il volume si chiude con la sezione "la scheda gialla", contenente indirizzi utili, cartografia, bibliografia, indicazioni sulla struttura e l'organizzazione dell'ente parco, i servizi offerti, rifugi e bivacchi, un glossario dei termini dialettali usati nel testo, un elenco delle specie animali e vegetali e l'indice dei luoghi citati nel testo.
Cesare Lasen nella presentazione osserva che "Vivere e rispettare la montagna, poterne godere gli spazi naturali e leggervi la storia del lavoro delle Comunità Locali, richiede uno sforzo continuo":
La "guida", frutto di un lavoro collegiale coordinato da Giuseppe Campagnari e Nino Martino, che ha visto impegnati per il progetto grafico, le illustrazioni, le foto, la cartografia ed altro ancora un notevole numero di soggetti, è un eccellente biglietto da visita del parco nazionale. Non a caso in copertina figura il disegno (di Patrizia Pizzolotto) della "campanula morettiana" che è anche il "logo" dell'ente.
I cadìni del Brentòn
Marmitte di evorsione in Val del Mis,
di Pieranna Casanova, con guida didattica.
Cierre edizioni, Verona (pp. 64,14000 lire)
Edito dal parco nazionale delle dolomiti bellunesi nella collana "itinerari nel parco" questo volumetto è quanto di meglio si possa desiderare per prendere contatto con quelle profonde cavità scavate dalle acque del torrente che si getta da limpide cascatelle e che prende il nome di "cadìni del Brentòn". Queste spettacolari marmitte di erosione, situate nel cuore del parco, spalancano le porte di una ricerca che il volumetto favorisce anche attraverso una quindicina di schede didattiche, utilizzabili da scolaresche o da singoli appassionati. Una cartina fuori testo completa il lavoro.
I Circhi delle Vette
Itinerario geologico-geomorfologico attraverso le Buse delle Vette,
di Danilo Giordano e Lando Toffolet,
Cierre edizioni, Verona (pp. 80,14000 lire).
Edito dal parco nazionale delle dolomiti bellunesi nella collana "itinerari nel parco", questo agile e prezioso volume è una guida sintetica delle Vette Feltrine con una attenzione particolare agli aspetti geologici e geomorfologici, in un linguaggio comprensibile anche ai neofiti. Una presentazione del prof. Carlo Doglioni, del dipartimento scienze della terra dell'Università "La Sapienza" di Roma ed una introduzione del prof. Giovanni Battista Pellegrini, del dipartimento di geologia dell'Università di Padova, rendono conto delle qualità scientifiche del lavoro che si articola in una nota storica ed in sezioni dedicate alle rocce ed alla loro origine, all'assetto tettonico, alle forme del rilievo e ad una dettagliata descrizione geologica del percorso che attraversa sei geotopi. Una ricca bibliografia, accompagnata dall'elencazione di undici guide escursionistiche della zona (l'ultima delle quali è quella di Teddy Soppelsa, che abbiamo ricordato sopra) e di opportuni riferimenti cartografici, completano il lavoro.
Monumenti vegetali dell 'Etna
A cura dell'ente parco dell'Etna. Antonio Scaccianoce Editore,
Santa Maria di Licodia, Catania
(pp. 125, edizione fuori commercio).
Il volume illustra in trentanove schede analitiche altrettanti "monumenti vegetali" censiti dal dott. Ettore Cirino, dirigente tecnico botanico presso il Parco regionale dell'Etna. Come spiega nella prefazione il prof.Nunzio Longhitano, dell'Università di Catania, il censimento effettuato colma una lacuna, e permette di scoprire gli esemplari più antichi del territorio etneo, le loro dimensioni, l'ambiente in cui attualmente vivono ed i segni della loro età. Filippo Urzì, presidente del parco, nella introduzione informa sulla volontà dell'ente di operare un monitoraggio periodico e di operare una raccolta sulle tradizioni e leggende che spesso si accompagnano a quei monumenti vegetali. Il volume è completato da una interessante "giuda alla lettura", da un glossario, un indice per Comuner ed una bibliografia, oltre che da una cartina fuoti testo che colloca ogni singolo "monumento" nel suo contesto territoriale.
Guuda del parco naturale della Gola della Rossa e di Frasassi
A cura della Comunità montana Esino Frasassi di Fabriano (An).
Litograf Editor, Città di Castello (pp. 150, s.i.p.)
Un cofanetto cartonato che si apre in cinque comparti offre la cartina geografica ("Orientarsi nel parco"), una guida all'offerta di turismo culturale ed enogastronomico ("Gustare il parco") che comprende la descrizione dei Comuni, dei musei, delle abbazie, dei castelli, delle aree archeologiche, ma anche di tutti gli esercizi turistici, dagli alberghi ai ristoranti, dagli agriturismi, agli ostelli, ai bar.
Un altro volumetto, intitolato "Conoscere il parco", informa in maniera piana ma anche molto documentata sulle caratteristiche dell'ambiente fisico (il carsismo; il bioclima; la flora; la vegetazione; le erbe e le piante officinali; i funghi; la fauna; i beni culturali; l'archeologia). Anche questo secondo volumetto termina con due sezioni dedicate ai prodotti tipici e alla cucina tradizionale, senza dimenticare gli indici, i numeri utili e l'elenco delle istituzioni culturali. Un terzo volumetto ("Scoprire il parco") è dedicato ai dieci itinerari ufficiali, decritti uno ad uno, e accompagnati ad opportune indicazioni sui sentieri a cavallo, la speleologia, le escursioni, l'arrampicata e la canoa. L'ultimo volumetto ("Vivere il parco") fornisce indicazioni sul folklore, le feste e gli spettacoli che si svolgono tradizionalmente nei vari comuni. Riccardo Maderloni, presidente della Comunità montana e del parco, nella presentazione dell'originale blocco di volumetti sottolinea la caratteristica di "primo strumento organico costituito da singole parti in modo da poter essere usato a seconda delle circostanze e dei bisogni momentanei". Il coordinamento dell'intera iniziativa editoriale è stato curato da Mariantonia Baldoni e da Paola Colini. I testi sono frutto della collaborazioni di molti specialisti, legati alle università ed alle associazioni ambientaliste.
Parco Montemarcello Magra Tra monti e mare
Guida rapida a cura del parco naturale regionale.
Aree protette Regione Liguria (pp. 15, s.i.p.)
Citiamo questo opuscolo, accanto a volumi di più corposo impianto e di maggiori ambizioni, per segnalarne (nell'economia delle quindici pagine e della dimensione dell'opuscolo) la completezza e l'utilità. La "guida rapida" rende infatti conto di tutti i paesi del parco con richiami puntuali alla storia, all'ambiente, alla geologia, all'orto botanico, senza trascurare le indicazioni per il tempo libero (canoe, sentieri e trekking) gli indirizzi ed i telefoni utili, le carte dei comuni, dei sentieri e del promontorio di Montemarcello, e tutte le indicazioni per arrivare al parco. I testi sono di Massimiliano Cardelli e di Salvatore Marchese, le foto di Mauro Biagioni.
Assieme al periodico "Tra monti e mare" che l'ente parco produce, e che consigliamo di richiedere all'indirizzo del parco, via Paci, 2 Sarzana (SP), questa "guida breve" dimostra come sia possibile con mezzi e strumenti non faraonici essere visibili, identificabili e quindi - agevolmente ed utilmente frequentabili.
Guida Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna
di Mario Vianelli, Franco Cantini editore, Firenze (pp. 208, 25000 lire)
E la seconda edizione, ampliata, di un lavoro edito nel 1996 e oggi totalmente esaurito. Si suddivide in dieci sezioni, dedicate ad una descrizione generale ("a cavallo del crinale") alla quale seguono l' ambiente, due approfondimenti sulla diga e il lago di Ridracoli e sui fiumi della Divina Commedia, le foreste, la fauna, la storia, i monaci e le foreste, il popolamento umano e la crisi della cultura montana, il parco (perché? cosa fa? le cifre), e l' escursionismo, con quindici itinerari dettagliatamente ed accuratamente descritti. Come è facile intuire dalla semplice elencazione dell'indice, ci si trova di fronte ad un prodotto editoriale dai molteplici usi, che può essere di grande aiuto nel corso di una visita, ma che può essere letto tranquillamente da chi volesse compiere ricerche e passeggiate virtuali, approfondendo questioni storiche, letterarie, ma anche religiose, data la presenza della Verna e di Camaldoli all'interno dell' area protetta.
Enzo Valbonesi, presidente dell'ente parco, nella prefazione al volume, osserva che "la novità di questo lavoro è quella di sintetizzare in un'ottica nuova, quella del Parco, i numerosi lavori svolti su quest'area da insigni studiosi." E anche questa una grande sfida, ed una prospettiva nuova che la ricerca ha oggi di fronte a sé. L'istituzione dei parchi, infatti, ha fornito a territori spesso segmentati in logiche di isolamento (se non di contrapposizione campanilistica), una nuova appartenenza di area vasta ed una nuova opportunità di essere visibili assumendo l'identità di quell'area. Non si tratta di incoraggiare forme di mimetismo folklorico fuori di ogni ragionevolezza storica. Esattamente al contrario, si tratta di valorizzare le ragioni della storia, lì dove sono state appannate o rimosse, per restituire antiche dignità, rapinate dall'omologazione centralista, o dalle violenze dei turistifici costieri rispetto ai tesori sepolti nell'entroterra. Le guide dei parchi, ma soprattutto la loro produzione libraria, le ricerche che stanno promuovendo, la convegnistica, potranno fare molto in questa direzione.
Un viaggio tra natura, arte e tradizione
Il parco delle Madonie e la ricettività dei Comuni,
a cura del parco regionale delle Madonie,
Petralia Sottana (Palermo) (pp. 78, s.i.p.)
Il volumetto si apre con la lettera del barone Enrico Pirajno di Mandralisca al barone Andrea Bivona, che, nel 1840, sosteneva essere le Madonie "il luogo più adatto per contemplare la grandezza della natura". Il territorio madonita viene quindi illustrato nelle pagine seguenti, con opportune descrizioni del patrimonio naturale, della storia dei monti e delle rocce, delle forme e dei colori dei monti e dei fiumi, del fenomeno carsico, della vegetazione, la fauna, il clima. Una seconda sezione si occupa dell'uomo e del territorio, esaminando 1' artigianato, la gastronomia ed i prodotti tipici. Infine il parco in quanto tale viene illustrato nelle sue "quattro zone", fornendo tutte le indicazioni necessarie per visitarlo comodamente. Il lavoro è completato da quindici accurate schede su altrettanti Comuni che fanno parte del parco delle Madonie. Può essere richiesto alla sede del parco, corso Paolo Agliata, 16, Petralia Sottana (Pa).
Le areee protette marine - finalità e gestione di Giovanni Divacco;
introduzione di Renzo Moschini
con contributi di Giuseppe Riggio
e Giampiera Usai, Edizioni-Comunicazione, Forlì (25.000 lire)
La Collana "Comunicazione" dedicata ai parchi, curata da Renzo Moschini, dopo "I parchi oggi", si è arricchita di un nuovo libro su "Le aree protette marine; finalità e gestione", di Gianni Diviacco, con contributi di Giuseppe Riggio e Giampiera Usai e un'ampia introduzione del curatore.
Recentemente, in sede ministeriale, rilanciando l'impegno a sostegno delle riserve marine dopo le polemiche della scorsa estate, si è tornati a parlare di "anno zero".
Il libro aiuta a capire come si possa ancora parlare di "anno zero" a distanza ormai di venti anni dalla uscita della prima legge nazionale che prevedeva la istituzione di un cospicuo numero di riserve, confermate e accresciute dalla legge 394.
L'autore, uno specialista che da anni si dedica in sedi diverse a questi problemi, riesce con insolito rigore ed essenzialità a farci capire cosa avremmo dovuto fare e non abbiamo fatto (ma che possiamo ancora fare) per incamminarci sulla giusta strada.
Le ragioni culturali, istituzionali e politiche che hanno impedito in questi venti anni di realizzare a mare quello che siamo riusciti a costruire in minore tempo a terra, emergono con estrema nitidezza da questo libro che ha il merito di offrire al lettore - ma anche all'addetto ai lavori - un prezioso strumento di conoscenza e di riflessione.
Risulterà chiaro, ad esempio, che continuare a parlare come tuttora si fa genericamente di "riserve marine", senza altra specificazione, è un inconfondibile segno di confusione e di approssimazione rispetto alle "finalità e alla gestione" delle aree protette marine che ne rendono più difficile l'istituzione e soprattutto il decollo.
Un libro, insomma, che si consiglia a chi non si accontenta delle polemiche sulla stampa. |