Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 27 - GIUGNO 1999
Un mare senza terra
Federico Beltrami *
 

I protagonisti di un film ambientato su una sconfinata distesa d'acqua, in un futuro non del tutto improbabile, si erano attrezzati per poter fare a meno della terra, antico ricordo. Alcuni di loro avevano addirittura iniziato a sviluppare mutazioni, dotandosi di un sistema respiratorio doppio, aereo ed acquatico.
Per fortuna la terra c' è ancora, e dove la sua qualità è più alta ci sono i parchi, nazionali e regionali, che lavorano perché continui ad esistere, con i suoi preziosi caratteri naturali e culturali.
La terra c' è ancora e le attività che si svolgono sul - e nel - mare, siano esse da regolamentare o da promuovere, partono da terra. Allora sorprende e sconcerta che chi si sta adoperando con impegno e determinazione, sia a livello di associazioni che delle massime istituzioni, per evitare un futuro tutto d'acqua, si sia dimenticato che la terra esiste. E che esistono i parchi terrestri, e che i parchi terrestri regionali non sono figli di un dio minore, ma lavorano altrettanto bene che i parchi nazionali, nonostante le minori risorse.
Ma forse non è una dimenticanza, e allora l'accanimento nel volerne ignorare l'esistenza è ancora più sconcertante. Perché arriva al punto di trasformare la nobile attività di formulazione ed emanazione di norme nazionali in una sorta di telenovela di molte puntate, dove il canovaccio non è noto fin dall'inizio ma si costruisce strada facendo, a seconda delle vicende della vita privata degli attori e dell'andamento degli indici di ascolto. Tra l'altro con una regia neppure delle migliori, visti i grossolani errori cui si è posto rimedio solo grazie agli approfonditi contributi tecnici della Regione Liguria. E intanto il tempo passa malamente, con situazioni indeterminate ed ibride che danneggiano sia i fruitori e gli operatori economici che l'ambiente stesso.
Ed è sconcertante perché arriva al punto di modificare un articolo della 394/91, senza dichiararlo apertamente, con la 426/98, legge che invece correttamente enuncia tutti gli altri casi di modifica della stessa 394. Così è stato scomodato il Consiglio di Stato, per maggior tranquillità. Modifica maldestra che smonta un principio sancito dalla 394 di gestione integrata delle aree protette terrestri e marine, compiendo un vistoso passo indietro rispetto ad orientamenti generali sia nazionali che dell' Unione europea. Gestione integrata che non è più obbligatoria, ma che comunque non è neppure "vietata", essendo i parchi regionali per lo più gestiti, come nel caso della Liguria, da enti pubblici a tutti gli effetti.
Sconcerta l'accanimento contro l'Ente Parco di Portofino, che ha offerto la propria massima disponibilità alla gestione dell'omonima area marina protetta. Ente che ha dato prova di buon funzionamento, dotato di una struttura che sarebbe stata in grado, con modesta integrazione, di avviare una tutela attiva in brevissimo tempo, già dalI' anno scorso prevenendo i noti problemi di quelI'estate e dell'estate in corso. Ente governato da organi istituzionali ove sono presenti le istanze generali e quelle locali: per la prima volta insieme intorno a un tavolo i rappresentanti della comunità e degli operatori del posto, della cultura ambientalista, della ricerca scientifica e della didattica. Una composizione ben più equilibrata e ponderata rispetto al Consorzio previsto dall'ultimo decreto ministeriale.
Sconcertano l'iniziale assenza di motivazioni e le successive motivazioni maldestre e inconsistenti. Sconcerta l'ambiguità di altri enti coinvolti in prima persona in questa triste vicenda. Sconcerta la posizione di fatto antiambientale di una associazione ambientalista cheper diverse altre iniziative, in altre occasioni, ha grandi meriti. Sconcerta lo spreco di risorse derivante dalla duplicazione del soggetto gestionale, in contrasto con il buon senso oltre che con i principi generali di ottimizzazione e buona amministrazione. Sconcerta proprio in questa fase di riforma dello Stato in senso federale, la scarsissima considerazione del ruolo della Regione che, senza nulla chiedere per se stessa e sostenendo sempre la candidatura dell'Ente Parco di Portofino, è stata particolarmente attiva, sia sotto il profilo tecnico che con un' attenta opera di mediazione. Sconcerta, infine, che la tutela dell' ambiente marino, da questione centrale si sia ridotta ad aspetto marginale, se non a mero pretesto per giochi di cui non è dato capire le regole.
Come funzionario pubblico auguro buon lavoro ai colleghi che avranno da sostenere un gravoso impegno, come cittadino sono indignato e penso che forse, ad alcuni, stiano già crescendo le branchie dietro alle orecchie, però a discapito, purtroppo, del contenuto più interno.

* dirigente dell ' Ufficio Parchi e Aree protette della Regione Liguria