PARCHI | ||
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali NUMERO 28 - OTTOBRE 1999 |
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Formazione-informazione per l'ecosviluppo Linee generali di attuazione per gli interventi di formazione e di sportello |
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Premessa Qui di seguito è tracciato, nelle sue linee generali, un disegno immediatamente operativo per la realizzazione dell'attività di "sportello ambientale" di cui al progetto in questione. La scelta di affidare alle province pugliesi, anche attraverso i propri Laboratori di Educazione Ambientale già istituiti o in via di prossima istituzione, si ispira alla duplice necessità di:
L'attività di formazione, qui schematicamente riassunta, è finalizzata ad interventi di informazione e sostegno alle imprese che operano in alcuni campi ambientali, ricalcando lo schema operativo di cui al progetto di massima ed al relativo formulario approvato con delib. di Giunta Regionale n. 1198/99. Esse, però, sono calibrate rispetto alle modalità di intervento di esperti che operano all'interno di un Laboratorio Territoriale a carattere provinciale secondo quanto definito nel progetto di Rete dei Servizi per l'Educazione e la Formazione Ambientale della Puglia (RE.S.E.F.A.P.), approvato con delib. di Giunta Regionale n. 4545/98 e nel disegno di legge regionale per la medesima RE.S.E.F.A.P., in fase di istruttoria amministrativa. L'attività di sportello ambientale, secondo quanto sommariamente descritto nel progetto in questione, rappresenta, infatti, funzione elettiva di un Laboratorio Territoriale così come previsto dalla RE.S.E.F.A.P., laddove realizza attività di raccolta dati, sportello informativo, sostegno tecnico economico alle P.M.I., promozione di progetti innovativi attraverso reti telematiche, manifestazioni fieristiche, materiale multimediale, etc. L'attività di sportello ambientale potrà essere realizzata, pertanto, su scala provinciale (CENTRI PROVINCIALI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE) e con un centro di coordinamento regionale (CENTRO REGIONALE DI RISORSE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE) ad opera di Promotori dello sviluppo ecocompatibile appositamente formati e dedicati. Previa attività di formazione mirata, su scala regionale, si può prevedere la definizione di una task force di almeno n.30 operatori impegnati nell'attività di informazione (sportello ambientale). E prevista una ripartizione, sia degli operatori che delle relative risorse per le attività su base provinciale, così come da delib. di G.R. n. 4114/95 per il P.O.P. 1994/1999 - Sottoprogramma Infrastrutture di supporto alle attività produttive (28% per Bari, 27% per Foggia, 1 1% per Brindisi, 18,5 % per Lecce, 15 ,5 % per Taranto).
Una rete di sportelli ambientali della regione Puglia Il progetto dell'Assessorato è finalizzato nel suo complesso allo sviluppo di una cultura ambientale per uno sviluppo dell'economia pugliese in senso ecocompatibile. Il progetto Eco Sviluppo in particolare intende promuovere l'attivazione di n.5 Centri Territoriali per l'impiego specializzati nel settore ambientale. I centri eserciteranno un'azione di informazione e di consulenza nei confronti dei giovani e della piccola e media impresa in relazione alle opportunità di lavoro, di creazione d'impresa, di sviluppo e di investimento nei diversi comparti economici collegati all'ambiente. I Centri saranno gestiti dalle 5 Amministrazioni Provinciali della Puglia, che verranno pertanto ad essere i soggetti beneficiari per quanto attiene alla fase operativa di apertura degli sportelli. Ciò perché l'Ente Provincia andrà a costituire nell'immediato futuro, secondo quanto previsto dalle recenti norme regionali e nazionali, il punto di riferimento territoriale nel settore delle politiche attive per il lavoro e dei servizi per l'impiego. In continuità con il processo di riforma degli uffici di collocamento e nella prospettiva di realizzare nel territorio un servizio pubblico efficiente che possa garantire ai giovani informazioni rapide e puntuali in tutta la materia lavoro, le Amministrazioni Provinciali potranno andare in sinergia con le risorse strutturali e professionali attivate all'interno del processo di riforma e mirare a forme di specializzazione del servizio. L'ambito ambientale è stato individuato in quanto contenitore di molteplici opportunità di sviluppo occupazionale e di nuove attività economiche. Tutti i più recenti studi in materia economica confermano tale affermazione. La regione si colloca inoltre in una condizione geo-economica di particolare interesse per quanto attiene al settore preso in esame. La presenza nel territorio regionale di un Parco Nazionale già attivo (Gargano), di un altro in fase di definizione (Alta Murgia), nonché di Parchi Regionali di nuova costituzione ex l.r. n. 19/97, determinando una condizione di specificità nell'indirizzo dello sviluppo economico, indirizza l'attività economica anche sul piano micro e apre nuovi spazi di imprenditività nei settori della difesa, della conservazione e della valorizzazione dell'ambiente. Anche il turismo, settore economico strettamente correlato al patrimonio ambientale, oltre che storico e culturale, potrà vedere svilupparsi e consolidarsi attività innovative e nuove nicchie di mercato. Il patrimonio culturale, come sottolinea il Programma di Sviluppo del Mezzogiorno, recentemente approvato dal CIPE, è al centro della politica comunitaria e nazionale, così come viene recepito nel POR della Regione Puglia. Il dissesto idrogeologico e tutta la problematica della sicurezza civile sono anch'essi al centro della politica nazionale e regionale. Tutti i settori citati ed altri ancora prevedono attività economiche che potranno essere incentivate e finanziate con fondi comunitari. Si tratta allora di individuare dei luoghi e delle risorse umane preparate a fornire informazioni e consulenze ai giovani che intendono creare nuove imprese e di sopportare la piccola impresa per la realizzazione del proprio sviluppo. Di qui la creazione dei 5 Centri Territoriali per lo Sviluppo Sostenibile. I Centri andranno a monitorare sul piano tecnico le nuove opportunità di impresa e sul piano economico e finanziario le diverse opportunità per gli investimenti. Gli operatori dei Centri tradurranno in termini di unità di informazione le innovazioni in atto e le metteranno a disposizione del territorio. I 5 centri saranno guidati da un unico "cervello" che opererà a livello regionale. Il Centro Regionale assumerà la funzione di un centro risorse: fungerà da collettore dell'informazione aggiornata in tema di nuove tecnologie e di nuove opportunità di impresa ad esse correlate, manipolerà l'informazione rendendola fruibile per gli utenti, la classificherà all'interno di banche dati univocamente codificate tra i 5 centri provinciali e provvederà a smistarla presso i 5 centri. Per realizzare questa complessa iniziativa bisognerà attivare una fase preparatoria di medio periodo centrata sulla formazione degli operatori (vedi note seguenti) che andranno a condurre le attività di servizio all'interno dei Centri Territoriali e sulla organizzazione logistica e strutturale dei Centri stessi e del Centro Risorse. Un importante settore che verrà ad essere curato all'interno dei Centri Territoriali per lo Sviluppo Sostenibile è quello della formazione professionale. Sempre in linea con l'evoluzione normativa che vede le Amministrazioni Provinciali come poli di riferimento per la programmazione e la gestione delle attività di orientamento e di formazione a livello territoriale, i 5 centri provinciali potranno fornire un'azione di informazione sulla formazione specializzata in materia ambientale. Se l'obiettivo del progetto è la creazione di nuove attività economiche nel settore ambientale, è importante agire su tutte le variabili coinvolte dal problema. Dunque non solo l'aspetto finanziario ma anche quello delle competenze. La formazione professionale è, più in generale, le diverse opportunità di facilitazione della transizione al lavoro (tra cui, ad esempio tirocini e stage) sono momenti determinanti per lo sviluppo di tali competenze. I giovani in cerca di un proprio inserimento potranno trovare all'interno del centro una opportunità per individuare un proprio personale percorso, sia attraverso la formazione professionale, sia attraverso l'inserimento diretto nella realtà produttiva. Il centro potrà operare in tal senso un'azione di matching tra le imprese del territorio, le imprese che operano in altri territori ed i giovani in cerca di occupazione.
L'attività di formazione L' attività di formazione per Promotore dello sviluppo ecocompatibile è rivolta a n. 36 laureati, selezionati mediante bando pubblico regionale a ripartizione percentuale provinciale, con esperienze professionali o di collaborazione con enti pubblici e privati negli ambiti tematici appresso specificati coerenti con indirizzi di sviluppo sostenibile. Si configura come attività di specializzazione professionale organizzata in n. 2 aule (n. 18 corsisti/ aula) per complessive n. 400 ore di formazione per aula di cui n. 200 di stage. Il Promotore dello sviluppo ecocompatibile è una figura professionale che esercita un ruolo di sostegno e facilitazione alle attività imprenditoriali emergenti nel settore ambientale. E specializzato nella progettazione, promozione e gestione di iniziative e programmi volti allo sviluppo di attività produttive e di corretta ed opportuna valorizzazione territoriale con particolare riferimento alle aree protette. E in grado di:
Le aree di conoscenza e abilità della figura professionale in uscita sono pertanto, riconducibili a:
Più in particolare il Promotore dello sviluppo ecocompatibile possiede significative conoscenze nei seguenti ambiti tematici specifici
ambiti tematici trasversali
Conseguentemente è in grado di orientarsi rispetto a:
Nell' ambito dell' attività formativa si presterà attenzione allo sviluppo di:
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