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La Riserva naturale marina di Miramare (Golfo di Trieste) è gestita dal WWF Italia attraverso uno staff tecnico organizzato nella cooperativa Shoreline dal 1986, quando veniva istituita la riserva per decreto ministeriale assieme a quella di Ustica. Da quella volta sono passati oltre dieci anni in cui si è maturato un modello gestionale completo nei vari aspetti che caratterizzano le classiche attività messe a punto da altri paesi come la Francia, l'Australia, il Canada e generalmente l'America.
Di recente questo quadro complesso di attività gestionali della riserva è stato presentato alla commissione di riserva presieduta a Trieste dal dott. Ennio Salamon e composta da vari rappresentanti di enti ed organizzazioni locali. Dalla sintesi di quanto fatto nel 1998 si possono trarre tutti quegli aspetti citati sopra che dimostrano la maturità gestionale di Miramare. Essi possono essere così semplificati.
- a) Miramare si è dimostrata essere, al di là dei 30 ettari di riserva integrale e 90 ettari di riserva parziale con divieto di pesca imposto localmente dalla Capitaneria di Porto, un centro scientifico ed un polo educativo-formativo che assolve a problemi di conservazione dell'intero Golfo di Trieste e può, nella logica specificità delle altre riserve marine italiane, indirizzare alcune scelte di gestione.
- b) Nei primi dieci anni di gestione Miramare si è specializzata specialmente come centro educativo, didattico, formativo e di visite subacquee, ed è per questo aspetto che è più conosciuta nel Mediterraneo ed in Italia. Lo sviluppo del programma educativo e divulgativo terminerà con la realizzazione del nuovo centro visite e laboratorio di educazione ambientale in via di realizzazione (entro la fine del 2000) all'interno di un bellissimo edificio storico, il Castelletto di Miramare. Entro tale struttura troveranno anche luogo gli uffici e direzione della riserva. Localmente i programmi educativi e di visite subacquee vengono potenziati ed integrati con collaborazioni locali con il Comune di Trieste (progetto Scuolambiente), con la Camera di Commercio e l'APT. Recentemente un programma specifico chiamato Marea svolto in collaborazione con l'Azienda Parchi e Foreste Regionali della regione permette di svolgere un'azione informativa, divulgativa e di ricerca sull'intero comprensorio costiero regionale.
- c) Grazie agli investimenti messi a disposizione dal Ministero attraverso l'Ispettorato Difesa Mare è iniziata una intensa fase di sviluppo delle attività scientifiche e di monitoraggio della riserva con l'acquisizione e messa a punto di strumentazioni innovative che permettono l'acquisizione in continuo di varie caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche dell'acqua di mare. Convenzioni particolari recentemente hanno creato interessanti sinergie per l'uso coordinato di tali apparecchiature tra cui ricordiamo quelle con l'Osservatorio Geofisico Sperimentale di Trieste con cui nel 1998 si è arrivati alla posa in opera di una boa oceanografica al largo della Riserva (la boa in tempo reale trasmette a terra vari dati poi osservabili su rete WWW); con il Dipartimento di Biologia con cui sono in corso ricerche in campo eto-ecologico applicate alla pesca (bioacustica per la comunicazione dei pesci, disturbo apportato da stimoli luminosi e sonori sulle comunità ittiche anche oggetto di pesca, ecc.); con il Laboratorio di Biologia Marina di Aurisina per varie sperimentazioni per il monitoraggio chimico-fisico e biologico.
- d) Da questi anni si sta creando un nuovo rapporto con i pescatori locali e la riserva partecipa come ospite alle discussioni della commissione consultiva sulla pesca locale presso la Capitaneria. Tra poco ricercatori della riserva e del Dipartimento di Biologia inizieranno varie indagini sulla pesca del Golfo di Trieste come "osservatori del pescato" sulle motobarche dei pescatori. Si tratta di un importante progetto finanziato con fondi comunitari gestito dalla camera di Commercio e che mira alla gestione integrata delle risorse della pesca e della mari coltura nel Golfo di Trieste.
- e) Tutte le attività descritte ai punti b, c, d hanno una diretta ricaduta in termini economici ed occupazionali. Sul volano fondamentale dei contributi ministeriali della gestione corrente l'ente gestore in sede locale crea delle ulteriori opportunità di programmi scientifici, educativi e di conservazione che da un lato migliorano e potenziano il piano di gestione della riserva stessa e nello stesso tempo rivestono un ruolo importante come formazione e possibile occupazione di giovani neo-laureati.
- f) Il WWF Italia nei prossimi anni punta molto sull'esperienza messa a punto dalla riserva di Miramare per strutturare una scuola permanente di formazione per gestori di aree marine protette che raccolga e metta a disposizione vari moduli dimostrativi teorico-pratici per lo svolgimento delle diverse attività di base condotte classicamente dalle aree marine e costiere protette.
Nel corso del dibattito i due relatori potranno approfondire gli aspetti prima ricordati che riassumono i concetti essenziali del modello gestionale sperimentato con successo a Miramare.
* Direttore Riserva naturale marina "Miramare" Trieste |