Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 30 - GIUGNO 2000


Liguria inquieta
Franco Clemente* e Massimo Caleo**
 

La nuova amministrazione regionale della Liguria (che è sostenuta da una maggioranza di centrodestra) ha espresso pubblicamente la propria contrarietà all'approvazione dei piani dei parchi, ormai quasi tutti predisposti ed in fase di attuazione, redatti secondo la normativa della l.r. 12/95 che era stata approvata nel quadro della l. 394/91. Nel contempo un d.d.l. regionale approvato dalla Giunta il 17/6 è approdato in Consiglio regionale. La legge, "urgente", introduce alcune modifiche alla attuale l.r. 12 che nella sostanza si possono riassumere: a) riclassificazione dell'attuale territorio dei 6 parchi liguri in un'area definita parco naturale regionale (aree demaniali ed aree attualmente interdette alla caccia a vario titolo, soprattutto oasi provinciali) ed un'area riclassificata parco regionale faunisticorurale; b) proroga di alcuni mesi ai parchi per l'adozione dei piani che dovranno essere predisposti tenendo conto della nuova classificazione la quale, pur permettendo l'attività venatoria - regolamento della regione - mantiene tutte le possibilità di tutela normativa per gli aspetti urbanistici ed ambientali; c) fissa un termine preciso alla stessa regione (aprile 2001) per l'approvazione dei piani dei parchi. Tale nuova legge - senza fare un processo alle intenzioni future - permette di superare le forti tensioni sociali verificatesi nelle vallate - e ribadendo un impegno per il mantenimento e lo sviluppo dei parchi è comunque un risultato che non era possibile dare per scontato solo qualche mese fa, ascoltando le dichiarazioni degli esponenti dell'attuale maggioranza regionale ligure. Rimane aperto il problema delle prospettive di come ed in che forma, gestionale ed economica, dovranno misurarsi i parchi per la tutela e la valorizzazione concreta del territorio conciliandolo con lo sviluppo ecosostenibile.

* Presidente del Parco dell'Aveto
** Presidente del Coordinamento dei parchi liguri

 

Il Coordinamento regionale dei parchi liguri, ritiene che il d.d.l. della Giunta regionale ligure, approvato il 17 giugno u.s. (di cui si auspica una rapida approvazione in consiglio regionale) e avente per oggetto "modificazioni e integrazioni urgenti della l.r. 22.2.1995 n. 12 "Riordino delle aree protette come modificata con l.r. 31.4.1995 n. 32", permette il superamento delle forti tensioni evidenziatesi tra le popolazioni dei comuni interessati dalle aree parco dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 20 del 17 gennaio 2000, consentendo agli enti parco di concludere il lavoro di predisposizione dei piani, con maggiore serenità e maggiori possibilità di dialogo con le parti sociali territorialmente interessate. La perimetrazione e l'individuazione di un territorio da classificare parco naturale, con un alto grado di tutela e, insieme, la possibilità di mantenere o ampliare il territorio con fasce di protezione di grado diverso, da classificare come parco regionale paesistico rurale, è un compito che rimane in capo agli enti parco e che pur caricandoli di una grande responsabilità li legittima nei confronti delle comunità locali garantendo una pianificazione e gestione unitaria e integrata di aree di eccellenza aventi valori ambientali diversi e tra loro complementari. Il coordinamento auspica l'apertura di una fase della politica di valorizzazione e tutela del territorio ligure da parte degli enti parco (che sia sostenuta anche in termini economici) in una prospettiva più aderente alla realtà ed alle problematiche territoriali (così come emerso in sede di 1 a conferenza regionale delle aree protette liguri che si è tenuta a Borzonasca nel mese di novembre '99 e ben sottolineato nella relazione illustrativa al testo del d.d.l. sopra citato). Per concludere la riclassificazione deve essere una occasione per rafforzare il sistema dei parchi liguri dimostrando che essi possono essere, oltre che strumenti di conservazione della biodiversità, volani di sviluppo e di occupazioni qualificate. Su questo terreno si può dimostrare l'utilità dei parchi affermando così un ruolo più attuale e moderno, quello cioè di soggetti pubblici capaci di coniugare meglio e più di altri ecologia ed economia, natura e cultura, conservazione ed innovazione, globalizzazione e identità locali.

f.to

  • il Presidente del Parco dell'Antola
  • il Presidente del Parco dell'Aveto
  • il Presidente del Parco del Beigua
  • il Presidente del Parco di MontemarcelloMagra
  • il Presidente del Parco di Portofino
  • il Presidente dei Promontori e delle Isole di Levante
  • Il Presidente del coordinamento regionale Massimo Caleo