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Il primo ottobre a Norcia nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, nel corso dell'assemblea generale della Federazione Europarc, 250 rappresentanti dei Parchi provenienti da trenta Paesi europei hanno fatto propria, per acclamazione, la Carta dei Monti Sibillini che rappresenta la Carta europea dei giovani dei Parchi.
La Carta infatti, elaborata nei giorni precedenti dal primo Forum europeo dei giovani dei Parchi, riunito a Norcia dal 23 al 27 settembre 2000, contiene un forte appello all'Unione europea e ai governi nazionali a operare perché la sostenibilità diventi non solo una dichiarazione d'intenti, ma una prassi sistematica e un principio guida che orienti ogni tipo di sviluppo sociale ed economico.
I Parchi costituiscono ambiti ideali per sperimentare concretamente i modelli di sostenibilità perché già operano come laboratori in cui quotidianamente vengono affrontati e coniugati i temi legati all'ecologia e all'economia, alla conservazione e allo sviluppo, alla modernità e alle tradizioni. Anche per questo i Parchi, che appartengono a tutti, alle generazioni presenti e a quelle future, sono luoghi di opportunità e di speranza per i giovani.
"Parchi per vivere", messaggio del primo Forum europeo dei giovani dei Parchi, rappresenta - come ha detto il presidente del Parco nazionale dei Monti Sibillini, prof. Carlo Alberto Graziani, a conclusione dei lavori - la grande sfida che i giovani affrontano quotidianamente e che intendono continuare ad affrontare per realizzare Parchi per la vita di tutti.
Questi gli impegni fondamentali espressi dai giovani dei Parchi:
difendere il patrimonio naturale e culturale dei Parchi dai rischi della scomparsa, del degrado, della contaminazione;
perseguire l'obiettivo di uno sviluppo economico del territorio delle aree protette che tenga conto della compatibilità ambientale dei processi e, insieme, del miglioramento del benessere e della qualità della vita dei residenti;
impedire che venga spezzata la catena tra passato e futuro nella consapevolezza della drammatica urgenza di interventi mirati a conservare radici e tradizioni;
impegnarsi in un processo di informazione-formazione a tutti livelli al fine di promuovere nuovi stili di vita individuali e sociali orientati alla sostenibilità;
chiedere alle istituzioni di sostenere con misure idonee il "fare impresa" dei giovani.
Con riferimento a quest'ultimo punto, nel Forum si è sottolineato come, proprio mentre nei Parchi si aprono prospettive positive per l'imprenditorialità e per l'occupazione, le forme di sostegno pubblico alle iniziative dei giovani non sono all'altezza degli obiettivi da raggiungere. I giovani individuano nella burocrazia, con le sue lentezze e rigidità, un ostacolo pericoloso perché fonte di demotivazione e frustrazione. Inoltre, nella fase di accesso alle fonti di finanziamento pubblico, molti progetti giovanili vengono eliminati per la scarsa conoscenza ed abitudine alle procedure formali. Gli stessi investimenti immateriali, così necessari per il successo di ogni progetto (per la creazione di reti e di partnership, per il radicamento del progetto sul territorio), ricadono per lo più sui giovani senza un adeguato riconoscimento.
Le azioni concrete che i giovani chiedono sono: - una politica organica per i Parchi e le aree protette dell'Unione europea e degli Stati nazionali al fine di promuovere il sistema dei Parchi (europeo, nazionale e regionale) e dare a essi visibilità;
- una maggiore qualificazione degli operatori istituzionali responsabili ai diversi livelli dei Parchi e la realizzazione di strutture di appoggio ai progetti di sviluppo sostenibile dei Parchi;
- un impulso concreto alla solidarietà verso i Parchi, che si esprima nell'aiutare quelle imprese che, nel quadro della riduzione dell'orario di lavoro, promuovano azioni di volontariato dei propri dipendenti o sponsorizzino progetti di sviluppo sostenibile o di recupero ambientale nel territorio dei Parchi oppure che si esprima nel promuovere fondazioni in favore delle iniziative giovanili nei Parchi;
- un reale sostegno delle iniziative dei giovani da parte delle istituzioni, ivi compresi i soggetti gestori dei Parchi, che devono riservare una parte del proprio bilancio alle iniziative dei giovani, affidare in convenzione alle cooperative di giovani servizi finalizzati agli obiettivi dei Parchi, concedere a condizioni agevolate per le imprese condotte dai giovani l'uso dell'ambiente del Parco, affiancare i progetti dei giovani con interventi di formazione, di qualificazione, di assistenza tecnica;
- un forte impulso alla creatività perché il potenziale creativo umano è molto più ricco di quanto le istituzioni oggi sappiano raccogliere e mettere a frutto. L'arte in particolare può diventare una forma potente di educazione alla natura e i Parchi possono utilizzare la mediazione artistica per sperimentare nuove modalità di fruizione del territorio e proposte che ravvicinino le persone all'ambiente naturale, pur tenendo conto della sensibilità contemporanea.
I giovani si sono dati appuntamento per il secondo Forum che la Federazione Europarc si è impegnata a organizzare entro due anni.
C.S. |