Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 32 - FEBBRAIO - 2001


Proposte programmatiche
Per proteggere... le aree protette
 

LA FEDERAZIONE ITALIANA DEI PARCHI
E DELLE RISERVE NATURALI

in considerazione:
del valore che la salvaguardia ambientale, la tutela degli ecosistemi e delle risorse naturali terrestri e marine ed il sostegno ad uno sviluppo durevole delle aree ambientalmente più sensibili rivestono ai fini di una crescita sana ed equilibrata del Paese; del contributo che una grande nazione come l'Italia deve dare all'attuazione degli accordi internazionali sullo sviluppo sostenibile, e in particolare di quelli adottati nelle Conferenze su "Ambiente e sviluppo" e sui "Cambiamenti climatici" e quelli posti alla base della costruzione dell'Unione Europea; del rilievo che i territori protetti hanno ormai acquisito in Italia, a seguito dell'istituzione di un gran numero di Aree protette e dell'introduzione di altri istituti di tutela che hanno portato la percentuale di territorio interessato da Parchi e Riserve naturali a più del 10% di quello intero nazionale;
nella convinzione:

che i Parchi italiani - per la ricchezza della diversità biologica e dei patrimoni storici e culturali che tutelano, ma anche per le esperienze che stanno conducendo e per il contributo che stanno fornendo in merito alla ricerca e sperimentazione di punti di equilibrio tra l'uomo e la natura - rappresentino strumenti indispensabili per l'attuazione di moderne politiche di conservazione e per la gestione partecipata dei necessari processi di ecosviluppo,
propone

ai candidati premier e agli schieramenti politici impegnati nel confronto elettorale della primavera del 2001, di integrare i rispettivi programmi di governo che verranno sottoposti agli elettori con un quadro di valutazioni e di impegni specifici relativi alla politica di protezione della natura e delle sue diverse componenti;
chiede

agli stessi candidati e alle forze politiche, di esprimersi sui seguenti argomenti che la Federazione Italiana dei Parchi - attraverso la propria elaborazione e la propria attività associativa - ha in questi anni individuato come obiettivi strategici e come fondamenti di una efficace e lungimirante politica per le aree protette terrestri e marine:

- lo sviluppo, da parte del Governo italiano, di una costante azione a livello comunitario per il pieno inserimento delle aree protette terrestri e marine nei programmi dell'Unione, attraverso:

- la specifica previsione di un ruolo per i territori protetti all'interno delle misure previste per l'impiego dei fondi strutturali e in particolare il rafforzamento delle misure di sostegno ai sistemi agricoli che contribuiscono alla qualità della tutela territoriale ed alla valorizzazione delle produzioni tipiche,

- l'introduzione di misure a sostegno della tutela delle zone pregiate transfrontaliere,

- l'attuazione della direttiva Habitat (rivolta alla salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo);

- l'attuazione della Carta europea del turismo sostenibile (rivolta alla costruzione di strategie locali per lo sviluppo di attività turistiche che preservino nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali);

- l'elaborazione di un programma nazionale pluriennale per le aree protette terrestri e marine, fondato sugli indispensabili obiettivi di conservazione della biodiversità, di tutela del paesaggio, di difesa del suolo e integrato con i programmi di sviluppo e valorizzazione. Il programma nazionale dovrebbe contenere i seguenti obiettivi prioritari:

- l'applicazione piena del principio costituzionale della "leale
collaborazione" tra tutte le articolazioni dello Stato nella definizione delle scelte riguardanti l'istituzione, il finanziamento e il sostegno degli Enti preposti alla gestione delle aree protette terrestri e marine, così come nella definizione dei loro obiettivi strategici e dei programmi operativi, attraverso la istituzione di un tavolo permanente di concertazione - di cui faccia parte anche la Federparchi - a latere della Conferenza Stato-Regioni ed Autonomie;
- la costruzione di una Rete Ecologica Nazionale, concepita come grande infrastrutturazione ambientale del Paese, che abbia le aree protette come punti nodali e di eccellenza e che sia parte della Rete Europea "Natura 2000";

- la realizzazione di interventi organici e di sistema per i grandi ambiti geografici (Alpi, Appennino, Coste, Pianura Padana, Isole Minori) che, utilizzando le aree protette come elementi di sperimentazione e di irradiazione, favoriscano la creazione della Rete Ecologica Nazionale e sostengano lo sviluppo durevole delle comunità umane insediate nei Comuni delle aree protette;

- il sostegno - sull'esempio di Ape, Appennino Parco d'Europa - a programmi di sviluppo locale che, prevedendo criteri di priorità per gli interventi nelle Aree Protette, siano indirizzati al mantenimento della presenza dell'uomo ed al miglioramento della qualità della vita delle comunità presenti insieme alle attività tradizionali, alle culture e alle identità territoriali;

- l'istituzione delle Aree Protette nazionali, sia terrestri che marine, previste dalla legislazione vigente e non ancora create;

- l'attuazione del trasferimento della gestione delle Riserve Naturali dello Stato alle Regioni, ai Parchi regionali e nazionali all'interno dei quali ricadono, non ancora disposto nonostante sia stato previsto tanto dalla legge 426 che dalla Conferenza Stato-Regioni;

- il rafforzamento dell'autonomia gestionale degli Enti Parco nazionali, al fine di migliorare la loro efficienza ed efficacia nel perseguimento delle finalità istitutive.