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Tutto Gargano
Gaetano Berthoud (a cura di)
Prefazione di Lucio Dalla
Edizioni Giulia Campanozzi Foggia, 2000 - (pp.160 - s.i.p.)
Nella serie dei volumi guida dei territori delle aree protette italiane va segnalato questo, realizzato in collaborazione con la provincia di Foggia, la comunità montana del Gargano ed il parco nazionale del Gargano, per la ricchezza della documentazione fotografica che si sposa ottimamente con la complementare ricchezza delle informazioni sui luoghi e sulle opportunità di visita e di soggiorno.
Non sempre le strutture di promozione turistica si muovono in totale sinergia e sintonia con le aree protette. In questo caso il parco figura in prima ed in ultima di copertina, e regge la sfida dell'immagine per tutte le cento sessanta pagine.
Ma nello stesso tempo le ragioni dell'area protetta non mettono in ombra le ragioni dell'economia turistica, della memoria storica, della religiosità (Padre Pio è di casa, ed il Giubileo è passato da pochissimo) e del folklore. Lucio Dalla, nella sua presentazione, definisce il Gargano "... un ponte per entrare nella tua anima, per godersi spettacoli che non ci sono più o non sono mai esistiti, per sentirsi antropologo di se stesso, per giocare, esplorare, pregare, fare il bagno nel mare della storia, o in quello salato tra i più puliti e meglio costeggiati che questo povero Adriatico può ancora permettersi...".
Saverio Serlenga si occupa in particolare del parco del Gargano in quanto "regno della biodiversità" descrivendo in particolare i fenomeni carsici, le riserve naturali e le zone umide, le lagune di Varano e Lesina, la costa e le sue grotte, i trabucchi.
La guida, davvero molto utile, contiene ampi estratti di traduzione in inglese.
Nello stesso volume, viene presentato assieme al Gargano anche il subappennino Dauno ed il Tavoliere. Maggiori informazioni possono essere richieste ad info@tuttogargano.com oppure ad info@parcogargano.it . Per chi non avesse familiarità con le e-mail c'è sempre il vecchio, caro telefono.
Tuttogargano risponde al numero 0884917686 mentre il parco del Gargano al numero 0884565579.
La salvaguardia del patrimonio geologico
(Scelta strategica per il territorio.
L'esperienza della Liguria)
Gerardo Brancucci- Maurizio Burlando Franco Angeli- 2001
£. 22.000
Questo volume di 80 pagine che si avvale di un interessante corredo fotografico merita una segnalazione per più di una ragione.
Comincerei dagli autori; professore universitario presso la Facoltà di Architettura di Genova il primo, direttore del Parco regionale del Beigua il secondo.
Si tratta di un buon esempio di collaborazione tra chi fa ricerca universitaria e chi la fa operando sul campo. I casi purtroppo non abbondano.
Altra buona ragione è che il volume è edito a cura della Regione Liguria che come avverte nella presentazione Gabriella Minervini ha in via di realizzazione la banca dati regionale con la previsione del mantenimento dei flussi continuativi di dati.
In parole povere qualcosa che non finisce con la pubblicazione di un volume destinato alla polvere degli scaffali.
L'introduzione spiega cosa sono i Geositi (o Geotopi secondo la terminologia tedesca); elementi fisici del territorio o singolarità del paesaggio espressione e testimonianza di processi che hanno formato e modellato il nostro pianeta e quindi in grado di fornire un contributo alla comprensione della storia geologica di una certa area o regione.
Non si fatica a capirne immediatamente la contiguità con il capitolo più generale delle aree protette che in base anche alla legge nazionale e tante leggi nazionali comprendono una varietà di ambienti non più riconducibili unicamente alla 'naturalità'.
Gli autori si rifanno anche in questo caso a Convenzioni e Protocolli internazionali ed ora anche comunitari che riguardano e regolano i diversi tipi di siti compresi appunto quelli geologici.
Una cifra per tutte; al 30 novembre 2000 nell'Elenco del Patrimonio Mondiale figuravano 690 luoghi o siti in 122 Stati membri, di cui 529 a carattere culturale, 138 a carattere naturale tra cui molti di interesse geologico- geomorfologico e 23 a carattere misto. Se si considerano poi i numerosissimi SIC e ZPS si può capire come questa lievitazione senz'altro positiva finisca col porre delicati problemi di messa in rete per evitare che tutte queste diverse mappe anziché raccordarsi si sovrappongano o si ignorino.
La presentazione del lavoro svolto sul piano nazionale da vari centri ed organi ma anche da regioni ed enti locali se da un lato ha il merito di far conoscere aspetti e situazioni poco note, dall'altro conferma che tra le cause del fallimento' della Carta della Natura c'è appunto e innanzitutto questa persistente incapacità di mettere a frutto quel che è stato fatto, spesso molto bene nei più diversi comparti.
Ma per fortuna c'è anche la conferma che la crescita del sistema delle aree protette su scala nazionale e regionale aiuta fortemente una lettura' più puntuale del territorio e la individuazione di tutti quei valori che meritano forme adeguate ed efficaci di tutela. |