Il Regolamento EMAS é lo schema di
ecogestione ed audit promosso dalla Comunità Europea (Reg. CE
n.761/2001 del 19 marzo 2001) al quale può aderire qualsiasi
organizzazione che intenda valutare e migliorare le proprie prestazioni
ambientali fornendo al pubblico ed a tutti i soggetti interessati informazioni
pertinenti e convalidate. In sintesi l’applicazione dell’EMAS
richiede l’effettuazione di una dettagliata analisi volta a valutare
le prestazioni ambientali dell’organizzazione e ad evidenziare
eventuali criticità e margini di miglioramento con la conseguente
definizione di adeguati obiettivi e programmi ambientali, l’implementazione
di un sistema di gestione ambientale che specifichi responsabilità,
procedure operative e risorse per mettere in atto riesaminare e mantenere
i principi espressi nella politica ambientale definita dall’alta
direzione, e la predisposizione e divulgazione al pubblico del documento
di dichiarazione ambientale che evidenzi i risultati raggiunti ogni
anno rispetto agli obiettivi prefissati nonchè gli impegni futuri
dell’organizzazione per il miglioramento delle proprie prestazioni
ambientali.
Il sistema di gestione va periodicamente sottoposto ad audit
da parte di un ente verificatore accreditato che provvede a convalidare
la dichiarazione ambientale ed a trasmetterla all’organismo competente
nazionale per EMAS che quindi effettua la registrazione dell’organizzazione.
Il Parco Naturale del Mont Avic ha individuato nell’adesione al
Regolamento EMAS la possibilità di dotarsi di un valido strumento
operativo per una più efficace e sistematica gestione delle proprie
attività istituzionali in modo da garantire e promuovere la conoscenza,
conservazione e valorizzazione degli aspetti naturalistici, territoriali
e culturali dell’area protetta, cogliendo inoltre l’opportunità di
migliorare ulteriormente la propria immagine tramite l’ottenimento
di un prestigioso riconoscimento a livello europeo ed internazionale.
Nel gennaio 2002 è stata quindi avviata una attività di
ricerca con il contributo della Regione Autonoma Valle d’Aosta,
Servizio Gestione Risorse Naturali, ed il supporto scientifico del Settore
Ecologia Applicata del Dipartimento di Georisorse e Territorio del Politecnico
di Torino, che, nel maggio 2003, ha consentito al Parco Naturale del Mont
Avic di essere la prima area naturale protetta in Italia ed in Europa
ad aver ottenuto la registrazione EMAS.
Nell’ambito dell’analisi ambientale iniziale particolare attenzione è stata
rivolta alla caratterizzazione delle componenti ambientali del territorio,
mediante una estesa attività di riordino e validazione di dati
ed informazioni provenienti da studi e monitoraggi effettuati dall’ente
parco e da altri soggetti esterni che ha consentito di riorganizzare in
maniera sistematica archivi e registrazioni nonchè di pianificare
opportuni interventi per approfondire la conoscenza di alcuni aspetti,
quali ad esempio quelli idrobiologici, per i quali è stata riscontrata
carenza di adeguate informazioni.
La caratterizzazione delle componenti antropiche è stata volta
sia a realizzare un catasto di tutte le infrastrutture presenti (alpeggi,
prelievi idrici, etc.) sia a descrivere tutte le attività svolte
sul territorio del parco da parte di soggetti terzi, istituzionali (Comuni,
Comunità Montane, Corpo Forestale della Valle d’Aosta, etc.)
e non (popolazione, turisti, conduttori dei pascoli, etc.), in modo da
individuare eventuali criticità ambientali e da richiedere il coinvolgimento
nel sistema di gestione ambientale di tutti gli stakeholders, ad esempio
mediante la condivisione di informazioni e la definizione di procedure
operative comuni con i soggetti istituzionali, l’ottimizzazione
delle attività di comunicazione ed informazione ambientale rivolte
ai fruitori dell’area protetta, e l’avvio di iniziative di
sensibilizzazione per i conduttori degli alpeggi che condurranno alla
definizione di criteri di qualifica finalizzati alla cessione del logo
del parco. Tutte le attività di competenza dell’ente parco
(monitoraggio ambientale, sorveglianza, gestione e manutenzione delle
infrastrutture di servizio, attività scientifica e di educazione
e divulgazione ambientale) sono state descritte ed analizzate nel dettaglio,
individuando e caratterizzando per ognuna di esse ogni possibile aspetto
ambientale (emissioni, scarichi, rifiuti, uso del terreno, delle risorse
naturali e delle materie prime, rumore, effetti sulla biodiversità,
rischio di incidenti ambientali) di cui è stata quindi valutata
la relativa significatività con un approccio particolarmente cautelativo
ed estremamente precauzionale, in quanto è stata ritenuta degna
di attenzione anche la potenzialità di accadimento di una minima
alterazione, anche temporanea, di una componente ambientale.
Gli aspetti ambientali maggiormente significativi sui quali l’ente
parco ha prioritariamente provveduto a definire obiettivi di miglioramento
della propria efficienza sono la gestione dell’uso del terreno e
delle risorse idriche da parte di terzi, la gestione delle potenziali
emergenze ambientali di tipo naturale ed i potenziali effetti sulla biodiversità.
Quest’ultimo aspetto è correlato ad una eventuale non esaustiva
conoscenza della composizione faunistica e floristica-vegetazionale dell’area
protetta in quanto tale situazione potrebbe portare l’Ente Parco
all’effettuazione di scelte gestionali potenzialmente in grado di
compromettere specie vulnerabili di cui non è adeguatamente nota
la presenza e/o la diffusione: si è quindi ritenuto di fondamentale
importanza prevedere l’approfondimento delle attuali conoscenze
sul territorio allocando rilevanti risorse all’interno del programma
ambientale sia per l’acquisizione di più approfondite informazioni
che per il riordino e l’ottimizzazione di quelle già disponibili,
prevedendo di farle confluire all’interno del GIS in via di predisposizione.
Di seguito si riporta una sintesi di alcuni dei principali obiettivi
ambientali che il Parco Naturale del Mont Avic si è prefissato
per il triennio 2003-2005. Per ogni target ambientale è stato definito
un apposito programma di attuazione indicante azioni da intraprendere,
indicatori, responsabilità, risorse e scadenze.
Obiettivi ambientali target ambientali
•
Approfondimento conoscenza della composizione floristica-vegetazionale
dell’area protetta ed ottimizzazione della gestione dei dati
•
Riordino e validazione degli archivi floristico-vegetazionali
con predisposizione database informatizzato e restituzione su GIS di almeno
5.000 records
•
Estrazione dati floristici disponibili in archivi regionali,
con individuazione delle specie rare e/o sensibili sulla base della Carta
Floristica Regionale e loro cartografia puntuale su GIS
•
Ricerca sul territorio e localizzazione su GIS stazioni delle
specie rare e/o sensibili e continuo aggiornamento
•
Programmazione studi floristici (raccolta dati bibliografici
e di archivio e campagna di raccolta dati su terreno) sull’area
di ampliamento in Comune di Champorcher su licheni, brioflora, flora vascolare
•
Approfondimento conoscenza della composizione faunistica dell’area
protetta ed ottimizzazione della gestione dei dati
•
Riordino e validazione degli archivi faunistici con predisposizione
database informatizzato e restituzione su GIS di almeno 20.000 records
concernenti tutte le specie di vertebrati segnalate in loco
•
Approfondimento conoscenze sulla componente idrobiologica (macroinvertebrati
acquatici ed ittiofauna) ed effettuazione di una campagna di monitoraggio
su almeno 5 sezioni sul reticolo idrografico in collaborazione con ARPA
e Consorzio Regionale Pesca
•
Programmazione studi faunistici riguardanti almeno 7 classi (raccolta
dati bibliografici e di archivio e campagna di raccolta dati su terreno)
sull’area di ampliamento in Comune di Champorcher
•
Interventi di tutela e valorizzazione delle aree a pascolo
•
Programmazione studi su specie e gruppi di specie tipiche di
ambienti a prevalente vegetazione erbacea con approfondimento specifico
su almeno un gruppo di insetti tipico degli ambienti in esame
•
Perimetrazione aree a pascolo nell’area di ampliamento in Comune
di Champorcher e localizzazione su GIS
•
Definizione ed attivazione protocollo di utilizzo delle aree
pascolive e criteri di qualifica per la cessione a terzi del logo del
Parco mediante consultazioni con tutti i proprietari ed i conduttori dei
fondi
•
Migliorare l’efficacia delle attività di sorveglianza relative
al rischio di incidenti ambientali
•
Ottimizzazione delle attività di sorveglianza relative al rischio
di incendi boschivi, mediante la definizione di procedure coordinate con
il Corpo Forestale della Valle d’Aosta ed attivazione specifiche
attività di formazione ed addestramento dei Guardiaparco
•
Ottimizzazione delle attività di sorveglianza relative al rischio
di diffusione di epizootie dal bestiame monticato alla fauna selvatica
mediante la definizione di procedure coordinate con il Servizio Veterinario
Regionale, Ufficio Bonifiche, Comuni e Comunità Montane ed attivazione
specifiche attività di formazione ed addestramento dei Guardiaparco
•
Ottimizzazione delle attività di sorveglianza relative al rischio
idrogeologico e valanghivo mediante la definizione di procedure coordinate
con la Protezione Civile ed attivazione specifiche attività di
formazione ed addestramento dei Guardiaparco
•
Approfondimento conoscenza derivazioni presenti sul territorio
Verifica diretta sul territorio della consistenza delle 31 derivazioni
esistenti; individuazione e verifica diretta sul territorio di tutte le
derivazioni presenti nell’area di ampliamento in Comune di Champorcher;
localizzazione su GIS di tutte le informazioni acquisite
•
Approfondimento conoscenza scarichi presenti sul territorio e
qualità corpi idrici superficiali Verifica diretta sul territorio
della consistenza degli scarichi esistenti; individuazione e verifica
diretta sul territorio di tutti gli scarichi presenti nell’area
di ampliamento in Comune di Champorcher; localizzazione su GIS di tutte
le informazioni acquisite
•
Approfondimento conoscenze sulla qualità chimico-fisica dei corpi
idrici superficiali ed effettuazione di una campagna di monitoraggio in
collaborazione con ARPA su almeno 5 sezioni.
•
Monitoraggio qualità aria Studio preliminare per l’attivazione
di una apposita campagna monitoraggio in collaborazione con ARPA
•
Ottimizzazione modalità di gestione dei dati ambientali Istituzione
registro voli alpini coordinata con il Corpo Forestale della Valle d’Aosta
ed attivazione specifiche attività di formazione ed addestramento
dei Guardiaparco.
•
Istituzione registro gestione faunistica (reintroduzioni e ripopolamenti,
catture, abbattimenti, controlli sanitari, detenzione reperti fauna protetta)
coordinata con il Corpo Forestale della Valle d’Aosta ed il Servizio
Veterinario Regionale ed attivazione specifiche attività di formazione
ed addestramento dei Guardiaparco
•
Istituzione procedura rilevazione frequentazione turistica, imposizione
della stessa all’interno dei disciplinari di incarico a terzi relativi
alla gestione dei servizi informativi
Istituzione registro sanzioni amministrative mancato rispetto
divieti ed attivazione specifiche attività di formazione ed addestramento
dei Guardiaparco
•
Miglioramento infrastrutture ricettive e di servizio in aree
esterne al Parco
•
Consultazione formale degli Enti locali per attivare iniziative
comuni volte al miglioramento delle infrastrutture viarie (strade, parcheggi)
e del servizio raccolta rifiuti ed a favorire l’organizzazione di
adeguate strutture ricettive (alberghi, campeggi, etc.) in aree esterne
al parco
•
Acquisizione di informazioni di carattere ambientale e relative
ad attività/infrastrutture di terzi nell’area di ampliamento
in Comune di Champorcher
•
Acquisizione di informazioni e relativa localizzazione su GIS
in merito alle attività/infrastrutture di terzi nell’area
di ampliamento, completando almeno le informazioni relative a viabilità e
patrimonio edilizio.
Nell’ambito dell’implementazione del sistema di gestione ambientale
particolare attenzione è stata rivolta alla definizione di procedure
operative volte alla sorveglianza e monitoraggio del territorio, con particolare
riferimento alla tutela degli ambienti maggiormente vulnerabili o sensibili
al disturbo antropico, ovvero torbiere e zone umide, mediante una sistematica
verifica e registrazione delle seguenti potenziali condizioni anomale:
presenza di bestiame; presenza di persone; tracce di avvenuta presenza
(calpestio, etc.); presenza di rifiuti o di discarica di altro materiale;
altre evidenti forme di alterazione del naturale stato dei luoghi.
Tra le diverse procedure operative attivate, che hanno consentito
di riorganizzare ed ottimizzare le modalità gestionali delle attività istituzionali
dell’ente anche grazie al coinvolgimento ed alla fattiva collaborazione
di tutti i dipendenti, sono inoltre da segnalare quelle relative al monitoraggio
quantitativo della frequentazione turistica, alla gestione delle emergenze
ambientali ed al controllo dei consumi delle risorse naturali e delle
materie prime.
Un altro elemento fondamentale nell’ambito della gestione ambientale è la
comunicazione verso l’esterno, per la quale il mezzo prioritario
di divulgazione è costituito dalla dichiarazione ambientale (scaricabile
dal sito www.montavic.it), e la promozione di iniziative volte a coinvolgere
e sensibilizzare tutti i soggetti aventi competenze o interessi sul territorio
dell’area protetta.
Una efficace comunicazione e divulgazione delle azioni e dell’impegni
intrapresi dall’ente parco al fine di perseguire la tutela delle
risorse naturali e delle componenti ambientali maggiormente sensibili
compatibilmente con le attività antropiche e lo sviluppo socioeconomico
locale, oltre a migliorare l’immagine dell'ente ed accrescere l'attrattività del
territorio, può consentire una più ampia condivisione degli
obiettivi di gestione ambientale dell’area protetta ed in generale
un miglioramento dei rapporti con il pubblico, in particolare con le comunità locali.
Tale approccio, da sempre seguito da parte dell’ente parco ma ora
ancora più rafforzato dall’adesione ai principi del Regolamento
EMAS, ha recentemente condotto all’ufficializzazione dell’ampliamento
del territorio del Parco Naturale del Mont Avic (inizialmente compreso
unicamente all’interno del Comune di Champdepraz) anche ad una porzione
del Comune di Champorcher a seguito di diretta richiesta da parte della
comunità locale.
di Massimo Bocca (Parco Naturale del Mont Avic), Claudio Comoglio,
Emanuela Bottinelli (Politecnico di Torino Dipartimento di
Georisorse e Territorio) |