Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 41 - FEBBRAIO 2004


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MIGLIORARE LE PRESTAZIONI AMBIENTALI

La registrazione EMAS del Parco Naturale del Mont Avic

Il Regolamento EMAS é lo schema di ecogestione ed audit promosso dalla Comunità Europea (Reg. CE n.761/2001 del 19 marzo 2001) al quale può aderire qualsiasi organizzazione che intenda valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali fornendo al pubblico ed a tutti i soggetti interessati informazioni pertinenti e convalidate. In sintesi l’applicazione dell’EMAS richiede l’effettuazione di una dettagliata analisi volta a valutare le prestazioni ambientali dell’organizzazione e ad evidenziare eventuali criticità e margini di miglioramento con la conseguente definizione di adeguati obiettivi e programmi ambientali, l’implementazione di un sistema di gestione ambientale che specifichi responsabilità, procedure operative e risorse per mettere in atto riesaminare e mantenere i principi espressi nella politica ambientale definita dall’alta direzione, e la predisposizione e divulgazione al pubblico del documento di dichiarazione ambientale che evidenzi i risultati raggiunti ogni anno rispetto agli obiettivi prefissati nonchè gli impegni futuri dell’organizzazione per il miglioramento delle proprie prestazioni ambientali.
Il sistema di gestione va periodicamente sottoposto ad audit da parte di un ente verificatore accreditato che provvede a convalidare la dichiarazione ambientale ed a trasmetterla all’organismo competente nazionale per EMAS che quindi effettua la registrazione dell’organizzazione.
Il Parco Naturale del Mont Avic ha individuato nell’adesione al Regolamento EMAS la possibilità di dotarsi di un valido strumento operativo per una più efficace e sistematica gestione delle proprie attività istituzionali in modo da garantire e promuovere la conoscenza, conservazione e valorizzazione degli aspetti naturalistici, territoriali e culturali dell’area protetta, cogliendo inoltre l’opportunità di migliorare ulteriormente la propria immagine tramite l’ottenimento di un prestigioso riconoscimento a livello europeo ed internazionale.
Nel gennaio 2002 è stata quindi avviata una attività di ricerca con il contributo della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Servizio Gestione Risorse Naturali, ed il supporto scientifico del Settore Ecologia Applicata del Dipartimento di Georisorse e Territorio del Politecnico di Torino, che, nel maggio 2003, ha consentito al Parco Naturale del Mont Avic di essere la prima area naturale protetta in Italia ed in Europa ad aver ottenuto la registrazione EMAS.
Nell’ambito dell’analisi ambientale iniziale particolare attenzione è stata rivolta alla caratterizzazione delle componenti ambientali del territorio, mediante una estesa attività di riordino e validazione di dati ed informazioni provenienti da studi e monitoraggi effettuati dall’ente parco e da altri soggetti esterni che ha consentito di riorganizzare in maniera sistematica archivi e registrazioni nonchè di pianificare opportuni interventi per approfondire la conoscenza di alcuni aspetti, quali ad esempio quelli idrobiologici, per i quali è stata riscontrata carenza di adeguate informazioni.
La caratterizzazione delle componenti antropiche è stata volta sia a realizzare un catasto di tutte le infrastrutture presenti (alpeggi, prelievi idrici, etc.) sia a descrivere tutte le attività svolte sul territorio del parco da parte di soggetti terzi, istituzionali (Comuni, Comunità Montane, Corpo Forestale della Valle d’Aosta, etc.) e non (popolazione, turisti, conduttori dei pascoli, etc.), in modo da individuare eventuali criticità ambientali e da richiedere il coinvolgimento nel sistema di gestione ambientale di tutti gli stakeholders, ad esempio mediante la condivisione di informazioni e la definizione di procedure operative comuni con i soggetti istituzionali, l’ottimizzazione delle attività di comunicazione ed informazione ambientale rivolte ai fruitori dell’area protetta, e l’avvio di iniziative di sensibilizzazione per i conduttori degli alpeggi che condurranno alla definizione di criteri di qualifica finalizzati alla cessione del logo del parco. Tutte le attività di competenza dell’ente parco (monitoraggio ambientale, sorveglianza, gestione e manutenzione delle infrastrutture di servizio, attività scientifica e di educazione e divulgazione ambientale) sono state descritte ed analizzate nel dettaglio, individuando e caratterizzando per ognuna di esse ogni possibile aspetto ambientale (emissioni, scarichi, rifiuti, uso del terreno, delle risorse naturali e delle materie prime, rumore, effetti sulla biodiversità, rischio di incidenti ambientali) di cui è stata quindi valutata la relativa significatività con un approccio particolarmente cautelativo ed estremamente precauzionale, in quanto è stata ritenuta degna di attenzione anche la potenzialità di accadimento di una minima alterazione, anche temporanea, di una componente ambientale.
Gli aspetti ambientali maggiormente significativi sui quali l’ente parco ha prioritariamente provveduto a definire obiettivi di miglioramento della propria efficienza sono la gestione dell’uso del terreno e delle risorse idriche da parte di terzi, la gestione delle potenziali emergenze ambientali di tipo naturale ed i potenziali effetti sulla biodiversità. Quest’ultimo aspetto è correlato ad una eventuale non esaustiva conoscenza della composizione faunistica e floristica-vegetazionale dell’area protetta in quanto tale situazione potrebbe portare l’Ente Parco all’effettuazione di scelte gestionali potenzialmente in grado di compromettere specie vulnerabili di cui non è adeguatamente nota la presenza e/o la diffusione: si è quindi ritenuto di fondamentale importanza prevedere l’approfondimento delle attuali conoscenze sul territorio allocando rilevanti risorse all’interno del programma ambientale sia per l’acquisizione di più approfondite informazioni che per il riordino e l’ottimizzazione di quelle già disponibili, prevedendo di farle confluire all’interno del GIS in via di predisposizione.

Di seguito si riporta una sintesi di alcuni dei principali obiettivi ambientali che il Parco Naturale del Mont Avic si è prefissato per il triennio 2003-2005. Per ogni target ambientale è stato definito un apposito programma di attuazione indicante azioni da intraprendere, indicatori, responsabilità, risorse e scadenze.

Obiettivi ambientali target ambientali
• Approfondimento conoscenza della composizione floristica-vegetazionale dell’area protetta ed ottimizzazione della gestione dei dati
• Riordino e validazione degli archivi floristico-vegetazionali con predisposizione database informatizzato e restituzione su GIS di almeno 5.000 records
• Estrazione dati floristici disponibili in archivi regionali, con individuazione delle specie rare e/o sensibili sulla base della Carta Floristica Regionale e loro cartografia puntuale su GIS
• Ricerca sul territorio e localizzazione su GIS stazioni delle specie rare e/o sensibili e continuo aggiornamento
• Programmazione studi floristici (raccolta dati bibliografici e di archivio e campagna di raccolta dati su terreno) sull’area di ampliamento in Comune di Champorcher su licheni, brioflora, flora vascolare
• Approfondimento conoscenza della composizione faunistica dell’area protetta ed ottimizzazione della gestione dei dati
• Riordino e validazione degli archivi faunistici con predisposizione database informatizzato e restituzione su GIS di almeno 20.000 records concernenti tutte le specie di vertebrati segnalate in loco
• Approfondimento conoscenze sulla componente idrobiologica (macroinvertebrati acquatici ed ittiofauna) ed effettuazione di una campagna di monitoraggio su almeno 5 sezioni sul reticolo idrografico in collaborazione con ARPA e Consorzio Regionale Pesca
• Programmazione studi faunistici riguardanti almeno 7 classi (raccolta dati bibliografici e di archivio e campagna di raccolta dati su terreno) sull’area di ampliamento in Comune di Champorcher
• Interventi di tutela e valorizzazione delle aree a pascolo
• Programmazione studi su specie e gruppi di specie tipiche di ambienti a prevalente vegetazione erbacea con approfondimento specifico su almeno un gruppo di insetti tipico degli ambienti in esame
• Perimetrazione aree a pascolo nell’area di ampliamento in Comune di Champorcher e localizzazione su GIS
• Definizione ed attivazione protocollo di utilizzo delle aree pascolive e criteri di qualifica per la cessione a terzi del logo del Parco mediante consultazioni con tutti i proprietari ed i conduttori dei fondi
• Migliorare l’efficacia delle attività di sorveglianza relative al rischio di incidenti ambientali
• Ottimizzazione delle attività di sorveglianza relative al rischio di incendi boschivi, mediante la definizione di procedure coordinate con il Corpo Forestale della Valle d’Aosta ed attivazione specifiche attività di formazione ed addestramento dei Guardiaparco
• Ottimizzazione delle attività di sorveglianza relative al rischio di diffusione di epizootie dal bestiame monticato alla fauna selvatica mediante la definizione di procedure coordinate con il Servizio Veterinario Regionale, Ufficio Bonifiche, Comuni e Comunità Montane ed attivazione specifiche attività di formazione ed addestramento dei Guardiaparco
• Ottimizzazione delle attività di sorveglianza relative al rischio idrogeologico e valanghivo mediante la definizione di procedure coordinate con la Protezione Civile ed attivazione specifiche attività di formazione ed addestramento dei Guardiaparco
• Approfondimento conoscenza derivazioni presenti sul territorio Verifica diretta sul territorio della consistenza delle 31 derivazioni esistenti; individuazione e verifica diretta sul territorio di tutte le derivazioni presenti nell’area di ampliamento in Comune di Champorcher; localizzazione su GIS di tutte le informazioni acquisite
• Approfondimento conoscenza scarichi presenti sul territorio e qualità corpi idrici superficiali Verifica diretta sul territorio della consistenza degli scarichi esistenti; individuazione e verifica diretta sul territorio di tutti gli scarichi presenti nell’area di ampliamento in Comune di Champorcher; localizzazione su GIS di tutte le informazioni acquisite
• Approfondimento conoscenze sulla qualità chimico-fisica dei corpi idrici superficiali ed effettuazione di una campagna di monitoraggio in collaborazione con ARPA su almeno 5 sezioni.
• Monitoraggio qualità aria Studio preliminare per l’attivazione di una apposita campagna monitoraggio in collaborazione con ARPA
• Ottimizzazione modalità di gestione dei dati ambientali Istituzione registro voli alpini coordinata con il Corpo Forestale della Valle d’Aosta ed attivazione specifiche attività di formazione ed addestramento dei Guardiaparco.
• Istituzione registro gestione faunistica (reintroduzioni e ripopolamenti, catture, abbattimenti, controlli sanitari, detenzione reperti fauna protetta) coordinata con il Corpo Forestale della Valle d’Aosta ed il Servizio Veterinario Regionale ed attivazione specifiche attività di formazione ed addestramento dei Guardiaparco
• Istituzione procedura rilevazione frequentazione turistica, imposizione della stessa all’interno dei disciplinari di incarico a terzi relativi alla gestione dei servizi informativi
Istituzione registro sanzioni amministrative mancato rispetto divieti ed attivazione specifiche attività di formazione ed addestramento dei Guardiaparco
• Miglioramento infrastrutture ricettive e di servizio in aree esterne al Parco
• Consultazione formale degli Enti locali per attivare iniziative comuni volte al miglioramento delle infrastrutture viarie (strade, parcheggi) e del servizio raccolta rifiuti ed a favorire l’organizzazione di adeguate strutture ricettive (alberghi, campeggi, etc.) in aree esterne al parco
• Acquisizione di informazioni di carattere ambientale e relative ad attività/infrastrutture di terzi nell’area di ampliamento in Comune di Champorcher
• Acquisizione di informazioni e relativa localizzazione su GIS in merito alle attività/infrastrutture di terzi nell’area di ampliamento, completando almeno le informazioni relative a viabilità e patrimonio edilizio.
Nell’ambito dell’implementazione del sistema di gestione ambientale particolare attenzione è stata rivolta alla definizione di procedure operative volte alla sorveglianza e monitoraggio del territorio, con particolare riferimento alla tutela degli ambienti maggiormente vulnerabili o sensibili al disturbo antropico, ovvero torbiere e zone umide, mediante una sistematica verifica e registrazione delle seguenti potenziali condizioni anomale: presenza di bestiame; presenza di persone; tracce di avvenuta presenza (calpestio, etc.); presenza di rifiuti o di discarica di altro materiale; altre evidenti forme di alterazione del naturale stato dei luoghi.
Tra le diverse procedure operative attivate, che hanno consentito di riorganizzare ed ottimizzare le modalità gestionali delle attività istituzionali dell’ente anche grazie al coinvolgimento ed alla fattiva collaborazione di tutti i dipendenti, sono inoltre da segnalare quelle relative al monitoraggio quantitativo della frequentazione turistica, alla gestione delle emergenze ambientali ed al controllo dei consumi delle risorse naturali e delle materie prime.
Un altro elemento fondamentale nell’ambito della gestione ambientale è la comunicazione verso l’esterno, per la quale il mezzo prioritario di divulgazione è costituito dalla dichiarazione ambientale (scaricabile dal sito www.montavic.it), e la promozione di iniziative volte a coinvolgere e sensibilizzare tutti i soggetti aventi competenze o interessi sul territorio dell’area protetta.
Una efficace comunicazione e divulgazione delle azioni e dell’impegni intrapresi dall’ente parco al fine di perseguire la tutela delle risorse naturali e delle componenti ambientali maggiormente sensibili compatibilmente con le attività antropiche e lo sviluppo socioeconomico locale, oltre a migliorare l’immagine dell'ente ed accrescere l'attrattività del territorio, può consentire una più ampia condivisione degli obiettivi di gestione ambientale dell’area protetta ed in generale un miglioramento dei rapporti con il pubblico, in particolare con le comunità locali.
Tale approccio, da sempre seguito da parte dell’ente parco ma ora ancora più rafforzato dall’adesione ai principi del Regolamento EMAS, ha recentemente condotto all’ufficializzazione dell’ampliamento del territorio del Parco Naturale del Mont Avic (inizialmente compreso unicamente all’interno del Comune di Champdepraz) anche ad una porzione del Comune di Champorcher a seguito di diretta richiesta da parte della comunità locale.

di Massimo Bocca (Parco Naturale del Mont Avic), Claudio Comoglio, Emanuela Bottinelli (Politecnico di Torino Dipartimento di Georisorse e Territorio)